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Papaveri ed ombre

Lupi attraverso le fessure

 

 

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Post N° 363

Post n°363 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da Donna_Ombra
 

Il messaggio infilato sotto la porta era diverso dal solito. Un altro colore di carta, un altro tono, non più adorante, non più sospirante, solo rabbioso e cattivo.

 Fu solo per questa rabbia che imporporava il foglio che lei si decise a rispondere.

“ Ti scrivo in risposta al tuo ultimo biglietto. Tengo a sottolineare che rispondo proprio a questo, e non agli altri venticinque, che oltre a procurare un piccolo urto di nervi dovuto al fatto di dovermi piegare per raccoglierli, sono passati attraverso il mio sentire lasciandolo completamente intatto.

Ti chiedi perché non ti voglio come uomo, come amante, come amico, tu che sei giovane e scolpito come il busto di un dio marino, che quando passi le adolescenti palpitano e le signore anziane aprono i ventagli a proteggere il proprio pudore.

Se fossi giovane come te, mi limiterei a dirti che solo il fatto che tu te lo chieda ti esclude automaticamente dalla partita, come un flipper che è andato in tilt al primo ingenuo scossone.

Ma l’età avanza portando con se la consapevolezza ed un pizzico di tenerezza in più. E proprio con quel sospiro  tenero di chi ti vede come un figlio, non per l 'età, ma per tutte le battaglie combattute ti rispondo così.

Non saranno quegli addominali scolpiti sedurre quelle come me, ma quei teneri appigli di grasso che mi raccontano di ore passate a godere della tua anima che ancora non sai concederti.

Non sarà il tuo bellissimo viso liscio che m'indurrà in tentazione, ma saranno le rughe di una vita vissuta intensamente a farmi cedere.

Nulla potrà la tua mano su di me, se non avrai passato ore ad accarezzare prima di ricevere carezze.

E quella bocca così seducente, che effetto potrà mai avere su di me, se non avremo goduto insieme anche di un buon vino o di un buon pasto?

Ripassa fra vent’anni, quando le tue certezze saranno così fragili da potersi calpestare come conchiglie.

Quando il dolore ti avrà levigato come il mare fa con le rocce e l’inquietudine ti avrà disegnato come il sole fa con le foglie in autunno.

Solo allora risponderò ad un eventuale altro primo biglietto, perché sarà di attesa e non di pretesa.”

 
 
 
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