Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Ottobre 2012

Passante Nord, Venturi: “Lavoriamo assieme ai sindaci”

Post n°65 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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I caselli autostradali del Passante (Ramello e Fossamarza) disegnati per il Ptcp nella revisione del 2002

Provincia di Bologna

Nei dilemma dati da “Passante” o “Passantino”, rifiutare o accettare gli 1,4 miliardi di euro offerti da Autostrade per la versione corta (già rifiutata nel 2002), come ci riferisce il vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi, «la Provincia e i sindaci dei comuni interessati dalla nuova arteria stanno lavorando assieme. Ed entro la fine di ottobre noi dovremmo essere in grado di produrre una sintesi e una decisione».
E riguardo alla spinosa questione abbiamo chiesto anche il parere del sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli. Infatti la versione “corta” interesserebbe maggiormente il territorio di San Lazzaro col tracciato che non si allaccerebbe all’A14 a Ponte Rizzoli di Ozzano, come era previsto con la versione “lunga”, ma alla Colunga di San Lazzaro.
«Il Passante nord – precisa Macciantelli – è parte integrante del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale), approvato nel 2004, a cui i comuni si sono attenuti nella pianificazione. E se è vero che Bologna è nodo strategico, nel sistema della mobilità del nostro Paese, allora il Passante deve avere un rilievo nazionale. Però poi bisogna valutare le questioni, i costi e i benefici e, guardando al futuro – osserva il sindaco di San Lazzaro – due corsie per senso di marcia sono inadeguate. La proposta di Autostrade, così com’è ora, crea più problemi che quelli che risolve, con i comuni stanno cercando una soluzione, com’è nei loro compiti, al fine di tenere insieme l’opera e la qualità civile e ambientale delle comunità che attraversa. Non è un problema di questo o quel Comune, ma di tutto il sistema territoriale. La ricerca di una soluzione è utile – conclude il sindaco – e se questo non dovesse essere possibile, sarà una situazione di stallo per tutti».
Uno dei nodi della questione è proprio il fatto che nell’elaborazione del Ptcp, come attestano gli “Studi di prefattibilità tecnico-economica per la realizzazione del passante autostradale nord”, dalle tavole di revisione del 28 ottobre del 2002 (dieci anni fa, ndr), i vari comuni hanno basato la loro pianificazione su quella versione. Un piano che, volente e nolente, ha anche influenzato i prezzi di edifici e di terreni col timore di proprietari di espropri coattivi. Spostando il tracciato più verso Bologna tali scostamenti di valori saranno maggiori e maggiori, quindi, le resistenze. Con il timore, viste le esperienze da vent’anni a questa parte, che anche il Passante, o il Passantino, si aggiunga alla ormai lunga lista delle incompiute viabilità “strategiche” bolognesi.

 
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Lungosavena: un passo avanti… e due di lato

Post n°64 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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Il progetto preliminare del lotto due bis poi sconfessato dalla giunta di castenaso

Castenaso (Bologna)

