Creato da MuseoDeiRicordi il 25/05/2005
L'età favolosa dell'infanzia, la scoperta del mondo...quando le cose, le parole i gesti non erano tutti uguali...I ricordi dei blogger
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Post N° 13
Avevo 11 anni quando e' cominciato.
Pomeriggio invernale, io che gioco nella camera dove mia madre sta cucendo.
Ogni tanto la sento parlare, sussurrare.
La guardo, per vedere se parla con me e invece lei m'ignora.
La sua voce sale di tono. Le chiedo "Cosa hai detto?" ma lei sorride e non risponde. Ancora il suo sussurrare. Allora mi accorgo che quando lo fa, guarda un punto preciso.
Mi chiama vicino a se, e mi dice "Lo sai che io parlo con quelli della
radio?". Ecco cosa guardava, sul tavolino vedo la radio portatile, spenta.
Cerco di capire meglio, mentre un dolore sottile e allarmato invade la mia anima. Fa che non sia cosi', ti prego. Fa che non sia quello che penso. Invece lei continua. Adesso parla ad alta voce. Risponde a domande che io non posso ascoltare che provengono dalla radio spenta.
La consapevolezza di quanto sta accadendo mi coglie all'improvviso come un pugno in piena faccia.
Mia madre e' pazza.
Mia madre e' pazza.
Mia madre e' pazza.
Rimango li' a guardarla mentre continua i suoi discorsi/monologhi con la radio. Ormai me lo ha detto, non ha piu' bisogno di parlare sottovoce con la radio. Ma io non sono piu' li'. Sto tirando su una barriera per difendermi da questo dolore.
Autodifesa. Devo sopravvivere.
Il dolore e' troppo grande per un ragazzino di 11 anni.
La guardo come un'esperimento bizzarro.
All'inizio, mia madre, era contenta di questa sua condizione.
Poi se ne accorsero tutti. E nessuno le fece sconti.
Ando' in depressione, fortissima. Comincio' una giostra fatta di centinaia di visite mediche, di cure.
La cura del sonno.
Poi comincio' con le crisi mistiche. Parlava con la Madonna.
La Madonna ci faceva visita molto spesso: era in un muro di casa nostra. E mia madre era sempre li', a parlare col muro.
Una volta organizzo' con il parrocco un rosario a casa nostra ed il parroco si chiedeva come mai non voleva farlo nella stanza piu' grande. Poi capi'. Quando mia madre comincio' nel mezzo del rosario a parlare con la Madre di Dio, nel muro di quella camera.
Divento' famosa nel quartiere.
Per mia sfortuna divento' famosa anche fra i miei coetanei, che non mi risparmiarono nulla.
Il figlio della matta, che parla col muro.
Fu allora che il mio muro di protezione divenne altissimo, invalicabile a chiunque. Non lo valicavano gli insulti gridati per strada, le frasi taglienti e allusive a scuola.
"Sono matto anche io, state attenti." rispondevo sorridendo.
E' da poco che riesco a parlarne.
Sara' un anno o poco piu'.
E mi piace pensare che mia madre, faccia parte della "gente-gatta", the cat people come dicono gli anglosassoni.
Che abbia lo shining, lo scintillio come il figlio di Jack Nicholson ed il cuoco nero all"Overlook Hotel " in "Shining". Che riesca a sentire voci che i "normali" non sentono.
I figli della gente-gatta, sono anche loro speciali. Io "sento" le cose. Prima che accadano. Sono matto, o della gente-gatta.. cat-people.
Taranto 1975
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Inviato da: occhiodivolpe2
il 28/04/2017 alle 11:16
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 09:00
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 02:59
Inviato da: lorteyuw
il 25/03/2009 alle 02:26
Inviato da: lottergs
il 24/03/2009 alle 05:37