Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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I "no" che aiutano a crescere..

Post n°8420 pubblicato il 11 Giugno 2018 da nina.monamour


In questo anno che ci costringe a non frequentare troppo i locali pubblici per non trasportare il contagio a destra e a manca, ci dobbiamo destreggiare tra i palinsesti TV alla ricerca di qualche programma meritevole.

Scartati i talk show da fare schifo che, se accumulati con il virus potrebbero risultare letali anche alle più forti fra noi, consiglio di fare un giro su Le ragazze del ’68, la domenica alle 20,35. Tanto con l’influenza il week end lo si passa a casa.

È una TV che parla della storia dell’altroieri, per intenderci quella di cui ci ricordiamo qualcosa per averla letta sui giornali di papà o vista al telegiornale che in famiglia si guardava in religioso silenzio all’ora di cena. Chi si è persa le prime puntate può recuperare con Rai Play.

Ogni puntata racconta la storia di due donne che nel fatidico ‘68 avevano all’incirca vent’anni, ogni puntata una donna normale e una donna "famosa",  Lidia Ravera e la miss, Annamaria Bernardini De Pace e l'operaia, la figlia di Enzo Biagi e la fotografa.

È un '68 senza retorica e senza rimpianti, raccontato semplicemente, le signore ormai tra i sessanta e i settanta, nei loro salotti perbene, con i capelli in ordine e un filo di trucco come si confà a delle nonne (lo sono quasi tutte) tirano fuori le foto, ordinate nelle scatole a fiori e negli album con la spirale di plastica colorata e raccontano di gonne a pieghe buttate alle ortiche, di scelte di vita lontano dalla famiglia per seguire la politica, un lavoro "da maschi", la voglia di indipendenza, il sogno del successo, il tipo carino ma "maledetto".

 


Pioniere con o senza la consapevolezza di esserlo, ma di sicuro donne che ci hanno aperto la strada. Attraverso i loro ricordi e i filmati d’epoca, con la musica di allora in sottofondo ci raccontano cosa succedeva alle ragazze quando decidevano di dire di no a un cliché, a un ruolo, a un padre.

In questo tempo in cui si discute tanto dei no da dire, di come dirli, di "quando" e "se" dirli, perché dirli o non dirli, sentir affermare dalla generazione che ci ha preceduto che i no si possono e si devono dire dovrebbe farci pensare.

Dietro queste placide signore c’è la storia di un anno che ha cambiato il destino del mondo, la ribellione di un’intera generazione a cui tutte siamo debitrici, sono loro in fondo che ci hanno insegnato che esiste la possibilità di scegliere, la possibilità di non aver paura a dimostrare carattere e tenacia ma soprattutto il diritto a non lasciarsi intrappolare, roba così..

Proviamo a ricordarla, questa nostra storia dell'altro ieri, proviamo a spiegarla alla generazione delle nostre figlie e ormai quasi a quella delle nipoti, che leggono le storie delle bambine ribelli famose e non sanno che la ribellione delle donne, quell'anno, era dietro ogni porta di casa che veniva sbattuta alle spalle.

Le ragazze del ’68 possono essere un buon punto di partenza per smetterla di ragionare guardando solo al proprio ombelico.


Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 11/06/18 alle 17:13 via WEB
Di quell'anno non tutto è stato detto e non tutto correttamente, ecco perché la storia a mentre fredda, va rvisionata. Le donne, le giovani donne cominciarono a prendere coscienza dei cambiamenti importanti che la società si apprestava a fare in quegli anni, una battaglia civile e democratica per vantare anche loro la pole position per le nuove strade che si aprivano per il futuro. Non ho visto il programma, ma io e i miei amici dell'epoca, eravamo fuori da quella grande avventura, avevamo già datto gli anni precedenti ed eravamo stati pioneri in un certo senso. Già avevamo le fidanzate "ufficiali", già il nostro lavoro e veramente non avevamo né tempo e né voglia di immischiarci ancora in "battaglie" sociopolitiche! Sapevamo, seguivamo, ma nessun coinvolgimnento, erano anni trppo importanti perchè potessimo permetterci altri errori! Calma e gesso per noi.... Ciao Nina, abbi cura di te.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 11/06/18 alle 19:52 via WEB
Ciao Mon, il seme lanciato nel '68 avrebbe negli anni a seguire portato l'impegno e la lotta per l'emancipazione femminile lungo strade tutt'altro che in discesa. Ma furono quegli anni il tempo più rivoluzionario per un movimento che avrebbe inciso non solo nella società e nei singoli destini di tante noi donne. Ne parla, e ne ha parlato, in una serie dedicata al '68 la famosa Claudia Ponti che visse il movimento femminista locale (triestina) da una prospettiva particolare, quella di una donna separata negli anni in cui il divorzio ancora non esisteva. La legge sul divorzio sarebbe arrivata, tra mille resistenze, specie della Chiesa Cattolica, nel '70, confermata poi dalla volontà popolare con il referendum del 1974, grande conquista, sono orgogliosa di essere donna! Un abbraccio (^_*) e lieta serata Mon.
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 11/06/18 alle 17:45 via WEB
Grazie per questa segnalazione, Nina : nel '68 non ero ancora nata, forse appena appena messa in cantiere, ma mi ha sempre affascinata quel periodo storico perchè senza quel periodo la Storia avrebbe preso un'altra strada. Un sorriso e una splendida serata :)
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 11/06/18 alle 20:13 via WEB
Ci sarebbe da scrivere un romanzo su ciò Elena, io ero piccolissima ma percepivo dei cambiamenti, avevo delle zie giovanissime, sorelle di mia madre. Un'altra scuola di pensiero cercava di organizzare la lotta armata, "la violenza si combatte con la violenza". Martin Luter King, eroe pacifico del movimento dei neri d'America, sembrava non avesse insegnato nulla. Erano idee che non riuscivo a condividere e che mi fecero prendere le distanze da certi gruppi che ritenevo ammalati di fanatismo politico. I nostri eroi americani erano Malcom X e Angela Davis. Imparai, leggendo la biografia di quest'ultima, che "negro" è dispregiativo, ed ho cancellato per sempre quella parola dal mio lessico. Lottavano per togliersi dalla schiavitù, per non essere emarginati, per avere gli stessi diritti dei bianchi. In un'utopia di lotta estrema, per impossessarsi del "potere maledetto". Le donne, impegnate a guadagnarsi lo stipendio, manifestavano per l'apertura di nuovi asili che non fossero solo un'area di parcheggio per i bambini. Si battagliava per far approvare la legge sul divorzio, ed anche per un nuovo diritto di famiglia che assicurasse alle donne gli stessi diritti dei loro compagni. Ed eravano arrabbiati, volevano tutto e subito. Si sentivano impegnati a cambiare il mondo, gli uomini si fecero crescere i capelli e le donne si misero i pantaloni. Si buttò alle ortiche l'idea della verginità come valore e si cominciò a parlare di libero amore e di coppia aperta. Furono idee, queste, che provocarono molti danni nei rapporti di coppia perché la loro/nostra interiorità, la morale, rimaneva comunque legata ai vecchi valori e, specialmente per gli uomini, fu impegnativo e doloroso abbandonare i vecchi schemi che per millenni li avevano protetti, cullandoli in un'idea di superiorità che invece non esisteva. E noi donne ne subivamo le conseguenze insomma, la rivoluzione, anche se non è fatta con le armi, non è mai una cosa gentile. Splendida serata Elena.
 
Semplicegeisha
Semplicegeisha il 11/06/18 alle 18:54 via WEB
Sono nata ngli anni '70 ma per molte donne il '68 e il decennio immediatamente successivo rappresentarono un periodo di lotta e di conquiste, che rivoluzionarono in breve tempo la loro condizione in famiglia e nei rapporti con l'altro sesso, spezzando la catena d'ingiustizia che fino ad allora le aveva imprigionate in un destino cui era impossibile sottrarsi. Le donne avevano ottenuto il diritto di voto, ma le costrizioni sociali pesavano ancora come macigni e fu su quel piano che si spostò la lotta. Buona serata Nina.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 11/06/18 alle 19:30 via WEB
Come scrisse la cronista statunitense Betty Friedan, se ricordo bene, ne "La mistica della femminilità" del '63, testo fondante del femminismo americano, le donne non potevano più ignorare quella voce interiore che urlava. "Voglio qualcosa di più del marito, dei figli e della casa". I movimenti femministi rivendicarono il diritto per la donna di decidere per sé e per il proprio corpo in una società patriarcale in cui questo principio basilare veniva continuamente calpestato. Ed era, e lo è tutt'ora giusto, non trovi Lavinia? Baciottolini alle piccole pesti, buona serata.
 
