Papaveri ed ombre

Recensendo

Ci siamo guardati di sbieco, come del resto guardo ogni cosa che mi incurioscisce.

La copertina rosso scuro tonalità “Guanda” mi ha ammiccato dal banco dell’emporio dell’areporto.

“Molto forte, incredibilmente vicino” di JONATHAN SAFRAN FOER

Allora anche io mi sono avvicinata incredibilmente a lui, e l’ho letto molto, molto forte, ed ora che lo sto rileggendo, mi è presa una paura insensata, come se nella prima ingorda lettura mi fosse sfuggita qualche sfumatura, qualche sospensione, qualche attimo di silenzio. Una lacrima non pianta sospira sulle ciglia, insieme ad un sorriso, ad un urlo di angoscia, ad un grido di amore, alle mie braccia mentre mi avvolgo di consapevole naufragio e tutto insieme mi emoziona, come se arrivasse al centro della terra, al punto più nascosto del mio essere. Lo so, non è per tutti, per apprezzarlo, bisogna sapere cosa vuol dire perdere, cosa vuol dire riperdere e perdere ancora. Bisogna far finta di credere nei ritorni perché si possa essere abbandonati ancora, perché una volta sola non basta, perché alla fine di dolore ci si veste e ci si nutre con piccole menzogne a fare d’accessorio. 

Vi venisse un attimo di coraggio ( ma di quello vero ), leggetelo. ( altrimenti non venitevi a lamentare )

 ;)