.:non esiste nulla:.

SENZA VELI  =  MI METTO A NUDO 

Qualche settimana fa ho scritto la parola fine al mio lamento delle “disgrazie ricevute”. E,stento io stessa a crederci,la cosa funziona .
Mi spiego: non mi lamento più
perlomeno non con la periodicità di prima
e sicuramente non con le argomentazione che ho trito e ritrito x anni
prima solo nella mia testa poi rendendo gioisamente partecipe
chiunque mi capitasse a tiro!
Ho scritto BASTA  ed è finita.
In effetti tutto ha una fine
la vita,innanzitutto,
ogni ballo,
una poesia,
ogni pasto per quanto lauto prima o poi finisce,

il dolore
e nonostante la fine di queste cose sia ovvia e inevitabile

ciò non significa che non siano avvenimenti intensi,
briosi o strazianti
indimenticabili.
Solo perché la vita di un uomo prima o poi finirà
non significa doverla trascorrere vegetando
aspettando come in un ascensore
che arrivi il giorno della morte.
Solo perché ogni singolo ballo intenso per quanto possa essere

dovrà finire
ciò non lo evira della sua passionalità,vitalità o incanto.
Anche un lutto sarà metabolizzato prima o poi.
Io ho capito che anche senza impietosire con il mio solito racconto triste di vita
posso essere ascoltata;

viceversa anche senza nascondermi dentro il grasso
potrò svicolare,
sgattaiolare da situazioni che non approvo,
che mi imbarazzano,nelle quali io non mi trovi a mio agio
basterà dire NO,dire “questo non lo voglio fare”.

Devo esercitarmi a imparare a dire no.
Posso rompere gli argini,gli schemi
in modo più costruttivo che mangiando come un pozzo senza fondo
tanto il fondo esiste e anche il pasto ha un suo termine…
…è finita anche questa Ste,è finita
perché tanto prima o poi sarebbe finita ugualmente.
Non posso andare avanti a mangiare cosi,
a punirmi, a punire,

la vita è troppo breve per fare sempre la stessa cosa!
Le abbuffate sono state la mia eroina
mi hanno resa euforica,mi hanno fatto umiliare,rubare,mentire,vergognarmi di me stessa,
in loro assenza ho vissuto vere e proprie crisi di astinenza
ma sono anche state la scusa per giustificarmi agli occhi altrui,
per impietosire.
Voglio avere altro da raccontare allo psicologo,

alla gente voglio  offrire racconti di vita
non quotidiani tentativi di suicidio
che se ci pensi,alla fine,anche il suicidio pure quello,
se proprio lo vuoi fare,
è un attimo,arriva e stop non ci sei più
non come me che da tanti anni sono uno zomby
sanguinante e agonizzante.
Oggi è stata la mia ultima abbuffata,fa che finisca qui
più rimanderò e più sarà difficile.
Ho paura della vita,non so cosa mi aspetta senza anestesia
cioè senza anestetizzarmi di droga (alimentare)
ma chi lo dice che per forza quello che c’è li fuori
è cosi negativo?
Incognito non significa per forza buio di baratro
e se cosi fosse potrei tornarmene sui miei passi
e richiudermi nel mio recinto…ma
bada…fino ad ora nel tuo recinto ci sei stata talmente male
da costruirci al suo stesso interno
un’ulteriore gabbietta.

Mi sa che è ora di attingere costantemente dal mondo
e ogni sera tornare nel mio recinto
così da decidere per il giorno dopo come renderlo più bello
ma più bello per me stessa
renderlo MIO (la mia vita)
col cancello che piace a me,col prato,coi fiori,magari con la casa luminosissima che sogno.

Sono tante le donne con problemi alimentari,non vergognateve…amatevi,la soluzione c'è.   Se volete, io ci sono.