Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2012 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

skate1964Pagliacciodolcesurfinia60acer.250prefazione09mcivolMiele.Speziato0marinovincenzo1958ormaliberacassetta2fabbri.giancarlonmancumarabertowbryseide2010OsservatoreSaggio
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 31/10/2012

Passante Nord, Venturi: “Lavoriamo assieme ai sindaci”

Post n°65 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

Immagine

I caselli autostradali del Passante (Ramello e Fossamarza) disegnati per il Ptcp nella revisione del 2002

Provincia di Bologna

Nei dilemma dati da “Passante” o “Passantino”, rifiutare o accettare gli 1,4 miliardi di euro offerti da Autostrade per la versione corta (già rifiutata nel 2002), come ci riferisce il vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi, «la Provincia e i sindaci dei comuni interessati dalla nuova arteria stanno lavorando assieme. Ed entro la fine di ottobre noi dovremmo essere in grado di produrre una sintesi e una decisione».
E riguardo alla spinosa questione abbiamo chiesto anche il parere del sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli. Infatti la versione “corta” interesserebbe maggiormente il territorio di San Lazzaro col tracciato che non si allaccerebbe all’A14 a Ponte Rizzoli di Ozzano, come era previsto con la versione “lunga”, ma alla Colunga di San Lazzaro.
«Il Passante nord – precisa Macciantelli – è parte integrante del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale), approvato nel 2004, a cui i comuni si sono attenuti nella pianificazione. E se è vero che Bologna è nodo strategico, nel sistema della mobilità del nostro Paese, allora il Passante deve avere un rilievo nazionale. Però poi bisogna valutare le questioni, i costi e i benefici e, guardando al futuro – osserva il sindaco di San Lazzaro – due corsie per senso di marcia sono inadeguate. La proposta di Autostrade, così com’è ora, crea più problemi che quelli che risolve, con i comuni stanno cercando una soluzione, com’è nei loro compiti, al fine di tenere insieme l’opera e la qualità civile e ambientale delle comunità che attraversa. Non è un problema di questo o quel Comune, ma di tutto il sistema territoriale. La ricerca di una soluzione è utile – conclude il sindaco – e se questo non dovesse essere possibile, sarà una situazione di stallo per tutti».
Uno dei nodi della questione è proprio il fatto che nell’elaborazione del Ptcp, come attestano gli “Studi di prefattibilità tecnico-economica per la realizzazione del passante autostradale nord”, dalle tavole di revisione del 28 ottobre del 2002 (dieci anni fa, ndr), i vari comuni hanno basato la loro pianificazione su quella versione. Un piano che, volente e nolente, ha anche influenzato i prezzi di edifici e di terreni col timore di proprietari di espropri coattivi. Spostando il tracciato più verso Bologna tali scostamenti di valori saranno maggiori e maggiori, quindi, le resistenze. Con il timore, viste le esperienze da vent’anni a questa parte, che anche il Passante, o il Passantino, si aggiunga alla ormai lunga lista delle incompiute viabilità “strategiche” bolognesi.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Lungosavena: un passo avanti… e due di lato

Post n°64 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

Immagine

Il progetto preliminare del lotto due bis poi sconfessato dalla giunta di castenaso

Castenaso (Bologna)

