Creato da MuseoDeiRicordi il 25/05/2005
L'età favolosa dell'infanzia, la scoperta del mondo...quando le cose, le parole i gesti non erano tutti uguali...I ricordi dei blogger

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« solo  spettatrice ...STRADE  DI  PIETRA »

I MUTILATI

Post n°19 pubblicato il 13 Giugno 2005 da MuseoDeiRicordi



ora non ci sono più ... anche la parola è scomparsa , allora essa sembrava estranea al lessico domestico che andavo apprendendo , ed appariva per le strade ... i mutilati ...

... una camicia che cadeva penzoloni , o il bordo che non celava il moncherino con brandelli di carne cicatrizzati e rappresi in masse informi ... uomini senza le gambe , troncate sopra al ginocchio o all inguine e appoggiati su dei carrellini arrangiati e con i cuscinetti a sfera , con le spalle al muro , tenuti lì a perdere tempo , o a chiedere l elemosina , o spinti per la strada da una donna ... e quelli con una gamba sola , e le stampelle con l andatura ondeggiante , a scatti , arrancante ...

al bimbo apparivano come figure mitologiche , legittimate da una parola magica che non aveva senso se non per quello di quelle immagini ...

... e il padre gli insegnò a rispettarli ... ad alzarsi in piedi , ad accettare la loro carezza , e imparò il sgnificato di un altra parola : '' guerra '' ... giacevano sui marciapiedi , addossati ai muri , si spingevano remando con le mani sul selciato , arrancavano sulle stampelle ... cicatrici dell italia sconfitta ...


 occchiodivolpe
 
napoli ,fine anni '50

 
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Commenti al Post:
lilith_0404
lilith_0404 il 13/06/05 alle 19:44 via WEB
in paese non avevamo questo genere di realtà, ricordo soltanto che a scuola ci vendevano certi francobolli con stampigliati bambini mutilati, e non so bene cosa dovesse finanziare questa vendita: erano francobolli che non venivano usati per la corrispondenza, li incollavo su libri, stampe, ecc...ne devo avere ancora qualcuno in casa ... e la maestra ci istruiva a stare in guardia dal toccare oggetti sconosciuti rinvenuti in campagna, che avrebbero potuto essere bombe inesplose...
(Rispondi)
 
occhiodivolpe
occhiodivolpe il 13/06/05 alle 20:14 via WEB
quelli che vedevo erano stati combattenti...sì,poi c eran quelli provocati dai milioni di residui bellici e bombe dei bombardamenti
(Rispondi)
 
amoildeserto
amoildeserto il 13/06/05 alle 22:09 via WEB
Chissà se servivano a finanziare l'opera Pro Joventute di Don Gnocchi, che di dedicava ai "mutilatini"?
(Rispondi)
 
 
MuseoDeiRicordi
MuseoDeiRicordi il 14/06/05 alle 10:21 via WEB
si prendevano a scuola,foglietti dentellati cn 'francobolli' di 5 lire ...
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uforobot
uforobot il 14/06/05 alle 09:50 via WEB
molto bello, mi ha fatto tornare in mente i racconti di guerra che mi faceva mia nonna quando ero bambina.
(Rispondi)
 
MuseoDeiRicordi
MuseoDeiRicordi il 14/06/05 alle 10:09 via WEB
ah,quelli...l epifania di un periodo mitologico...la fame...la paura durante i bombardamenti quotidiani...
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beatriceh
beatriceh il 14/06/05 alle 12:27 via WEB
Paura di pronunciare quella parola, ora come allora..anche se non ci sono più..
(Rispondi)
 
occhiodivolpe
occhiodivolpe il 14/06/05 alle 12:58 via WEB
pregna di due emozioni...la deformità , le amputazioni , la carne rossa e viola... e il lutto,il senso dell onore x chi aveva combattuto,in quella gran tragedia ch era stata la guerra...
(Rispondi)
Semfim
Semfim il 14/06/05 alle 15:50 via WEB
da bambino non capivo, non comprendevo gli sguardi sostenuti e pensosi delle persone, oppure quelli di altre che si rivolgevano a bassa voce per guardare il "fenomeno da circo Barnum" di turno, era una situazione che si ripeteva sempre, costantemente nella la mia infanzia... Ricordo una volta sull'autobus una donna, si pietrificò nel guardare incuriosita mia madre, lo sguardo era così concentrato da non accorgersi che la traettoria feriva quel bimbo a pochi centimetri di distanza, di proposito m'infilai tra mia madre distratta e quella curiosità fastidiosa sostenendo una minaccia che solo l'incoscenza d'un bambino e grado di sfidare. Credo che la stupita signora alla fine cedette per il solo fatto che la ragion pura d'un bambino ferito non vale un alterco urlante con relativa brutta figura, ma io per molto ne portai le ferite.
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ParoleMaddalene
ParoleMaddalene il 14/06/05 alle 21:38 via WEB
A mio avviso, con tutto il rispetto dei ricordi lasciati qua dentro, mio compreso, questo è il più sentito, toccante che io finora abbia letto. Mi permetto di abbracciarti, come fossi presente.
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perlanaturale
perlanaturale il 16/06/05 alle 09:42 via WEB
Imparai dal nonno, a leggere negli occhi di quelli che dalla guerra erano tornati privi di qualcosa; imparai il rispetto per ciò che loro mancava; imparai a non temerli. Ascoltai le lunghe storie..... quando lontano dalla sua terra, il nonno vedeva cadere intorno gli amici ad uno ad uno e gli altri.....restavano così mutilati e i suoi occhi lucidi ai quali a volte scappava una lacrima, mi mettevano tristezza e gli volevo più bene e volevo bene a quei suoi disgraziati compagni, che trovavano ancora la voglia e la forza di ridere e raccontare ogni tanto una barzelletta, quando non erano troppo occupati a portarsi dietro i loro moncherini e le stampelle.... residui bellici...quelli li mettevano in mostra a testimonianza e loro invece che erano stati i protagonisti diretti...loro spesso erano dimenticati. Come se loro fossero gli artefici del loro destino, senza alcuna responsabilità comune e abbandonati, affidati silenziosamente alla pietà della gente, all'elemosina.... Dignità perdute...deisiiderio di chiudere...col nulla che a loro era rimasto....
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