Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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Romanticismo e trepidazioni..

Post n°8439 pubblicato il 27 Giugno 2018 da nina.monamour

 

 

Ho vissuto la mia adolescenza nei mitici anni ’70… anni di cambiamento, certamente, ma anche di pomeriggi passati con gli amici nella piazza del mio rione ad ascoltare musica, a raccontare le proprie esperienze di vita, bastava un prato, e tornare a casa la sera tutta infangata, ma soddisfatta e felice, e sì ero un "maschiaccio!"

Per i nostri genitori eravamo una generazione di "bruciati, fannulloni e viziati, ricordo mio padre che mi guardava con aria di rimprovero e mi diceva: "Ai miei tempi, c’era la fame, non avevamo tutte queste cose che avete ora! E non hai voglia di fare niente,  vergogna!”.

Ora sono madre anche io e, da mentalità vecchia, ogni tanto mi trovo a ripensare le stesse parole che mi sentivo dire cinquant’anni fa.

Dove sta la verità?

Certamente la tecnologia ha migliorato il nostro tempo, ha permesso alle nostre vite di essere super connessi, sempre informati su tutto, possiamo raggiungere in un click ogni notizia o prodotto che sogniamo di avere.

Ma non siamo più capaci di comunicare!

Certe  volte leggo i commenti sui social network e mi stupisco, mi stupisco di genitori che fanno gli auguri ai propri figli per il compleanno (ma non possono farglieli direttamente?), mi stupisco della necessità di comunicare al mondo i propri stati d’animo, ogni pensiero che ci passi per la testa, addirittura le ricette di cucina con le foto dei piatti.

Tutto questo accade, senza che la gente parli più insieme.


Risultati immagini per si stava meglio quando si stava peggio immagini 


Qualche giorno fa osservavo un gruppo di ragazzetti seduti al tavolo di un bar, ognuno di loro che si estraniava dal resto, comunicando con in mano il loro smartphone di ultima generazione.

Nessuna parola, nessuna emozione se non quella regalata dal display tecnologico.

Insomma una vera tristezza!

E allora mi tornano in mente le mie giornate adolescenziali, quando per telefonare al fidanzatino, passavo ore nelle cabine telefoniche con le tasche piene di gettoni e monete (poi sono arrivate le schede telefoniche), perché a casa i miei genitori avevano messo il lucchetto al telefono dopo avermi urlato il loro disappunto: "Ma hai visto che bolletta è arrivata? Incosciente!".

Si stava meglio, quando si stava peggio?

Eravamo meno interconnessi, ma più felici e autentici?

In una società dove  il giorno passato corrisponde al passato remoto, dove non riusciamo più stare ai passi con la crescita tecnologica e la frenesia di migliorarci, la comunicazione tra noi, essere umani, come si può definire?

Sappiamo ancora emozionarci con le parole, con la lettura di un buon libro, con i racconti delle nostre esperienze di vita?

I dati sul numero di giovani lettori di libri e romanzi è davvero preoccupante.

I ragazzi non leggono più, se non obbligati dai testi scolastici.

Non leggendo più, non sanno nemmeno più comunicare.

Questo, probabilmente, è  il rammarico maggiore del nostro processo di crescita.

Siamo sempre più reattivi, computerizzati, connessi e informatici… ma abbiamo smarrito il senso della vita, dell’amicizia e, soprattutto, della condivisione.

Per molti, ormai, la parola condividere significa pubblicare una notizia su “Facebook” o “Instagram”, non certamente trascorrere una serata a chiacchierare davanti a un buon calice di vino.

Non siamo più pronti per il romanticismo e le trepidazioni.

Ci stupiamo solo di fronte alle fake-news e ci allarmiamo se non funziona la rete wireless.

Torneremo a impadronirci delle nostre emozioni?

Ai posteri l’ardua sentenza. 

