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Creato da: wima.onlus il 04/11/2013
PER IL TUO BUSINESS

 

 

COSA FARE CONTRO LA VIOLENZA

Post n°73 pubblicato il 09 Febbraio 2014 da wima.onlus

L'UOMO E LA MISURA DI QUELLA CHE  CREA

FLASHMOB CONTRO LA VIOLENZA

 
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Marketing

Post n°72 pubblicato il 18 Novembre 2013 da wima.onlus

Vengono riconosciuti tre tipi di marketing: marketing analitico: studio del mercato, della clientela e dei concorrenti;

marketing strategico: è un'attività di pianificazione, tradotta in pratica da un'impresa, per ottenere, pur privilegiando il cliente, la fedeltà e la collaborazione da parte di tutti gli attori del mercato.

marketing operativo: attiene invece a tutte quelle scelte che l'azienda pone in essere per raggiungere i suoi obiettivi strategici.

Diverse sono le definizioni possibili del marketing, a seconda del ruolo che nell'impresa viene chiamato a ricoprire in rapporto al ruolo strategico, al posizionamento dell'impresa nel suo ambito competitivo di mercato.

 
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Aver le idee chiare

Post n°71 pubblicato il 18 Novembre 2013 da wima.onlus

Per descrivere la propria attività di business

 IL MERCATO OBIETTIVO (I CLIENTI): descrizione del mercato complessivo e dei suoi segmenti: qual è il mercato di riferimento (dimensioni a quantità e a valore); quali sono i segmenti più significativi; dimensioni e prospettive di sviluppo del mercato complessivo; descrizione delle caratteristiche del segmento o dei segmenti di mercato prescelti (tipologie di clienti e relativi bisogni). A solo titolo di esempio, si elencano di seguito possibili criteri di segmentazione per i beni di consumo e per i beni industriali:

1. per il mercato dei beni industriali: segmentazione geografica, economica (dimensione di clienti, settore di appartenenza, volumi acquistati, ruolo occupato nella catena produttiva e distributiva), caratteristiche organizzative dei clienti (semplici o complesse, imprenditoriali o burocratiche, ecc.) , benefici ricercati;

2. per il mercato dei beni di consumo: segmentazione geografica, socio demografica (capacità di spesa, professione svolta, ….), segmentazione per stili di vita, comportamento del consumatore, benefici ricercati. potere contrattuale dei clienti: dimensione media dei clienti, numero di clienti, presenza di mercati alternativi, difficoltà per i clienti a passare da un fornitore all’altro;

dimensioni e prospettive di sviluppo del segmento/segmenti prescelti (tassi di crescita, determinanti della crescita, stagionalità/ciclicità) ,

dati a supporto delle proiezioni (risultati di ricerche di mercato, test effettuati, ecc..); stima quantitativa del valore del segmento/i prescelti (fatturato, numero di clienti potenziali); 

eventuale elenco principali clienti già acquisiti o con i quali è già stata instaurata una relazione; proiezione geografica dell’attività dell’impresa (locale, regionale, nazionale, estero).

 
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Sito come e perche'

Post n°70 pubblicato il 18 Novembre 2013 da wima.onlus

La registrazione di un dominio è il passo iniziale (e quindi fondamentale) per la realizzazione di un sito web su Internet.

Rappresenta il momento in cui pensare, riflettere, a quale può essere il nome più adatto da dare al vostro sito web, un nome che possa essere facilmente identificabile e da ricordare per i vostri futuri visitatori. Per effettuare la registrazione di un dominio troviamo numerosi servizi di Hosting presso i quali in pochi e semplici passaggi, è possibile registrare il nome di dominio scelto; molti di voi sicuramente di saranno chiesti o avranno già provato a cercare, quali sono i servizi più economico dove registrare un dominio .?

