Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8675 pubblicato il 06 Aprile 2019 da nina.monamour
Oggi 6 aprile si celebra il Carbonara Day, l’evento, che unisce gli appassionati di tutto il mondo di uno dei piatti più popolari e discussi della cucina italiana. Se è indubbio che la carbonara rappresenti uno dei piatti più popolari della cucina italiana, è altrettanto certo che la sua creazione non possa essere avvenuta prima degli anni Trenta, se non addirittura dopo, durante la Seconda Guerra Mondiale. La famosa gastronoma Ada Boni, infatti, nel suo libro Il talismano della felicità, una vera e propria Bibbia della cucina tradizionale italiana, pubblicato nel 1927, non fa alcun cenno della ricetta. Sono due le ipotesi principali sull’origine della carbonara, quella appenninica e quella alleata. Secondo la prima tesi, il piatto sarebbe stato inventato dai carbonai (carbonari in romanesco), che lo preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione. La carbonara sarebbe quindi l’evoluzione del piatto detto cacio e ova, di origini laziali e abruzzesi, che i carbonari erano soliti preparare il giorno prima portandolo nelle loro saccocce e che consumavano con le mani. Il pepe era già usato in buona quantità per la conservazione del guanciale, grasso o lardo usato in sostituzione dell’olio, ingrediente troppo caro per i carbonai. L’origine abruzzese-appenninica di questo piatto trova un’altra conferma nel nome stesso di questa pietanza, il termine Carbonada in Abruzzo si riferisce alla pancetta, ovvero carne di suino salata e cotta sui carboni. La seconda ipotesi è quella alleata e prende le mosse dal fatto che il piatto viene ricordato per la prima volta nel periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma nel 1944, quando nei mercati romani apparve il bacon portato dalle truppe alleate. Questo spiegherebbe perché nella carbonara, a differenza di altri sughi come l’amatriciana, la pancetta e il guanciale vengono riportati spesso come ingredienti equivalenti. Secondo questa tesi, sembrerebbe che durante la seconda guerra mondiale i soldati americani giunti in Italia combinando gli ingredienti a loro più familiari che riuscivano a reperire, e cioè uova, pancetta e spaghetti, preparandosi da mangiare, abbiano dato l’idea ai cuochi italiani per la ricetta vera e propria che si svilupperà compiutamente solo più tardi. Ecco la mia ricetta Trattandosi di uno dei piatti che ha subito maggiori rivisitazioni e variati in assoluto, mi limito a riportare gli ingredienti di quella che secondo le fonti più accreditate è la ricetta più autentica della carbonara. Ingredienti: Pasta di semola di grano duro (lunga o corta non fa differenza, è una questione di gusti) Guanciale (no pancetta e meno che mai bacon) Pecorino romano (no parmigiano, anche se in molti dicono che non fa differenza. Tuorlo d’uovo (non metteteci l’albume e ne serve uno per ogni porzione) Sale e pepe. |
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