 

Commenti al Post:
fosco6
fosco6 il 27/06/18 alle 13:32 via WEB
Tutto quello che hai scritto è condivisibile, volendo potrei farci un trattato vista l'esperienza che ho di Internet, ma in questo periodo ho poco tempo. Magari però appena posso ne faccio un post, perché credo che ci debbano essere sempre più persone che denunciano l'isolamento che si crea con il Web, che per alcuni diventa poi come una droga, visto che viene sostituita alla realtà, e soprattutto mettano in guardia dal pericolo dei social. Tutte le innovazioni, specie quelle che coinvolgono milioni e miliardi di persono sono naturalmente gradite e necessarie, ma poi è l'uso che se ne fa che deve essere intelligente o almeno avere del buon senso, altrimenti diventano un male invece che un bene.
Ciao....CARLO.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/06/18 alle 15:41 via WEB
Ciao Carlo, noto che molti dei critici del mondo di internet sono persone che con internert ci lavorano, compresi molti amici. Questa non vuole essere una critica, anzi, sono contenta che da parte degli addetti ai lavori stia cominciando ad arrivare una sorta di autoanalisi, o almeno di mettere in dubbio la certezza che internet salverà il mondo o cose del genere. La mia idea è che lo strumento alla lunga ti possiede, così come la tv ed il telefonino; il problema è avere coscienza della dipendenza, ma non credo sia un risultato facile da ottenere; sento parlare molte persone del fatto che riescono ormai a gestirsi usando poco fb, twitter e roba simile, ma sinceramente mi danno più l'impressione di un fumatore che sta cercando di superare la sua mini-crisi di astinenza. Chi non riesce a "restare umano" vuol dire che di base non lo è abbastanza e che deve riempire un vuoto che ha dentro, quindi dovrebbe riflettere su come "essere umano" piuttosto che sul come restarlo. Buon pomeriggio Carlo.
 
Terzo_Blog.Gius
Terzo_Blog.Gius il 27/06/18 alle 13:51 via WEB
Si è guadagnato in velocità, comodità, ecc...., mah! Ma si è perso di più : in autenticità e verità, e in possibilità e capacità di vivere la realtà, di vivere pienamente sensazioni, sentimenti, emozioni ..... Si è perso anche in profondità! No? A presto, un abbraccio :*
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/06/18 alle 16:50 via WEB
Albert Einstein diceva "Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità, il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti". Un sorriso Gius e buon pomeriggio.
 
Semplicegeisha
Semplicegeisha il 27/06/18 alle 16:02 via WEB
Mi sembra di sentire mia nonna che diceva sempre "ai miei tempi non avevamo niente eppure ci divertivamo tanto e stavamo bene!" Adesso questa affermazione viene a me da farla e forse dipende da due cose, sto invecchiando o viviamo in un mondo sempre più difficile! Considerazioni più o meno realistiche e pessimismo a parte, ciò che mi sono promessa, da quando sono diventata madre, era riuscire a trasmettere ai miei figli i valori familiari, il bello di stare tutti insieme, anche solo pochi giorni, anche solo una volta l'anno, in un posto e in una casa che si tramandano da generazioni, farli godere il più possibile della presenza dei nonni, con i loro consigli e il loro vissuto da raccontare, farli staccare dalla realtà e apprezzare appieno tutto ciò che quotidianamente abbiamo; buon pomeriggio Nina.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/06/18 alle 14:46 via WEB
È opinione condivisa dalla maggioranza delle persone che nel passato la gente era più felice, che nonostante oggi si abbiano a disposizione molti elementi che facilitano e rendono più comoda la vita, siamo sempre più infelici. È una percezione vera o è solo un'illusione?
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 27/06/18 alle 17:01 via WEB
Hai ragione Nina, con la tecnologia si e' perso la capacita' di socilaizzare facendo gruppo come si faceva una volta e questo mi rattrista. Buon pomeriggio, un abbraccio. :-) Dolce
 
monellaccio19
monellaccio19 il 27/06/18 alle 17:27 via WEB
Tu? E io che dovrei dire? AhAhAhAhAhAh!!!! Quanta ragione hai e sopratutto, meno male che almeno volgi ogni tanto il pensiero a quegli anni della tua fanciulezza. E pensare che proprio ieri, quel gran paraculo di Tim Cock ha avuto la faccia tosta di affermare: "Passiamo troppo tempo sugli smartphone!". Proprio lui parla? Dopo che ha fatto tutta la sua fortuna proprio sugli smart e sul tempo che passiamo con i maledetti orpelli!!!! Sembrava pentito, ma non gli credo!!!! Bella serata Nina.
 