Bene, l’articolo di oggi è dedicato proprio a questa domanda. Vediamo qui di seguito la lista dei servizi dove acquistare un dominio con estensione .it con pochissimi euro l’anno

Ma cosa piu  importante e come intendi arrivare ai tuoi clienti

 
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Conoscersi per capire

Post n°69 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

Capito? Ora, se il 99% delle persone non vuole faticare, come è possibile vendergli dei prodotti che richiedono impegno e sacrificio? Semplicemente NON E’ POSSIBILE. Te lo ripeto? Non è possibile. A meno che… non si racconti loro qualche frottola. Amo sempre fare l’esempio del dentifricio, perché secondo me è emblematico. Qualsiasi dentifricio fa il lavoro suo, del resto basterebbe un po’ di bicarbonato per lavarsi i denti. Ma se tutti i dentifrici sono uguali, allora perché la gente dovrebbe scegliere proprio il mio dentifricio e non quello dei miei concorrente? Allora come faccio io, produttore del dentifricio “sbianca sbianca” a vendere? Beh, raccontando delle frottole:

Avrai denti bianchissimi (falso, per ottenerli davvero devi andare dal dentista)

Non avrai più carie (falso, ad oggi non si conosce cura contro le carie)

Combatterai più placca (falso, tutti i dentifrici funzionano allo stesso modo)

Riparerai i denti (falso, se hai denti rotti devi andare dal dentista)

Combatterai le gengive sanguinanti (falso, se hai la piorrea devi andare dal dentista) Etc.

Ti immagini quanti dentifrici potrai mai vendere se li pubblicizzi dicendo che il tuo prodotto, semplicemente, “pulisce i denti”? Forse nessuno.

Ora, tu sei di fronte ad un bivio:

  • Puoi continuare a vivere sognando di arricchirti, facendo finta di fare l’imprenditore, magari spendendo 2.000 euro per un corso di “crescita personale” di A. Robbins o acquistando centinaia di “guide” inutili che diciamocelo, non leggerai mai
  • Puoi cambiare la tua vita realmente, iniziando a costruire, mattone dopo mattone, il tuo successo. Però dovrai faticare. F-A-T-I-C-A-R-E. Non esistono scorciatoie  

A te la scelta. Vuoi risparmiare? Invece di risparmiare sul mio indispensabile corso (tra l’altro decisamente a buon mercato), non acquistare “La mucca viola” di Seth Godin perché “fa figo”: ricordati che lui è un uomo di marketing. Vuoi risparmiare di più? Non frequentare i corsi di A. Robbins. In generale, non dare mai soldi a persone che ti vendono prodotti e/o servizi che promettono risultati “senza faticare”

 
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Fare presto ed in fretta

Post n°68 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

Il 99% delle persone che tenta di fare soldi, sia offline che online, non riesce in questo intento. Perché? Perché non vuole faticare. Questa è l’unica, vera causa. Tutto qui. I guru (conosciuti meglio con l’appellativo di cantastorie), lo sanno benissimo e se ne approfittano. Vediamo come stanno le cose: in questo mondo non è possibile fare nulla – in modo onesto, si intende – senza dover fare qualche sacrificio. Questo è l’unico vero “segreto” che qualsiasi persona di buon senso e di buona volontà, conosce perfettamente. Siccome qui siamo su Impresa Pratica e a me non piace parlare in astratto, andiamo subito sul concreto…

Molte persone lo ignorano, ma per riuscire a creare un buon sito web, occorre studiare anni. A-N-N-I. Credimi, è così. Ora, tutti vorrebbero realizzare siti web, aprire negozi online, fare soldi su Internet magari fornendo servizi di web marketing o di SEO oppure semplicemente fornendo delle consulenze su questo o quell’argomento. Ebbene, per poter riuscire in questi intenti, occorre avere delle competenze tecniche “robuste”. Non basta creare un sito web su uno spazio gratuito dove ti fanno credere che con due click avrai il tuo negozio online. Non basta usare software appositi che creano siti web con pochi click. Non basta farsi fare il sito dal nipote del cugino del fratello dell’amico. No, per avviare un business vero, reale e che funziona, occorrono competenze e capacità imprenditoriali. La buona notizia è che le competenze si acquisiscono, magari frequentando dei corsi, la cattiva notizia è che il processo non è immediato e senza fatica. Ecco, questo punto il 99% delle persone proprio non riesce a digerirlo. Non mi credi? Te lo dimostro

 

Nella lettera di vendita del mio corso per webmaster, non ho specificato la durata del corso stesso il quale, pur essendo accelerato, dura 1 anno. Non è possibile farlo durare di meno se si vuole offrire un prodotto serio. Però il 99% delle persone non vuole faticare… Inoltre tutti hanno fretta. Ti immagini farsi operare al cuore da un chirurgo, dopo avergli detto: “si però sbrigati perché non ho tempo da perdere…”. Ora, molte persone potenzialmente interessate al mio corso, mi scrivono dicendomi: “mi interessa molto il tuo corso, vorrei acquistarlo, solo una domanda: quanto dura?”

