Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

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La volgarità è sbagliata, ma non tocca a noi educare..

Post n°8378 pubblicato il 15 Aprile 2018 da nina.monamour

 

 

Madre amorevole, casalinga efficiente o maniaca dello shopping, oppure provocante seduttrice, in pose volgari corredate da frasi allusive. L'immagine femminile nella pubblicità sembra spesso ricalcare stereotipi di genere duri a morire. Una tendenza che negli ultimi anni ha portato alla nascita di associazioni e  gruppi di denuncia sui social. Ma cosa ne pensano gli addetti ai lavori? Ci sono molti esempi di pubblicità volgare e offensiva. È vero che questo sessismo in altri paesi c'è molto meno, l'Italia è diversa, non abbiamo certo il sense of humor britannico. Ci colpiscono cose un po' più "caricate" e quindi più facilmente cadiamo in volgarità o provocazioni inutili. Appartiene un po' alla nostra cultura e dovremmo liberarcene, ma sono casi minoritari.

Innanzitutto voglio dire che la pubblicità fa questi errori ma non è certo la sola, succede lo stesso in altri ambiti della comunicazione e nello spettacolo. Tra l'altro quello pubblicitario è il settore che si è dato le regole interne più severe, perché è quello più “palese”, rispetto ad altri strumenti di comunicazione che spesso sono meno riconoscibili. Il vero problema è che la pubblicità non ha un albo, chiunque può improvvisarsi pubblicitario, magari per una piccola azienda. E l'Italia è piena di medie e piccole imprese che a volte accedono alla comunicazione in modo un po' naif. L'organismo di autodisciplina funziona molto bene tra i professionisti, che nella stragrande maggioranza dei casi sono responsabili e attenti, ma non riesce a controllare tutte le realtà sparse sul territorio.

C'è poca attenzione per questi temi? Non credo, le aziende serie sono molto attente, è importante tenere a mente che l'obiettivo del pubblicitario è quello di dare un'immagine positiva del prodotto, dando un'impressione favorevole al pubblico. L'ultima cosa che vogliamo è attirare critiche. E poi ci sono molti casi in cui non si può fare a meno di usare il corpo della donna, come quando, per esempio, si vuole reclamizzare l'intimo femminile.

Per quanto riguarda i bambini penso che, in generale, siano usati troppo, anche per reclamizzare prodotti che c'entrano poco. Comunque le aziende individuano un target, una clientela di riferimento ed è a quella che poi il pubblicitario si rivolge.

 

 

Se, ad esempio, le indagini di mercato dicono che alcuni prodotti sono ancora largamente usati dal pubblico femminile, la pubblicità si adegua. In passato l'intera società era sessista e la comunicazione lo era di conseguenza. Se negli spot sopravvivono ancora stereotipi e luoghi comuni è perché esistono anche nel mondo in cui viviamo. La pubblicità non può cambiare prima della società.

Diciamo che sono vent'anni che sento dire che la pubblicità è sessista, anni fa era abbastanza vero, ma oggi non mi sembra, a parte quei casi di volgarità eclatante che non sono la norma. Anche perché la pubblicità si adegua al cambiamento del “politicamente corretto”.

È facile attaccare la pubblicità, in Italia è sempre stata una specie di colpa sociale, siamo ancora una paese con un forte fondamento cattolico, tutto ciò che è legato al commercio, al denaro, in fondo è legato al peccato. E la pubblicità è uno strumento del commercio.

Un ruolo sociale la pubblicità ce l'ha già, è quello di aiutare le aziende a crescere creando lavoro, sviluppo e occupazione. Non si può addossare a noi anche il compito di educare le persone a comportamenti più corretti. Se proprio vogliamo mettere sotto accusa la pubblicità, allora dobbiamo fare lo stesso anche con altri ambiti della comunicazione, come i programmi televisivi e i film, di cui si parla molto meno e dove però il sessismo non manca.


