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Post n°16 pubblicato il 28 Novembre 2016 da Ru.Ja


C'è ampio spazio addosso,
quando l'inventiva non s'arresta -dimori-
un ramo azzarda, struscia e graffia una gota,
quando la lingua assolve la nutrizione del fiato, -vellica-
l'involucro ossa/derma e t'agiti pelle tesa/dai carmi divorata,
arrestata su un -delirio- la mano
il cielo resta strepito e il vento sulla persona mi passa
-distinguendomi-

come quando poco cogitabondi ci parlavamo la notte/
nell'avara circonferenza di un palmo.



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Commenti al Post:
fenormone0
fenormone0 il 29/11/16 alle 12:44 via WEB
Un cerchio, davanti al fuoco.
 
 
Ru.Ja
Ru.Ja il 05/12/16 alle 11:30 via WEB
Didentro quel microcosmo folgore ed ombre.
 
spageti
spageti il 29/11/16 alle 18:49 via WEB
'azzarola, ti spiace se ammetto candidamente di provare della benevola invidia? ahahahah... bello, parecchio...
 
 
Ru.Ja
Ru.Ja il 05/12/16 alle 11:36 via WEB
Ma grazie.....ancora perdura la benigna invidia ? :)))
 
   
spageti
spageti il 05/12/16 alle 12:57 via WEB
Si si... Il tuo e altri 2/3 blog sono da me molto ammirati, soprattutto per equilibrismi verbali e sintattici... Io da sto punto di vista so' na ciofeca... ;-))
 
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« Fammi essere forte, forte di sonno e di intelligenza e forte di ossa e di fibra; fammi imparare, attraverso questa disperazione, a distribuirmi: a sapere dove e a chi dare, a riempire i brevi momenti e le chiacchiere casuali di quell'infuso speciale di devozione e amore che sono le nostre epifanie. A non essere amara. Risparmiamelo il finale, quel finale acido citrico aspro che scorre nelle vene delle donne in gamba e sole. Non farmi disperare al punto da buttar via il mio onore per la mancanza di consolazione; non farmi nascondere nell'alcol e non permettere che mi laceri per degli sconosciuti; non farmi essere tanto debole da raccontare agli altri come sanguino dentro; come giorno dopo giorno gocciola, si addensa e si coagula ». Sylvia Plath

 
 
 
 

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