Ebbene, non appena rispondo “12 mesi”, queste persone si dileguano, si dissolvono nel nulla, si sciolgono come neve sotto al sole di ferragosto. Ma… non ti interessava molto? Già, magari erano convinte che con uno o due mesi di corso sarebbero diventate dei webmaster provetti. Ciò accade perché molti pensano che creare un sito web sia una sciocchezza, in fondo qualsiasi ragazzetto figlio dell’amico del cuggino (notare la doppia “g”) ci riesce. Beh, non è così. Per diventare medico, avvocato, notaio, etc., occorre studiare anni all’università, giusto? Allora perché creare siti web dovrebbe essere più facile? Le tecnologie su Internet progrediscono a ritmi vertiginosi. Ogni anno escono nuove tecnologie, nuovi standard, nuovi prodotti. Si fa fatica a stargli dietro. In fondo stiamo parlando di prodotti informatici. C’è molto da studiare. Un corso di laurea in informatica dura 4-5 anni. Quindi non stiamo parlando di aria fritta. Anzi, ti dirò di più: quello che trovi nei miei corsi, non lo trovi nemmeno in un corso universitario. Ora tu penserai che io sia un presuntuoso oppure che il mio corso sia estremamente difficile e per pochi eletti. Niente di tutto questo. Il mio corso è per tutti, i concetti sono spiegati in modo semplice, anche per chi sa a malapena usare un computer per navigare su Internet o leggere la posta elettronica. Occorre solo impegnarsi. Allora forse sono un presuntuoso? Per niente. Il problema è che l’università – anzi la scuola italiana – è vecchia, è rimasta ferma all’ottocento e non conosce le nuove tecnologie. In qualsiasi corso di informatica di qualsiasi università italiana, non troverai gli argomenti che trovi nel mio corso. Troverai invece un sacco di materie inutili come matematica, geometria, fisica… Intendiamoci, non si tratta di materie inutili in assoluto: sono inutili per chi vuole diventare un informatico. Nei miei corsi invece non troverai matematica, geometria o fisica. Troverai solo tecnologie specifiche per il web. Ma parliamo di marketing…

Sai quali sono i prodotti che si vendono di più? Forse quelli di qualità superiore? Forse quelli che hanno un buon rapporto qualità/prezzo? Per niente. I prodotti che si vendono di più sono quelli che sono supportati da un buon livello di marketing. Fine dei discorsi. Un prodotto può essere pessimo e vendere tantissimo mentre un altro prodotto può essere ottimo e vendere zero. Da cosa dipende? Dal marketing. Solo e esclusivamente dal marketing. Il marketing onesto si limita ad illustrare i benefici di un prodotto, il marketing meno etico si spinge un po’ oltre e il marketing decisamente aggressivo racconta delle vere e proprie frottole, facendo leva su quell’unico “segreto” che ho appena illustrato: il 99% delle persone vuole raggiungere dei risultati ma non vuole faticare. Infatti i “guru” del marketing vendono i loro prodotti raccontando queste frottole:

Dimagrire mangiando e SENZA FATICA

Fare soldi SENZA LAVORARE

Diventare ricchi con un click (quindi SENZA LAVORARE)

Ottenere un fisico scultoreo SENZA FATICARE

Imparare le lingue dormendo (quindi SENZA FATICARE) Etc.

Hai capito? Tutti – tutti – i prodotti che si avvalgono del marketing, raccontano frottole, a volte piccole a volte grandi. Le frottole le vedi in televisione nelle pubblicità e nelle televendite, le vedi nei cartelloni pubblicitari, le senti alla radio, le leggi sui giornali e, udite udite, le trovi anche su Internet. Già, perché Internet è un media come un altro. Né più onesto e né meno onesto. La verità, credimi, è che:

 

