Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
 

 

Muoverci verso lo splendore.

Post n°434 pubblicato il 12 Giugno 2023 da RoHarLu

Essere sovrani, indipendenti, autonomi, è il percorso normale di crescita all’interno di questo tipo di manifestazione, e rifiutarsi di farlo è un po’ come tradire lo stesso progettista del gioco.

Non che non se ne  abbia la facoltà, o ci siano dei tempi prefissati oltre ai quali non si dovrebbe andare. È che il tragitto prevede che ad un certo punto ci si assuma la responsabilità di ciò che siamo e di cosa vogliamo manifestare relativamente a noi stessi e alla realtà che in un qualche senso ci competa.

Siamo in una concretezza fortemente manipolata, e da una parte può sembrare una noiosa ripetizione, dall’altra invece, non dovremmo mai scordarlo, e ripetercelo anzi, ad ogni passo e ad ogni respiro.

Perché dobbiamo svincolarci da ogni condizionamento, conosciuto o non, e fare in modo che non accada più, in qualsiasi tempo, luogo e spazio del creato. Perché una vita senza libertà non ha alcun significato, attese le nostre origini.

Sul perché e come sia nata questa anomalia oscura non sembra per adesso che ci siano valide interpretazioni.

Il problema è però un altro. Noi, i protagonisti, che tipo di vita vogliamo interpretare? Vogliamo continuare a muoverci a malapena, costretti in una scatola bloccata, serrata, sigillata, o vogliamo spaziare per l’intera manifestazione, senza limite alcuno, a parte il non danneggiare altre entità della creazione, arricchendo la conoscenza del primo emanatore, e sperimentando tutto quanto la nostra più fervida immaginazione ci permetta di fare?

È probabile che lo sviluppo dell’essere da individuo a cosmico, passando per tutte le normali fasi di incremento, passi attraverso questa scelta di fondo. Che si riallaccia alla fine a quell’assunto introduttivo.

Tutto è in noi movimento. Ogni singola parte di noi è perennemente in azione. Ma, forse la movenza più auspicabile è quella che ci porta verso lo splendore dell’avvio.

Chiudere gli occhi d’altro canto, per pigrizia, per presunta impotenza, per ritenuta debolezza o inettitudine, non ci fa affatto bene. E, del resto, a  chi, o a cosa, serve?

Ergerci torreggianti nelle nostre capacità, abilità, condizioni universali, potrebbe invece averlo un giusto senso. Perché rispetteremmo la nostra fortuna innanzitutto, e daremmo valore a quell’essenza divina alla quale apparteniamo. Ma, soprattutto, garantiremmo magnificenza a qualcosa che è stato generato per essere tale.

Che poi è proprio ciò che intimamente siamo. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Vivere in un mondo dove nessuno si faccia male.

Post n°433 pubblicato il 09 Giugno 2023 da RoHarLu

A volte quando testimonio il compimento di un torto grave, pur non necessariamente letale, non importa a quale essere parte della manifestazione, la percezione corre ad un terribile verdetto da parte della Luce, che, al di là della sua effettiva realtà, è come se si esprimesse che quell’essere attore della mancanza avesse in qualche modo firmato la sua “condanna a morte”.

È per certi versi una cosa terribile, che, da questa parte di spazio credo non possa essere compresa esattamente nelle sue più articolate sfumature.

Certo è la Luce che decide, e avrà le sue buonissime ragioni. Peraltro il se superiore del soggetto non può non partecipare alle stesse determinazioni, perché è così che funziona questo universo.

Ma è sicuramente un momento drammatico.

Oltretutto, perché farlo? Perché commettere abusi, ingiustizie, soprusi?

Quando vale la nostra vita? E non si intende qui (solo) la vita fisica, ma l’intero apparato emozionale, mentale, psichico, e, ovviamente, animico, e quanto ancora non conosciuto di noi stessi.

Quanto vale la connessione con il creatore, e la possibilità di respirare e muoversi liberamente in tutta la rivelazione?

Se l’universo e i nostri diritti di ascendenza portano tutti all’abbondanza naturale, dove nessuno viene comunque e sostanzialmente discriminato, e dove a chiunque viene data la più ampia garanzia di estrinsecazione, perché giocare con la propria libertà, per sempre o anche per una singola avventura?

Perché forse, solo la stoltezza potrebbe fare agire diversamente. O una disperazione senza speranza.

Comunque sia, e senza voler restringere a tutti i costi il ventaglio delle affrancate volontà, l’esperienza non dovrebbe portarci in alcun modo o senso in quella direzione, sostenendo invece, per tutti un mondo dove non è necessario che qualcuno si faccia male per il piacere di altri, o per il benessere di pochi o molti.

Che poi qualsiasi numero, dal più piccolo al più grande, non recherebbe alcun mutamento all’essenza delle cose. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Sentirsi parte della Luce.

Post n°432 pubblicato il 08 Giugno 2023 da RoHarLu

A volte le nostre vite sono impelagate in spirali senza speranza alcuna. Ci ritroviamo lì, alle prese con esseri spesso completamente chiusi, soggiogati dall’oscurità, o, addirittura, completamente senz’anima, e non scorgiamo spiragli per come uscirne.

La confusione è uno strumento inquietante di matrix. È come una nebulosa sgradevole che viene spruzzata ininterrottamente in uno spazio circoscritto, nel quale per qualche motivo si è rimasti intrappolati.

In effetti, quando incontriamo degli esseri malvagi, o ottusi, il che è, per tanti versi, molto peggio, dovremmo chiederci in definitiva se non era proprio questo l’obiettivo della nostra anima. Incrociare cioè queste figure, farle venire fuori per ciò che sono in quel preciso momento, offrendo loro una qualche sequenza di valutazione, ad esempio se insistere con la loro scelleratezza e stoltezza, o se cambiare visione e atteggiamenti, attivando compassione, comprensione e lampi di empatia.

Certo, le modalità imposte dal viaggio in questa avventura non consentono molti sollievi. Abbiamo dovuto dimenticare la nostra reale natura, così come ci è stato imposto dai controllori oscuri, quelli cioè che si sono elevati a dei di questa parte di estensione, e la stessa strada del risveglio è stata disseminata di pericoli, diffusi dal male personificato e dai suoi tirapiedi.

Così, anche la percezione di una sacra missione per conto della Sorgente potrebbe non essere esattamente consolatoria.

Tuttavia siamo qui, e dobbiamo agire di conseguenza. E potrebbe non essere male, dopotutto. Perché, man mano che cresciamo, che diventiamo più “adulti”, il senso di responsabilità comincia a pervadere i nostri vari organi, impregnando altresì le nostre emozioni, e assurgendo a presupposto basilare delle nostre esistenze.

Questo però non significa soccombere a quegli esseri ai quali prima si accennava. Perché siamo guerrieri di grande levatura, altrimenti non potremmo nemmeno trovarci qua. E, certamente, non siamo venuti per soccombere o cedere il passo.

Anzi, siamo qui indubbiamente per vincere, secondo l’accezione che il tipo di azione ha per la Luce nel suo complesso e per la stessa Fonte di ogni cosa.

E, visto che della Luce e della Sorgente costituiamo parte integrante e sostanziale, condotta e movimenti ne dovranno essere logicamente coerenti, seppur secondo il nostro modo di intendere e il nostro attuale livello coscienziale.  

Solo così forse, seppure non sarà magari l’unica e sola opzione, assolveremo degnamente al nostro magico destino. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

La via della salvezza.

Post n°431 pubblicato il 06 Giugno 2023 da RoHarLu

Anche da “prigionieri”, siamo esseri fuori dal comune.

Da umani siamo infatti impelagati in questa matrice, i cui tentacoli non ci lasciano molti margini di libertà.

Lo abbiamo già detto, la sovranità, malgrado sia una nostra facoltà derivante dalla linea d’origine che riconduce direttamente alla Fonte, non è esattamente praticabile in un contesto che registra manipolazioni, inganni, e tecnologie travianti.  

Nulla in questa realtà è effettivamente vero. E, forse, è questo la prima estensione di maya alla quale la tradizione accenna.

L’unica difesa è il ricordo, insieme alla consapevolezza, e alla determinazione di uscirne fuori e ricondurre ogni aspetto di noi stessi alla più intima verità.

Ma non tutti vogliono farlo. E in una concretezza condivisa, può anche essere una complicazione. In entrambi i versi, visto che le tangibilità discendono da come energeticamente si sposta l’ago della bilancia, se nella direzione del cambiamento evolutivo e della purificazione delle frequenze, o se nel senso della stagnazione, che significa anche tragica sottomissione ai piani malvagi di una minoranza oscura.

