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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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La felicità credo che non andrebbe subordinata a niente....
Inviato da: irene.74
il 19/06/2024 alle 14:24
 
La felicità è un concetto generale. Ognuno è felice a modo...
Inviato da: Anonimo11dgl
il 19/06/2024 alle 14:09
 
Esattamente &#9786;&#65039;
Inviato da: irene.74
il 17/06/2024 alle 22:58
 
Grazie &#128591;&#127995;
Inviato da: irene.74
il 17/06/2024 alle 22:57
 
Lei con questo blog meriterebbe ben altri palcoscenici....
Inviato da: Blogger0dgl
il 17/06/2024 alle 22:52
 
 

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Hai mai cronometrato le perdite di tempo?

Post n°613 pubblicato il 04 Giugno 2024 da irene.74

A tutti capita di attraversare periodi in cui ci si riscopre particolarmente improduttivi. Se è vero che il tempo è democratico (le giornate son di 24 ore per tutti), c'è però da dire che non tutti riusciamo sempre a farne buon uso. Magari ne prendiamo coscienza quando ci confrontiamo con persone che sembrano essere attrezzate pure per i salti mortali! Mentre ci raccontano le innumerevoli cose che hanno fatto in una giornata tipo, ci rendiamo conto che il nostro elenco personale potrebbe essere letto in molto meno tempo...

Ma com'è possibile che certi periodi si rivelino così fallimentari ed inconcludenti? Che fine hanno fatto le nostre 24 ore??

C'è un'esperienza semplicissima che potrà aiutarti a comprendere meglio la situazione. Prova a cronometrare le perdite di tempo di una giornata X. Ti siedi sul divano giusto cinque minuti per riposare le gambe stanche? Annota a che ora ti sei seduto e a che ora realmente hai abbandonato il divano. Vuoi concederti giusto cinque minuti di sano svago sui social? Annota a che ora hai iniziato a scrollare il telefonino e a che ora hai finito. Ti fermi solo cinque minuti con la vicina a fare due chiacchiere? Guarda a che ora avete cominciato a parlare e a che ora avete finito.

Scoprirai che quei famosi cinque minuti, durano molto ma molto di più! E che sommati raggiungono un tempo impensabile. Fai quest'esperimento e scoprirai perché fatichi a raggiungere gli obiettivi.

Ogni volta che scegliamo di fare qualcosa stiamo sottraendo tempo ad altro. Quante volte hai allontanato persone che ti caricavano di negatività perché hai preso coscienza di come sarebbe stato meglio dedicare quello stesso tempo ad altre che invece ti avrebbero trasmesso positività?

Tutte le cose che facciamo son soggette alla stessa logica. Solo che non sempre ne abbiamo consapevolezza. Ecco perché ti suggerisco di fare questo semplicissimo esercizio.

Quando vedrai il totale del tempo sprecato in una giornata non dovrai far altro che chiederti: non avrei forse potuto investirlo meglio? Due ore sprecate tra divano, social e chiacchiere di circostanza, ti avrebbero invece permesso di rivedere quell'amico con cui non parli da troppo semplicemente per mancanza di occasione.

Ecco... il tempo che sprechiamo potrebbe trasformarsi nella risorsa preziosa che ci permette proprio di creare le occasioni giuste! Oppure nella possibilità di smetterla con le corse continue per cominciare a ridimensionare il passo delle nostre giornate.

Il tempo è il dono più prezioso che riceviamo ogni giorno. Sprecarlo è davvero un grosso errore, correggiamo il tiro

 

 
 
 

Il conflitto come opportunità?

Post n°612 pubblicato il 28 Maggio 2024 da irene.74

Siamo portati a guardare al conflitto come ad un ennesimo problema di cui avremmo molto volentieri fatto a meno. Ma se è vero (e lo è) che la vita è al 10% ciò che ci accade, e al 90% il nostro modo di reagire, un errore interpretativo di quanto viviamo può portarci realmente fuori strada ed arrivare a farci del male...

