Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Lo sconosciuto..
Post n°7224 pubblicato il 27 Settembre 2015 da nina.monamour
Ne parlavano tutti, giovani, anziani, casalinghe e impiegate. Lo conoscevano il meccanico e anche il dirigente di banca. Era al centro delle pagine dei giornali e dei servizi di tutti i tg. Era il famigerato “spread”. Ma cos’è questo fino a poco tempo fa “illustre sconosciuto” che ci ha accompagnato per mesi tutti i giorni facendoci spaventare quando cresceva troppo (perché ci dicevano che è un male) e sorridere sereni quando scendeva (perché non sapevamo bene perché ma era meglio così)? La parola spread indica una “differenza”. E quella che siamo ormai costretti a tenere sotto controllo qualsiasi cosa stiamo facendo durante la giornata, è la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani, i Btp, e quelli tedeschi, che si chiamano Bund. Tanto per capirci.. se un Btp ha un rendimento del 7% e il corrispettivo Bund del 3%, lo spread è pari a 4 punti percentuali o, in altri termini (ma la sostanza non cambia) a 400 punti base. Questo significa che per trovare acquirenti, i Btp devono dare (si dice anche “pagare”) oltre 4 punti percentuali di rendimento in più rispetto alle emissioni tedesche. Una sorta di premio per il maggiore rischio che ci si assume. Con il pericolo che gli investitori stranieri decidano che è eccessivo e quindi di non comprare più i nostri titoli, ovvero il nostro debito. Per esempio, lo spread per i btp a dieci anni sfondò il tetto dei 500 punti base, una soglia che non veniva raggiunta dal 1995. E il rendimento dei Btp si attestò al 7,16%, addirittura oltre la soglia del 7% considerata il “punto di non ritorno”, che segnava cioè un costo talmente alto per l’Italia da aver reso il nostro Paese non più in grado di ripagare il proprio debito. Per fortuna è durato poco. Ma lo spread resta sempre in agguato, e ormai tutti sappiamo che la mattina, dopo il cappuccio con brioche, è bene dare un occhio a cosa sta facendo il nostro caro amico spread. |
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