Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
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La Cina di Bolondi (e non solo) al cinema Italia

Post n°547 pubblicato il 26 Febbraio 2014 da fabbri.giancarlo
 

Immagine

Castenaso (Bologna)

Alle 21 del 27 febbraio lo schermo del cineteatro Italia, in via Nasica 38 a Castenaso (Bologna), si illuminerà con la proiezione delle foto del premiatissimo Ivano Bolondi. Una proiezione multipla: “Tracce nel nulla, Quale Cina?, La Grotta delle Meraviglie, Atmosfere sospese” per il penultimo appuntamento della ventesima edizione di serate di fotografia, con proiezioni, organizzate da sempre dal gruppo fotografico “La Rocca”, presieduto da Leonardo Landi, col patrocinio del Comune. Inizio delle proiezioni alle 21 con ingresso gratuito. L’ultima serata 2014 è prevista il 6 marzo per un “La Rocca Festival” con una selezione di mini-proiezioni degli autori del gruppo.

Ivano Bolondi, da Montecchio Emilia (Reggio Emilia), nel 2005 fu designato dalla Fiaf (Federazione italiana associazioni fotografiche) come “autore dell’anno” confermando ancora una volta il proposito di procedere nell’individuazione e nella promozione di quegli autori che rappresentano la migliore tradizione amatoriale. Come infatti aveva scritto il presidente della Fiaf, Fulvio Merlak, «Bolondi è un artista raffinato, un autore cui sono sufficienti pochi segni per trasmettere suggestioni, per svelare mondi sconosciuti e realtà nascoste. La sua è una fotografia dove le figure indefinite, sfuggenti, dai contorni sfumati, sono interpretate dall’osservatore in associazione con le immagini archetipiche che egli ha riposto nel suo subconscio. Le sue sono semplici tracce, impronte riprese con la naturalezza del fotografo che sa quale risultato vuole ottenere. Ivano Bolondi è un autore di classe che sa accordare la percezione con lo stato d’animo. Per lui il vedere è strettamente connesso con il sentire. Le sue immagini evocano in maniera ammirevole la sensazione del movimento nel tempo e nello spazio, ma le sue scelte estetiche sono solo parzialmente una questione di tecnica, perché sono una questione di cuore».

 
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