La casa dell'amoreQui si trattano tutti gli argomenti più o meno attuali, giochi, ecc... . Per la realizzazione di questo blog devo ringraziare una persona per me molto speciale... Mariella, la quale parteciperà allo sviluppo. |
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Panteras82
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che ringrazia tutti i visitatori con queste opere... davvero brava, i miei complimenti.
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La nuova riforma delle pensioni, operativa dal 1° gennaio di quest’anno, presenta forti vantaggi per i giovani. Infatti cambiano le regole relative al riscatto della laurea, cioè la possibilità di far valere gli anni di studio ai fini pensionistici. Si è infatti stabilito che gli anni passati all’università diventano utili nel calcolo della pensione di anzianità: in pratica, col riscatto si potrà andare in pensione prima, mentre precedentemente la laurea aveva effetto non sul diritto a conseguire la pensione, ma solo ai fini dell’incremento dell’entità della stessa. Altro vantaggio è dato dalla possibilità di effettuare il riscatto anche se non si ha un posto di lavoro. In questo caso, non essendoci una retribuzione o reddito da utilizzare come base per il calcolo dell'onere da versare, si dovrà pagare per ogni anno il 33% del reddito imponibile dei lavoratori autonomi (per ogni anno di studio l’ammontare è di 4.500 euro circa). Con 5 anni si spenderanno circa 23.000 euro mentre per una laurea breve di tre anni 13.500 circa. Ai fini fiscali, visto che il “nostro” giovane laureato non ha reddito imponibile Irpef, l'onere del riscatto potrà essere detratto dall'imposta dovuta dal genitore che lo ha a carico nella misura del 19%. Invece, nel caso in cui l’interessato abbia un reddito, i contributi potranno essere interamente dedotti dal suo reddito. Infatti per chi lavora l’aliquota del 33% si calcola sulla retribuzione lorda dell’ultimo anno di attività. Ulteriore vantaggio è dato dalla possibilità di rateizzazione dei contributi in dieci anni (finora solo 5), senza applicazione degli interessi legali. Ai vantaggi suddetti si aggiunge un’altra misura, ossia la possibilità di totalizzazione più ampia. La totalizzazione consente ai lavoratori che hanno svolto attività diverse e sono stati iscritti a più gestioni pensionistiche di ottenere un’unica pensione sommando i diversi periodi contributivi. Tale possibilità, a decorrere dal 1° gennaio, scatta anche in presenza di un periodo assicurativo pari a tre anni, anziché i 6 anni minimo previsti in precedenza. Da qui |
25 gennaio 2008. Il 2008 inizia però con qualche novità importante per l’Iraq, novità che fanno sperare in un miglioramento della situazione. In un Paese diviso a metà tra sciiti e sunniti, con i curdi pronti a rivendicare la loro fetta di potere; tra filo-baathisti che non vogliono rassegnarsi ad essere sconfitti egli oppressi di ieri che ora cercano vendetta; tra filo-iraniani e filo-occidentali… In un Paese la cui unità nazionale sembra essere solo di facciata, ma in realtà ridotta ai minimi termini, in cui il terrorismo internazionale di matrice islamica (cioè la galassia di piccoli e grandi movimenti terroristici che, per una banale semplificazione mediatica e politica, va oggi sotto il nome di al-Qaeda) ha trovato uno sfondo ideale per poter operare senza troppe interferenze, qualcosa sta cambiando. Le due principali fazioni sciite, lo SCIRI di al-Hakim e le brigate al-Mahdi di Muqtada al-Sadr, entrambe dotate di consistenti eserciti armati e spesso in lotta –tra di loro da un lato e contro la controparte sunnita dall’altro- hanno annunciato di voler unire gli sforzi. Non solo: insieme alla maggioranza sciita si schiera anche il movimento degli “Awakening Councils”, formato dai capi tribù