Mentre i lavori per la realizzazione del lotto due della Lungosavena stanno procedendo, ossia il tratto da via dell’Industria a via Bargello, manca ancora il completamento del quarto lotto da via Bargello alla Trasversale di pianura. Mancano i circa 700 metri da via Bargello a via Frullo e, come ci hanno spiegato i tecnici della Provincia, il ritardo è dovuto «a un breve tratto di oleodotto militare da spostare ma però non sono ancora giunte tutte le autorizzazioni necessarie. In ogni caso il tratto potrà essere aperto solo dopo la realizzazione della rotatoria nord del secondo lotto (quella su via Bargello-Crocione, ndr) e questo è programmato nell’estate del prossimo anno; al massimo in ottobre».
Nel frattempo è stata realizzata una bretella con rotatoria, come opera collaterale, che unisce via Bargello (via Crocione per Bologna) a via Santa Caterina di Quarto per raggiungere il Caab e Meraville. E inoltre, con il consenso del consiglio comunale di Castenaso, è anche stato annullato il progetto del lotto due bis (dalla San Vitale a via dell’Industria) più volte modificato. Il consiglio ha infatti approvato una variante che ne prevede lo spostamento di circa un chilometro verso la Stellina di Castenaso. Dalla San Vitale non si dirigerebbe più verso via dell’Industria – passando con un tunnel sotto alla ferrovia Bologna-Portomaggiore poi per le vie Verdi e del Lavoro – ma verso il Caab superando la ferrovia con un viadotto per allacciarsi poi, con un’altra rotatoria, a via Bargello e da questa alla Lungosavena.
Dal testo della delibera, come illustrato dalla giunta nelle assemblee di frazione del 2011, il costo di spostamento delle interferenze all’opera si è modificato rispetto a quello valutato nella progettazione definitiva (presentata il 30 dicembre 2009, ndr), passando da circa 400 mila a due milioni di euro. Modifica che ha eroso il finanziamento dell’opera che, pur finanziata, ha diminuito i margini per eventuali imprevisti.
La decisione della giunta, approvata dal consiglio, è quindi stata quella di spostare l’opera e di rivedere il progetto col viadotto, «che consente un nuovo ingresso al capoluogo indipendente dal passaggio a livello che potrebbe divenire punto critico col previsto potenziamento del servizio ferroviario». Con il costo del nuovo progetto che viene stimato in 10,7 milioni di euro rispetto agli 11,8 del precedente. La delibera ha quindi dato mandato al sindaco per la modifica degli accordi sottoscritti e per l’approvazione della variante urbanistica.
Con il comitato “Per Villanova”, sostenuto dal consigliere provinciale Udc Mauro Sorbi, a ricordare «che la soluzione con viadotto, come da prime ipotesi agli inizi degli anni ’90, è possibile anche sull’asse delle vie Verdi e del Lavoro esistenti. Che le interferenze alla soluzione in tunnel sono infatti le condutture: un acquedotto e un gasdotto Hera, e tre gasdotti Snam, esistenti da decenni e di cui tutti erano a conoscenza. Forse gli unici a non saperlo erano solo i progettisti. E che, soprattutto, la nuova soluzione approvata è ad esclusivo servizio del capoluogo, Castenaso, senza dare respiro a Villanova, gravata da un traffico caotico e inquinante mentre il compito degli amministratori locali dovrebbe essere quello di salvaguardare la salute dei cittadini».
Ma per completare la Lungosavena manca del tutto il finanziamento del lotto più impegnativo, dal punto di vista tecnico e finanziario, che dovrebbe unire la rotondona Sabadino degli Arienti, vicina al Novotel, a via dell’Industria scavalcando via Mattei e la ferrovia. Ossia il terzo lotto con preventivi di spesa, del 2010, che vanno da un minimo di 12, con viadotto, a un massimo di 41 milioni di euro se in galleria.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Una lunga storia, dalla sala di lettura alla Mediateca

Post n°63 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

Immagine

San Lazzaro (Bologna)

A vedere l’imponente e, singolare, edificio della Mediateca di San Lazzaro, inaugurata nel 2007, nessuno forse immagina che è il punto di arrivo di una lunga storia nata in una stanza al piano terra del municipio. Infatti la biblioteca fu fondata nel 1968 e gestita per un decennio da Giuseppe Vannelli allora maestro nella scuola elementare “Pezzani”. Allora la biblioteca era una saletta di consultazione, dove ora c’è la portineria, con qualche centinaio di volumi del Consorzio per la pubblica lettura. Poi la biblioteca si spostò, per alcuni anni, in un negozio all’angolo tra le vie Repubblica e San Lazzaro dove ora c’è una pizzeria. Un secondo trasloco riportò i volumi nel palazzo municipale in uno spazio oggi occupato da Urp e anagrafe e poi, nel 1978, si attraversò piazza Bracci prendendo sede al primo piano di via San Lazzaro 1, proprio di fronte al Comune, in uno spazio di 140 mq.
Alla fine degli anni ’70, ci ha raccontato l’attuale direttore Silvano Pirazzoli, la dotazione libraria era sui 14 mila volumi e lì nacque anche la prima postazione multimediale con un impianto stereo per la musica. Nel 1990 ci fu un altro trasferimento, in via Jussi, a Villa Serena in coabitazione con i carabinieri. E a Villa Serena la biblioteca fu la culla di associazioni culturali, musicali e ambientaliste. L’ultimo trasloco, senza contare quello nell’attuale sede di via Caselle, avvenne nel 1998 nei 370 metri quadri, sempre provvisori, di via Orlandi.
E in via Orlandi si trasferì anche la “Computer House”, aperta qualche anno prima in via Kennedy 55 con alcune postazioni informatiche a disposizione anche per accedere a Internet. Nel 1999 vi venne infine inaugurata, alla presenza del professor Antonio Faeti, la biblioteca ragazzi fino allora chiamata “Bibliomobile” perché priva di sede fissa. Dopo di allora fu un fiorire di iniziative: corsi (informatica, lingue, danze e musica), laboratori di scrittura, conferenze e dibattiti. Nel 2000 fu inaugurata la sede di “Informagiovani” dall’allora assessore provinciale alla cultura Marco Macciantelli che nel 2004 fu poi eletto, guarda caso sindaco di San Lazzaro. E che in tale veste aveva poi inaugurato, assieme a Romano Prodi, la Mediateca di via Caselle.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963