Mentre i lavori per la realizzazione del lotto due della Lungosavena stanno procedendo, ossia il tratto da via dell’Industria a via Bargello, manca ancora il completamento del quarto lotto da via Bargello alla Trasversale di pianura. Mancano i circa 700 metri da via Bargello a via Frullo e, come ci hanno spiegato i tecnici della Provincia, il ritardo è dovuto «a un breve tratto di oleodotto militare da spostare ma però non sono ancora giunte tutte le autorizzazioni necessarie. In ogni caso il tratto potrà essere aperto solo dopo la realizzazione della rotatoria nord del secondo lotto (quella su via Bargello-Crocione, ndr) e questo è programmato nell’estate del prossimo anno; al massimo in ottobre».
Nel frattempo è stata realizzata una bretella con rotatoria, come opera collaterale, che unisce via Bargello (via Crocione per Bologna) a via Santa Caterina di Quarto per raggiungere il Caab e Meraville. E inoltre, con il consenso del consiglio comunale di Castenaso, è anche stato annullato il progetto del lotto due bis (dalla San Vitale a via dell’Industria) più volte modificato. Il consiglio ha infatti approvato una variante che ne prevede lo spostamento di circa un chilometro verso la Stellina di Castenaso. Dalla San Vitale non si dirigerebbe più verso via dell’Industria – passando con un tunnel sotto alla ferrovia Bologna-Portomaggiore poi per le vie Verdi e del Lavoro – ma verso il Caab superando la ferrovia con un viadotto per allacciarsi poi, con un’altra rotatoria, a via Bargello e da questa alla Lungosavena.
Dal testo della delibera, come illustrato dalla giunta nelle assemblee di frazione del 2011, il costo di spostamento delle interferenze all’opera si è modificato rispetto a quello valutato nella progettazione definitiva (presentata il 30 dicembre 2009, ndr), passando da circa 400 mila a due milioni di euro. Modifica che ha eroso il finanziamento dell’opera che, pur finanziata, ha diminuito i margini per eventuali imprevisti.
La decisione della giunta, approvata dal consiglio, è quindi stata quella di spostare l’opera e di rivedere il progetto col viadotto, «che consente un nuovo ingresso al capoluogo indipendente dal passaggio a livello che potrebbe divenire punto critico col previsto potenziamento del servizio ferroviario». Con il costo del nuovo progetto che viene stimato in 10,7 milioni di euro rispetto agli 11,8 del precedente. La delibera ha quindi dato mandato al sindaco per la modifica degli accordi sottoscritti e per l’approvazione della variante urbanistica.
Con il comitato “Per Villanova”, sostenuto dal consigliere provinciale Udc Mauro Sorbi, a ricordare «che la soluzione con viadotto, come da prime ipotesi agli inizi degli anni ’90, è possibile anche sull’asse delle vie Verdi e del Lavoro esistenti. Che le interferenze alla soluzione in tunnel sono infatti le condutture: un acquedotto e un gasdotto Hera, e tre gasdotti Snam, esistenti da decenni e di cui tutti erano a conoscenza. Forse gli unici a non saperlo erano solo i progettisti. E che, soprattutto, la nuova soluzione approvata è ad esclusivo servizio del capoluogo, Castenaso, senza dare respiro a Villanova, gravata da un traffico caotico e inquinante mentre il compito degli amministratori locali dovrebbe essere quello di salvaguardare la salute dei cittadini».
Ma per completare la Lungosavena manca del tutto il finanziamento del lotto più impegnativo, dal punto di vista tecnico e finanziario, che dovrebbe unire la rotondona Sabadino degli Arienti, vicina al Novotel, a via dell’Industria scavalcando via Mattei e la ferrovia. Ossia il terzo lotto con preventivi di spesa, del 2010, che vanno da un minimo di 12, con viadotto, a un massimo di 41 milioni di euro se in galleria.

 
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Una lunga storia, dalla sala di lettura alla Mediateca

Post n°63 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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San Lazzaro (Bologna)

A vedere l’imponente e, singolare, edificio della Mediateca di San Lazzaro, inaugurata nel 2007, nessuno forse immagina che è il punto di arrivo di una lunga storia nata in una stanza al piano terra del municipio. Infatti la biblioteca fu fondata nel 1968 e gestita per un decennio da Giuseppe Vannelli allora maestro nella scuola elementare “Pezzani”. Allora la biblioteca era una saletta di consultazione, dove ora c’è la portineria, con qualche centinaio di volumi del Consorzio per la pubblica lettura. Poi la biblioteca si spostò, per alcuni anni, in un negozio all’angolo tra le vie Repubblica e San Lazzaro dove ora c’è una pizzeria. Un secondo trasloco riportò i volumi nel palazzo municipale in uno spazio oggi occupato da Urp e anagrafe e poi, nel 1978, si attraversò piazza Bracci prendendo sede al primo piano di via San Lazzaro 1, proprio di fronte al Comune, in uno spazio di 140 mq.
Alla fine degli anni ’70, ci ha raccontato l’attuale direttore Silvano Pirazzoli, la dotazione libraria era sui 14 mila volumi e lì nacque anche la prima postazione multimediale con un impianto stereo per la musica. Nel 1990 ci fu un altro trasferimento, in via Jussi, a Villa Serena in coabitazione con i carabinieri. E a Villa Serena la biblioteca fu la culla di associazioni culturali, musicali e ambientaliste. L’ultimo trasloco, senza contare quello nell’attuale sede di via Caselle, avvenne nel 1998 nei 370 metri quadri, sempre provvisori, di via Orlandi.
E in via Orlandi si trasferì anche la “Computer House”, aperta qualche anno prima in via Kennedy 55 con alcune postazioni informatiche a disposizione anche per accedere a Internet. Nel 1999 vi venne infine inaugurata, alla presenza del professor Antonio Faeti, la biblioteca ragazzi fino allora chiamata “Bibliomobile” perché priva di sede fissa. Dopo di allora fu un fiorire di iniziative: corsi (informatica, lingue, danze e musica), laboratori di scrittura, conferenze e dibattiti. Nel 2000 fu inaugurata la sede di “Informagiovani” dall’allora assessore provinciale alla cultura Marco Macciantelli che nel 2004 fu poi eletto, guarda caso sindaco di San Lazzaro. E che in tale veste aveva poi inaugurato, assieme a Romano Prodi, la Mediateca di via Caselle.

