Creato da marcalia1 il 09/05/2008
Riti e miti della devozione popolare

 

I miei link preferiti

 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

corrado3020080patrizia17loredanabazzimagnifico.pinafauchonoamodio1940aura66croce_editorefbrevborisrasuragiraluugo.albanoarco20giovannadefaziovibrazioneforte
 

Ultimi commenti

Questo può suonarti strano, lo sai che puoi raggiungere i...
Inviato da: Philip Hudson
il 17/09/2021 alle 21:33
 
Questo può suonarti strano, lo sai che puoi raggiungere i...
Inviato da: Philip Hudson
il 17/09/2021 alle 21:32
 
commento non trovato
Inviato da: ospite
il 20/03/2020 alle 15:07
 
commento non trovato
Inviato da: ospite
il 18/03/2020 alle 15:38
 
commento non trovato
Inviato da: ospite
il 18/03/2020 alle 01:06
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Risposta a Pietro Postai...IL PASTO SACRO. Mito e r... »

LA CHIESA E LA SESSUALITA' SACRA. Storia minima di un sacramento "perduto".

Post n°29 pubblicato il 19 Luglio 2009 da marcalia1

          Porre in relazione la sessualità all'idea di sacro crea oggi uno scomodo paradosso per molte persone.[1] La nostra educazione sessuofoba e patriarcale, secondo l'orientamento culturale della Chiesa, sin dall'infanzia ci ha accompagnati con l'idea del corpo come tabù, della sua condanna e della conseguente repressione degli istinti venerei. Per Merlin Stone, una studiosa americana specializzata in antiche religioni, «noi dovremmo considerare la possibilità che tali giudizi o reazioni siano il risultato dell'insegnamento e del condizionamento di attitudini religiose presenti nella nostra società, le quali sono esse stesse fondate sulle ideologie di coloro che costantemente e ripetutamente, dall'inizio, hanno condannato i costumi sessuali della Dea».[2] Pertanto, contro l'affermazione di ogni libertà dell'individuo, l'ideologia clericale ha inteso il rapporto sessuale come un atto di cui vergognarsi, oltremodo particolarmente peccaminoso e svilente se avulso dalla funzione della mera riproduzione biologica: più che un servigio proteso alla fecondità erotica, il tutto si è risolto invece in un processo al contrario di autolimitazione, ad un «culto della sterilità».[3] Diversamente la sessualità moderna, molto più disinibita e sempre meno agganciata alla subdola etica curiale,[4] ha assunto così i connotati dell'involuzione erotica dirizzata verso il puro sovvertimento (scatologia, stupri, bestialità, pornografia e pedofilia sommersa) dei modelli imposti dall'ideologia dominante, che per gli occidentali (specie soprattutto per noi italiani) risulta essere sempre e comunque quella della fratellanza antifemminista vaticana.[5] Certamente è un dato di fatto che la prostituzione sia il mestiere più antico del mondo, e che accanto al meretricio «secolare», svolto per pure ragioni alimentari, in alcune religioni antiche il dono del corpo femminile abbia invece assunto una funzione determinante per avvicinare gli esseri umani alla trascendenza del divino.[6] Il sesso, amministrato dalla donna, veniva considerato come un vero e proprio rito misterico di passaggio, un sacramento operativo che cambiava gli individui dal profondo, ponendoli su un piano d'efficacia superiore, metaforicamente iperuranio:

[...] Il coito con una prostituta consacrata a una divinità non è che uno dei mezzi, dello stesso tipo della comunione, per aggregarsi alla divinità o addirittura identificarsi con essa.[7]

          In latino sexus vuol dire diviso ed implica perciò una separazione volta però ad una riunificazione: la solenne festa misterica delle nozze sacre era pertanto tesa a riunire le due polarità scisse (maschile-femminile) in una perfetta fusione come nell'eternamente presente mito dell'Androgine e pertanto costituiva un grande, unico, sublime mistero che si focalizzava nella copula, ovvero nel riaccorpamento dei sessi in una sola carne, dove il momento magnetico, cioè la forza attrattiva del congiungimento, era (ed è) sempre fornito essenzialmente dalla donna.         