Commenti al Post:
diogene51
diogene51 il 15/04/18 alle 15:23 via WEB
I messaggi della pubblicità sono spesso in linea con quella che è - o che si crede che sia - la mentalità dei destinatari, che sono individuati nella media della gente. La pubblicità non si rivolge agli intellettuali, che la ridicolizzano o la respingono per principio perché hanno altre fonti per informarsi sulla bontà dei prodotti, ma alla gente comune. E la gente comune è più legata a standard comunicativi modesti, a modi di pensare antiquati o per lo meno tradizionali e anche ad una certa acriticità. Sono quelli che comprano un prodotto "per che lo dice la pubblicità". I linguaggi volgari secondo me non li colpiscono molto perché sono nell'uso comune, né li colpiscono molto gli stereotipi di genere, che purtroppo sono anche quelli nell'uso comune. Io auspico che le persone, anche grazie all'accesso al web, siano sempre più capaci di esaminare criticamente i messaggi. Solo così la pubblicità diventerà meno scontata, imparerà a parlare più al cervello che all'emozione. Sull'uso dei bambini, io lo proibirei. Buona domenica!
 
Semplicegeisha
Semplicegeisha il 15/04/18 alle 15:40 via WEB
Hai ragione quando dici che la pubblicità non deve educare ma dovrebbe evitare di mettere donne nude per pubblicizzare prodotti che non c'entrano nè con l'eros nè col corpo. Una bellissima modella in lingerie va bene per pubblicizzare lingerie e non qualsiasi cosa, buona Domenica Nina.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/04/18 alle 14:20 via WEB
Ciao Lavinia, nelle pubblicità italiane la donna è ridotta sempre e unicamente al corpo e al fattore seduttivo. E questo, aldilà della volgarità di molti spot, fa passare il messaggio sbagliato che solo le donne giovani e belle hanno valore, le altre praticamente non esistono. Buon pomeriggio.
 
monellaccio19
monellaccio19 il 15/04/18 alle 18:00 via WEB
La volgarità per definizione, è relativa. Ossia dipende dal soggetto che vede e giudica. In secondo luogo, anche il parlare, il gesticolare e l'attggiamento possono essere volgari. Detto ciò, la pubblicità a volte lo è ma per raggiungere il target a cui si rivolge. Qualche anno fa, un grande manifesto elettorale (cosa mai vista in precedenza), proponeva un candidato ma il soggetto in bella mostra era un corpo femminile visto da dietro, con un 16 che sembrava una scultura. Alla fine del breve messaggio poltico e propositivo, v'erano delle scuse per la foto: "Scustemi ma è solo perché vi ricordiate di votarmi!". Non ho mai saputo se quel candidato abbia preso molti voti, so tuttavia che ha lavorato molto per conquistarli mirando ad un target. Ma la foto, nulla di volgare secondo me, avrà avuto il suo effeto? Cioè, da alcuni, pochi, molti,tanti, è stata ritenuta volgare o no? Buona sera Nina.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/04/18 alle 16:49 via WEB
Sono d'accordo con te Carlé, la pubblicità del Candidato almeno per me, non è stata per nulla volgare, anzi "singolare, unica", chissà se è stato votato! Un abbraccio per augurarti un piacevole pomeriggio.
 
tanmik
tanmik il 15/04/18 alle 19:10 via WEB
La Famiglia è lo specchio in cuo Dio si guarda, e vede i due miracoli più belli che ha fatto: donare la vita e donare l'amore. (S.Giovanni Paolo II^) Dolce serata domenicale con un sorriso ed abbraccio da MIK
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/04/18 alle 16:44 via WEB
Buon inizio di settimana Mik.
 
Vince198
Vince198 il 15/04/18 alle 19:15 via WEB
Credo che sia determinante la capacità di discernimento, magari anche con aiutini - sotto forma di consigli - che non fanno mai male e che chi li riceve li accetti con umiltà. Anche quando a volte non si rivelano del tutto efficaci.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/04/18 alle 13:30 via WEB
Sono d'accordo con te Vince, buona giornata.
 
nagi51
nagi51 il 15/04/18 alle 20:57 via WEB
Si rasenta la volgarità quando ammiccano dai cartelloni donne seminude pubblicizzando prodotti che non centrano niente con tale nudità.. buona serata Nina .
 
