Post n°17 pubblicato il 09 Dicembre 2016 da Ru.Ja
La sofferenza è la conta che difetta ad una mano, come smembrarsi ogni sera, affacciandosi dentro a pirica polvere, nel frammento di vetro che ci scindeva, riparo che inseguivo e vibrazioni schiodate a palmi nudi, certi graffi ritraggono percezioni, sfilare da una lacerazione gli urli e restare in attesa di un fiotto lungo il derma che pressi sui polsi ogni primavera omessa, strapparsi l’unghia che fa sangue e smarrirla sotto i guanciali in quelle notti di fulgore, avvilupparsi gli arti e farsi alveare, solo per i venturi inverni schiuso. |
Post n°16 pubblicato il 28 Novembre 2016 da Ru.Ja
C'è ampio spazio addosso, quando l'inventiva non s'arresta -dimori- un ramo azzarda, struscia e graffia una gota, quando la lingua assolve la nutrizione del fiato, -vellica- l'involucro ossa/derma e t'agiti pelle tesa/dai carmi divorata, arrestata su un -delirio- la mano il cielo resta strepito e il vento sulla persona mi passa -distinguendomi- come quando poco cogitabondi ci parlavamo la notte/ nell'avara circonferenza di un palmo. |
Post n°15 pubblicato il 13 Novembre 2016 da Ru.Ja
Questi piedi rimossi dai fossati al volgere alla fine della bocca l'auspicabile sono
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Post n°14 pubblicato il 04 Novembre 2016 da Ru.Ja
[e ti passo contropelo questo arieggiarmi delle ruine rammento l'acume del tuo agire
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Post n°13 pubblicato il 29 Ottobre 2016 da Ru.Ja
Serrare le palpebre e sbocconcellare il vento,
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Post n°12 pubblicato il 23 Ottobre 2016 da Ru.Ja
Il trastullo nei controcanti percorre
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« Fammi essere forte, forte di sonno e di intelligenza e forte di ossa e di fibra; fammi imparare, attraverso questa disperazione, a distribuirmi: a sapere dove e a chi dare, a riempire i brevi momenti e le chiacchiere casuali di quell'infuso speciale di devozione e amore che sono le nostre epifanie. A non essere amara. Risparmiamelo il finale, quel finale acido citrico aspro che scorre nelle vene delle donne in gamba e sole. Non farmi disperare al punto da buttar via il mio onore per la mancanza di consolazione; non farmi nascondere nell'alcol e non permettere che mi laceri per degli sconosciuti; non farmi essere tanto debole da raccontare agli altri come sanguino dentro; come giorno dopo giorno gocciola, si addensa e si coagula ». Sylvia Plath
Inviato da: cassetta2
il 12/07/2020 alle 17:58
Inviato da: Quaaalude
il 15/12/2016 alle 12:42
Inviato da: spageti
il 05/12/2016 alle 12:57
Inviato da: Ru.Ja
il 05/12/2016 alle 11:36
Inviato da: Ru.Ja
il 05/12/2016 alle 11:30