Il problema è che una gran parte degli umani terrestri, diciamo la parte addormentata del popolo residente, non ha la benché minima idea del grado di spietatezza che questa elite nera riesce a raggiungere, che è poi insito nella loro stessa natura di esseri senz’anima, privi ormai della giusta connessione con la Sorgente della Vita - pur di conservare il loro potere e le loro possibilità di controllo. Un livello che rimane sconosciuto ai più e completamente inconcepibile per un essere con un minimo di senno.

Non che questo sia destinato a rimanere impunito. Finora è andata in un certo modo, perchè che con le strumentazioni, chiamiamole così, in loro possesso, e le capacità delle quali dispongono, sono riusciti a scaricare sul resto delle creature le conseguenze delle loro malefatte.

Ma come è logico che avvenga, le leggi della creazione non possono essere frodate a lungo. E presto, la parola fine, insieme ai verdetti della giustizia cosmica, sarà impressa nella mente di qualsiasi manigoldo che abbia guardato e tratto benefici dal male e dalla sofferenza altrui, a qualsiasi ordine e stadio.

È sempre interessante vedere come possono esplicarsi gli effetti di un’azione, che poi riguarda anche qualsiasi movimento attivato - nel tempo e nelle varie rotte. E presto potremo testimoniarlo di persona, sanando quella sete di giustizia e di equità che da sempre in questa incarnazione accompagna chi ha scelto il senso della bellezza e dell’armonia, che sono poi sinonimi di Luce e Amore.

Peggio andrà peraltro a coloro che per un eccesso di insensatezza hanno acconsentito ai piani di quelli, pur di disporre di qualche briciola di pseudo ricchezza. Perché, purtroppo per loro, la parte più intima di loro stessi non accetterà una facile remissione. E il debito energetico accumulato potrebbe essere talmente esteso che innumerevoli vite non basteranno a ripagarlo.

In effetti l’umano, per come hanno cercato di ridurlo gli esseri antivita, rendendoci tutti inebetiti e svampiti, è già un po’ così. Per un gesto sconsiderato, un attimo di finta gloria, o un pizzico di vanità o di orgoglio, o incontrollata rabbia, è disposto, senza pesarlo accuratamente un attimo, a cancellare secoli di buona ascesi e infinite vite di buon carattere.

Ed è proprio questo che alla fine significa scegliere l’iniquità e le tenebre piuttosto che la Luce e la pace.  

Ma c’è sempre tempo se non per sistemare completamente, perlomeno per limitare i danni.

E il risveglio, come già si è detto, è la risposta più adeguata per l’attivazione del percorso che porterà alla conclusiva redenzione. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

La tragicità del parassitismo.

Post n°430 pubblicato il 31 Maggio 2023 da RoHarLu

Niente e nessuno, persino una minuscola goccia, è uguale a qualcos’altro in questo Universo.

Questo lascia già immaginare a quale livello si collochi il grado di diversità che accompagna e caratterizza l’immenso cosmo, già nei limiti dell’Infinito rispetto a noi e al nostro stesso livello di concepimento delle varie consistenze.

In questa diversificazione, dove è più che un’impresa, o almeno lo potrebbe sembrare - rinvenire i perfetti incastri, la buona ventura è quella di scoprire, nei vari svaghi dell’esistenza, una qualche accettabile corrispondenza tra esseri e anime, oltre che tra mente e cuore, essendo ovvio che se quella effettivamente sussiste, il gioco dell’unione potrà essere facilmente attuato, senza che debba rivelarsi necessario cercare altro.

In effetti è molto appagante quando tra esseri e parti della manifestazione ci si ritrovi perfettamente, riferendoci comunque ad un innesto in ogni caso non rigido, che non comporti assurde costrizioni, obblighi, o impossibilità di movimento.

Nel continuo peregrinare delle anime, ci si imbatte di continuo, e, a volte, la simmetria, o una qualche forma di correlazione, è più evidente che in altre.

Tuttavia, non sempre le storie dipendono pienamente da noi, almeno in questa parte di spazio ancora dominato da oscurità ed esseri che non amano esattamente la vita.

Certo, anche la nostra anima e il nostro se superiore hanno grande voce in capitolo, nella misura in cui soprattutto, tendano a spingere continuativamente alla precisa definizione, che arriva, nella quasi totalità dei casi, con la comprensione - di qualsiasi cosa abbiamo in qualche modo attivato.

Questo perché la libertà di scelta, il libero arbitrio, che ci fa esaltare così tanto, e che è una grande componente del prodotto dell’Iniziatore, è frequentemente, in questa densità, una chimera, e il termine potrebbe essere molto più indovinato di ciò che si possa pensare.

Perché la manipolazione tecnologica, la programmazione, gli impianti di cui tutti gli esseri sono loro malgrado provvisti - spesso contro la loro vera volontà e senza una chiara consapevolezza della loro tragicità - assicurano ai controllori senza anima, movimenti tali da essere in grado di portare chiunque di noi, anche i più “spirituali” per così dire, a scelte indesiderate, generando cause ed eventi non proprio graditi.

E, sempre spesso, anche interrompere le storie dipende poco da noi, perché anche in questi casi le finzioni di matrix, hanno buon effetto con lo sviluppo di paura e di molte altre emozioni a bassa frequenza, che hanno il triste obiettivo, chiaro peraltro fin dall’origine, di farci rimanere sospesi.

Certo, se si cerca costantemente la verità, e la si chiede con veemenza, questa non potrà non comparire nelle nostre vite. E questo potrebbe essere  già la base per il degno epilogo di ogni partita.

Non che smetteremmo di vivere. Ma avremmo più controllo, al punto tale, alla fine, da non averne più bisogno, permettendo alle nostre co-creazioni di estrinsecarsi liberamente nel modo in cui di più prediligano.

Sostanzialmente, questa è solo l’argomentazione della scelta tra un mondo dove prevale il parassitismo, e un mondo dove ciò che ha più valore è la piena sovranità di ogni membro partecipante all’attività cosmica.

Perché una cosa è divertirsi, conoscere, sperimentare, assicurandosi che nessuno si faccia male, altra è schiavizzare in nome di non si comprende cosa, se diritto o prerogativa, con inganni, falsità e dispotismi, altre creature, magari solo più ingenue e ancora non totalmente ferrate sui meccanismi operanti nel cosmo.

Certo, anche questa si configura come mera valutazione. Però, si potrebbe convenire, che un’inclinazione accettabile debba essere in modo sicuro autentica, e sostenuta da esseri maturi, in piena coscienza, e nel massimo possesso di facoltà e consapevolezze. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

La negazione della Vita.

Post n°429 pubblicato il 29 Maggio 2023 da RoHarLu

Siamo Luce, siamo Vita.

Questo potrebbe essere sufficiente, o tutto ciò che serve. Eppure non basta in alcun modo o senso a garantirci un’apparizione negli schermi proiettati dal Creatore meritevole di una qualche attenzione.

Amare la vita, e la luce, significa sceglierla. Ad ogni istante, ad ogni palpito di cuore.

Non che si voglia negare la libertà di prediligere altro, se così si dovesse volere. È che la vita appare perfettamente non compatibile con l’oscurità, che dal suo canto si associa alla morte e alla distruzione.

Una vita vissuta nella luce significa una vita vissuta nell’onore. Di ogni essere coinvolto, e di ogni particella perfino, che faccia capolino in quello spazio.  .

Così, imparare a vivere, se quella (la Luce) è la scelta, diventa necessariamente il codice principale di ogni esistenza.

Perché accade che si muoia, lentamente o meno, ad ogni tradimento di se stessi e dell’onore di un’altra creatura, ad ogni sconfessione di qualsiasi altro essere, ad ogni negazione di qualsivoglia valore presente nel cosmo.

Molti operano in un modo o in altro semplicemente perché temono le conseguenze immediate e tangibili dei propri gesti e movenze. Tuttavia, non è la giustizia del mondo che si dovrebbe temere, ma quella eterna.

Che è la stessa cosa dell’annichilimento, in effetti. L’eclisse della propria anima e di se stessi.

Così, quando per qualche motivo non riusciamo a celebrare la vita, stiamo accettando il disfacimento, indipendentemente che ne siamo consapevoli o meno. E quando neghiamo gli altri, serviamo il buio più minaccioso, e l’assenza del soffio vitale del prodotto della Sorgente..

