Creato da gasfra il 18/09/2006

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NATALE DI LACRIME

Post n°41 pubblicato il 26 Dicembre 2006 da gasfra
 
Foto di gasfra

Nella foto Maria Cristina Rossi

UN TRAGICO NATALE 

ADDIO SIMONE IN UNA VIGILIA DEL NATALE CHE NON VEDRAI!

Sabato mattina, una bella giornata di sole, l'antivigilia di Natale. Telefoniamo a Monzuno. Risponde Grazia, la neve si é sciolta, si, veniamo a trovarvi, pomeriggio, così ci scambiamo gli auguri!

Sono quasi le 2,30, siamo a pranzo dalla mamma di M. Cristina, con noi c'è anche Deanna, non conosce i Messina, ma viene con noi per una "gitarella".

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Montorio frazione di Monzuno :castello di Elle, costruzione del XIV Secolo

Suona il telefonino. E' l'amico Pasqualino: "cosa fate?" "Andiamo da Paolo, finiamo il caffé e partiamo" "Noi veniamo un po più tardi" "Bene così passiamo un bel pomeriggio assieme" "Non hai sentito.... un pomeriggio di lacrime... il pompiere morto nell'esplosione" "Che esplosione?" "A Quinzano, è Simone, il figlio di Messina, é morto!"

Nel gelo più totale è finito il Natale 2006!

Conosciamo Simone fin da bambino, così come la sorella Stefania!

Lasciamo mamma Angelina e Deanna!

Corriamo a Monzuno, in casa non c'è nessuno. La casa è sopra il paese un po' isolata, ci accoglie solo Lampo un bastardone nero, buono e scodinzolante, incrocio tra un pastore maremmano ed un lupo. Torniamo indietro, da un vicino: "Devono essere all'ospedale di Loiano, sono andati con l'ambulanza, la mamma, Grazia, stava male".

Proviamo a telefonare, ma i telefonini sono muti! Avvertiamo Pasqualino e la moglie Cristina, noi andiamo all'ospedale di Loiano a cercarli!

Ci fermiamo alla caserma dei Vigili del Fuoco di Monzuno: "C'è stata una prima esplosione! Ci hanno chiamato... la seconda esplosione... la tragedia" C'è la telecamera di ITALIA 1. Arriviamo all'ospedale, dove Stafania, infermiera lavora al 118! L'ospedale é gremito dai feriti lievi e dagli ospiti della casa di riposo evacuata. Si respira la tensione per la tragedia! "No non sono qui,... Grazia Pirazzini, non è ricoverata... sentiamo la Protezione Civile... Simone é alla Medicina Legale, a Bologna... i genitori sono sul luogo del disastro, ma non vi lascierebbero passare"

Riproviamo tutti i telefonini: risponde Stefania, una voce da oltretomba, distrutta, strozzata dalle lacrime: "... tra dieci minuti siamo all'ospedale, Grazia sta male..."

Arriva un'ambulanza, ci consigliano di salire al 3° piano, comodo un primo intervento all'ultimo piano!

Ci intrufoliamo e scorgiamo Stefania, anche lei ci vede, esce.

E' un cencio strizzato, "La mamma sta male... ha la pressione a 2.000!... accidenti alla sua voglia di fare il Volontario... accidenti ai giornalisti.. la nonna, in Sicilia, l'ha saputo dalla televisione... a momenti ne muore... li hanno chiamati per un primo scoppio.. si é rotto l'osso del collo...gli è crollato adosso un intero muro.." Tragedia, dolore e giusta rabbia! Escono, Grazia in un fiume di lacrime e Paolo, muto, affranto, invecchiato di dieci anni, lo abbraccio, non ci sono parole. Li sistemano dove possono, le riprovano la pressione, le rimediano una lettiga ove potersi sdraiare. Il silenzio è rotto solo dai singhiozzi, non ci sono parole, solo lacrime!

Scendiamo per aspettare Pasqualino e Cristina, la sua. Sono già quasi le 5, sta imbrunendo, scende il freddo pungente: Neanche il tempo di una sigaretta, eccoli, cercano da parcheggiare, saliamo al 3° piano. L'ascensore é piccolo. Io salgo dopo: "Stanno andando a casa, andiamo anche noi!"

Ancora giù e poi su fino a Monzuno, la stradina per Montevenere, la viuzza della Trappola, il casone con i tre appartamenti, uno per i genitori, uno per ciascuno dei due figli, ancora "single", oggi si dice così, celibi é rimasto come termine burocratico, sa di "zitella"!

Stefania qualche hanno fa.. che famiglia sfortunata... stava per sposarsi, conviveva, avevano già sistemato una loro casa... una notte, Ferruccio gli è morto affianco, stroncato da un collasso cardiaco. Paolo, con lui, stava organizando un'attività imprenditoriale, un caseificio a Riosto... ha venduto tutto e si sono trasferiti a Monzuno.

