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Petizione contro la pedofilia

Post n°108 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da elisaeli0
 

Petizione contro la prescrizione degli abusi sui minori

Revisione dei tempi di prescrizione per i reati di violenza e abusi sessuali ai danni di minori di 18 anni.

Re

Al                          Parlamento della Repubblica Italiana 
        Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi 

      Presidente del Senato della Repubblica On. Renato Schifani
       Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini
 


Revisione delle pene previste per coloro che si rendono rei di atti di violenza e di abuso nei confronti di minori di anni 18.

Modifica all'articolo 157 del codice penale in materia di prescrizione di reati commessi nei confronti dei minori. 

Con la presente petizione, che riprende quella a suo tempo presentata da Marco Marchese in rappresentanza della Associazione per la Mobilitazione Sociale Onlus all’epoca del Governo Prodi, lasciata cadere nel nulla, intendiamo chiedere ale delle vittime dei reati di pedofilia e Massimo Merighi in rappresentanza del blog di informazione Bispensiero.it, nulall'epoca del Governo Prodi lasciata cadere nel nulla, Parlamento Italiano, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati, la eliminazione della prescrizione  dei reati sessuali ai danni di minori previsti dalle leggi 15 febbraio 1996 n.66, "Norme contro la violenza sessuale", e n.269 del 03/08/1998, "Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù", oltre che dalla recente legge 6 febbraio 2006, n.38, "Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet"; in modo che le vittime abbiano la possibilità di vedere perseguito il reato in qualunque momento, qualora diventate adulte siano in grado di denunciare. 

La violenza sessuale è sempre un fatto traumatico, ma quando le vittime sono minori lo è ancora di più. Nella maggior parte dei casi si perviene alla consapevolezza degli abusi subiti a distanza di molti anni e dopo un faticoso percorso di elaborazione del dolore. Le conoscenze della psicologia dello sviluppo rivelano come spesso le persone che sono state sottoposte ad abusi sessuali durante l'età infantile sono in grado di parlare della consumazione del reato solamente in età adulta e solo allora possono superare le sofferenze per le esperienze vissute. Ciò è riscontrato in modo particolare per gli abusi avvenuti all'interno della famiglia, dove è più forte la pressione psicologica per mantenere il segreto sull'accaduto. Spesso, infatti, si rimuove dal profondo il ricordo del trauma per sopravvivere alla sofferenza, per sensi di colpa o per paura di sconvolgere gli equilibri familiari.
Come rilevano il lavoro e l'esperienza sul campo dei centri antiviolenza, si può prendere coscienza, decidere di voler avviare un percorso e affrontare un procedimento penale - anch'esso, peraltro, fonte di ulteriori sofferenze -
solo quando è ormai troppo tardi, perché il decorso del tempo ha prescritto il reato
.
In materia di reati sessuali su minori il ragionamento sui tempi della pretesa punitiva
necessita invece di essere rovesciato
. In questi casi è proprio il trascorrere del tempo che rende possibile un «periodo di riflessione» per le giovani vittime, rafforzando l'esigenza di tutela e di riparazione.
Il fattore tempo è rilevante anche alla luce degli ostacoli da superare per approdare a un procedimento che garantisca i minori violentati, specialmente qualora l'abusante sia un familiare. All'annosa questione della lunga durata dei processi nel nostro Paese si aggiungono elementi tipici dei procedimenti minorili, come la difficoltà nell'accertamento dei fatti e nella formazione della prova del reato, dovendosi ricostruire le vicende principalmente sulla base delle dichiarazioni frammentarie e difficili rese da bambini provati da un'esperienza terribile.
Ciò richiede tempo
, un tempo maggiore rispetto a un processo…omissis (Marco Marchese)

La cronaca ci racconta sempre più spesso di bambini abusati, violati, resi vittime di violenza e di sfruttamento.
Ultimamente il fenomeno della pedopornografia on line ha assunto proporzioni spaventose. E noi vogliamo innanzitutto ringraziare l’opera della Polizia Postale che instancabilmente indaga e provvede all’identificazione di siti pedopornografici.
Ma quello che ci chiediamo tutti è: come verranno colpiti i colpevoli di tanto abominio? Quali sono le pene previste? Quali i mezzi per non fare reiterare simili orrendi reati? Quali le opere di prevenzione?

Da un’attenta lettura delle normative vigenti, ci rendiamo conto che le pene previste sono troppo miti, che esiste la possibilità del patteggiamento, di sospensione condizionale della pena, di evitare la pena in quanto il fatto non sussiste” se non è preceduto da una querela del danneggiato!!

Cosa si pretende che un bambino di 5 – 6 anni si presenti in Questura ad esporre denuncia??

Non siamo Avvocati, ma lottiamo con tutte le nostre forze contro la Pedofilia e contro ogni abuso, violenza, maltrattamento commesso verso creature innocenti.

Pertanto chiediamo:

a)  Che i reati di cui sopra non vadano mai in prescrizione, così come gli omicidi più efferati, e come avviene negli altri paesi.

b)  Che chiunque commetta violenza sessuale con minori di età compresa fra i quattordici e i diciotto anni sia punito con la reclusione da 10 a 20 anni.

c)   Nel caso in cui il fatto sia commesso nei confronti di un minore di anni quattordici, la pena prevista sia da 15 a 30 anni, senza i benefici della buona condotta che lo porterebbe ad uno sconto della pena.

d)  Se l’autore del reato è un genitore, un tutore, o comunque una persona di cui il minore aveva piena fiducia (insegnate, fratello, zio, nonno ecc.) la pena prevista è la reclusione a vita (ergastolo), senza i benefici della buona condotta.

e)   Che chiunque immetta on line, a scopo lucrativo  foto e/o immagini di minori di tipo pedopornografico sia prevista la pena da 5 a 15 anni.

f)     Che venga abolita la possibilità del patteggiamento, ma che il reo venga immediatamente recluso qualora vi sia evidenza di fragranza di reato.

g)  Che venga abolita la libertà condizionale qualora vi sia evidenza di fragranza di reato.

h)  Che allo scontare della pena, venga imposta la restrizione di movimenti e di libera circolazione, nonché l’obbligo di rimanere lontano da luoghi frequentati da bambini.

i)     L’obbligo, per una durata non inferiore ad anni cinque successivi alla cessazione dell’esecuzione della pena, di tenere informati gli organi di polizia, sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti, affinché gli stessi diano avviso a scuole, asili ed altri luoghi frequentati da minori, della presenza nella comunità di soggetti che hanno subito una condanna per reati sessuali contro i minori, al fine di consentire, in concorso con le famiglie, di aumentare la vigilanza.

j)     Nel caso in cui il reo sia un genitore o un tutore del minore, che gli venga tolta ogni patria potestà nei confronti del minore.

k)  Infine l’Istituzione di uno speciale Registro, accessibile solo agli organi di Polizia ove vengano segnalati tutti coloro che si sono resi colpevoli di summenzionati reati.

Libero Blog:” La Speranza”, portavoce di tutti i blog afferenti alla Campagna anti pedofilia del Portale Libero.it.

Posto questo dal blog di unsoffiodivento2008, perché lo reputo un passo che ciascuno di noi debba compiere, dato che il virtuale serve, a mio avviso, in quanto mezzo potente per diffondere, laddove veramente importante se non di fondamentale importanza, in un caso come questo, proposte per aiutare coloro che difendersi non possono.

 
 
 
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