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Bangladesh / Incendio in una fabbrica tessile

Post n°4 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da cherylinn
Foto di cherylinn

 50 le vittime

 Strage di donne e bambini

Un corto circuito ha scatenato le fiamme, qualsiasi via di fuga era chiusa, le porte bloccate in nome di una concezione penitenziaria della sicurezza: così sono morti 50 dipendenti di una fabbrica di abbigliamento in Bangladesh, in maggioranza donne e bambini. Alcuni soffocati dalle sostanze sprigionate dal fuoco, altri morti per l'impatto contro il suolo, dopo un lancio nel vuoto dalle finestre dell'edificio (l'incendio era scoppiato al quarto piano).

La tragedia e' scoppiata durante la notte nella maglieria
Chowdhury Knitwear Garments, quando erano di turno circa 900
operai. La fabbrica sorge a Shibpur, 30 chilometri ad est della
capitale Dacca. E' un vero e proprio impianto modello, un'ennesima versione delle tante fabbriche della morte dell'industria tessile nazionale: dove non vige alcuna misura di sicurezza, vengono impiegati donne e minori in lavori usuranti, chiusi a chiave nei reparti perché i proprietari vogliono evitare i furti.

In queste condizioni è difficile salvarsi da un incendio. Gli operai, infatti, secondo quanto riferito dai testimoni, hanno cercato di sfuggire in tutti i modi alla fiamme, ma invano. Un operaio ricoverato in ospedale a Dacca, Amir Hossein, ha detto che già molte persone erano morte soffocate quando i pompieri sono riusciti a forzare dall'esterno la porta di accesso. Tutti sono corsi verso quell' unica via di scampo, e molti sono morti nella ressa.

Il proprietario della fabbrica Sagor Chowdhury ha contestato questa versione dei fatti, affermando che lui stesso si trovava nella fabbrica al momento dell' incidente e che la porta era aperta. L' incendio si e' sviluppato a causa di un corto circuito, secondo i pompieri. Il governo ha annunciato che verrà aperta un'inchiesta.

Non è la prima volta che accade un episodio del genere. Dall'inizio dell'anno, in Bangladesh, sono già morte 200 persone in circostanze simili. Anche in

Cina, in condizioni di sfruttamento e clausura del tutto analoghe, si verificano incidenti di questa gravità. In Bangladesh, tra l'altro, il problema è di dimensioni importanti perché vi sorgono 2.000 fabbriche tessili in cui lavorano un milione e mezzo di operai, soprattutto donne e bambini, e che producono, con l’esportazione in Europa e negli Stati Uniti, il 70% dell’intero introito annuale del paese in valuta pregiata, circa 11.000 miliardi di lire.

 
 
 
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Un blog di: cherylinn
Data di creazione: 04/02/2006
 

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