Da Trastevere, dove abitavamo, mamma papà ed io arrivavamo a piedi a piazza del Pantheon per un appuntamento fisso: la granita di caffè del famoso Caffè Tazza d’oro.
Io cominciavo a scalpitare già alla vista dell’insegna,ma non certo per il caffè. Alla Tazza d’oro regalavano ad ogni bambino un grosso palloncino legato ad una bacchetta. Come ogni volta esco di lì raggiante con il mio palloncino e con il braccio fuori dal passeggino lo batto allegramente a terra: tump tump tump. Ecco che entriamo nel Pantheon… grande,grandissimo… alzo gli occhi verso il foro al centro da dove gli antichi romani osservavano gli astri, guardo le nuvole e ... tump tump tump…
c’è molta gente al Pantheon nelle domeniche di primavera, un allegro chiacchiericcio risuona rimbalzando sulle pareti tonde tump tump tump… c’è un’ottima acustica all’interno del Pantheon (forse troppa!) tump, tump, tump….
BOOOOOM !!!! Aaaaaaah .... aiutooooooo!!! La folla di gente presa dal panico fugge convulsamente in ogni direzione. Ma io non mi accorgo di nulla. Non potevo sapere che quelli erano i giorni delle stragi e delle bombe. Imbronciata, guardo la mia nuda bacchetta e scoppio a piangere:
“Buuuuuh! Ne voglio un altroooooo!”.
Roma, metà anni 70
polystyrene
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il 28/04/2017 alle 11:16
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