ROY1978

Il recente caso di cronaca del pastore americano che ha minacciato di bruciare un Corano se le autorità non avessero vietato la costruzione di una moschea a Ground Zero è esemplare,e permette alcune riflessioni.Anzitutto quella sull'ipocrisia dei mass media che a seguito delle reazioni del mondo arabo al gesto solo minacciato ora recitano il mea culpa per aver dato pubblicità ad un uomo che andava solo ignorato.C'è però da dire che la reazione alla sua minaccia o provocazione è stata eccessiva,visto che è già costata un bagno di sangue cristiano.Gli autori degli attentati ora hanno una"giustificazione".Ma quante volte hanno agito senza essere stati provocati?Quante volte i semplici tentativi di dialogo sono stati fraintesi e strumentalizzati?Abbiamo già dimenticato la questione del crocifisso nelle scuole e negli ospedali?Se già quel simbolo religioso è ritenuto offensivo,significa che la sola realtà di uomini di diversa fede è offensiva,per quella gente;e quindi direi che la provocazioone del pastore amerciano vada ridimensionata alla luce di queste considerazioni,e vista per quello che è stata:superflua.
Quando ci fu l'episodio delle vignette satiriche su Mametto del giornale danese mi schierai contro i disegnatori,perché pensai che avessero offeso anche i musulmani moderati e non solo i Talebani.Poi però ho sentito che i Musulmani non gradiscono questa distinzione tra musulmani e moderati,né da parte loro ho  finora udito una sola parola di condanna contro i Talebani.Perché dunque dobbiamo essere sempre e solo noi a muoverci con due piedi in una scarpa per paura di offendere?Non sarebbe meglio mostrare anche noi,esplicitamente,il nostro risentimento quando siamo offesi?Alla lunga i musulmani potrebbero pensare che ci serviamo della Fede come di un vessillo...