Forse la Grazia dell’Iniziatore assume una miriade di configurazioni e consistenze.

Però è quando riusciamo esattamente, pur assicurando la libera estrinsecazione di tutte le energie in gioco, a vivere nell’innocuità, nella capacità di riuscire ad evitare qualsiasi segno di danno nei confronti di qualunque essere vivente e partecipe alla manifestazione, che sia il più grande dei più grandi o il più piccolo dei più piccoli, che il termine “degno” assume il contenuto di quel momento appena dopo la genesi dell’idea originaria. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Una società di esseri per gli esseri.

Post n°428 pubblicato il 25 Maggio 2023 da RoHarLu

Apparteniamo alla razza umana, ma non tutti ci comportiamo come tali. Forse in tanti hanno ceduto alle lusinghe di chi umano non è, che peraltro, oltre ad utilizzare gli umani come schiavi e fonte di cibo,  in nome di non si comprende quale presunto attributo, odia fortemente questa razza, sopportando a malapena, ma neanche, solo coloro che li servono come burattini, e che diventeranno a loro volta cibo [mentre schiavi lo sono già], quando non saranno più in grado di sottostare in maniera incondizionata.  

Altri invece, continuamente bombardati dalla tecnologia oscura, tramite strumentazioni che non siamo al momento in grado nemmeno di immaginare, e il lavaggio del cervello operato dai mass-media e dal sistema complessivo della consapevolezza sociale, hanno dismesso la propria veste umana, comportandosi come elementi anonimi di un gregge che si dirige da solo - seguendo le varie capre giuda - al proprio macello.

È per certi versi strano come ci si è ridotti. Perché siamo discendenti dello stesso Creatore, e la nostra origina è divina.

Così, non è in alcun modo giusto, oltre che corretto, comportarsi in tal modo, pur nel rispetto della più ampia libertà di arbitrio [che, se è vero ciò che si è detto sopra, abbiamo comunque perso da un pezzo].

Peraltro, è da rilevare che una società terribile come quella nella quale stiamo vivendo [ancora per poco!?], è esclusivamente basata – per volere dei senz’anima, e di chi non ci ama - tutta sulla non conoscenza l’uno dell’altro.

Tutti coloro che per qualche motivo possiedono un qualche pseudo potere su altri, sono costretti forse, e, in ogni caso, così fanno, a decidere senza minimamente sapere alcunché di chi hanno di fronte.  E se a questo, e alla mancanza di telepatia, si aggiunge carenza di empatia e simpatia verso i propri simili, la cosa raggiunge dimensioni drammaticamente disastrose.

In realtà, molto di ciò che accade, e che ci accade, dipende sempre dal fatto che non ci si conosce. I conflitti, le diatribe, gli odi, le irritazioni, le antipatie, hanno sempre alla base una cattiva consapevolezza, o la sua assoluta mancanza, dell’altro. Di chi è, di ciò che sente e prova, delle sue problematiche, e delle sue difficoltà e preoccupazioni.

Forse, solo forse, e magari non vale per tutti, se ci fosse una anche minima possibilità di intendere l’altro, si potrebbe cambiare idea istantaneamente, e molte animosità potrebbero cessare all’istante, non trovando altre  ragioni per sussistere. E, forse, anche molti antipatici potrebbero non essere più tali. Perché, se si ha il cuore in qualche modo aperto, c’è sempre la possibilità di trovare un punto di incontro in grado di soddisfare adeguatamente, e con la piena felicità di tutti, i vari partecipanti alla diatriba.

Si è detto “forse”, perché l’agenda che molti seguono non è umana e non è redatta e dettata da mente umana. E, peraltro, i sistemi perché molti vi si conformino sono molteplici, e, molto spesso, violenti e altamente crudeli.

Tuttavia, basandoci su ciò che è possibile vedere per la gran parte degli esseri, si può comunque dire che un margine, seppur lieve, di intervento esiste. E lo dovremmo forse sfruttare al massimo delle nostre possibilità. Perché è una società fondata sulla Luce, oltre che sugli esseri chi vi prendono parte, che dobbiamo creare. Un’aggregazione dove non ha senso il dolore e la sofferenza di chiunque, e si invece la gioia, l’appagamento e la pace dei suoi membri.  

Perché è vero che sembra che si stiano vivendo due vite in parallelo. Da una parte una sorta di illusione fortemente invasiva incessantemente proposta dalla rete della pseudo-elite oscura, con le sue devastanti e ovunque presenti infiltrazioni tecnologiche. Dall’altra l’informazione, non sempre necessariamente corretta, considerate le varie, e spesso numerose, contaminazioni, della rete alternativa dei cosiddetti risvegliati, che cerca di andare sempre più a fondo alle verità, non lasciandosi più abbindolare in alcun modo dalla narrativa controllata.

Ed è una guerra terribile, che registra un numero sempre più crescente di vittime, seppure i segnali mostrino già l’attivazione di un countdown inesorabile per la sua conclusione perfetta, ad esclusivo vantaggio della luce e della fine di ogni ostilità.

E, sempre forse, è probabile che non dovremo neanche attendere molto perché ne possiamo scorgere le prime avvisaglie.

Tuttavia, si potrebbe rimarcare, perché indugiare, se tutto inizia e finisce in noi?. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Sfidare l’assurdo

Post n°427 pubblicato il 24 Maggio 2023 da RoHarLu

Originiamo tutti dalla stessa Fonte, così pensare di essere più speciali di altri è, dal punto di vista essenziale, assolutamente non appropriato.

Così anche qualsiasi intrusione nelle predilezioni di qualsiasi individuo, rimane alquanto azzardata, perché si configurerebbe comunque come la violazione del libero arbitrio di un essere sovrano.

Peraltro, ognuno sceglie, in un modo o nell’altro, o in un qualche senso, ciò che vuole o deve sperimentare, al fine di arricchire la conoscenza delle estrinsecazioni del Tutto.

E ciò che si vuole vivere può anche essere sacro, inviolabile, e, comunque, probabilmente non modificabile, secondo le volontà della propria Anima e del proprio Se superiore.

Per questo a volte è completamente inutile intervenire nelle esistenze degli altri, al di là della comunque necessaria espressa richiesta di aiuto. Perché potrebbe rappresentare un irrecuperabile spreco di risorse di vario genere.

Infatti, se il temporaneo ciclo che quell’anima sta vivendo non è ancora perfettamente concluso, tutto sarà ricreato, perlomeno negli stessi termini, fino alla completa guarigione.

Quindi, debiti saranno rigenerati, la malattia ricostituita, i problemi riformati, e altro allo stesso modo, fino a quando quella lezione, vera o pseudo tale, non sarà assimilata.

Questo non deve essere interpretato come un invito a non agire, o a non mettersi a disposizione di altri bisognosi di assistenza. È solo che occorre di volta in volta ricercare in maniera ottimale – un po' come l’ottimo paretiano – la soluzione ineccepibile, che si incastri esattamente tra le energie operanti esistenti ed operanti.  

D’altra parte, solo un essere completamente guarito potrà di fatto garantire una integra e viruosa partecipazione al collettivo sociale senza danni per alcun altro.

Così, dovremmo guarire noi per primi, in modo da non porgere alcun appiglio alle follie altrui, (coloro cioè che non hanno ancora elaborato il proprio dolore e riconosciuta la precisa collocazione delle proprie ferite).

Solo dopo potremo aiutare, senza l’impellenza di una qualche forma di rimunerazione, e senza sentirci delusi dalla mancanza di gratitudine, riconoscenza o riconoscimento.

Peraltro, ognuno di noi, nell’agire in maniera avventata, tradisce solo se stesso. E non [solo] perché siamo Uno. Anche, ovviamente. Ma è soprattutto perché viola, indipendentemente dal fatto che avvenga in maniera volontaria, cosciente e consapevolmente o meno, i propri principi, vale a dire quelli che tutti gli umani possiedono, in quanto intrinsecamente connaturati con la propria umanità/divinità, degradando in tal modo le proprie qualità umane, e l’onore personale e di tutta la razza umana.

È a causa di che si impiega poi un sacco di tempo nel cercare chi potrebbe non essere a quel punto più disponibile a permetterci il riequilibrio delle energie completamente sbilanciate. Mentre tutto magari, sarà stato originato solo per insensatezza, ignoranza, orgoglio, o, ad ogni modo, da sommesse oscillazioni di base.

