Angelo Ribelle
La Via Che Conduce All'Inferno E' Lastricata Di Buone Intenzioni? Piacere, Io Sono Il Pavimentatore...
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Post n°183 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da Solo_Vita
E' come ogni volta che passeggio per Siena: Lei è sempre la stessa, eppure ogni volta scorgo un particolare, una targa, un nome su un citofono, che ha il potere di stupirmi, di farmi sorridere, di sconvolgermi con la sua semplice bellezza. Commovente. Due ragazzi che si baciano in Banchi di Sotto, una bici abbandonata di Piazza del Sale, un accidente biascicato a metà della salita di via Duprè. Si tratta di un attimo, è sufficiente l'incrociarsi di sguardi per mettere in collisione gli atomi che danno luogo alla reazione nucleare nella testa, nello stomaco, nel petto. Il cuore schizza in gola, il sangue sembra diventare denso come l'aria che si fa improvvisamente impossibile da trascinare dentro i polmoni. Affanni dentro, ma fuori devi dissimulare: l'amore è gioco che si svolge a carte coperte, sarebbe folle tradire questa semplice e ancestrale regola. Mi chiedo spesso dove riusciate a trovare tutta quella forza per sconvolgere e rivoluzionare l'universo che vi circonda. Voi, detentrici assolute delle chiavi che aprono il cassetto dimenticato della scrivania nel quale è nascosto il segreto dell'amore. Rimango interdetto di fronte a tanta bellezza. E poco importa se l'ultima volta hai giurato a te stesso che non ci saresti mai più caduto, che non c'avresti mai più provato. -Tutte uguali-, -tutte stronze-, si...ma le uniche detentrici della mappa che conduce alla pienezza fatta di due parti che s'incastrano perfette. Accesso alla formula magica dell'unica alchimia possibile agli esseri umani. Altro che piombo in oro. Buona fortuna. |
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INFERNO, CANTO V, VV. 127-138
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lanciallotto, come amor lo strinse:
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
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