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Creato da stefano.caldiron il 07/03/2012
poesie, racconti, considerazioni
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« Le rondini di Marghera | Perché Brassens » |
Tante volte ho pensato, guardando
questo marmo scolpito,
c’è un battello tranquillo nel porto
con la vela calata.
Chi l’ha fatto di certo pensava:
“Finalmente riposa
dopo mille partenze e ritorni
lui che ha visto ogni cosa”
Ma se guardi un po’ meglio poi vedi
che la vela è legata,
è legata per questo motivo
che lo è sempre stata;
veramente non c’è stato arrivo,
la partenza è mancata;
mai una volta s’è scossa nel vento
mai s’è tesa o gonfiata.
Perché un giorno l’amore sincero
mi era stato donato
per paura che non fosse vero
io me ne sono andato.
Credo non me ne accorsi nemmeno
arrivò anche il dolore
e bussò così forte alla porta
che non volli vedere
E comunque, fortuna e successo
han bussato anche spesso
però troppo dovevo rischiare
son restato a guardare.
Ma volevo comunque capire
e trovare anche un senso
e che cosa nasconde la vita
dove c’è una risata
Ora so che bisogna partire
quella vela spiegare
del destino i venti seguire
dove vogliono andare.
Apri, alza sereno la vela
quando chiama la vita
sciogli e lascia vibrare la tela
quando il mare t’invita
E se c’è chi ha voluto capire
e ha trovato anche un senso
qualcun altro, per tanto cercare,
ha smarrito sé stesso;
Ma sprecare la voglia di amare
è insensato tormento
è un battello che desidera il mare
ma ha paura del vento
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