Se vuoi dimagrire devi FATICARE

Se vuoi fare soldi devi LAVORARE

Se vuoi diventare ricco devi LAVORARE

Se vuoi ottenere un fisico scultoreo devi FATICARE

Se vuoi imparare le lingue devi STUDIARE

 
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Controllo , gestione

Post n°67 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

Componenti attivi: Integrati - diodi - raddrizzatori - SCR - triac - optoelettronica - moduli di potenza - ecc. Componenti passivi: Condensatori - resistenze - potenziometri - reti resistite - trimmers - induttanze -ecc. Alimentatori: lineari - switching - ecc. Sistemi di connessione: a perforazione d'isolante - a vaschetta - BNC - circolari - morsettiere - per circuiti stampati - twinax - zoccoli - telefonici - stripline - spine, prese , boccole - lamellari - ecc. Apparecchi di potenza: relè elettromeccanici e statici - reed -interruttori - deviatori - commutatori - pulsanti - segnalatori - da quadro o per circuito stampato - ecc. Apparecchi di protezione: fusibili cilindrici - protezioni per semiconduttori - filtri di rete - filtri RC - variatori - termiche - ecc. Attrezzatura e utensili: saldatori a stilo - stazioni di saldatura e dissaldatura - sistemi di aspirazione fumi - accessori - cacciaviti - pinze - tronchesini - spelafili - pinze per crimpare - ricetrasmittenti - ecc. Accessori: batterie - cavi - dissipatori - contenitori - ventole e dispositivi di raffreddamento - quarzi e risonatori - trasformatori per circuiti stampati - variac - avvisatori acustici - ecc

 
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Sicurezza e tecnologia

Post n°66 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

Tra le nostre attività c'è la fornitura di componenti elettronici industriali e di attrezzature. Il nostro obiettivo prioritario è garantire un elevato livello qualitativo dei prodotti e delle soluzioni. La nostra offerta comprende pertanto le principali gamme di prodotti disponibili oggi sul mercato e ci consente di offrire una risposta adeguata ai bisogni della clientela nei tempi e nei modi migliori.

 
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L'elettronica

Post n°65 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

L'elettronica è la scienza e la tecnica concernente l'emissione e la propagazione degli elettroni nel vuoto o nella materia. In quanto scienza l'elettronica è una branca della fisica, in particolare una branca dell'elettrologia. Nata come branca dell’elettrotecnica oggi è intesa come materia a sé, e può essere definita come “tecnica delle correnti deboli e di alta frequenza” differendo dell’elettrotecnica che è “la tecnica delle correnti forti e di bassa frequenza

Più specificatamente l'elettronica è l'insieme delle conoscenze e delle metodologie teoriche e pratiche utilizzate per la progettazione e realizzazione di sistemi e apparati hardware in grado di elaborare grandezze fisiche sotto forma di segnali, spesso contenenti informazione, per svariati tipi di applicazioni. Le realizzazioni dell'elettronica sono quindi dei circuiti elettronici costituiti da dei componenti elettronici, attivi e passivi, collegati a mezzo di fili o tracciati conduttivi, in genere metallici, attraverso cui circolano correnti elettriche. Di tale ambito si occupa l'ingegneria elettronica. 

 
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La cattiva gestione della tua lista

Post n°64 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

La decima causa di lamentela per spam è la cattiva gestione della tua lista. Alcuni sedicenti “guru” ti vogliono far credere che una volta impostata la tua lista, lei lavorerà in automatico per te e tu potrai dimenticartene. Falso. La lista va controllata e verificata periodicamente. Ad esempio, periodicamente devi verificare gli iscritti alla tua lista e dovrai cancellare quelli che sono inattivi da troppo tempo. Se un iscritto non apre una tua mail da mesi, molto probabilmente non sarà più interessato alle tue mail. Se tu non lo cancelli potresti incontrare due problemi: da una parte stai pagando un servizio per una persona che non ti renderà mai nulla in termini economici (ti ricordo che i fornitori di servizi di autoresponder aumentano i costi in funzione del numero degli iscritti) dall’altra quella persona potrebbe improvvisamente aprire una tua mail e lamentarsi per spam, cliccando sul famigerato bottoncino.

 
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Frequenza di invio delle mail

Post n°63 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

La nona causa di lamentela per spam è legata alla frequenza di invio delle mail. O ne stai inviando troppe o ne stai inviando troppo poche. Se ne invii troppe (più volte alla settimana o peggio più volte al giorno) le persone si lamenteranno perché si sentiranno inondate di mail. Viceversa, se tu invii mail di rado, le persone che si sono iscritte si dimenticheranno di te e soprattutto si dimenticheranno di essersi iscritte alla tua newsletter! Soluzione: nel modulo di iscrizione alla tua lista, specifica chiaramente la frequenza di invio delle tue mail e cerca di attenerti a quando hai dichiarato. Sii costante nella frequenza di invio.

