SCOMPASSANDO

Innanzi tutto la ringrazio perché finalmente ho capito perché sembra che nessuno in Italia si preoccupi del fatto che occorre tirare fori dal cilindro qualche decina di miliardi per ottemperare al fiscal compact. Da nessuna parte avevo infatti trovato che entrerà in vigore soltanto dal 2015 e non già da quest'anno e conoscendo l'italica indole a rimandare all'ultimo momento, immagino che se ne comincerà a parlare la settimana prima della scadenza, per chiedere una proroga.

Però nei numeri che con cui lei ha corretto il Professor Becchi, c'è qualcosa che non torna. E' chiaro che il professore per una svista, ha aggiunto 3 zeri, quindi parlava di 100 miliardi/anno e non di 100.000 e fin qui lo avrebbe capito anche uno sprovveduto come me, ma lei ha parlato di un fabbisogno di 45 miliardi/anno per la riduzione di metà del debito in 20 anni, e fin qui siamo d'accordo.Ma mi sembra di aver capito che per ridurre il debito questo non debba più aumentare, ovvero il pareggio di bilancio deve comprendere anche il pagamento degli interessi che oggi mi pare sia escluso. A quanto so, al oggi l'avanzo primario ammonta a poche migliaia di € (3-5000), mentre gli interessi dovrebbero essere attorno ai 50-60 miliardi annui (dipende dai tassi e dall'importo complessivo). Quindi solo una piccola parte viene coperta  dall'avanzo. E determina quel deficit del 3% sul pil (di circa 1600 miliardi), di cui tanto si parla. Quindi se i miei ragionamenti hanno un minimo di fondamento, il totale dei soldi necessari per pareggiare il bilancio e ridurre il debito come ci impone il rispetto del FC è molto vicino ai 100 miliardi di cui parlava il professor Becchi.Se a questo ci aggiungiamo i 15 miliardi annui necessari alla costituzione del fondo per il MES, i 100 miliardi li superiamo di slancio (a meno che non siano già conteggiati nel bilancio generale, il che non ho trovato scritto in giro). Mi corregga se ho scritto qualcosa di non corretto. Oppure mi dia un suo gradito parere sul dove sarà possibile reperire questi soldi.