Per questo, la ricerca dell’armonia personale e collettiva, passa così tanto dalla propria stabilità, intima ed esterna, che presuppone in ogni caso, l’appianamento della propria assurdità. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Basta con la sofferenza!

Post n°426 pubblicato il 18 Maggio 2023 da RoHarLu

Sembra che questo pianeta sia noto per la grandissima varietà di specie, razze, livelli, e orientamenti frequenziali, dei suoi disparati residenti.

Ad esempio quelli della Legge dell’Uno esprimevano un certo grado di disappunto per coloro, che poi sono i controllori oscuri, che avevano forzatamente agevolato la coabitazione tra filosofi, artisti, fini pensatori, e i peggiori criminali e maligni individui della galassia (e oltre).

Chiunque in effetti, è in grado di constatare come nella propria esistenza in questa parte di spazio, sia stato in qualche modo costretto a confrontarsi con manigoldi, mascalzoni, e parassiti delle peggiori specie, per citare quelli che operano a bella vista  - escludendo cioè gli esseri che magari tirano le fila, e gestiscono quasi interamente questa realtà, trovandosi nelle frazioni più alte della catena alimentare, ma che rimangono sconosciuti ai più, una porzione dei quali non essendo nemmeno umana.

Spesso, come altre volte è stato detto e scritto, il comportamento di questi appariva anche insensato e incomprensibile a chi vantava un minimo di ragione e di empatia, atteso che la loro disposizione al male rasentava la follia più pura, oltre che la peggiore stupidità mai registrata sulla terra, vista la gratuità dell’azione, priva di veri profitti, a parte la gioia provata dal sadico nel torturare le proprie vittime.

Si potrebbe obiettare che comunque, gli incontri / confronti ai quali si accennava siano gli effetti del proprio karma, intendendo quest’ultimo come le dirette conseguenze, nel bene e nel male, delle appartenenti azioni passate.

In realtà però, non tutto quello che accade è ascrivibile al karma, come sopra precisato.

E questo non solo perché chiunque abbia deciso di imbarcarsi nell’avventura su questo pianeta e dimensione, è stato finora obbligato a prendersi carico di una quota enorme di karma non suo, ma provocato proprio dai controllori senza luce, oltre che dai loro tirapiedi. È anche perché ciò che sperimentiamo diventa comunque consapevolezza nei diversi gradi, per noi, la nostra anima, tutte le anime collegate, e tutti coloro, di questo e altri creati, che in qualche modo accedono alla banca dati della saggezza universale.

Peraltro, per qualcuno è anche interessante verificare il proprio livello di reazione, oltre che di capacità nell’allargare il proprio ambito di comprensione delle idee di creatore e co-creatori.  

In ogni caso, per alcuni, è più che buono già il vedere e rendersi conto come questi infiniti supplizi procurati, anche solo per leggerezza o mancanza di empatia e simpatia verso gli altri, umani e non, siano estremamente inutili quanto orrendi e mostruosi.

Basta però poco, ma forse solo a chi è puro di cuore, per assimilare quanto la sofferenza sia tuttavia superflua dopo un certo stadio di sviluppo, e quanto dolore produce il solo scorgerla negli altri, senza neppure un’autentica cognizione dell’unità di tutti gli esseri.

Ed è per questo che dovremmo porvi fine, insieme ad ogni possibilità di infliggere un qualunque danno a qualsiasi creatura, con il perfetto intendimento che se essa è servita in un qualche senso come esperienza, in un mondo più pulito e aperto alla libertà, all’armonia, e alla pace, diventa in ogni modo non più necessaria.

L’universo è abbondanza, così prendere ciò che è di altri non ha significato. Se si è veramente sovrani, come l’Origine ha predisposto, possiamo sperimentare qualsiasi cosa stabiliamo, con piena coscienza della responsabilità che ogni determinazione comporta.

Ma siamo tutti connessi, e ogni energia attraversa, in un tempo o in un altro, tutti.

Quindi, perché non scegliere sempre il meglio (per tutti)?

Se non si è troppo dissennati, almeno! Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Diventare responsabili

Post n°425 pubblicato il 11 Maggio 2023 da RoHarLu

Data la nostra divina origine noi siamo nati per essere felici.

La gioia, la pace, l’armonia, sono nostre condizioni naturali. E infatti, come dicono alcuni maestri, attiriamo l’attenzione proprio all’incontrario, quando per qualche motivo, dipendente o meno dalle nostre volontà, ci separiamo da queste normali qualità.  

Così sarebbe interessante comprendere il perché delle situazioni connaturate allo stesso essere abbiano ceduto il passo a stati estranei, che potrebbe avere un senso conoscere, ma certamente non praticare in ,maniera permanente.

Questa sfera dimensionale, come tante volte si è detto, è stata finora, e ancora lo è, seppure fortunatamente ancora per poco, gestita da un complesso oscuro, composto per lo più da elementi che hanno totalmente perso la connessione con la Sorgente, e non hanno conservato neanche un minimo di simpatia, o di empatia, verso coloro che ne sono gli ordinari residenti.

Per questo tanti di noi, hanno più volte immaginato di lasciare questa follia, anche se è ormai assodato che saranno loro a dover andare, schiudendosi anzi per molti di loro, soluzioni che probabilmente il Primo Creatore non avrebbe mai desiderato per alcuno dei propri discendenti.  

Quindi saranno loro a non poterci più vedere, e questo forse, si configura per gli stessi come una tremenda disgrazia anche.

Perché è un dono poter recuperare a volte esposizioni, e riparare ingenui torti, anche se è globalmente giusto che ognuno scelga da se la via più corrispondente alla propria indole.

Certo sarebbe stupendo vivere tutti in perfetta consonanza. Ma non tutte le aspirazioni, come anche i propositi coincidono, ed è inutile cercare di indurre qualcuno a vivere un’esistenza non coerente con le proprie sequenze energetiche.

Non che questo significhi che dobbiamo subire i grandi squilibri che la presenza di alcuni che adorano l’ombra e la morte, produce nel complesso del sistema, anche perché la stessa struttura è informata agli stessi principi. E se vogliamo sopravvivere, che è un termine poco gradevole e sicuramente in contraddizione con l’ordine autentico delle cose, dobbiamo agire, e non soccombere, perché anche la nostra vita, come quella di tutti,.è sacra.

È però inutile attendere l’aiuto di qualcosa o di qualcuno. Non perché non arriverà, ma perché è opportuno concretizzare l’intenzione e focalizzare l’attenzione, per non rischiare di ritrovarsi complici e passivi alle sconsideratezze di quei pochi, che poi non lo sono così tanto, visto che riescono a contaminare tutta la concretezza e la quasi totalità degli esseri che ne fanno parte.  

Del resto tutti i partecipanti al gioco, riferendoci anche agli altri personaggi di altri mondi e dimensioni - hanno ciascuno i propri scopi e, come conseguenza, sempre qualcosa da fare. E anche se hanno la capacità e le risorse per aiutarci, lo faranno comunque a loro modo, sulla base delle conoscenze delle quali dispongono, delle rispettive visioni cosmiche, e in considerazione anche dei pericoli che potrebbero essere costretti a fronteggiare.

Così, potrebbero magari inondarci di energia e vibrazioni elevate, tali da indurre forse più consapevolezza, chiarezza e maggiore discernimento, ma rimane nostra la responsabilità di fare tutto ciò che è nelle nostre forze, ascoltando prioritariamente ciò che la parte più intima di noi stessi tende a suggerirci, e chiedendo sempre di più, e in maniera solenne, la verità nelle nostre vite e su tutto ciò che ci concerne.

Perché la certezza è che siamo stati ingannati in maniera talmente esagerata e così poco onorevole da suscitare sgomento e sorpresa anche a livello della stessa Fonte, e non è più necessario che accada ancora, essendo invece opportuno che cominciamo veramente ad assaporare la realtà che siamo venuti a conoscere.

E questo è possibile quando le nostre scelte siano intrinsecamente correlate alle nostre più minuziose e compiute libertà. Namasté.. Marius L.  

 

 
 
 

Presenza consapevole

Post n°424 pubblicato il 05 Maggio 2023 da RoHarLu

Siamo esseri di Luce. Anzi, siamo la stessa Luce.

E questa è una prerogativa certa e naturale per chi ha scelto la Luce, che è la prima concretizzazione del Creatore.