Il conflitto parte da una condizione di contrasto, dal non riuscire a vedere con l'altra persona una determinata situazione allo stesso modo. Poi può succedere pure che si inneschi una sorta di braccio di ferro finalizzata a determinare chi abbia realmente "ragione", quali interessi, valori e convinzioni siano più "giusti".

Guardando da una simile prospettiva si è condannati a non andare lontano... Piuttosto un uso sano del conflitto stesso ci permette di inquadrarlo come fosse un'opportunità. E come tale, ci dà modo di:

-esplorare nuovi orizzonti semplicemente allargando lo sguardo oltre le barriere del nostro pregiudizio

- trovare soluzioni vincenti per entrambe le parti che scelgono consapevolmente di uscire arricchiti dal confronto dei rispettivi punti di vista

Il conflitto inquadrato come un banale braccio di ferro, invece, non ci porta niente di buono. Ed è destinato a non avere vincitori.

La prossima volta che ti capiterà di ritrovarti in conflitto con qualcuno, prova a chiederti cosa possa nascondere di buono quella divergenza di punti di vista. Piuttosto che metterti sulla difensiva e combattere perché venga riconosciuto giusto il tuo, soffermati ad esplorare quello dell'altro. Se riesci ad individuare anche solo un elemento interessante nella posizione altrui, consideralo un seme da cui potrai far germogliare qualcos'altro di buono.

Se anche l'altra parte riuscirà ad avere un approccio simile, vedrai che presto quel conflitto si trasformerà, fino ad assumere le connotazioni essenziali di uno scambio dal quale potranno uscire migliori entrambe le parti.

 

 

 

 
 
 

Ho un sogno. Ma… Da dove comincio?

Post n°611 pubblicato il 21 Maggio 2024 da irene.74

Non si dovrebbe smettere mai di sognare. Perchè quando questo accade ci si spegne inesorabilmente.

Il sogno ci permette di immaginare qualcosa di diverso da quanto sperimentiamo nella nostra vita reale. E ci offre la possibilità di comprendere profondamente il nostro bisogno di cambiamento.

Molti provano a raccontarsela che non hanno bisogno di sognare come quando erano bambini. Perchè conducono una vita invidiabile, per certi versi. E arrivare a sognare qualcosa di meglio significherebbe, in qualche modo, essere ingrati nonostante quanto già si possieda. Ma non è mica vero...

C'è sempre, qualunque sia la condizione in cui viviamo, qualcuno che sta meglio di noi e qualcuno che sta peggio. Se osservare ciò che accade attorno a noi, indubbiamente, ci offre la possibilità di avere un contatto diretto con la realtà oggettiva, non sta scritto da nessuna parte che immaginare di poter migliorare qualcosa sia reato.

Da bambini il sogno era parte attiva della nostra vita. Non ce ne rendevamo conto ma sognavamo continuamente. E questo moltiplicava all'ennesima potenza la felicità nei nostri cuori.

E' però pur vero che, diventati adulti, limitarsi a sognare può prendere il tempo che trova.

Perchè abbiamo smesso da parecchio di credere alla fata buona che, mossa a compassione, ci viene incontro avverando i nostri desideri con la sua bacchetta magica.

Perchè siamo consapevoli che il tempo che sprechiamo impantanati nella situazione che vorremmo cambiare (senza deciderci ad agire), è un tempo che, inevitabilmente, si carica di demotivazione e disincanto.

Ma allora... la cosa giusta da fare qual è?

Una volta che abbiamo ben chiaro il nostro sogno, chiediamoci quale sia il primo passo, anche piccolissimo, che può condurci nella direzione della realizzazione dello stesso e che possiamo fare già oggi, senza aspettare l'aiuto di nessuno.

A questo punto non ci restano che tre semplicissimi step da mettere in pratica:

1) Trasforma quel sogno in obiettivo. Ovvero non inquadrarlo più nella dimensione fiabesca ma esaminalo nella più asettica concretezza. Di quale obiettivo stiamo parlando?