maresogno67
maresogno67 il 15/04/18 alle 23:00 via WEB
essere liberi in questo mondo è davvero complicato! ciao, gi
 
NonnoRenzo0
NonnoRenzo0 il 15/04/18 alle 23:36 via WEB
Purtroppo ci danno quello che cerchiamo... i pubblicitari fanno ricerche di mercato prima di mandare in onda uno spot pubblicitario...occultamente ci sondaggiano senza che noi ce ne rendiamo conto, a loro non resta altro che inserire il nome del prodotto. Buona settimana Nina, ciao Renzo
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 16/04/18 alle 00:14 via WEB
Giusto quello che dici nelle ultime righe del post, certi programmi pomeridiani, sono più volgari di qualsiasi pubblicità. Sogni d'oro e buon inizio di settimana. C.
 
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 16/04/18 alle 06:38 via WEB
Buongiorno...E’ inutile avere una tartarughina tatuata sulla pancia se in testa si ha un criceto in prognosi riservata. OK...AAA: cercasi addominali per stagione estiva. Sorriso per un allegro inizio settimana, Sal PS. Concordo su quasi tutto ciò che hai scritto, ma siamo al solito cane che si morde la coda: se le donne non accettassero non ci sarebbe uomo che tenga così come se l'uomo non volesse non ci sarebbero tanti stronzi in giro. Il fatto è, amica mia, che i soldi piacciono più della moralità e della svendita dei propri corpi...O no?
 
tanmik
tanmik il 16/04/18 alle 06:48 via WEB
Che le piccole gioie della vita siano semplici, un bel gesto inaspettato , un sorriso dolce, un ti voglio bene sincero ed il profumo del caffè ti porti tanta gioia ed un Felice Lunedì… Mik—-javascript:window.location=document.getElementById(‘pnnext’).href;
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 16/04/18 alle 09:53 via WEB
Mi pare che una volta la pubblicità era più spinta,(seni scoperti,chiappe in bella mostra,frasi allusive.)Adesso un pò meno.Buon inizio di settimana,un abbraccio. :-) Dolce
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/04/18 alle 15:43 via WEB
Qualcosa sembra stia cambiando, ultimamente ci sono segni incoraggianti. In alcuni casi, dopo le forti proteste delle persone sui social, l'istituto di autodisciplina è intervenuto anche contro grandi multinazionali, speriamo bene Dolce, piacevole pomeriggio.
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 16/04/18 alle 13:23 via WEB
L'ampio respiro della pubblicità non dovrebbe mai smarrirsi nella scorrettezza volgare in fatti e personaggi reali.un dipinto della mancanza di dignità verso la donna che in qualsivoglia ambito non apprezzo.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/04/18 alle 13:55 via WEB
"Fatti il capo" recitava qualche anno fa la réclame di un famoso amaro. Sempre anni or sono, a dire il vero non tantissimi, sui cartelloni pubblicitari di una linea di traghetti per la Sicilia una scritta rivendicava orgogliosamente, sullo sfondo di un gruppo di ragazze fotografate di spalle mentre si imbarcano, "Abbiamo le poppe più famose d'Italia". Sono solo due esempi tra migliaia di pubblicità sessiste, che portano avanti stereotipi e modelli discriminanti, relegando le donne a ruoli secondari, decorativi o iper sessualizzati; una tendenza nella quale l'Italia vanta un triste primato.
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 16/04/18 alle 13:24 via WEB
Una buona giornata cara Nina..Buon lavoro..
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/04/18 alle 13:56 via WEB
Buona giornata anche a te Patty e buon lavoro.
 
Quivisunusdepopulo
Quivisunusdepopulo il 16/04/18 alle 16:49 via WEB
Ciao Nina, la verità non é che "ci colpiscono cose un po' più caricate", é che la pubblicità tiene conto del grado di cultura e conseguentemente delle situazioni che possono suscitare l'interesse della massa alquanto ignorante cui si rivolge, del resto é il medesimo fenomeno che può riscontrarsi nelle prestazioni dei vari "comici" attuali! In fin dei conti il sesso é l'essenza della vita ed il perno sul quale ruota il mondo, perciò in mancanza di fantasia.../ Cordiali saluti.
 
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