 
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Assenza di link di cancellazione

Post n°62 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

L’ottava causa di lamentela per spam è l’assenza di link di cancellazione oppure il suo posizionamento in una parte nascosta o non visibile immediatamente. Ad esempio, se inserisci il link di cancellazione in fondo alle tue mail, magari dopo un po’ di righe bianche, chi apre la mail potrebbe non accorgersi di questo link e non trovando un modo rapido per cancellarsi dalla tua lista, potrebbe lamentarsi cliccando sul fantomatico bottone. Soluzione: includi un link di cancellazione aggiuntivo in testa alle tue mail. In questo modo non ci saranno più scuse: chi vuole cancellarsi dovrà solamente cliccare su quel link

 
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Oggetto fuorviante o “furbetto”

Post n°61 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

La settima causa di lamentela per spam è un oggetto fuorviante o “furbetto”. Ok, l’oggetto delle tue e-mail deve essere intrigante, ma evita nel modo più assoluto le bugie. Ad esempio, evita la classica strategia degli spammer di inserire un “Re:” nell’oggetto. In questo modo fregherai temporaneamente il ricevente (che penserà di rispondere ad una sua mail) ma farai davvero una figura barbina quando il ricevente si accorgerà del vile trucchetto per costringerlo ad aprire la tua mail. Ci sono tanti modi per attirare l’attenzione senza utilizzare trucchetti subdoli. Ad esempio, nell’oggetto delle mail potresti offrire un corso, potresti inserire una domanda, potresti annunciare qualcosa di nuovo, potresti offrire una soluzione ad un problema noto, etc

 
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La scarsa qualità del tuo traffico

Post n°60 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

La sesta causa di lamentela per spam è la scarsa qualità del tuo traffico. Ad esempio, il traffico acquistato produce pessimi risultati. Se tu acquisti indirizzi e-mail ecco cosa accade: le persone “iscritte” alla tua lista non sono persone giunte sul tuo sito perché interessate ai tuoi argomenti. Invece quello che devi ottenere è l’esatto opposto: le persone devono iscriversi autonomamente alla tua newsletter perché interessate a te o ai tuoi argomenti. Sono loro che vogliono iscriversi, non tu a costringerle in modo subdolo. La soluzione è: il traffico che arriva sul tuo sito deve essere qualificato

 
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Assenza di un brand

Post n°59 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

La quinta causa di lamentela per spam è l’assenza di un brand. Chi sei? Sei una persona o un’azienda sconosciuta o sei la Coca Cola? Se sei una persona sconosciuta e se non il tuo nome nelle tue mail e se, soprattutto, il tuo nome è diverso da quello del dominio sul quale le persone si sono iscritte, nessuno potrà riconoscerti. Se le persone non riconoscono il mittente di una mail, potrebbero pensare che si tratti di spam. Ad esempio, il nome del dominio del mio sito è “impresapratica.com”. Se inviassi mail con un nome diverso, le persone iscritte potrebbero non riconoscermi. Per ovviare a questo problema, il nome del mittente delle mail deve essere identico al nome del dominio dove le persone si sono iscritte.

 
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Aassenza di un indirizzo e-mail valido del mittente

Post n°58 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

La quarta causa di lamentela per spam è l’assenza di un indirizzo e-mail valido del mittente. In questo modo chi si iscrive non potrà rispondere alle mail che riceve. Si tratta di una situazione frustrante che porta alle lamentele. La soluzione è invitare alla comunicazione. Usa un indirizzo e-mail valido al quale poter replicare. Invia i tuoi iscritti a darti un feedback su ciò che ricevono, invitali a contattarti sui social network. Alle persone piace parlare con altre persone non con le aziende.

 
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Assenza di messaggio di conferma

Post n°57 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

La terza causa di lamentela per spam è l’assenza del link di conferma. Tu puoi consentire alle persone di iscriverti alla tua lista, semplicemente richiedendo un indirizzo e-mail. In questo modo, chi digita il suo indirizzo e-mail e clicca sul bottone di iscrizione, sarà iscritto alla tua lista automaticamente. Ecco, questo sistema è sconsigliato da tutti. Il metodo migliore per ridurre al massimo le lamentele per spam è quello di inviare una mail dove si chiede espressamente di cliccare su un link per confermare l’iscrizione alla lista. In questo modo, chi si iscrive compie 2 operazioni distinte: prima digita un indirizzo e-mail e clicca sul bottone di iscrizione e poi apre la prima mail e clicca sul link di conferma all’iscrizione. Insomma, chi si iscrive e conferma, dimostra di essere ben consapevole di essersi iscritto ad una lista e che a causa di ciò riceverà delle mail da te.

