Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8909 pubblicato il 21 Maggio 2020 da nina.monamour
Bloody Money è stata una delle inchieste più esplosive degli ultimi tempi; il protagonista è Nunzio Perrella, ex boss della Camorra che per anni ha gestito il traffico dei rifiuti in tutta Italia. Dopo 21 anni passati agli arresti domiciliari, una volta tornato ad essere un cittadino libero, ha proposto allo Stato di infiltrarsi di nuovo nell’ambiente, e ha scelto un giornale per mostrare il diffuso sistema delle mazzette ai politici negli appalti per la gestione dell’immondizia. L'inchiesta Bloody Money ha dimostrato che in Campania i rapporti tra criminalità organizzata e politica, per la gestione del business dei rifiuti, non si sono mai interrotti. Questa inchiesta nasce in un contesto disastrato di un territorio altrettanto disastrato, dopo vent'anni di crisi dei rifiuti costata venti miliardi di euro il cui unico lascito tangibile e visibile sono le montagne di ecoballe, immensi dadi di monnezza tritata, spesso senza criterio, accumulate perché impossibili da smaltire diversamente, una vera e propria miniera d'oro. Bloody Money prende le mosse da un personaggio chiave, Nunzio Perrella, che rappresenta la storia criminale del traffico dei rifiuti in Italia, non solo a Napoli. Membro di una famiglia del Rione Traiano, negli anni '90 si pente e diventa collaboratore di giustizia. Interrogato dall'ex Procuratore nazionale antimafia all'epoca in forza alla Procura di Napoli dice una frase divenuta celebre, che descrive esattamente cosa sia il traffico dei rifiuti, "Dottore, la monnezza è oro". Fino a quel momento non si immaginava neanche lontanamente cosa potesse davvero rappresentare quel tipo di business criminale. Quello della spazzatura era il settore più nascosto negli affari della malavita, e quindi quello sul quale si guadagnava più facilmente, tanto che la famiglia Perrella abbandona il narcotraffico per i rifiuti. La strategia dell’inchiesta è semplice, Perrella, dopo aver scontato la pena di circa ven'anni, finge di voler rientrare nel giro. Sa che la sua collaborazione con la giustizia aveva portato all’arresto di decine di persone, imprenditori, criminali, politici, amministratori, ma è anche consapevole che i rapporti tra criminalità e politica non si sono ma interrotti, decide così di svelarne i meccanismi. L'idea di questo azzardo nasce a Ferrara quando mostra a un giornalista dove la camorra aveva intombato rifiuti tossici. Quello che emerge dai video è però che Nunzio Perrella non offre mai le tangenti gli vengono chieste da funzionari e politici e lui è ben attento a non offrire. Il senso di questa inchiesta non è una telecamera che va a spiare, ma è accendere una luce su un sistema già attivo; un giornalista non può sedersi ai tavoli della spartizione, non può infiltrarsi. Bisognava trovare la strada giusta e solo lui che è stato il Re dei rifiuti poteva godere della giusta credibilità per sedersi a quei tavoli e questa inchiesta ha mostrato dal vivo le dinamiche che avevamo studiato nelle inchieste, sentito raccontare, ma mai visto cosi vicino e che continua a proliferare e inquinare. Un sistema che non si è mai fermato perché quando si parla di rifiuti si parla di un business le cui cifre sono paragonabili a una manovra finanziaria. Legambiente ha calcolato che in dieci anni il fatturato delle organizzazioni criminali è stato di 43 miliardi di euro. Una cifra che determina il corso di un Paese e noi a continuare a lottare contro i mulini al vento.. Complimenti alla nostra bella Italia, non ci manca proprio nulla... |
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