          Poi, ad un dato momento, subentrò la Chiesa con l'idea della rinuncia alla carne. Lo stesso matrimonio cristiano è la variante trasfigurata e casta di quel «dissoluto» accoppiamento carnale partecipato sotto la benedizione del divino: il sacramento delle moderne nozze tra moglie e marito, coi suoi cortei di paggetti e delle damigelle d'onore, coi suoi canti vibranti e i suoi gridi di giubilo si caratterizza come il deformato residuo dell'originaria volontà ecclesiastica di porre rimedio al fomite della concupiscenza pagana. È bene chiarire subito che il concetto di sacramento, proprio della dottrina cattolica, è entrato nella prassi liturgica attraverso le religioni misteriosofiche.[8] Ma rimovendo la sessualità sacramentale come funzione religiosa compiuta nei templi dedicati alle dee dell'amore, la Chiesa fallocratica si è assicurata il dominio maschile dei santi misteri: di conseguenza anche la prostituzione rituale femminile (a Baalbek-Eliopoli, in Siria, continuò addirittura fino al IV secolo malgrado il cristianesimo ormai diffuso in tutta la regione),[9] prostituzione un tempo considerata dunque ieratica e numinosa, è finita per decadere solo allo squallido mercimonio di carne umana eseguito sulla strada.

 

 


[1] Cfr. A.T. Mann e Jane Lyle, Sacred Sexuality, London, Vega, 2002, p. 6.

[2] (We should consider the likelihood that such judgments or reactions are the result of the teaching and conditioning of religious attitudes present in our society, which are themselves based on the ideologies of those who initially and repetitively condemned the sexual customs of the Goddess), Merlin Stone, When God was a Woman, New York, Harvest/Harcourt Brace Jovanovich, 1976, p. 154. La traduzione è mia.

[3] Ivi, p. 155.

[4] La postura sessuale "alla missionaria", tecnicamente della venus observa, in cui la donna giace sotto l'uomo, è così chiamata perché i missionari durante le opere di conversione per il mondo spiegavano ai non cristiani che quella era l'unica posizione esente dal peccato durante la procreazione, con il beneplacito di Dio. In realtà la venus observa, oltre a concedere egoisticamente meno piacere alla donna, ribadisce anche nell'atto erotico il dominio patriarcale e l'idea ecclesiastica della sottomissione del sesso femminile, come san Paolo ha purtroppo ben insegnato.

[5] Su questa problematica si veda il datato ma pur sempre valido saggio di Wayland Young, Eros Denied. Sex in Western Society, New York, Grove Press Inc., 1964.

[6] Indicativamente la Grande Madre indiana Devi veniva salutata come Devayani, la Yoni Divina, cioè «la Via che conduce agli Dèi».

[7] Arnold Van Gennep, I riti di passaggio, Torino, Bollati Boringhieri, 1981, p. 148.

[8] Cfr. Ambrogio Donini, Breve storia delle religioni, Roma, Newton&Compton, 1991, p. 195.

[9] Cfr. Laura Rangoni, La Grande Madre. Il culto femminile nella storia, Milano, Xenia, 2005, p. 50. Fino al XIX secolo la prostituzione rituale veniva ancora praticata in Egitto da parte delle ghazye, una classe sociale formata solo da sacre prostitute musulmane che privilegiavano di un'alta considerazione al tempo dei Mamelucchi. Per quel che mi risulta, attualmente solo a Karnàtaka, in India, viene esercitata la prostituzione templare.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Rosmarco/trackback.php?msg=7404929