 
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Contenuto non richiesto

Post n°56 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

La seconda causa di lamentela per spam è così ovvia che non andrebbe nemmeno spiegata: inviare contenuto diverso da quanto promesso. Se io ti suggerisco di iscriverti alla mia newsletter per ricevere notizie sui miei prossimi corsi o guide, poi non dovrei stupirmi se, inviandoti la pubblicità di un libro scritto da Tizio, di un software da acquistare o di un corso lanciato da Caio, le persone iniziassero a lamentarsi per pubblicità non richieste. È evidente, no? Eppure questo è l’errore numero 1 di tutti quei sedicenti “guru del marketing” che ti promettono di fare soldi iscrivendoti alle loro newsletter. Si tratta di un errore davvero frequente. Troppo frequente

 
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Aspettative non soddisfatte

Post n°55 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

Vediamole una per una. La prima causa di lamentela per spam è la mancanza di chiarezza sul contenuto delle mail che riceverà chi si iscrive alla tua lista. Magari chi si è iscritto si immaginava di ricevere contenuti diversi e, non trovandoli, vorrà sbarazzarsi al più presto di quelle mail. Il metodo più rapido per sbarazzarsi di una mail purtroppo, è un bel click sul bottone “segnala come spam”. Chi clicca su quel bottone, molto probabilmente non immagina di inviare una lamentela indirizzata al tuo fornitore di servizi di autoresponder. Per lui (o per lei) quel bottone è un po’ come il cestino di Windows: un metodo semplice e sbrigativo per sbarazzarsi di una mail non interessante. Come risolvere questo problema? La soluzione è quella di fornire una breve e semplice descrizione della natura delle mail che verranno inviate, all’interno del modulo di iscrizione. Tale descrizione permetterà agli iscritti di sapere con chiarezza che dovranno confermare l’iscrizione alla lista, quali argomenti riceveranno e con quale frequenza). Ad esempio, nel modulo di iscrizione alla mia newsletter ho specificato chiaramente che chi si iscrive non riceverà altro che informazioni su eventuali corsi, guide, offerte o promozioni da me effettuati.

 
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Cause Di Lamentela Per Spam

Post n°54 pubblicato il 05 Novembre 2013 da wima.onlus

Diciamocelo, a chi non è mai capitato nella vita di ricevere una lamentela per spam? A te non è mai capitato? Beh, se gestisci una newsletter o comunque una lista di indirizzi, per quanto tu possa comportarti in modo corretto, prima o poi arriverà quel giorno che, entrando all’interno del pannello di controllo del tuo autoresponder, noterai qualcuno che si è lamentato a causa del tuo “spam”. Maggiori saranno gli iscritti alla tua newsletter e maggiori saranno le probabilità di ricevere lamentele. Ma andiamo con ordine e iniziamo a capire cos’è una lamentela per spam. Quando una persona clicca sul bottone “Segna come spam” all’interno del client di posta (es.: Gmail), una copia di questa segnalazione viene inviata al mittente. Se parliamo di newsletter il mittente fisico reale è il fornitore del servizio di autoresponder (ad esempio Aweber). Il fornitore del servizio di autoresponder, se le lamentele diventano eccessive, può disabilitare l’account al gestore della newsletter. Le segnalazioni inviate al fornitore del servizio di autoresponder, in gergo tecnico prendono il nome di “feedback loop”. Si tratta in pratica di un accordo tra i fornitori di servizi di posta elettronica e i fornitori di servizi di invio posta elettronica (autoresponder). Ecco ad esempio alcuni fornitori di servizi di posta che inviano notifiche ad Aweber

Aol Hotmail Yahoo Excite etc.

 

a quali sono le 10 principali cause di lamentele per spam? Eccole:

Aspettative non soddisfatte

Contenuto non richiesto

Assenza di messaggio di conferma (il cosiddetto doppio opt-in)

Invalido indirizzo e-mail del mittente

Assenza del nome dell’azienda mittente

Traffico di scarsa qualità

Oggetto fuorviante o ingannevole

Link di cancellazione nascosto o non ben visibile

Invio eccessivo o troppo scarso di posta

Cattiva gestione della lista

 
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