Ciò ci dà già l’esatta misura di cosa dobbiamo guardare ad ogni istante della nostra esistenza. Non al passato, e a cosa siamo stati, anche se è importante per come ci possa aver preparati, ma al momento ora, che decide e chiarisce anche l’eventuale divenire, ammesso che questo sia importante anche in altre dimensioni.

Ed è inutile anche collegare certi esseri a chi erano o cosa siano stati. Perché la liberazione non avviene rigorosamente per quello.

Si dice che il risveglio connetta al proprio bambino interiore, che è poi specificamente la parte più intima di se stessi.

Perché noi siamo essenzialmente purezza, nitidezza, e innocenza autentica e genuina, anche se “crescendo”, il contatto e la contaminazione della matrice, del meccanismo all’incontrario che la anima, e le innumerevoli “basse” emozioni che la smuovono, tendono a farci perdere ogni frammento di quel candore.

Per questo il nostro Se superiore, la nostra anima, a volte non ci riconosce. Perché abbiamo smarrito il “boy” – in ogni genere – che ci caratterizzava e ci infondeva il vero dinamismo.

Tutti dovremmo avere quella nitidezza. E, se l’abbiamo smarrita per qualche attimo, dovremmo recuperarla, qualsiasi sia la sfida che abbiamo davanti, o le lotte e gli ostacoli che l’oscurità, fino a quando non sarà completamente sradicata dal sistema, non smetterà mai di disseminare lungo la strada verso il ritorno a casa, che è poi il reintegro nel noi che realmente siamo.

Il contatto con l’anima ci porta del resto ad essere concorrenti attivi della nostra presenza. Di scegliere parimenti le avventure, e di saggiare ad ogni passo i nostri presupposti e le qualità necessarie.

Essere vivi è quanto più ci possa servire per partecipare all’idea originale dell’Iniziatore. E questo è possibile solo quando siamo tutt’uno con ogni aspetto del nostro essere in qualunque dato momento.   

E, forse, è questa la differenza più importante tra un maestro risvegliato a se stesso e chi non lo è ancora, che magari tende ad incrociare solo un brio apparente, almeno finché riesce a respirare. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Indipendenza strutturale.

Post n°423 pubblicato il 03 Maggio 2023 da RoHarLu

Noi siamo lo stesso Principio dal quale siamo stati generati. Siamo sovrani, per suo stesso volere, e totalmente liberi, perché non può esistere qualcosa di altro per chi è virtualmente qualsiasi cosa.

È per questo forse, che quando si trovano estensioni, e circostanze, che determinino di andare contro i dettami della propria sacra provenienza si tenda a rimanere così sbigottiti.

Chi può volere infatti il controllo e la sottomissione di altri pari? Chi può desiderare dolore, sofferenza, angoscia e schiavitù di porzioni del proprio stesso corpo? Chi può aspirare alla scarsità e alle ristrettezze, se tutto ciò che È non ha altro brio e dinamismo al di fuori di se stesso?

Si allude al “chi” perché qualsiasi anomalia dovesse venire fuori dal sistema, qualsiasi ribellione in qualsiasi tempo nei confronti della Fonte, qualsiasi oscurità dovesse per un baleno acquisire il dominio di una qualche parte di spazio, comunque sarebbe solo un ritaglio, e neanche il più importante, della storia, che vedrà i soggetti protagonisti tutti a sperimentare il cosmo anche negli altri aspetti sollecitati.

Si comprende che l’evoluzione, ammesso che esista qualcosa del genere, debba compiere il proprio ciclo, nelle varie direzioni. Tuttavia perché, se si è nati uguali, amare lo squilibrio? Perché tradire la propria natura, e, soprattutto, l’amore, che si fida in modo sereno, e corre ad abbracciarci senza alcun accenno di male, e con tutto l’affidamento del mondo?

Perché non c’è cosa peggiore dell’inganno nei confronti della purezza e dell’innocenza, per quanto banali e triti possano sembrare questi termini.  

E, del resto, come si potrà resistere una volta svegli, all’aver perpetrato queste perfidie e doppiezze?

In questo universo non esiste entità che non possa dimostrarsi degna della nostra fiducia, o che possa mai meritare di essere oltraggiata.

E anche se siamo tutti uno, a ciascuno che andrà a sperimentare per aumentare la consapevolezza e la conoscenza dell’idea originaria, dovrà essere garantita la più protetta delle indipendenze.

È certamente un grande sacrilegio creare soggezioni negli altri, e approfittare di queste pseudo e temporanee debolezze della mente di qualsiasi essere.

Perché l’amore, quello che si saggia nell’incontro con altri frammenti dell’Anima universale, è possibile solo tra realtà strutturalmente libere, mature e quietamente autonome.

Quelli che hanno perso la connessione con la propria essenza divina, e che hanno scelto il buio, amano molto fare giochetti con le loro tecnologie oscure. Legano artificialmente le energie, procurano ossessioni, e impediscono qualsiasi incontro tra gli spiriti affini. Amano il dolore degli altri, che è anche il loro nutrimento, e non posseggono alcun tipo di empatia, o simpatia, verso il genere umano. Vorrebbero tutti a loro immagine, e non esitano a contaminare chiunque mostri anche il minimo spiraglio verso le loro apparenti e menzognere lusinghe.  

Ed è anche per tale ragione, che, spesso, la nostra anima ci sprona alla solitudine, assicurando attimi di guarigione e ripulitura dalle infestazioni parassitarie, si da acquisire l’affrancamento dai tormenti indotti che rappresentano un veleno altamente tossico per tutti i nostri corpi.

Al di là di tutto comunque, non si può non dubitare di qualsiasi asserzione che vieti a qualche essere nel cosmo il perseguimento di qualsiasi aspirazione della propria mente e del proprio cuore, con l’auspicio che non danneggi alcun altro. E non come concessione o favore, perché, come è stato tante volte affermato, tutti siamo discendenti della Sorgente, e nessuno lo sarà mai più di un altro. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Le insidie del percorso di Luce.

Post n°422 pubblicato il 21 Aprile 2023 da RoHarLu

Le insidie lungo la strada autorealizzativa, o ascensionale, sono parecchie e generalmente nascono dalla tempestiva intromissione del se egoico nella globale ed effettiva gestione del processo.

Intravedendo la sua morte, l’ego inferiore infatti, vuole fin da subito prendere in mano le redini dell’intera dinamica, in modo da controllarne criticità e pericoli per esso derivanti.

Una delle più note è ad esempio quella di voler salvare tutti e tutto il mondo, partendo dal presupposto che siamo imprigionati nella ruota delle nascita e morti, e in un infinito ciclo di sofferenza e tribolazione, e abbiamo enormi difficoltà  ad uscirne.

Appena avute le prime informazioni, parte così la sindrome del Salvatore, eletto da una qualche entità superiore, o suprema, per portare la buona novella e garantire a tutti conoscenza e massima liberazione.

Associata alla precedente è quella di fare del bene ad ogni costo a tutti, sacrificando ogni parte di se stessi.  

Ora, si deve innanzitutto partire dalla necessaria premessa che siamo inseriti in un sistema oppresso, condizionato, manipolato da invasati controllori oscuri, privi nella quasi totalità dei casi di relazione con la propria anima, che ha come logico esito la compromissione del tutto e la dannosa gestione dello stesso per garantire la sua sopravvivenza e la schiavitù di tutti i componenti.

Fatta questa premessa, non si può pertanto non mettere in dubbio qualsiasi verità tramandata o acquisita. E non solo quelle apprese nel percorso scolastico o all’interno della famiglia o della consapevolezza sociale, che sono le più ovvie nella ritenuta non credibilità, ma anche quelle dei vari testi sacri, e perfino quelle della cosiddetta “tradizione”, manipolati nei punti giusti in modo da assicurarsi obbedienza e favorire il controllo,.

Non che tutto sia falso. Ma che ogni cosa debba essere assunta con le pinze, non avendo ben chiara la visione della provenienza, rimane almeno atto dovuto nei confronti di noi stessi.

Tutto è in realtà all’interno di ciascuno di noi, anche se dobbiamo imparare come e dove cercare, e a saper distinguere ciò che viene dalla nostra anima o dal se superiore o da qualche essere che ama l’amore, la vita e servire il creatore, da ciò che avvantaggia solo gli interessi dell’elitè priva di luce al momento dominante al fine di mantenerci affranti e compressi.

Peraltro, a livello di conoscenza, abbiamo dovuto cambiare idea tante di quelle volte che essere sicuri di qualcosa o di qualcos’altro è almeno da ingenui, se non da creduloni. Quindi, un po' di distensione lo dovrebbe consigliare già la nostra stessa saggezza personale.

