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Messaggi del 13/09/2018

Penna o tastiera?

Post n°8508 pubblicato il 13 Settembre 2018 da nina.monamour

 

 

Forse in un futuro non troppo lontano la penna diventerà un oggetto da museo, sconosciuta dalle giovani generazioni; in quarant'anni il modo di scrivere ha fatto passi da gigante! Adesso vi faccio ridere, io in prima elementare ho imparato a scrivere con la penna dal pennino staccabile che si intingeva nell'inchiostro del calamaio; la mia è stata probabilmente l'ultima generazione ad averlo fatto.

 


E vi ricordate quando si usava la macchina per scrivere e se si sbagliava altro non si poteva fare che cestinare il foglio e rassegnarsi a cominciare da capo? Poi è arrivata la macchina elettronica, aveva un piccolo display dove si poteva vedere la parola che era stata digitata e, nel caso, correggerla prima che venisse stampata.



E con l'avvento del computer la scrittura ha subìto un'altra accelerazione in termini di rapidità e per la possibilità di vedere gli errori immediatamente e automaticamente. Ma l'ultima frontiera della scrittura è senz'altro la dettatura vocale, che oggi ci permette di srivere un testo anche se siamo alla guida della macchina. E così, al'Università come al Liceo, chi si sogna più di prendere appunti con carta e penna?

Eppure sembra proprio che la penna sia lo strumento più utile all'apprendimento, proviamo a rifletterci. Quando si prendono appunti a mano, non potendo trascrivere tutto, si è costretti a prestare attenzione al concetto, e dunque già un po' ad impararlo, per poi fare una rapida sintesi scritta. In pratica a questo punto la fatica di apprendere è già ridotta della metà, perchè il concetto, già compreso e sintetizzato, necessità solo di essere ripetuto e memorizzato.
Se invece si prendono appunti al computer le opzioni diventano due; se si è molto veloci a digitare, si finirà per trascrivere tutto quello che si sente in maniera meccanica, senza la partecipazione selettiva del cervello.
In caso contrario tutta l'attenzione sarà posta sulla digitazione e la comprensione finirà così in secondo piano. In entrambi i casi alla fine avremmo delle note che andranno imparate cominciando da zero.

Ciò detto, al di là di queste riflessioni di buon senso, sono proprio le neuroscienze a dimostrare che annotare a mano è un'attività che si lega strettamente a quella creativa e di comprensione del nostro cervello.
D'altra parte, se carta e penna hanno avuto vita così lunga, ci sarà pure un perché, no? A proposito anche questo pezzo l'ho scritto a mano e solo successivamente l'ho passato sul pc!

 
 
 

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