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CHIARIMENTI
Le notizie riportate nel presente blog, ove altrimenti non specificato, sono affidate alla memoria dell' autore e non possono pertanto essere considerate degne della minima fede. Ritengo sia mio preciso obbligo morale diffondere bufale, spacciandole per vere e viceversa. Chi si fida di me sbaglia a farlo, ma, volendo, potrebbe prendere spunto da quel bel po' di verità che sarà in grado di trovare in ciò che scrivo, per approfondire l' argomento, se gli interessa, altrimenti, ciccia.
Chi volesse comunque riferirsi a fonti ancor meno affidabili di una vacillante memoria di un incallito bufalaro, potrà consultare Wikipedia o, peggio ancora, la Treccani Online che a Wikipedia spesso rinvia. Degno di considerazione è il fatto che le idiozie di cui Wikipedia è spesso -non sempre, siamo onesti- intrisa fino al midollo sono consultabili gratis, laddove per la redazione della Treccani online lo Stato ha erogato all' ente, presieduto da un non bene amato ex ministro di nome Giuliano, due bei milioncini di euro nostri: che fine avranno fatto? Non c'è alcuna malizia da parte mia, s'intende, nel formulare questa domanda: solo semplice curiosità.
La lettura di questo blog è vivamente sconsigliata a chi ignora cosa sia l'ironia e/o non è in grado di discernere il vero dal falso.
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Il Dittamondo (5-07)
Post n°1088 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da valerio.sampieri
Il Dittamondo Noi andavamo per quei luoghi strani in vèr levante, lungo la marina, 5 che vede il Sardo pria che i Ciciliani. Io portava la fronte bassa e china, quando disse Solin: "L’animo desta, ché l’uom che va pensoso mal cammina". Come a lui piacque, allor levai la testa; ed el seguio: "In verso la man destra ir ne conviene e la strada è questa". Per quella via, ch’era assai maestra, trovammo un fiume, dove un ponte vidi piú lungo che non porta una balestra. 15 Ed ello a me: "In fin a questi lidi Mauri son detti e da l’altra sponda prendon principio e stanno i Numidi. E da la gente errante e vagabonda nomato fu il paese: ché in lor lingua 20 Numidi e vagabondi a dir seconda. Molto vedrai questa contrada pingua di quanto a l’uom bisogna e si distende infin che Zeugitan par che si stingua. E questo fiume, che di qua discende, 25 Arasiga si noma". E, cosí detto, passammo il ponte, che ’l traversa e fende. Per tutto vi s’adora Macometto, a’ quali ha conceduto, per sua legge, usar lussuria a ogni lor diletto. 30 E, se di ciò fu largo, li corregge e nega che non possan bere vino; usano l’olio e tengol per le vegge. Cosí cercando, io dissi a Solino: "Dimmi se di qua sai alcuna cosa, 35 a ciò ch’andando men gravi il cammino. E fammi chiaro, se non t’è nascosa, la cagione ch’ad Africa diè ’l nome, sí che io il noti ancora, in rima o in prosa". Allor mi cominciò a dir sí come 40 Afer da Abraam giá si divise con molta gente e con ricche some, e che per Libia e di qua conquise province assai e del suo nome apresso Africa nome a questa parte mise. 45 Per altra forma è chi ne parla adesso; ma, perché questo modo piú mi aggrada e par piú bello, innanzi te l’ho messo. A l’altra domanda: in questa contrada cavalli son piú che altrove leggeri: 50 e qual par la cagion qui dir m’aggrada. Lunghi e ischietti, a modo di corsieri, ritratti sono e qui la gente ricca gli usano insieme a correr volentieri. La campagna è renosa, in che si ficca 55 il cavallo correndo, onde fa lena e destre gambe, ché a forza le spicca. Per gli alti gioghi, lungo la Carena, è vera fama che per ciascun genera è di fieri animai la terra piena. 60 Poi mi contò sí come l’orsa ingenera e quanto porta il parto e, quando nasce, come la sua figura è poca e tenera. Ancor mi divisò con quante ambasce l’alleva, prima che in forza vegna 65 e di quel ch’essa lo nutrica e pasce; apresso come a maestria s’ingegna, combattendo col tor, romper le corna, romperli il naso, onde più duol li vegna; e che Lucio Domizio, quando torna 70 di queste parti a Roma, noi nascose, ma la cittá di molti e sé adorna. Poi disse: "Sopra tutte l’altre cose, che onoran la provincia, il marmo è quella": e qui silenzio a le parole pose. 75 Cosí andando, senza altra novella, a Tunisi arrivammo e questa terra in quel paese è ricca e molto bella. Arsa Cartago, ne l’ultima guerra, comandaro i Romani a quelle genti 80 che diece miglia abitasson fra terra. Per ubbidire i lor comandamenti, vennero qui e questa cittá fenno, ch’è poi cresciuta con molti argomenti. Cauti, sagaci, accorti e con buon senno, molto ingegnosi e di sottil lavoro gli udio contare e io cotal gl’impenno. Qui son cristiani assai che fan dimoro: Pisani, Catalani e Genovesi con altri piú, che guadagnan con l’oro. 90 Come ho detto che cambiano i paesi ispesso nome, cosí Barberia questa contrada nominare intesi. Qui riposati, prendemmo la via a levante, notando a parte a parte 95 le novitá, che io vedea e udia, secondo ch’io le scrivo in queste carte. |
Inviato da: Vince198
il 19/03/2023 alle 16:49
Inviato da: marabertow
il 24/02/2023 alle 21:10
Inviato da: valerio.sampieri
il 23/02/2023 alle 18:45
Inviato da: valerio.sampieri
il 23/02/2023 alle 18:43
Inviato da: amistad.siempre
il 16/02/2023 alle 00:17