 
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Sabato si ricorda il pilota brasiliano caduto a Livergnano

Post n°62 pubblicato il 30 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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Pianoro (Bologna)

Come ormai tradizione, questo è il decimo anno, sabato 3 novembre il Comune di Pianoro (Bologna), con il sindaco Gabriele Minghetti assieme alle autorità civili e militari locali, a quelle diplomatiche dell’ambasciata del Brasile in Roma, e alla presenza di ufficiali e veterani brasiliani, commemorerà il 2° tenente pilota John Richardson Cordeiro e Silva della Forza Aerea Brasiliana, caduto a Livergnano di Pianoro nel 1944 durante il secondo conflitto mondiale.
Alle 9 a Pianoro Nuovo, nel centro giovanile Pianoro Factory di via dello Sport 2/3 ci sarà la presentazione del documentario “Il Brasile nella seconda guerra mondiale. La cerimonia a ricordo del pilota abbattuto durante una missione dell’aviazione brasiliana sulla Linea Gotica, si sposterà al monumento “Soldato della Pace”, a Livergnano, dove alle 11 si terrà l’alzabandiera e la deposizione di corone da parte delle autorità brasiliane e locali. Alle 12 sarà poi celebrata una messa nella chiesa di San Giovanni Battista di Livergnano. La cerimonia proseguirà con una deposizione di fiori al busto del ventiduenne pilota, opera dello scultore Luigi Enzo Mattei, collocato accanto al museo sulla “Winter Line”, proprio di fronte al luogo ove cadde.
Come nelle occasioni precedenti le autorità brasiliane porteranno il saluto del loro grande Paese alla comunità pianorese per il legame di riconoscenza e vicinanza costruito in tutti questi anni dalla prima cerimonia svoltasi nel 2003 anno successivo al ritrovamento del pilota. Fu infatti nel 2002 che Claudio Cassanelli e Umberto Magnani, ambedue di Livergnano, scoprirono i resti dell’aereo di John Richardson Cordeiro e Silva abbattuto dalla contraerea tedesca il 6 novembre 1944. E dal 2003 ogni anno, in novembre, viene ricordato a Livergnano il sacrificio del giovane caduto sulla “Winter Line”.

 
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Sermenghi: “Ho sbagliato a sostenere il Lotto due bis

Post n°61 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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In rosso il progetto preliminare del Lotto due bis della Lungosavena bocciato dalla giunta

Castenaso (Bologna)

Non capita tutti i giorni di sentire un sindaco dire «mi sono sbagliato». Ma è successo al sindaco di Castenaso (Bologna), Stefano Sermenghi, a Villanova, nell’assemblea promossa dai comitati contrari a Passante e Passantino, a nord di Bologna. «A suo tempo (assessore ai lavori pubblici) avevo sostenuto il progetto del “Lotto due bis”, pensato per unire la Lungosavena alla San Vitale, ma però stavo sbagliando».
«Il progetto – ha precisato il sindaco – è complesso e costoso, oltre 14 milioni di euro di cui due per spostare un acquedotto e dei gasdotti. C’è chi sostiene che il tracciato c’è già per due terzi, le vie Verdi e del Lavoro, ma non è così; andate a vedere via Verdi». Nel frattempo il comitato “Per Villanova” aveva proposto al sindaco la possibilità di modificare il progetto adottando l’idea del ponte sulla ferrovia, proposta dalla giunta un anno fa ma vicino alla Stellina, al posto del tunnel sotto la linea ferrata. Soluzione che avrebbe evitato di dover spostare le cinque condotte sotterranee.
Soluzione poi adottata, come alternativa al Lotto due bis, più vicina al capoluogo con direzione via Bargello e non più su via dell’Industria. Variante, ritenuta meno costosa, già approvata dal consiglio comunale di Castenaso. «Il nuovo percorso – ha detto Sermenghi – costa meno e si unirà alla Lungosavena tramite via Bargello, allargata, sulla quale verranno realizzate due rotatorie. Il comitato locale si preoccupa giustamente del traffico che grava sulla frazione ma il traffico – ha concluso il sindaco – c’è dappertutto e non solo a Villanova».
Per il segretario del comitato, Giacomo Mascagni, la giunta «ha fatto finta di valutare le proposte dei cittadini avallando poi la soluzione alternativa a favore del capoluogo. Non si comprende perché il ponte vada bene alla Stellina ma non a Villanova. Ci sentiamo presi in giro». Il portavoce del comitato, Dario Chiletti, ritiene «non ci sia la volontà di risolvere il problema di Villanova» sollecitando la realizzazione del Terzo lotto che dovrebbe unire la rotonda Sabadino degli Arienti a via dell’Industria superando (sopra o sotto) via Mattei e la ferrovia.
Con il sindaco di Castenaso a precisare che «il Terzo lotto è a carico del Comune di Bologna che dovrà trovare circa 43 milioni di euro per realizzarlo. E sarà difficile, per il sindaco di Bologna, giustificarne la spesa soltanto per risolvere i problemi di Villanova. Servono pressioni e interventi della Provincia e della Regione; e soldi dallo Stato».

 
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