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
rilicenz
rilicenz il 19/07/09 alle 21:08 via WEB
Buona sera spero stia bene. Riguardo all'argomento (e già ti accennai che non sono un'esperta) posso solo ribadire che la religione vede nella sessualità come unico scopo la procreazione, non trarre piacere da un rapporto sessuale. Quando ho seguito il corso prematrimoniale, lo stesso non ha fatto altro che allontanarci da certi comportamenti, dicevano che l'unico modo per non procreare era l'astensione dal rapporto ... ammesso nemmeno il contraccettivo. Noi la pensiamo un pò diversamente, inutile dirlo e credo che a monte Gesù non dicesse queste cose, gliele hanno fatte dire!
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 19/07/09 alle 22:02 via WEB
Lei ha perfettamente ragione. Purtroppo la nostra etica sociale (dico soprattutto) di noi italiani è condizionata da una cultura repressiva nella sfera sessuale. Questo a partire da Paolo di Tarso, che vedeva nell'amplesso un viscido fornicare di bestie. Per contraddizione, Agostino, che pregava a Dio la castità, e sui cui scritti la Chiesa fonda in parte la sua complessa teologia, aveva persino avuto un figlio dalla sua concubina e si vantava di aver posseduto le donne proprio nella "Casa del Signore". Tutto ciò, ovviamente, in antitesi a quanto predicava Gesù: in Mt 19,4-5 il Cristo sublima l'unione tra uomo e donna, senza per questo fare nessuno accenno alla sessualità fuori dal matrimonio. In altre parole, egli non condannava (stando almeno ai sinottici) l'unione sessuale prematrimoniale (negli apocrifi addirittura si dice di come egli si adagiasse spesso sul giaciglio in dolce compagnia di Salomè)...
(Rispondi)
rilicenz
rilicenz il 20/07/09 alle 08:44 via WEB
Ma che mi dai del lei??? qui mi pare non si usi... Ma mi dica una cosa, esimio professore, che veridicità possiamo attribuire agli apocrifi?? Sono fondati su cose realmente accadute o sono frutto di leggende popolari??
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 20/07/09 alle 10:53 via WEB
Ti ho dato del lei perché leggendo il commento pensavo avessi usato questo allocutivo. E poi, non sono professore: al limite dottore (in Lingue e letterature straniere). In ogni caso, rispondo alla tua domanda. Gli apocrifi hanno lo stesso diritto ad essere considerati documenti probanti come i Vangeli canonici. A scegliere quali libri su cui il volgo avrebbe dovuto basare la propia fede furono i vari concili ecumenici tenutisi nel corso dei primi secoli. Poi, nel 367, il vescovo Atanasio d'Alessandria compilò un ulteriore elenco delle opere da includere nel N.T. L'elenco fi ratificato dal Concilio di Ippona e, quattro anni dopo, dal quello di Cartagine. E' come se un conclave di critici letterari di dicesse quali libri leggere, senza spiegare esurientemente perché la scelta siano ricaduti proprio su di taluni e non su altri. Gli apocrifi furono ritenuti libri eretici, anche se etimologicamente "apocrifo" vuol dire segreto o nascosto. Ma eresia deriva dal greco haìresis, che vuol dire semplicemente scelta. Quindi i libri eretici non implicano assolutamente qualcosa di miscredente o, peggio, di malefico e demoniaco: sono semplicemente stati eliminati da una cernita del tutto illogica, sotto la pretesa fideistica che, al contrario, i canonici fossero frutto dell'ispirazione divina. In altre parole, ogni testo che nel corso del tempo la Chiesa non andava considerando nell'insieme organico di un canone prestabilito, venne bollato come come fasullo, inattendibile, spurio:in una parola, "apocrifo". Ma ancora oggi questa selezione è frutto di controversia: basta dire per esempio che l'inclusione nel canone delle Scritture del libro dell'Apocalisse, riferita all'evangelista Giovanni, non avvenne prima del V-VI secolo, tanto era forte il sospetto che a scriverlo non fosse stato un apostolo: addirittura un certo Caio, sacerdote romano del III secolo, l'attribuiva ad un eretico di nome Cerinto!
(Rispondi)
 
