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Un blog creato da Il_capo_dei_cattivi il 19/12/2004

Malvagità Paradossa

E sono solo agli inizi.....

 
 

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Post N° 119

Post n°119 pubblicato il 09 Maggio 2006 da Il_capo_dei_cattivi
Foto di Il_capo_dei_cattivi

La storia dei giri che fa la cacca nei tubi.

 

A proposito di questo argomento potrei citare alcuni grandi della letteratura e della filosofia lasciandovi letteralmente esterrefatti e sbalorditi come delle lucertoline a cui è caduta inaspettatamente la codina, ma non lo faccio perché in realtà non ho trovato un buon motore di ricerca su internet che mi aiuti per ‘ste cose.

 

Vi racconto però un'altra cosa che con i tubi e la cacca non ha nulla a che vedere. Od almeno credo.

Vi racconto una cosa che spero sia interessante. Ma forse no, non spero che lo sia. Anzi quasi quasi spero che nessuno voglia leggere questo di busillis.

Facciamo così: vi do un consiglio. Fermatevi qui. Smettete di leggere. Andate sul solito sito con le donnine nude che mostran le natiche sulle spiagge di Pago Pago ed i bei patatoni che fan vedere i bicipiti. E statevene lì un po’ a guardar rotondità: da esperto posso dirvi che  non è vero che si diventa ciechi, od almeno non lo si diventa troppo.

 

Vi siete fermati? avete smesso di leggere ?

No ? Allora adesso son solo fatti vostri…

 

Partiamo da una situazione facile. Intendo da una situazione vista nella verità aspra di un dietro le quinte. In una prospettiva che di solito non interessa il grande pubblico. Prendiamo ad esempio una fiaba che ormai ha rotto i coglioni a tutti quanti.

 

Cappuccetto Rosso è una gran bastarda.

Cappuccetto Rosso ha tutto dalla vita: la mamma, il papà, la casetta della mamma e del papà in un posto fico in mezzo alla natura. Veste sempre con dei cappuccetti rossi alla moda, scarpe rosse della Barbie alla moda, camicette di quel negriero di Luciano Benetton alla moda…  e da grande sarà pure un po’ gnocca.

Ha solo la nonna che in questi giorni non sta tanto bene. Ha un po’ di raffreddore o forse mal di collo o magari la sciolta che di ‘sti tempi va tanto di moda. E’ vero che è una scocciatura smettere di giocar con la Playstation 2 ed andare portare il pranzo dalla nonna, ma la mamma le ha detto con voce rafferma: “O vai a portare il pranzo alla nonna o non di dò i cento euro di paghetta”, e così ha preso su il suo cestino di Louis Vuitton ed è andata da ‘sta rompiballe di nonna (che magari le dà la paghetta pure lei e con tutti ‘sti soldi ci compra un paio nuovo di scarpe della Barbie o del cannabis da rollare nei bagni della scuola).

 

Il Lupo Cattivo tecnicamente non è proprio cattivo piuttosto è un tipo amaro (come lo Jagermeister o l’inchiostro della Bic, che poi sono la stessa cosa), spiacevole, un po’ crudele e cinico. Visto però che nessuno capisce questa sostanziale differenza, si preferisce affibbiargli l’infame reputazione di “cattivo” piuttosto che quella ben più nobile di “bitter alcolico usato anche per scrivere”.

Lupo Cattivo veste a pois con una pelliccia che non va più di moda. Parla con la erre moscia e la esse sibilante, non tromba da un decennio e non si ricorda più dove ha messo le chiavi per aprire il lucchetto della bicicletta (tant’è che di recente gli han ciulato la bicicletta e lascito il lucchetto attorno al palo) così la sera va a spasso a piedi nel parco fumando le sigarette Pall Mall che fan un po’ schifo, ma costan di meno.

 

Cappuccetto Rosso è una stordita soprannaturale visto che non sa riconoscere la nonna.

Il lupo è un poveretto perché non va alla Pam a far la spesa, ma cerca solo di sfamarsi in modo biologico.

 

Detto questo vi chiedo: “Come ci è stata tramandata tradizionalmente questa storia?”

Che Cappuccetto Rosso è l’eroina amata e diletta dal pubblico, mentre il Lupo Cattivo è il cazzone che diventa lo zerbino del cacciatore.

Quindi nonostante la fiaba si concluda con “E vissero tutti felici e contenti”, il lupo a me non sembra tanto contento.

 

Il punto è che in realtà non sarebbe dovuta andare così. Non è giusto che sia finita così.

Perciò?

 

Perciò niente.

Non succede mai qualcosa perché è “giusto”. Se accade qualcosa è perché chi scrive le storie vuole far sì che accada.

Io scrivo e penso e disegno e immagino tante storie finte e poco vere. Con queste posso giocare quasi all’infinito. Posso far andare la cacca su e giù per i tubi a mio piacimento.

Io però partecipo per quanto più possibile anche alla mia vita vera. E sono costretto a riconoscere che il più delle volte la cacca fa dei giri ben più bizzarri di quanto abbia mai potuto immaginare.

 

Avete capito cosa intendo ? Certo che avete capito, perché vedo quella espressione da totani della MarePronto surgelati che avete sul volto e che è anche la faccia più sveglia a vostra disposizione.

 

Ed ora andate a dormire che e tardi.

 
 
 
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