Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
« Un piatto che va gustato... | Ancora caldo.. » |
Aveva ragione Molière..
Post n°8781 pubblicato il 14 Settembre 2019 da nina.monamour
Che giornataccia ieri soprattutto sul campo lavorativo ed è iniziata male, sono stata in Tribunale per lavoro e ad un certo punto, entrando ho letto "Lege par est in omnibus, "La legge è uguale per tutti", ma quando mai, sì, è una scritta apparentemente rassicurante perché certamente soddisfa un'esigenza profonda della nostra coscienza, della nostra coscienza morale, della nostra coscienza civile, del nostro sentirci parte di una collettività, del nostro sentirci concittadini. Inizio a pensare soffermarmandomi su alcune cose, eventi e altro e mi perdo tra i meandri dei perchè. Mi chiedo cosa significhi oggi la Giustizia, questa è forse la domanda più importante che ci dobbiamo porre. E' la giustizia di tutti o è riservata solo a coloro che possono permetttersi uno studio legale di grido e arrivare anno dopo anno alla prescrizione? O la giustizia degli intoccabili, che il carcere non lo vedranno mai, che siano i Parlamentari o i poliziotti accusati di pestaggio? Forse la giustizia dei poveri cristi, spesso extracomunitari, che hanno l'Avvocato d'Ufficio e una condanna pressoché certa? Quante giustizie esistono in questa disgraziata ed impenetrabile Nazione? Bella domanda direte Voi.. La Giustizia amministrata per censo, per casta? Opure la Giustizia capitalista, dove il reddito è un elemento sempre a favore dell'accusato, una prova inoppugnabile di innocenza? Essa, dalle 250.00 leggi in cui lo stesso Kafka si perderebbe? Una giustizia supplente della Politica scomparsa che si alterna da tantissimi anni, quando può, alla Finanza nell'amministrare l'Italia? Una che applica le leggi create da un Parlamento dove siedono condannati a schiera? Una (giustizia) che la legge si applica e non si discute chiunque l'abbia ispirata, un Andreotti, un dell'Utri, un Berlusconi? Una che non mette mai in dubbio lo spirito della legge e dipende "unicamente" e "religiosamente" da essa? Oppure trattasi di una giustizia cieca amministrata da burocrati? O una giustizia che "interpreta" la legge dove il Giudice è sovrano nelle decisioni? E, adesso bando alle ciance, la mia domanda è.."la legge si applica o si interpreta? A decidere il bene e il Male deve essere il Parlamento, pur se composto da corrotti e mafiosi? O forse il Giudice e la sua coscienza? Se una legge è ingiusta chi la applica è un Giusto? E il popolo è il convitato di pietra? Allora voilà! Signore e signori il piatto è servito, ecco a voi le miserie del programma politico del nuovo “Partito della Nazione”! Aveva ragione Molière.. Strepitoso w.e. |
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