Aiutare poi gli altri sarebbe utile solo se si conoscesse alla perfezione il cammino di ciascuno, e quello che è venuto a sperimentare, insieme a tutti i suoi possibili cambiamenti di tragitto, idee e desideri, oltre a ciò, ancora più importante e, nella sostanza, praticamente impossibile per la gran parte degli esseri, che la rispettiva anima ha in serbo per la complessiva esperienza dell’individuo.

Del resto, questo sistema, per volere dei governanti lugubri, è estremamente parassitario. Così, tutti coloro che ne fanno parte, anche i “buoni”, risentono degli stessi effetti, risultandone estesamente contaminati.

E questo vale in tutte le direzioni.

Perché ad esempio adoriamo e preghiamo le divinità [antropomorfe], se non solo per aggrapparci e “succhiare” la loro energia? Che poi perché farlo?

La Sorgente è di fatto una fonte inesauribile per tutto ciò che può servire ad ogni forma di competenza e verifica per ogni genere di consistenza immaginabile. Così la semplice, seppur perfetta e persistente, connessione con la stessa porta sempre pienezza e completezza di qualunque purezza indispensabile all’assaggio e al gusto dell’esistenza che si è selezionata.  

Questo porta all’inutilità dell’estorsione dell’altrui energia. Sia perché questo porterà a sicure, tanto terribili quanto inutili ripercussioni, sia perché, in qualsiasi modo, la Sorgente è in grado di assicurarci di gran lunga di più, e in maniera pulita, leggera e senza alcuna incognita circa i distinti esiti.

Alla fine perciò, basterà scoprire da dove veniamo e il gioco potrà ritenersi fatto e concluso. Per qualsivoglia attendibile nuovo inizio. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Viveka e Vairagya.

Post n°421 pubblicato il 19 Aprile 2023 da RoHarLu

Siamo esseri divini. Dobbiamo però ricordare di esserlo innanzitutto, e re-imparare ad esserlo, perché è perfettamente ovvio che, chi più chi meno, lo abbiamo quasi totalmente dimenticato.

Ci siamo incarnati qui per tutta una serie di motivi che, anch’essi, non ricordiamo totalmente, e sicuramente, o con molte probabilità, non pensavamo che sarebbe stata un’avventura così stranamente dura.

Forse eravamo stati avvisati, o lo avevamo magari appreso, da studi e ricerche. Però la realtà, l’identificazione, e la mancanza delle giuste congiunzioni, è sempre tutto molto diverso da come si apprende in “teoria”.

Si dice ad esempio che siamo qui per imparare. Ma non tutte le lezioni, ammesso che esista qualcosa del genere, provengono dall’Universo o dal Creatore. È molto probabile che una gran parte di accadimenti negativi che abbiamo nostro malgrado  registrato nelle nostre vite provengano da una cerchia di controllori oscuri che, grazie alla perdita della loro anima e della connessione con la Sorgente, si sono elevati arbitrariamente a divinità di questo spazio. E, magari, come accade ad esempio nell’informatica, hanno creato dei virus per venderci l’antivirus, malanni per venderci le medicine, creato panico e paure per controllarci e nutrirsi di noi.

Quindi, molte problematiche, o quasi tutte, sono create da coloro che fanno credere di possedere i rimedi, e che vogliono guadagnarci qualcosa. Che poi anche le presunte soluzioni non sono mai tali, perché il più delle volte fanno finta di aggiustare qualcosa, intervenendo disastrosamente su altro.

È una realtà curiosa questa, che chi vive, o tenta in tutti i modi di farlo, l’integrità, ha moltissime difficoltà a comprendere chiaramente.

Perché si può crollare, ma che senso ha portarsi dietro tutti gli altri? È da folli e malvagi pervertiti, tipo i faraoni – la genia oscura - che alla loro morte si portavano dietro l’intero loro staff.

Certo, possiamo pensare che avendo accettato questa sfida magari ritenevamo di avere forti possibilità di successo. E, in effetti, sembra che ci stiamo dirigendo verso questa conclusione, che, ogni giorno di più, malgrado tutti gli sforzi del buio e della sua tecnologia, si appalesa sempre più, facendoci ritrovare il sorriso e la fiducia.

Ma come si dice, fino all’ultimo mai abbassare la guardia. Perché abbiamo a che fare con rivali di una malvagità da noi totalmente sconosciuta.

Questo lo si vede anche dai loro tirapiedi, quelli cioè che si sono venduti, e spesso per competenze misere e insignificanti rispetto a quanto dovranno poi versare al Cosmo per corretta compensazione, visto che nella creazione nulla viene regalato.

La gran parte di questi ultimi infatti mostra una spietatezza mista a scelleratezza, talmente gratuita quanto inutile e insensata, da rasentare la più ottusa delle demenze.

Non possiamo nemmeno avercela con loro quando capitiamo nei loro raggi d’azione. Già perché siamo tutti uno, e il creatore ha manifestato l’indivisibile, seppur possa sembrare i “molti”. Ma anche perché, e basta appena un minimo di lungimiranza, è talmente orribile ciò che li aspetta che si ha difficoltà solo a pensarci.

Del resto dovremmo anche ringraziarli, perché hanno tentato strade spaventose che è meglio risparmiarsi, fornendoci quindi un efficace esempio di ciò che non è in alcun modo necessario testare.

E al di là della presunta illusorietà del tutto, la cosiddetta maya degli orientali, visto che il dolore comunque sembra sempre molto vero, è indiscutibilmente più appagante un sogno meraviglioso e stupefacente piuttosto che un incubo terrificante. Oppure, al limite, un perfetto distacco (vairagya) – che, peraltro, va sempre di pari passo con la discriminazione (viveka) tra ciò che è vero (la Sorgente) e ciò che non lo è, o, in ogni caso, transeunte (la manifestazione) – da qualsiasi risultato delle nostre comunque indispensabili azioni e movenze. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Lasciare andare tutto.

Post n°420 pubblicato il 14 Aprile 2023 da RoHarLu

Siamo in una realtà fortemente controllata e dominata, nella quasi totalità, da una elite oscura.
È ovviamente vera la nostra ascendenza divina, e il nostro perfetto legame con il Creatore. Tuttavia, quando comparsa in questo spazio l’anomalia oscura, con completa assunzione del relativo potere, le sorti del pianeta e dei suoi residenti sono molto cambiate, passando dalla libertà in un paradiso pressoché unico, ad una dimensione imprigionata al limite dell’invivibile.

È una situazione che su mandato dello stesso Creatore si sta risolvendo, e presto la Luce ripristinerà nuovamente la vita al posto della cultura della sofferenza e della distruzione.
Sussistono ancora molte rimanenze, e una cosa che è molto chiara è che qualsiasi condizione si stia vivendo, insieme anche a qualsiasi conoscenza che pensiamo di ottenere, anche a costo di duri sforzi, è stata finora sempre gestita dagli amanti della morte.

Per questo dovremmo forse lasciare andare praticamente tutto. Perché tutto è stato trasformato dall’anti-vita. E, forse, è per questo che si dice che perdendo tutto si acquista la “vita eterna”, o quello che è.
Presto però potrebbe essere finito, cambiando quest’area per sempre, seppure per ininterrotte nuove variazioni e conversioni. Perché tutto è sempre in evoluzione.

Così, ci sarà un momento, e forse prima di quanto riusciamo ad immaginare, almeno per quelli che lo desiderano con tutto se sessi, in cui non avvertiremo più alcuna forma di paura, né di vivere, o di sperimentare, o di ogni altro. E potremo innalzarci in alto fuori da qualunque forma di aggancio connessa alla sopravvivenza.
Sarà solo un lampo, ma rimarrà nella nostra memoria a lungo, indipendentemente da come il tempo sarà vissuto nella nuova estensione.

Però, come sempre è stato detto, occorrerà ancora molta cautela. Perché fino all’ultimo, sebbene la loro sconfitta e fine siano ormai cosa certa, le tenebre non smetteranno mai di combattere e di cedere il loro illusorio scettro.
Questo vale anche per le attività di informazione e liberazione che si vogliono garantire a chi, seppure ancora dormiente, ha intenzionalmente espresso la scelta di affrancarsi. Perché, per ogni essere che si cercherà di riscattare, si riceveranno innumerevoli attacchi, che peraltro, non giungeranno solo dai senza anima, ma anche dagli stessi individui prescelti, perché una parte di loro, ancora nel dormiveglia, grazie alla rete tecnologica negativa che penetra praticamente dappertutto questa espansione, tenderà a lottare fino allo stremo per non recedere, con plurimi danni verso se stessi e verso chi tenta l’abbraccio.
Perché non sempre le cose sono prevedibili, dipendendo tutto da quale risultato si prediliga sul momento, malgrado scelte diverse effettuate in altri spazi e mondi.