 
marcalia1
marcalia1 il 20/07/09 alle 10:59 via WEB
Nel commento di prima ho scritto di considerare documenti probanti, come i canonici, anche i vangeli apocrifi e gnostici. Intendevo dal punto di vista del messaggio religioso, non da quello storico. Sia messo bene in chiaro.
(Rispondi)
tappodadamigiana
tappodadamigiana il 20/07/09 alle 10:37 via WEB
con quante polemiche ancora andra' aventi questo blog? calatele... era tanto bello... sorrisi michela
(Rispondi)
artistictrend
artistictrend il 21/07/09 alle 20:25 via WEB
ha ragione michela,ci sono così tante polemiche,in questo blog,perchè invece di criticare lo scritto di una persona colta come marcalia1,non vi documentate meglio e ne fate tesoro???....i miei rispetti a tutti!! ma pensateci!
(Rispondi)
tappodadamigiana
tappodadamigiana il 23/07/09 alle 12:20 via WEB
purtroppo molte persone tendono a rovinare con le parole (che uccidono piu' di una spada) cose e persone a volte, spinti non ho ancora capito da che cosa, ma credo in fondo da tanta ignoranza di base, o da troppa saccenza che li rende troppo sicuri di loro stessi, e quindi li fa sentire superiori, a tal punto da pensare di poter giudicare il mondo a destra e a sinistra. questo e' uno dei pochi blog che ho sempre letto con molto interesse, perche' mi dava lo stimolo a ricercare su google quello che non capivo... ora non ho piu' questo stimolo e i motivi sono tanti... lasciate che marcalia scriva cio' che senta con il suo stile educato (almeno per quel che conosco e per come si presenta qui educato mi pare,,,,,)e non criticate ironicamente tanto per peraltro ad un livello decisamente meno educato....quindi pensa tu che sei nella vita! az l'ho detta grossa ora me ne vado mima
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 23/07/09 alle 15:17 via WEB
Grazie per quello che hai scritto. Le polemiche, comunque, sono utili per chi scrive: fanno da cartina tornasole sulla validità o meno del contenuto, nonché dell'esposizione. Quindi, tutti sono i benvenuti per commentare quanto io affermo, mettendoci personalmente la faccia. Accetto ogni parere o convinzione, purché siano costruttive e soprattutto elargite secondo i dettami sociali della buona educazione.
(Rispondi)
rilicenz
rilicenz il 24/07/09 alle 12:02 via WEB
Lo sai come la penso Marco, il blog è interessante ed efettivamente stimola a ricercare ciò che uno non capisce o conosce. Bello questo post, l'eterna diatriba sulla verginità. Ma che significato morale possiamo attriibuire oggi a un valore che non trova affatto seguaci. Non mi tacciate di essere bacchettona, ma anche girando su libero di verginità ce n'è davvero poca, oggi Dracula morirebbe di fame...
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 24/07/09 alle 12:20 via WEB
Oggi la donna scimmiotta l'uomo nel tentativo di acquisirne tutta quell'arroganza sulla sessualità che contraddistingue noi maschi. Io sono devoto al Femminile, ma di certo non a quello volgare e banale costituito da "tette e culo". C'è un bel saggio di Julius Evola dedicato (anche) al significato sacrale della verginità: Metafisica del sesso. Se puoi, leggilo. Un caro saluto.
(Rispondi)
rilicenz
rilicenz il 24/07/09 alle 21:12 via WEB
Infatti, ci sono uomini che al contrario hanno una mentalità femminile,sono delicati e rispettosi, magari oggi sembrano fuori moda solo perchè oggi la moda impone aggressività e competizione, beh, allora siamo proprio fuori moda nella mia famiglia
(Rispondi)
ambrosiadossi88
ambrosiadossi88 il 25/08/16 alle 13:16 via WEB
che post fantastico! Ciao da

Mobiletech

(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963