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Creato da: rosarioforino il 06/12/2008
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Post n°193 pubblicato il 05 Maggio 2011 da rosarioforino

Christine Collins è una madre single americana che il 10 marzo 1928 tornando a casa dal lavoro non vi trova più il figlio Walter di 9 anni.Fatta la denuncia alla polizia,dopo 5 o 6 mesi le viene consegnato un bambino che dice di essere suo figlio ma che lei non riconosce.Per il momento accetta di tenerlo,ma insiste affinché le ricerche continuino. La polizia le risponde che non può perché ha già trovato suo figlio,così con l'aiuto di un pastore presbiteriano,Christine si rivolge alla stampa.Il poliziotto che aveva condotto le indagini,e che tiene più al buon nome della polizia che alla giustizia,ne dispone allora l'internamento in un manicomio,dove le donne che hanno creato problemi alla polizia sono detenute come pazze o semplici "teste calde".I medici però sono asserviti alla polizia e in malafede perché disposti a rilasciarle in cambio dell' abiura alle accuse che le hanno condotte lì.Se rifiutano,vengono punite con sedativi ed elettroshock.Christine Collins viene liberata grazie al suo amico pastore,che non ha mai smesso di occuparsi di lei e del suo caso.Questi raduna un numero tale di solidali che le porte del manicomio si spalancano e tutte quelle povere donne perseguitate tornano libere.Intanto un ragazzo di 15 anni lasciato da solo in una fattoria dal cugino,tenta di tornare in Canada,ma viene bloccato senza documenti alla frontiera.Al poliziotto che l'arresta si confessa e gli parla di 20 bambini uccisi da lui e dal cugino.Riconosce alcune foto di bambini scomparsi tra le vittime,e tra questi c'è anche Walter Collins.Riportato alla fattoria da cui era fuggito,il ragazzo indica il punto esatto in cui sono stati sepolti i resti,che lui stessa dissotterra.Il cugino del ragazzo, un uomo tra i 25 e i 30 anni,viene arrestato,e si apre un processo binario:quello contro il serial-killer di bambini e contro la polizia per abuso di potere.Christine Collins trionferà in entrambi,i poliziotti corrotti saranno rimossi dalle loro cariche e il serial-killer varrà impiccato nel 1930.Christine non smetterà mai di cercare il figlio,e un giorno scopre qualcosa che infiamma ancor più la speranza di ritrovarlo:uno dei bambini catturati ha conosciuto Walter e insieme ad un terzo erano riusciti a fuggire dal granaio dov'erano reclusi.Purtroppo,però,si separarono subito e lui non ha più rivisto gli altri due,che forse riuscirono a scappare e forse no,finendo ripresi.Lui non lo sa.Anche le ossa trovate nella fossa comune non hanno potuto né escludere né confermare che Walter Collins fosse fra questi.Il finto Walter Collins invece viene ricongiunto alla madre,che guarda caso non ne aveva denunciata la scomparsa.Il bambino,prima di salire con lei sul treno che li riporterà a casa,rivela ai giornalisti di aver detto solo ciò che i poliziotti gli dissero di dire:cioè di essere Walter Collins.Il complice del serial-killer,invece,racconta che il cugino lo portava con sè in giro a cercare bambini.Ne radunava 4 o 5 e poi li ammazzava a colpi di scure.In alcuni casi,ordinò a lui di finirli o avrebbe fatto la stessa fine,sicché lui aveva eseguito l'ordine.Ma il senso di colpa alla lunga si era fatto insostenibile.Ciò che sconvolge è che questo film sia tratto da una storia vera.E l'aspetto che più mi ha colpito non è stato tanto quello del serial-killer,quanto i livelli di corruzione raggiunti dalla polizia. E'assurdo che si contesti ad una madre di non saper più riconoscere il proprio figlio(il che fa di lei una matta per definizione)o di rinnegare il proprio figlio per darsi(o tornare)ad una vita libertina.Christine Collins fu costretta a servirsi delle testimonianze dell'insegnante del figlio e del dentista.Un medico della polizia contestò persino la prova che il ragazzino ritrovato fosse più basso di 9 centimetri del vero Walter Collins,adducendo il calo di statura allo shock per il rapimento.

 
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