Per tale ragione si parla tanto, in certe sfere spirituali, di compassione. Perché non è facile vivere in cotanta difformità, che conta scienziati, filosofi, insieme ad esseri la cui scelleratezza non sembra in alcun modo o senso parte di questo universo.

Non si sta parlando ovviamente di idee o disposizioni diverse. Questo non può essere in alcuna forma drammatico. Sarebbe come dire ad esempio che ci si debba lavare i denti con lo stesso dentifricio. Cosa potrebbe mai comportare, e quale offesa derivare, se qualcuno dovesse usare sistemi e prodotti diversi?
Occorrerebbe essere stolti per rammaricarsi che gli altri non seguano i nostri convincimenti, sempre che non ne derivi un danno per alcuno.

Al di là di tutto comunque, questo sistema parassitario, dove la nostra energia è completamente sottratta alle nostre possibilità e usi, sta per spegnersi per sempre. E finalmente potremo vivere al massimo delle nostre potenzialità. O, perlomeno, secondo come liberamente sceglieremo. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Liberi per estrazione..

Post n°419 pubblicato il 12 Aprile 2023 da RoHarLu

L’evoluzione non porta alle solitudini. L’ascesa porta sempre all’unione, e, in tale modo, il progresso delle varie razze ha come meta finale, nel medio termine almeno, i collettivi.

Così, stare insieme è qualcosa di grande, soprattutto se ci si aggrega con chi manifesta medesime attitudini e ha imboccato simili vie, e tende a proiettarci verso un sempre maggiore reintegro nella concretezza primigenia. Tuttavia, essere/rimanere se stessi rimane la cosa più importante per ciascuno di noi, con la possibilità però che essere se stessi “insieme” ad altri che cercano di esserlo allo stesso modo, diviene senza dubbio uno dei più grandi doni che si possano ricevere dall’universo in queste particolari coordinate di spazio e tempo.

Forse è per questo che al ricercatore (di verità) piacciono così tanto i “maestri”, o il divino, nella fase introduttiva del percorso di sperimentazione. Perché si presume che da quelli l’accettazione sia tendenzialmente massima, indipendentemente da come si è e da come ci hanno fatto sentire, visto che l’indottrinamento base della consapevolezza sociale oscura è quello di fare apparire tutti come “peccatori”, e assolutamente non adeguati fin dall’inizio.

Essere per così dire “spirituali”, studiosi delle astrusità/autenticità cosmiche, crea comunque, nel mondo attuale, una condizione perniciosa nel suo diretto interprete. Mentre infatti si pensa, o si assume, a volte, di presentarsi per così dire “à la page” a livello popolare, si può stare certi che non è mai così che ci vede il mondo governato dalla parte buia.

Bene che vada infatti, si è alquanto “strani”, oltre che “diversi” [che raramente rappresenta un complimento], e questo indipendentemente dal fatto che ci si senta così perché lo si è nati.

E le reazioni degli altri, e la loro mancata bonarietà, che l’aspirante neofita neanche arriva a cogliere, lo dovrebbero fare comprendere immediatamente.

Questo non significa che occorra vivere secondo le attese della sfera collettiva ancora sottoposta al dominio dei risultati manipolativi e condizionanti della tecnologia della matrice, nella ulteriore misura in cui quelle rappresentino del resto un sordido programma di controllo e di oppressione da parte dei conduttori.

Le aspettative difatti sono esplicitamente create per dividere, impedendo a tutti coloro che ne permettono l’espressione, di manifestare tranquillamente e nella totale estrinsecazione di se stessi, la propria reale (e regale) natura.

Comunque, e alla fine, in una società che mette al centro di ogni cosa l’individuo perfettamente integrato e in totale armonia con tutto il suo ambiente, la grazia di garantire la libera e perfetta rivelazione di se non potrà non figurare come  una priorità assoluta, visto che liberi eravamo all’origine, e così era inteso dalla Sorgente.

E nessuna anomalia mai potrà privare di ciò che è un basilare diritto di estrazione. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Evitare le guerre dei miseri ..

Post n°418 pubblicato il 07 Aprile 2023 da RoHarLu

In questa dimensione/spazio, il sistema è strutturato in modo che tutto avvenga alla rovescia. Così è stato voluto e gestito dai controllori dell’anti-vita.

Così, in alto stanno tendenzialmente, o, per meglio dire, sempre, i senza luce insieme a quelli che si sono venduti all’oscurità. In basso, per così dire, e con molte problematiche, ed è fondamentalmente un fatto finanziario e sociale, si trovano gli altri, coloro che non si sono venduti, e che hanno scelto intenzionalmente la Luce e il cuore [insieme alla vita].

Per l’elite nera questa organizzazione è essenziale, perché assicura le posizioni di vertice esclusivamente a persone sostanzialmente corrotte e ricattabili (inclini cioè a creare situazioni che saranno poi fonte di pressione), e, nel contempo, un nutrito gregge per le prossime manifestazioni, perché chi ha avuto molto di più di quanto karmicamente possibile in un determinata incarnazione, rimane in situazione di passivo energetico nei confronti dell’Universo, e, per questo, potenzialmente sottoponibile a prossime vicende di contaminazione animica.

Quindi chi lavora per la Luce in una società alterata ha di fatto sempre problemi, perché rappresenta appunto il nemico di chi dal suo canto, preferisce invece essere dormienti, servili, immersi nell’ignoranza della propria natura, delle proprie origini e delle proprie potenzialità, e assolutamente non inclini alla difesa della propria dignità e del proprio onore.  

Comunque, nella rete cadono anche molti operatori di Luce, perché non ancora totalmente svegli innanzitutto, o perché spesso colpiti, tramortiti e stanchi per i continui attacchi dei senz’anima e dei loro tirapiedi – e tutti lo siamo fino a quando non completamente desti – e  perché il bombardamento di negatività per il tramite della tecnologia scura è continuo, incessante, e a 360 gradi.

Ed è per questo che, insieme alla reviviscenza, occorrerebbe porre molta attenzione alla costante vigilanza e all’accortezza, insieme alla cura di se stessi e degli altri

Essenziale è infatti l’assenza di competizione tra tutti coloro che hanno deciso di operare per la Luce-Vita, al fine di evitare guerre dei disperati che si risolvono alla fine solo in un enorme danno per il mondo in cui viviamo e di chi sta attivamente dando globalmente se stesso per il miglioramento e la libertà di tutti, oltre che in un complessivo abbassamento delle vibrazioni del Pianeta, a totale beneficio di chi solo ci vuole prigionieri e oppressi.

Peraltro ogni operatore ha abilità, attitudini, e talenti diversificati, e, per questo, molto spesso, incombenze diverse, che, nella gran parte dei casi, potrebbe portare avanti solo lui in quel determinato modo, purché chiaramente possegga desiderio, volontà e l’intenzione di scoprirle e conseguentemente svolgerle.

Pertanto, già fin dai primi cenni di riavvio delle nostre coscienze, comprensioni e consapevolezze, al fine soprattutto di non garantire trasfusioni di energia alle tenebre e ai cultori della morte, la pratica dell’attesa, dell’ascolto, dell’allerta e della sorveglianza su ogni più piccolo e intimo aspetto del nostro complesso essere, dovrebbe essere, forse, il supremo imperativo di ogni realizzatore e produttore di Luce.

Chiaramente insieme all’affetto e all’incondizionata apertura di cuore da garantire a chi si dedica con ogni frammento della propria anima e con tutti i propri corpi alla creazione di una realtà stupendamente più elevata. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Co-creare sempre il meglio.

Post n°417 pubblicato il 06 Aprile 2023 da RoHarLu

La terra è uno splendido corpo celeste. E il fatto che ci abbia voluto accogliere e ospitare incondizionatamente, garantendoci delle esperienze straordinarie, lo rende ancora più speciale, oltre che estremamente generoso.

Ella sta facendo il percorso di risalita insieme a tutti noi, i suoi dimoranti, e vorrebbe senz’altro che nessuno rimanesse indietro o si perdesse.

