Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8715 pubblicato il 10 Giugno 2019 da nina.monamour
Stasera voglio parlarvi di un romanzo, dal titolo "Caffè amaro" della scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby pubblicato da Feltrinelli, si racconta della Sicilia durante il fascismo attraverso la storia di una famiglia, tra gioie e dolori nella prima metà del Novecento, la storia di una scelta, dolorosa ma necessaria per salvare gli altri più che se stessi e poi, ancora, le speranze e l’amore, il razzismo e il regime, gli italiani e gli ebrei e soprattutto il sesso. Su uno sfondo storico accuratamente ricercato, viene alla luce un nuovo concetto di famiglia che annienta il matrimonio visto nella sua dimensione più ancestrale e su cui si basa lo stato. Una visione del rapporto di coppia strettamente laica che in merito evidenzia i limiti della nostra costituzione. Secondo me, noi degli stati occidentali stiamo sbagliando tutto sui rapporti sessuali, perché partiamo da una premessa secondo cui lo stato è basato sul matrimonio. Ho un grande senso della famiglia, ma non del matrimonio e la religione in questo non c'entra. La nostra costituzione lo dice, in Inghilterra non è così perché non c’è la costituzione; il matrimonio era fondamentale in epoca pre-industriale, cioè nel Seicento e nel concetto dei clan e di appartenenza. Oggi facciamo figli per l’istinto più profondo che abbiamo e come assistenza alla vecchiaia, il matrimonio era l’assistenza sociale e c'era il concetto di fedeltà. Ora che abbiamo introdotto il divorzio e che queste unioni sono pro-tempore, non possiamo negarlo. Nei paesi più avanzati il matrimonio finisce con un divorzio, c’è un’unione fino a quando voglio e mi conviene, dobbiamo accettare i cambiamenti. Io farei le unioni civili come le uniche in qualunque stato laico, non basate sul sesso che porta alla procreazione, ma sulla volontà di essere uniti civilmente. Trovo inaccettabile il concetto che due persone dello stesso sesso o di sesso diverso possano vivere insieme e suggellare i diritti e i doveri davanti allo stato solo se basato su un rapporto sessuale. Due zitelle o due scapoli che non si piacciono sessualmente o due cugini non possono farlo, ma perché? Per il matrimonio il non sesso è un motivo di annullamento ma questo toglie una grande ricchezza al popolo nelle adozioni. |
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Prima di sposarmi abbiamo convissuto per un po' di anni. Poi abbiamo scelto di dire SI' di fronte allo stato. Perchè l'abbiamo fatto? Perchè abbiamo ritenuto che il nostro rapporto fosse sufficientemente saldo e solido nel tempo. E ci fossero tutti gli ingredienti per provare a farlo durare 'per sempre'
Questo per dire che la fede all'anulare significa poco se non c'è un progetto comune fatto di molteplici fattori.
Ho letto il libro: la prima parte mi è piaciuta parecchio, poi sul finale l'ho trovato molto lento...però un bel llibro.
Un sorriso, Nina :)