Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Non chiedete di piu'..Questa è la storia di un uomo nato all’inizio del secolo scorso in un piccolo paese della provincia del Sud Italia. Questa è la storia di una leggenda di Hollywood, di un talento assoluto, di uno sguardo che ha incantato milioni di donne. Questa è la storia di Rodolfo Valentino che, per noi, ha il volto e il magnetismo di Gabriel Garko. La miseria da emigrante in un’America ostile e il successo planetario, i tradimenti e le disillusioni di un mondo corrotto sino all’amore più puro, come quello che ci accompagna per una vita intera. Rodolfo Valentino è la sintesi del Mito conosciuto in tutto in mondo e dell’Orgoglio, tipicamente italiano. La sua è una storia che ci riscatta un po’ tutti. Ecco il perché di un racconto biografico che cede, a tratti, il passo alla favola per allargare i confini del possibile. I commenti disfattisti su "Rodolfo Valentino, la leggenda", ma soprattutto su Gabriel Garko, li abbiamo letti tutti o quasi, ma sinceramente non mi hanno sfiorato piu' di tanto, perché ho trovato una assoluta corrispondenza fra le intenzioni della fiction e il prodotto finale. Non vorrei essere fraintesa, ma già dalla pubblicità ossessiva in onda in queste settimane, si capiva che l'operazione era finalizzata alla massimizzazione dei profitti e, a giudicare dagli ascolti, Canale 5 ci è riuscito! Eccome.. A Grako si chiedeva di essere seducente e voluttuoso e, sebbene non appartengo alla schiera di quelle che vedendolo, ha uno sconvolgimento ormonale, posso dire serenamente che è riuscito pienamente nella parte. Un pò giocava di sguardi tenebrosi, un pò di bacino, e il piu' è fatto; se solo avesse trattato con gli sceneggiatori per non ripetere "Rodolgo Guglielmi non è in vendita", un numero spropositato di volte, avrebbe fatto un figurone. Anche nella parte dell'uomo/oggetto, taxi/sexy, ha dato il meglio di sé, bello che balla a parte, perchè lì, sinceramente mi è sembrato un pò legnoso e da un momeno all'altro mi aspettavo la Milly Carlucci che lo proclamava vincitore. Per il resto, che cosa ci aspettavamo? Un tomo di Architettura sul Liberty negli Stati Uniti? Un gioco di luci, quattro parrucche a la garçonne, un pò di auto riciclate da Al Capone, e un paio di set da grande Gatsby povero, e il gioco era fatto. Rodolfo Valentino era perfetto per lo scopo, per l'approfondimento culturale ripassate. |
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