Questo tuttavia non sarà probabilmente molto possibile, attesa la variegata natura degli esseri che la abitano.

Molti ancora dormono perché non è a tutt’oggi arrivato il loro tempo, altri non hanno in assoluto velleità di reintegro nella Sorgente perché privi dell’essenza animica, ulteriori potrebbero essere costretti, per le scelte assunte e praticate nel tempo, al definitivo ripristino nelle apposite zone al centro di questo Universo.

Ognuno sceglierà comunque in maniera autonoma e per certi versi libera, con tutte i punti interrogativi che gravano sul concetto di libertà in questa parte di spazio, in seguito al dominio agguantato dalla componente oscura.  

In effetti il tempo del controllo, e del condizionamento, e della soppressione tenebrosa, che, ringraziando il cielo sta volgendo al termine, ha comportato estremi di sofferenza e dolore, e chissà quante volte chi conserva la Luce nel cuore, avrebbe addirittura voluto andarsene, sparire, liberarsi da questo inferno, anche a costo di fondersi immediatamente nel Sole Centrale, seppur il problema non sia di così facile soluzione, visto che, ammesso che la soluzione venisse accettata di buon grado dalla massima Autorità del cosmo, sorgeva comunque il quesito di poter effettuare in ogni caso una buona dipartita, senza rischiare di cadere nelle trappole e insidie degli anti-vita.

Peraltro noi siamo discesi in queata sfera dimensionale anche per ristrutturare l’intero panorama delle concatenazioni e delle modalità di esistenza, compreso anche il meccanismo di “uscita” da questa estensione quando pronti per nuove avventure all’interno del corpo generale del [Primo] Creatore.

In ogni caso, nessun addebito relativo a qualsiasi problematica lamentata nella sua superficie, potrà mai essere contestato a questo straordinario Essere [Gaia], la cui unica colpa rimane solo quella di voler abbracciare tutti gli enti che si presentano alla sua porta.

Del resto l’umanità non può proprio dire di essere casta e pura al riguardo, avendo devastato in lungo e in largo, chi direttamente, chi come complice in un senso o nell’altro (quindi, anche solo permettendolo) – l’intera sua fisicità.

Il risveglio però potrebbe portare buonissime nuove. La fioritura dell’astro terrestre, una vita straordinaria, fatta di esplosioni di gioia, abbondanza, armonia e pace, nelle sue membra, un luogo paradisiaco dove poter sperimentare l’unità e la perfetta connessione con la Fonte, e chissà quanto non facilmente definibile.

E se a qualcuno questo dovesse sembrare poco, non è un problema, perché tutti insieme, quelli di buona volontà, possiamo tranquillamente e agevolmente immaginare e co-creare molto altro di decisamente meglio. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

Considerarci parte del tutto.

Post n°416 pubblicato il 04 Aprile 2023 da RoHarLu

Si dice che caratteristica dell’onnipresenza sia la capacità di prevedere tutte le implicazioni di ogni azione o movenza in ogni tempo e luogo dello spazio infinito.

In realtà, al di là di sfarzose definizioni o qualificazioni, costituirebbe comunque un’immensa grazia poter conoscere ciò che potenzialmente ogni nostro atto sia in grado di provocare sugli altri e, in generale, sull’universo manifesto e non.

Perché l’evitare di danneggiare qualcuno, o qualsiasi cosa, nel cosmo, è il regalo che più di ogni altro possiamo fare a noi stessi. Non per niente molti maestri pongono fortemente l’accento su questo, piuttosto che su qualsiasi altra opera apparentemente più lusinghiera.

Il fatto è però che tutti siamo diversi. Così, ciò che è bene, o male, per qualcuno, potrebbe non esserlo allo stesso modo per molti altri.

E non possono essere le aspettative, che sono solo un programma di matrix, e che, per questo, non dovrebbero influenzarci più del dovuto, la chiave di misura. Perché, se dovessimo scegliere di esistere in tale maniera, sarebbe solo una deludente immolazione sull’altare dell’oscurità.

Vivere è complicato, perché il sistema, gestito e manipolato dall’antivita, ha così richiesto, orchestrando globalmente in modo da tenerci ignoranti, in uno stato di comatoso semisonno, e in apparenza sconnessi dalla Sorgente.

Come sempre si è detto, ricordare è l’unica via. Tuttavia, è anche obiettivo di quelli fare in modo che questo non accada, intervenendo ad ogni suono di campana che annunci il risveglio personale.

Gli stimoli dell’unità del tutto sono però incessantemente presenti nelle realtà che preludono alla reviviscenza. Perché la nostra natura divina non può essere completamente occultata, e continua a fare capolino ad ogni ticchettio di luce.

Quello che si diceva agli inizi ad ogni modo, ha a che fare semplicemente alla benedizione di non aggiungere altro bagaglio a quello che già i malvagi controllori, con l’inganno, la contraffazione, e le loro tecnologie tenebrose, riescono a caricarci e farci accettare per la discesa terrestre.

Certo, questi accordi, o pseudo tali, essendo stati estorti, non sono nemmeno validi, e potremmo chiederne la cancellazione e l’annullamento in qualsiasi momento. Ed è sicuramente una cosa che dovremmo fare da subito, appena appresa e compresa la frode.

Insieme a questo però, la possibilità di considerarci parte del tutto, e gli altri come noi stessi, e l’universo come unico corpo [del Creatore], ci offrirebbe comunque la garanzia di essere costituente pacifico della nostra identica presenza. Proemio ad una apparizione fatta di armonia e compiutezza. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

La percezione della gioia ..

Post n°415 pubblicato il 31 Marzo 2023 da RoHarLu

La strada della Luce è un po' impervia, particolarmente all’inizio.

Ovviamente dipende dal tipo di sistema, fortemente controllato, manipolato e orientato negativamente.

Man mano che ci si addentra però, anche per una maggiore e più costante compagnia dei giusti, che sono tutti i compagni di viaggio compresi i non fisici [o quelli che consideriamo tali in questo momento] - la via si fa sempre più sicura e meno approssimativa, come conseguenza della maggiore forza acquisita tramite l’eventuale disciplina praticata e l’energia che arriva dai piani per così dire più “alti”.

Un sintomo, e anche effetto, del progresso, ammesso che di questo si tratti, sta nella percezione di gioia pura che si tende a provare lungo il cammino, che con il tempo, diventa sempre più stabile e duratura.

Le insidie sono però sempre in agguato, perché i cosiddetti controllori oscuri non lasciano evadere, o anche solo allontanare, nessuna delle loro vittime.

Sembra per certi versi assurdo anche parlarne, atteso che l’ignoranza continua a regnare in questa parte di spazio. Perché sinceramente mai si riuscirebbe a realizzare quanto questo pianeta sia nella sostanza una sorta di prigione crudele e irrazionale.

E infatti, coloro non ancora desti non riescono né a crederci né a tradurlo in propria personale cognizione.

Perché occorre appunto una notevole dose di compiutezza già il semplice scorgere un accenno di verità in una concretezza dove nulla, ma veramente nulla, è poi come sembra, e tutto è stato sapientemente nascosto, a cominciare dalle nostre origini e dalla storia dell’umanità.

Peraltro abbiamo lo stesso nemico, che è anche chi è soltanto contaminato dall’anomalia, e, per questo, ne difende paradossalmente sorti e malefatte, già tra i nostri stessi “amici” e “familiari” e “compagni di lavoro” e nelle nostre stessi case.

In verità, tutti noi ne siamo in una qualche misura influenzati e suggestionati, e nessuno si salva dai suoi continui vortici, talmente è pervasiva, o almeno lo è stato finora, la porzione oscura in questo mondo. Perché basta – o è bastato - cedere un po' alle sue ingannevoli lusinghe e artificiose trame, che liberarsene diventa sempre più arduo e doloroso.

Comunque possiamo ora dire che si intravede infine l’alba, la Luce, il calore. A volte basta anche il semplice scorgere dello sguardo di un risvegliato, che ancora magari lotta contro tanti attorno, ma che ha già nel proprio cuore la fiducia che tutto si stia volgendo finalmente alla sua giusta e degna conclusione.  

Certo, vorremmo essere in tanti e decisamente non vorremmo che molti continuino a scegliere, loro malgrado, la sofferenza, il dolore, la confusione e l’inadeguatezza.

È giusto però che ognuno segua il proprio percorso. Tanto è sempre lì, dove tutto è cominciato, che ci ritroveremo tutti, alla fine. Namasté.. Marius L.  

 
 
 

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