2) Mappa la strada da fare. Se l'obiettivo può essere una sorta di traguardo che siamo chiamati a raggiungere, non possiamo certo procedere a tentoni: ci vuole una mappa. Qual è la strada migliore per arrivare esattamente dove dobbiamo andare?

3) Individua sotto-obiettivi. Come ogni viaggio che si rispetti, quando la destinazione non è propriamente dietro l'angolo di casa, occorre individuare delle tappe intermedie che ci permettano di spezzettare il viaggio, renderlo più gradevole e produttivo e per certi versi anche meno faticoso. Chiediti:

- Qual è la zavorra inutile che mi porto dietro da troppo e di cui mi posso finalmente liberare per far spazio al meglio che verrà?

- Se l'obiettivo si trova in cima ad una scala irta, ognuno degli scalini che dovrò inevitabilmente salire, dove mi condurrà? Di cosa è fatto?

- Sto mettendo dei segnali chiari che mi indicheranno quando sarò riuscita a raggiungerli uno dopo l'altro?

Un po' come quando ti devi cimentare con una ricetta nuova che non hai mai testato prima. Che fai? Ti procuri gli ingredienti, gli utensili che serviranno per la preparazione, e solo dopo segui le varie fasi del procedimento.

E per quanto difficile ti possa sembrare, ricorda che il viaggio comincia sempre con un primo passo. Che puoi fare oggi stesso per cominciare a toglierti da dove sei ed iniziare a dirigerti dove vorresti essere.

Sei pronto? Let's go!

 

 

 

 
 
 

Fly down...

Post n°610 pubblicato il 14 Maggio 2024 da irene.74

Te lo sei sentito dire qualche volta anche tu? "Vola basso..." Che affermazione fastidiosa... Chissà perché la gente si sente sempre e comunque legittimata ad esprimere giudizi. Come se non esistesse per ciascuno di noi la possibilità di decidere arbitrariamente cosa fare e come farla.

  • Chi, oltre noi, conosce quali sono le motivazioni che ci inducono a voler centrare un obiettivo?
  • Chi. oltre noi, sa come potrebbe cambiare di conseguenza la nostra vita?
  • Chi, oltre noi, immagina la determinazione e l'impegno con cui ci stiamo dedicando alla trasformazione dei nostri sogni in realtà?

Basterebbe rispondere a queste domande per comprendere meglio la situazione...

Ma cosa si nasconde dietro un'affermazione simile?

Alcune persone sono oggettivamente infastidite dall'impegno con cui perseguiamo la nostra felicità. Magari son quelle che hanno smesso di crederci, oppure le persone apatiche che ormai restano indifferenti davanti a tutto e si trascinano per forza di inerzia...

In altri casi si tratta di persone a noi vicine che sanno benissimo che se riuscissimo a tagliare quel traguardo spiccheremmo letteralmente il volo e non saremmo più manipolabili come possiamo esserlo ora...

Quello che vorrei che tu tenessi presente è che dobbiamo imparare a dare ascolto prioritariamente a noi stessi e secondariamente solo a quei giudizi/pareri/consigli che riteniamo meritevoli di attenzione.

Non sempre le persone con cui siamo soliti relazionarci son realmente interessate al nostro bene. Talvolta dovremmo addirittura guardarci le spalle... Ogni volta che hai ben chiaro un traguardo da raggiungere ed il motivo per cui ritieni importante farcela, smetti di cercare l'approvazione degli altri. E' un tuo progetto, un traguardo che porterebbe bene a te. Questo conta. Ridimensiona il resto.

D'altronde non a tutti piace l'idea di volare. Chi, ad esempio, è abituato a strisciare, può arrivare persino ad avere paura del TUO volo libero. E tentare di tarparti le ali per "legittima difesa"...

 

 

 
 
 

Chi ti sta frenando?

