SirenaDifettosa

E' una brutta umanità quella che staziona fuori dal mio portone ogni pomeriggio alle 17.30: uomini scalcinati, ragazzini pieni di tic isterici, papponi e ricchi signori con abiti eleganti.

Una volta ho visto uscire dal portone di Monica il figlio sbruffone di un uomo borioso che abita nel palazzo di fronte al mio.
I nostri sguardi si sono incrociati e lui è quasi morto di vergogna.
Fossi in lui mi vergognerei di più di un padre come il suo che di una fuga d'amore.
In fondo è di questo si tratta.
I soldi c'entrano poco quando un barlume di amore accende una vita mediocre, anche se è pagato.

Dal cortile del mio palazzo si vede la finestra del bagno di Monica.
Ha le tendine ghepardate.
Il portone di ingresso si apre su un percorso ad ostacoli di cuscini, incensi e candele: una vera alcolova.
Quando la incontro mi sorride e i suoi lunghi capelli biondi ondeggiano con garbo, mentre le labbra tumefatte di silicone accennano un sorriso.
Cogli anni mi sono affezionata a quel sorriso e poca importa il suo lavoro, ce ne sono di peggiori in questo mondo.