Vince198
Vince198 il 27/06/18 alle 19:54 via WEB
Hai così tanta ragione che non aggiungo molto altro. Leggendoti mi son rivisto ragazzino e la differenza con quelli di oggi è palese, finanche troppo. Al massimo in mano avevamo una radiolina per sentire alla domenica le partite, ascoltare musica o un libro da finire di leggere, un pallone per giocare a pallavolo, il mio sport preferito (ai miei tempi sono arrivato in serie D ma poi ho dovuto mollare tutto per lo studio, il lavoro). Mah .. cambiano i tempi, le mode, le abitudini..
Abbiamo avuto le nostre occasioni, teniamocele strette al cuore ^_____^
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/06/18 alle 17:50 via WEB
Già, le nostre belle occasioni! E una delle tante occasioni, ricordo bene, per stare in contatto così a lungo, era quella con i cugini più grandi con cui sperimentare la libertà, improvvisare nuovi giochi all'aperto, senza cellulari o IPad, godere del contatto con la natura, farsi nuovi amici semplicemente giocando in spiaggia. Ricordo il nonno prendersi cura dell'orticello, la nonna che impastava, dalle prime ore dell'alba, per gli gnocchi della domenica, ricordo i filmini, girati dallo zio in giardino con noi bambini e tanto di sceneggiature e travestimenti, ricordo le nostre merende, sui gradini della cucina, con pane burro e marmellata. Sul viale di casa ho imparato ad andare in bicicletta senza ruote, più grandicella ho sperimentato le prime uscite in discoteca e mentre all'alba rincasavo, incontravo mia nonna che si era appena alzata. La porta di casa era sempre aperta ad amici e conoscenti che passavano, magari si fermavano per un saluto e poi rimontavano in sella alle loro biciclette. Si mangiava all'aperto, si andava e tornava dalla spiaggia, ci si addormentava con le finestre aperte per sentire il suono delle cicale o la musica degli stabilimenti in lontananza, quanti bei ricordi, oggi i ragazzi si sentono infelici ed hanno tutto! Ciao Vince, buon pomeriggio.
 
lucre611
lucre611 il 27/06/18 alle 21:16 via WEB
Nina sto pensando agli anni 60 ^-^
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/06/18 alle 17:27 via WEB
Belli anche gli anni '60, mitici Lucrezia.
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 28/06/18 alle 00:52 via WEB
Quando si discute con gli amici dico sempre a loro:sono stato fortunato a essere nato subito dopo la guerra, penso che quelli come me, abbiamo vissuto nel periodo migliore, nei favolosi anni 60 in poi. C'erano meno comodità, però si era più felici dei ragazzi di oggi, sicuramente non ci farei cambio, adesso è tutto virtuale, vuoi mettere le trepidazioni che si provava hai tempi.....Una dolce e serena notte, C.
 
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 28/06/18 alle 06:17 via WEB
Ciao...All'atto dell'iscrizione ai mondiali i tedeschi hanno dichiarato: età non giovanissimi, professione calciatori-genio, segni particolari: talenti mostruosi e campioni del mondo. Dopo la partita e l'eliminazione di ieri contro la Corea, non so se oggi ripeterebbero le stesse cose...E io, come tutti gli italiani sportivi, godo...Sorrisissimo, Sal
 
tanmik
tanmik il 28/06/18 alle 06:18 via WEB
C'e' chi crede che tutto gli sia dovuto, ma non è dovuto niente a nessuno. Le cose si conquistano con dolcezza e umiltà. (M.Teresa) Un abbraccio e un buon giovedì di gioia con tanto affetto da MIK/^^__^^/**__**/
 
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