sunniti e con più di 80 mila membri. Obiettivo: sconfiggere una volta per tutte il terrorismo di matrice sunnita, con l’ausilio delle Forze statunitensi, e camminare insieme verso una ambita stabilizzazione. Se prima i sunniti iracheni erano accusati di appoggiare il terrorismo in chiave anti-sciita, uccidendo i fratelli e connazionali sciiti in una atroce guerra intestina, adesso si è intrapresa la via dell’unità. Certo, in un teatro come quello iracheno è d’obbligo il condizionale e tutto va trattato con le pinze, ma la notizia ha davvero del sensazionale. Dall’inizio del conflitto non si era mai arrivati ad una simile visione di vedute unitaria. Qualcosa sta cambiando, forse si torna verso processi di democratizzazione concreti. Movimenti terroristici di varia natura cercano di lasciare il Paese nel caos, ma adesso sarà più difficile. Dall’unità mostrata in queste settimane potrebbe davvero prendere piede una svolta per uscire dal pantano. Tratto da qui |
Milano, 16 gennaio 2008. Gli allarmismi, quando si parla di salute, fanno sempre notizia e purtroppo spesso alimentano forme di psicosi nella popolazione. Non che si possano sottacere i recenti casi di meningite comparsi ormai in tutta Italia, con il conseguente sospetto che si tratti di piccole epidemie definite cluster, nel caso in cui si verifichino almeno due casi in 30 giorni in un raggio di 50 km. Si tratta comunque di una situazione sotto controllo e anche il Ministero della Salute ha affermato che i dati sono nella norma. Ma vediamo di capirne un pò di più. La meningite è una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, le meningi appunto. Ne esistono varie forme: di tipo batterico, virale o micotico. Le forme batteriche sono dovute soprattutto allo streptococco pneumoniae, all’haemophilus influenzae di tipo B e al menginococco. Si tratta di una malattia di origine infettiva e la sua presenza è endemica , cioè sempre presente, sul territorio. I casi più pericolosi rimangono quelli causati dal meningococco. Si possono calcolare almeno un 10% di portatori sani di meningococco e solo in rari casi si sviluppa la malattia, come è successo di recente in provincia di Treviso. Ogni anno quindi si riscontrano casi fisiologici di decessi a causa della meningite. Il germe si trasmette per via respiratoria, ma non sono ancora stati riscontrati casi dovuti a infezione per via alimentare. Purtroppo, anche se è vero che la stampa ha dato un eccessivo risalto a quanto sta accadendo, come nel caso della SARS (l’acronimo di Severe Acute Respiratory Syndrome, grave sindrome respiratoria acuta) non possiamo non ascoltare l’allarme lanciato da Walter Pasini, Direttore del Centro OMS Medicina del Turismo, il quale afferma che "la circolazione in Italia di un elevato numero di africani provenienti dalla cosiddetta cintura menginococcica (senegalesi, ivoriani, etiopi, somali) pone il rischio anche da meningite A, Y e W135" contro i quali esiste un vaccino che conferisce un’immunità di soli 3 anni. Anche nel caso del menginococco del gruppo C è disponibile il vaccino, mentre per quello del gruppo B non esiste ed è quindi letale. Il problema più grave, dovuto al notevole flusso di immigrati irregolari che sfuggono ai controlli sanitari, è determinato da tutta una serie di malattie trasmesse per via alimentare, dalle malattie a trasmissione sessuale, ma soprattutto dalla tubercolosi che sta aumentando ogni anno e che miete più vittime persino dell’AIDS in tutta Europa, presentando delle pericolose forme antibiotico-resistenti. Tratto da qui |
Inviato da: Panteras82
il 19/05/2008 alle 17:08
Inviato da: ninaciminelli
il 23/03/2008 alle 23:32
Inviato da: ninaciminelli
il 22/03/2008 alle 06:29
Inviato da: TheCrimsonPetal
il 24/01/2008 alle 17:55
Inviato da: fatinablu1988
il 20/01/2008 alle 21:22