Simone, bel ragazzone di trentanni, forte e generoso, era molto riservato, un po' taciturno, non ci aveva mai parlato delle sue amicizie femminili, né noi avevamo chiesto, se ci fosse stato qualcosa di stabile, ce l'avrebbe detto lui! Da anni era dedito al volontariato, prima sulle ambulanze, poi con i Vigili del Fuoco. Gli piaceva sperava potesse diventare il suo lavoro.

  • Panorama di Monzuno

    E' già quasi buio nel cortile e per la scala c'é la neve ghiacciata. Entriamo, ancora un abbraccio, qualche tentativo di parola di conforto... ma suonano stonate, anche tra amici che si conoscono da trent'anni, che hanno lavorato assieme... che hanno fatto da madrina....! Sconforto, pianto con lacrime, con gli occhi gonfi ed il viso trasfigurato, tumefatto dal dolore. "Ma com'é successo?" Un sussurro di Paolo:"Ma ... non so esattamente... dicono quello che sapete.. ma dov'é Simone?"

    Trasaliamo, nessuno li ha informati? Siamo noi ad informarlo, é M. Cristina ad impegnarsi per informarsi se, come e quando si può vedere, alla Certosa, il povero Simone, poi l'Agenzia curerà tutto.

    Ancora qualche tentativo, assolutamente vano e fuori luogo di conforto:"Non recriminate sulla generosa scelta di Simone, se non c'é un pazzo che ha aperto il gas ed acceso un fiammifero, se non ci sono responsabilità... é una tragedia del lavoro, ua terribile fatalità.. se avesse fatto il geometra e lavorato nei cantieri, come noi.... Grazia é sul divano coi cani che le guaiscono accanto, attonita, distrutta dal pianto e dal malore, Stefania a bocconi sulla poltrona, le telefona un amico, ha saputo dai notiziari... Paolo, persona espansiva e loquace, tace, solo qualche sussurro con la moglie! Meglio lasciarli soli nel loro dolore, tutto loro, in realtà, forse solo loro?

    Sono le sei e mezza, tutti e quattro ci accomiatiamo: "tutto quello di cui hai bisogno... quando arrivano i parenti dalla Sicilia... domani, se non ti disturbiamo, vi telefoniamo.." L'ultimo abbraccio.... e li lasciamo soli... in un notte d'inferno!

    Speriamo non abbiano sentito i notiziari, le prime polemiche, le possibili responsabilità... i ritardi... speriamo sappiano il più più tardi possibile... dolore da aggiungere al dolore.

    Il telegramma di Amato non l'avevano visto!

    Panorama di Monzuno

    Speriamo nessuno li coinvolga, li "disturbi" nel loro pianto umano e dignitoso!

    Stamane da Pasqualino abbiamo saputo che nella notte sono giunti i primi parenti!

    Franco Gasparini  Maria Cristina Rossi

    QuotidianoNet 

    immagine TRAGEDIA NEL BOLOGNESE

    immagine Esplode una palazzina due morti, due dispersi
    Un volontario fra le vittime

    Tre persone sono morte nell'esplosione di una palazzina a San Benedetto del Querceto in provincia di Bologna. La tragedia sarebbe avvenuta per le conseguenze di una fuga di gas. Ingenti i danni anche alle case circostanti. Una delle due vittime è un trentenne vigile del fuoco accorso in paese. Un'altra persona risulta dispersa. Fra i feriti, il parroco

    TRAGEDIA NEL BOLOGNESE San Benedetto del Querceto (Bologna) 23 dicembre 2006 — Il tempo, a San Benedetto del Querceto, si è fermato alle 10 e 45. Una scintilla, poi l’esplosione devastante, provocata da una fuga di gas cominciata tre ore prima. Sotto le macerie di una palazzina che ospitava un supermercato e tre appartamenti, restano due persone morte, una dispersa e quattro feriti.
    Un Natale di sangue e lacrime per questo piccolo centro sull’Appennino bolognese che segna il confine tra i comuni di Monterenzio e Loiano. Le vittime sono un vigile del fuoco volontario, Simone Messina, 34 anni, e il titolare della vicina casa di riposo, Enzo Menetti, 62. Un altro pompiere, Luigi Mezzini, 40enne, è rimasto gravemente ferito e si trova ricoverato al centro grandi ustionati di Parma mentre dalle macerie, dopo alcune ore, sono stati estratti, vivi per miracolo, il parroco della frazione, don Alfonso Naldi, e il titolare del market, Franco Neri.
    Con loro sono finiti al Sant’Orsola di Bologna altri due anziani ma nel tardo pomeriggio di ieri si cercava ancora il corpo di una donna, Tina Alvisi, 80enne padrona dell’edificio crollato e madre del negoziante. Un tragico bilancio che solo per puro caso non ha assunto i contorni della strage. I clienti, infatti, erano usciti dal supermercato poco prima dello scoppio e gli abitanti della palazzina di tre piani, tra cui un cittadino marocchino e una coppia di rumeni, avevano lasciato le case spontaneamente dopo aver chiuso le utenze del gas.

