Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Sono ancora arrabbiata per l'altra sera, può sembrare una cosa banale quella successa, ma credo sia invece un fatto gravissimo che interessa tutti i calabresi e la nostra tradizione, messa a repentaglio da gente ignorante che non capisce un tubo né di musica e né di tradizione, e mo... va cuntu. Assistevo ad una sfilata di bellezza costretta da cause di "forza maggiore", e non ho potuto fare a meno di ascoltare ciò che sto per raccontare; dopo la sfilata di una bella pugliese che vive a Milano, uno dei Giudici prende il microfono in mano e, ad alta voce, le chiede se conoscesse la tarantella. Mi ha colpito lei che, nella sua spontaneità e cercando di non sfigurare, ha risposto che la conosceva poco e che si stava impegnando per capirci di più, e la cosa mi è sembrata lodevole. Ma la mia mente già pensava: "Ma dove vuole andare a parare il Giudice della sfilata con questa domanda?" Dopo un secondo ho avuto la mia risposta perché Lui stesso ha fermato la ragazza mentre parlava e le ha detto: " Io odio la tarantella". Il mio cuore ha smesso di battere ed ha cominciato a battere quello della Brigantessa… non potevo fargliela passare liscia. Quindi sono andata alle sue spalle ed ho fatto toc toc col..... ditino. L’onniscente si è girato e così ho potuto chiedergli gentilmente di dove fosse, pensando non fosse di qui. "Calabrese" mi ha detto! 'O MARONNA MIA.....OH CHE ORRORE... Siccome c’era un tavolo di Veneti che si stava divertendo molto quella sera a cantare e ballare la sua odiata tarantella, gli ho detto: " Sorry, ma come ti permetti tu, calabrese, ad offendere le nostre tradizioni?" Mi risponde: "Era una provocazione, si suona troppa tarantella nelle piazze!" ...E che te frega?! Ho continuato: "Ma tu hai presente la gravità delle tue parole, per di più dette al microfono e davanti ai turisti? Li c’è un tavolo di Veneti, che figura ci fai? Dovresti chiedere scusa a tutta la Calabria!". Al chè si è girato offeso...non solo, non riesco a capire il coraggio che certa gente abbia nell’affermare stronzate immani. Non ti piace la tarantella? Non andare ad ascoltare i concerti. Facile, no? Che provocazione poteva mai essere se non quella di provocare me? La storia è stata sempre tramandata oralmente, è stata da sempre cantata, e non vale solo per la Calabria, vale per ogni paese del mondo. Se non ti piace il ritmo vallo a raccontare ai tuoi antenati che l’hanno inventata, ma non dire che la odi se non vuoi risultare ignorante. Oppure fallo in sordina, ma non al microfono davanti a dei turisti che, a differenza tua, apprezzano le tue stesse tradizioni più di te. Rivalutiamo la tradizione, ci hanno tolto tutto, almeno quella, cerchiamo di tramandarla, e se non altro, di rispettarla. |
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