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“Ci parli di te?” Intervista inconsapevole…

Il bello di relazionarsi quotidianamente con una community attiva che vanta più di 8000 followers è che si ha modo di confrontarsi positivamente e di condividere pensieri ed emozioni. Non ho mai considerato i miei followers dei numeri. Conosco personalmente moltissime delle ragazze che seguono i miei progetti di rinascita nelle loro mille evoluzioni. Mi scrivono, mi raccontano la loro storia, mi chiedono consigli... Molte di loro son diventate vere e proprie amiche. A dispetto di chi è solito demonizzare il web come fosse l'origine di tutti i mali, io che ci lavoro da anni son convinta che dipenda dall'uso che se ne fa. E che anche il mondo virtuale potenzialmente contenga il bene e il male tanto quanto quello reale.

Detto ciò, il post di oggi nasce in modo assolutamente originale! Ultimamente ho notato che tra le tante domande che mi vengono rivolte dalle ragazze che mi chiedono di parlare di me, ce ne sono alcune più frequenti che ho voluto raccogliere qui come fossero una mini intervista (inconsapevole) fatta dalle mie follower e condivisa con la community. Cosa mai vorranno sapere di me? Scopriamolo insieme...

Irene, tu non sei una di quei Coach che conducono esistenze ovattate e pretendono di insegnarti la felicità ad ogni costo pur senza aver mai dovuto fare i conti con le vere difficoltà della vita. Tu sai quanto faticoso sia rinascere. Dove la trovi la forza ed il coraggio necessario a guidare le persone che sono alle prese con prove difficili, quando magari sarebbe più semplice starne alla larga da quella sofferenza?

Chi sa quale sia il sapore delle lacrime non ha bisogno di mille parole che glielo descrivano per arrivare a coglierne l'essenza. Quando le persone che mi contattano mi confidano la loro sofferenza, io entro subito in empatia con quelle emozioni devastanti che ho sperimentato diverse volte sulla mia pelle. Se il Coaching fosse l'arte di insegnare a nuotare nel mare tumultuoso della vita, bè... io sarei uno di quelli che l'hanno imparata perché hanno rischiato di morirci dentro. Sì, forse sarebbe più semplice stare alla larga dalla sofferenza. Ma significherebbe pure non aver fatto buon uso della mia. Ho giurato a me stessa che se ce l'avessi fatta a rinascere avrei aiutato altre persone a credere che è possibile farlo, sempre e comunque. Ma lo si deve volere. Ecco... abbracciare la pratica della medicina olistica, nelle varie competenze che ho acquisito nel tempo, per me significa questo: farne una mission!

Perchè hai scelto di specializzarti nella Mindfulness?

Avevo bisogno di ritrovare me stessa. Di riuscire a migliorare la mia vita, di ridurre lo stress, di imparare a gestire le mie emozioni, di conoscere la mia mente e le tante trappole che mi tende per poter evitare poi di caderci ancora. La Mindfulness mi ha insegnato ad allinearmi al momento presente, l'unico davvero esistente. E a viverlo con pienezza. Se è vero che la vita è QUI ed ORA, altresì vero è che anche la felicità può esserlo! Basta cambiare prospettiva. Ma per farlo si deve partire sempre dalla consapevolezza.

E perché scegliendo di diventare Coach hai puntato proprio al Love Coaching?

Perchè avevo bisogno di capire le dinamiche delle relazioni felici. Ho sempre creduto che l'amore esista e che sia potenzialmente alla portata di tutti. Ma non tutti sanno l'amore cosa sia realmente. Molti ne hanno un'idea confusa (quando non sbagliata) e per questo vivono relazioni fallimentari, arrivando talvolta a far rientrare nell'idea dell'amore anche ciò che con l'amore non ha decisamente nulla a che fare! Pensa al possesso, alla violenza nelle sue innumerevoli sfaccettature... Tante persone ne sono vittime e ti dicono "Ma è il suo modo di amarmi..." Non c'è bugia più grossa... L'amore non contempla alcuna forma di sofferenza. L'amore è gioia. Reciproca. Ma può nascere solo tra due persone che hanno imparato ad amare se stesse, prima.