Post n°609 pubblicato il 09 Aprile 2024 da irene.74

Ricordi quando da bambini, in questo stupendo mese di aprile, cominciavamo a sentir parlare della gita scolastica? Non importa esattamente dove fossimo diretti, la sola idea di poter trascorrere delle ore spensierate coi nostri compagni, all'aria aperta, ci faceva esplodere il cuore di gioia! Nei giorni immediatamente precedenti non parlavamo d'altro. Pensavamo a cosa avremmo indossato, a cosa ci saremmo portati come pranzo al sacco... E la nostra immaginazione era già proiettata alle mille fantastiche attività che avremmo potuto svolgere coi nostri amici di lì a breve. La notte prima della gita, era un'impresa riuscire a prendere sonno! E il mattino seguente era uno dei pochi dell'anno in cui saltavamo giù dal letto prima ancora che la mamma venisse a svegliarci.

Solo ripercorrere con la mente questi ricordi spensierati fa bene al cuore. Ma da quanto tempo non ti capita di sperimentare qualcosa di simile? Forse sei tra quelli che sentono più familiare la sensazione di un trascinarsi lento e inesorabile di una infinita serie di giorni tutti uguali...

Ma davvero non abbiamo più nulla da aspettare? Realmente dobbiamo rassegnarci che sia giusto vivere così?

La verità è che se la nostra vita procede in questo modo, c'è un freno che ci sta impedendo di correggere il tiro. Non necessariamente ne siamo consapevoli. Ma il freno c'è. Perchè se non ci fosse, sarebbe per noi normale procedere nella vita con un atteggiamento decisamente differente. Molto simile a quello che ci animava alla vigilia della gita scolastica!

Sapere che qualcosa di bello ci attende, ci induce a percorrere il nostro cammino con entusiasmo. Non si può mica essere apatici mentre si procede verso una meta che si allinea al nostro personale concetto di felicità.

Il punto è che spesso in noi prevale la consapevolezza che questo possa succedere solo in determinate circostanze collegate ad eventi eccezionali: aspetto di prendere servizio perché ho vinto un concorso, aspetto la nascita di un figlio, aspetto il matrimonio...

Ma è profondamente sbagliato perché non si può pensare di essere felici solo in occasione di parentesi temporanee. La felicità, l'entusiasmo, sono parte di noi. Se ce ne priviamo finiamo con lo svuotare noi stessi. Col dare alla nostra vita un'impronta sbagliata.

Cosa ti frena esattamente in questo momento?

Cosa ti sta impedendo di alzarti al mattino prima che suoni la sveglia, felice per ciò che, giorno dopo giorno, stai costruendo? Hai forse smesso di sognare? O sei tra quelli che vanno avanti per forza d'inerzia e non si aspettano più nulla di buono? O, peggio ancora, qualche delusione, un fallimento, ti hanno messo in condizione di temere la vita?

Pensaci: ogni giorno che comincia è una pagina nuova che ci viene donata. Possiamo scriverci sopra ciò che vogliamo. Se scorrendo velocemente a ritroso le ultime della tua vita ti accorgi che sono tutte uguali, spente, tristi o vuote... Correggi il tiro! Non sprecare altro tempo. Rispolvera i sogni, dedicati a ciò che ti fa stare bene, circondati di persone e progetti che ti trasmettano la voglia di credere che davvero il meglio deve ancora venire! E lo stai costruendo, un pezzetto alla volta, giorno dopo giorno.

Siamo al mondo per procedere liberi verso la felicità che meritiamo. Se sperimentiamo qualcosa di diverso è perché, evidentemente, dobbiamo prendere coscienza di un blocco che sta condizionando pesantemente il nostro cammino. Abbi il coraggio di guardare in faccia la realtà. Riconnettiti all'entusiasmo che hai sperimentato l'ultima volta che ti sei dedicato a qualcosa di bello che ti ha reso felice. E poi riparti da lì. Che non è mai troppo tardi. 

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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