nagi51
nagi51 il 11/06/18 alle 19:15 via WEB
IO CERO ...ANNI DI LOTTA ..DI FEMMINISMO.. CHE POI CI SIAMO PERSO PER STRADA DISTRUTTO DA UN ALTRA VISIONE DELLE COSE ...DA UN ALTRO MODO DI VIVERE ..DOVE L'APPARIRE ERA PIù FORTE DEI DIRITTI .. BUONA SERATA NINA .
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 11/06/18 alle 20:22 via WEB
Io non c'ero fisicamente ma ideologicamente sì, seppur giovane! Sono rimasta tuttavia dalla parte dei perdenti, in una sorta di candore che gli anni non sono riusciti a scalfire. Ritengo che la terra abbia sufficiente ricchezza per tutti, non credo nelle guerre giuste e penso che se la politica fosse una cosa seria, in armonia con la parte più elevata dell’uomo, consapevole dei suoi mezzi e dei suoi limiti, potremmo davvero vivere in un mondo migliore. Cerco di trasmettere questi valori ai miei nipoti, che sono svegli e addestrati al dialogo, che frequentano le elementari assieme a compagni che provengono da altri paesi ed hanno la fortuna di avere delle insegnanti preparate che condividono con gli allievi le cose in cui credo. Altro non so dire, se non che non ho paura di schierarmi e di girare per le vie cittadine con cartelli e bandiere quando ritengo che serva. Almeno a far riflettere....Il mio '68 Nagi continua d il tuo???! Una speciale serata mia cara, bacioni (^_*)
 
exietto
exietto il 11/06/18 alle 20:15 via WEB
ah però ! non sapevo di questa trasmissione. Dubito che io la guardi, a meno che mi passi il virus, ed allora standomene a casa me lo guarderò. Un caro saluto e abbraccio. Buona guarigione. Ezio
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 11/06/18 alle 20:57 via WEB
Te la consiglio Ezio, il solito sfortunato da domani si chiudono le "frontiere "che Dio ci assista!!!!
 
Andreea_00
Andreea_00 il 11/06/18 alle 22:36 via WEB
Buona serata Nina:)
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 12/06/18 alle 00:33 via WEB
Ho molta nostalgia di quei anni, forse perché avevo vent'anni.....le ragazze di oggi devono ringraziare molto le coetanee di allora, se sono cambiate molte cose è grazie a queste donne che hanno lottato. Dolce notte e buon Martedì, C.
 
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 12/06/18 alle 06:39 via WEB
Buongiorno... Diceva un marito geloso alla moglie: Non t'accorgi, Diavolo che sei, che tu sei bella come un Angelo? Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri, 1817/32 (postumo, 1898/1900) Sorriso, Sal
 
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 12/06/18 alle 06:43 via WEB
Che il '68 sia stato un anno rivoluzionario in tutti i sensi lo dimostrano molti fatti storici. Ma...Sicuro che tutto ciò che è avvenuto sia realmente servito a qualcosa? A me, ad esempio, spaventa tantissimo vedere talune signore fare le " ragazzine senza ritegno " e...viceversa. Ciaoooooooooo
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 12/06/18 alle 09:36 via WEB
Mi hai incuriosita.Domenica se lo trovo guarderò il film.Serena giornata. :-) Dolce
 
Semplicegeisha
Semplicegeisha il 12/06/18 alle 12:04 via WEB
Buona giornata Nina e buon lavoro.
 
rudy51_2016
rudy51_2016 il 12/06/18 alle 14:05 via WEB
Dovevano essere molto carine le ragazze con il gonnellino a pieghe e le calzette bianche, tipo colleggiale ...Adesso invece tutte a mostrare il lato B con leggings strettissimi e pantacollant da urlo, da non lasciare niente all'immaginazione...:))) Rudy
 
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