Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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I vari aspetti del galateo americano..

Post n°7336 pubblicato il 17 Dicembre 2015 da nina.monamour

buone maniere americane

 

Cordiale, diretto, semplice, corretto, obbediente, rumoroso e senza molto tatto, ecco alcuni degli aggettivi che definiscono, a mio avviso, lo spirito americano che non è così evidente senza una profonda osservazione. Come in ogni altra nazione, essere educati negli Stati Uniti non vuole dire solo non mettersi le mani nel naso e mangiare con la bocca chiusa; il concetto si estende a molto di più. Eccovi, allora, qualche consiglio da seguire durante la vostra permanenza nel paese dello Zio Sam.

Salutare, sempre ma con qualche accortezza..

Baci? Dimenticatevene. L’abitudine di baciarsi prima, durante e dopo ogni incontro è cosa sconosciuta negli Stati Uniti.
Tra amici, ci si abbraccia, con pacche sulla schiena e grandi sorrisi, tra colleghi si stringe la mano con forza e rigore; l’americano ha una stretta di mano portentosa, e dovrete offrirne una altrettanto portentosa, se vorrete essere percepiti come sicuri di voi stessi…

“Scusi, ma ci conosciamo?”

“Ma cosa vuole questo?” Sarà proprio quello che penserete quando uno sconosciuto per strada vi chiederà dove avete comprato la vostra giacca.

Sappiate che salutare allegramente le persone per strada fa parte delle abitudini americane. Il vicino di tavolo potrebbe farvi i complimenti per i vostri muscoli e la cassiera al supermercato potrebbe chiedervi cosa farete nel weekend col bel tempo che si annuncia o chiedervi, addirittura, per chi sono le rose che comprate.

Attenzione però, questo atteggiamento amichevole non supera mai i limiti della cortesia ed è veramente fine a se stesso. Anche se l’autista dell’autobus vi chiama “baby”, non prendetelo come un invito all’amicizia al di fuori di quella circostanza, perché nella maggior parte dei casi non lo è. Loro sono cosi, amichevoli nelle situazioni sociali. Punto.

Però non si tocca..

Vedrete il vostro interlocutore allontanarsi, man mano che vi avvicinerete. Se poi lo toccate, mentre parlate, lo vedrete in apparente difficoltà. L’americano non è molto tattile, magari vi saluta con un abbraccio ma non cercate altri contatti fisici nella comunicazione perché non sarebbe a suo agio.

Evitate quindi di sussurrare nell’ orecchio del vostro interlocutore e di invadere il suo spazio personale. Non prendetevela, non è nulla di personale ma solo una questione di usanze.

Ci possiamo dare del tu?

Non ci sarà bisogno di darsi del tu poiché la forma "you" significa "tu" e "voi" allo stesso tempo. Ma per rispondere alla domanda in altro modo, basti sapere che chiamare il vostro professore o il vostro banchiere con il loro nome di battesimo è cosa molto comune qui.

I vostri interlocutori (venditori, cassieri, impiegati ecc..) portano spesso un badge con il loro nome. Potete, infatti, rivolgervi a queste persone chiamandoli per nome; non sarà percepita come una maleducazione ma anzi, è una cosa all’ordine del giorno.

In ritardo? Sarà meglio di no.

La puntualità è molto importante negli Stati Uniti tanto nella vita professionale quanto in quella personale. Dimenticatevi il quarto d’ora di ritardo cui siete abituati e scordatevi di farvi desiderare arrivando tardi, perché otterrete l’effetto contrario. Soprattutto, non vi venisse in mente di cancellare l’appuntamento all’ultimo minuto.

Questo vale anche se, siete voi ad aspettare degli ospiti, magari a casa. Siate puntuali e siate pronti all’ora stabilita; i vostri ospiti saranno senz’altro puntuali o addirittura in anticipo.

Siate degli eroi!

Vi trovate di fronte ad un passante che scivola e cade per strada, una vecchietta che fatica a tenere il proprio cane al guinzaglio o un piccolo che cade dal triciclo? Bene, sappiate che qui il galateo impone di interrompere ogni attività per precipitarsi in soccorso ai malcapitati. A nulla servirà far finta di niente.

Ma c’è del positivo in questo, la prossima volta che rischierete il soffocamento con una spina di pesce al ristorante, qualcuno verrà senz’altro in vostro soccorso.

Andatevene!

Il film inizia fra tre minuti e avete ancora quindici persone davanti, tra cui una famiglia con sei bambini che non riesce a decidersi. Sarete tentati di scivolare discretamente tra le persone per guadagnare qualche posto nella fila, così da poter acquistare anche dei popcorn ma soprattutto, non perdervi nulla dello spettacolo.

Giammai! Negli Stati Uniti ci sono spesso delle piccole barriere che indicano e canalizzano l’entrata. Inoltre, una segnaletica sul pavimento indica, chiaramente, dove fermarsi.  I furbetti che cercano di saltare la fila non saranno tollerati e anzi, saranno senz’altro rispediti all’inizio della stessa.

Lo stesso vale per chi chiede di farsi tenere il posto qualche secondo; qui non esiste il detto "chi va a Roma perde la poltrona" e se un bimbo scappa via dalla fila e la mamma è costretta ad andare a riprenderselo, o se qualcuno ha improvvisamente bisogno di usare il bagno e vi chiede di tenere il posto, sarà meglio essere cordiali e acconsentire senza troppe storie.

 

 

 
 
 
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