    immagine


    La Procura non ha ancora formalizzato ipotesi di reato, ma si pensa al disastro colposo. L’allarme, al pronto intervento di Hera, la multiservizi bolognese, è scattato alle 7,30 dopo alcune segnalazioni, quando dalla strada ha cominciato a sprigionarsi l’odore pungente del gas. Una volta sul posto i tecnici dell’azienda, non riuscendo a trovare il punto di rottura, hanno chiesto l’intervento di una squadra di specialisti, allertando contemporaneamente i vigili del fuoco. immagine Ma mentre Hera attivava le procedure per isolare le tubazioni e chiudere tutte le valvole della zona, il gas aveva ormai saturato il sottosuolo. E alle dieci e tre quarti, a più di tre ore dall’allarme, la tragica esplosione.

  • Clicca qui per ingrandire la foto

    Le drammatiche immagini dopo lo scoppio in una palazzina di San Benedetto del Querceto AGGIORNAMENTO

  • immagine 

    LA TRAGEDIA

    Crolla palazzina per fuga di gas
    Cinque vittime, alcuni feriti
    'Forti ritardi nell'intervento'

  • Esplosione a San Benedetto del Querceto, stamane è morta anche una donna di 93 anni ricoverata in ospedale. Hanno perso la vita un vigile del fuoco volontario, il titolare della casa di riposo, un rumeno di 45 anni e un'anziana. C'è un ferito grave. Gli abitanti: 'I centralini Hera erano stati avvertiti due ore prima'. Aperta un'inchiesta

    LA TRAGEDIA Bologna, 24 dicembre 2006 - È di cinque vittime il bilancio della tragedia avvenuta ieri mattina a San Benedetto del Querceto, in provincia di Bologna, dove, a causa di una fuga di gas, una palazzina di tre piani è crollata dopo un'esplosione. È morta anche una donna di 93 anni che era ricoverata all'ospedale Sant' Orsola di Bologna.

    Tra le vittime tre i residenti nella palazzina crollata, un uomo di 63 anni, Enzo Menetti, titolare di una casa di riposo, Teresa Minarini, 86 anni, sorella del parroco della frazione, rimasto ferito nel crollo, e un cittadino rumeno, mentre la quarta vittima è un volontario di Vigili del Fuoco, Simone Messina di 34 anni.

    Un secondo vigile del fuoco, Luigi Mezzani, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del centro Grandi Ustioni di Parma in gravi condizioni. Ferite più lievi per le altre quattro persone, tra cui Don Alfonso, parroco della vicina chiesa.

    I pompieri hanno lavorato tutta la notte, e la zona è stata ormai quasi totalmente liberata dalla macerie, mentre continuano i lavori di ripristino della rete gas.

    L'allarme era scattato ieri alle 9.45, quando Hera, multiutiliy che gestisce la rete gas nella zona, aveva allertato i Vigili del Fuoco per via del forte odore di gas metano proveniente dalla zona esterna alla palazzina. Intervenuti i pompieri del vicino comune di Monzuno stavano procedendo allo sgombero della palazzina stessa e degli edifici circostanti quando, intorno alle 10.15 è avvenuta, fortissima, la deflagrazione.

    I cittadini di San Benedetto del Querceto denunciano forti ritardi nell'intervento: secondo le testimonianze degli abitanti i centralini di Hera erano stati avvertiti sin dalla prima mattina, già intorno alle 7.00, dell'evidente fuga di gas metano, che pare fuoriuscisse anche dai tombini dell'area intorno alla casa.

  • Clicca qui per ingrandire la foto 

    ''Noi abbiamo ricevuto la richiesta di intervento alle 9:15 - ha detto l'ingegnere Tolomeo Litterio, comandante provinciale dei vigili del fuoco - Quello che e' successo prima che arrivasse la segnalazione a noi, non e' a mia conoscenza".

    immagine Hera ha dichiarato di essere "a disposizione, e pronta a collaborare con le autorità per ricostruire l'accaduto; al momento è stata avviata anche un'indagine interna, anche per confermare gli orari in cui si è avuta la segnalazione, che - ha confermato la società - è arrivata in mattinata, e in seguito alla quale sono stati allertati i vigili del Fuoco".Sulla dinamica esatta dell'incidente e sulle eventuali responsabilità la Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta.

  • NUOVO AGGIORNAMENTO

    PALAZZINA CROLLATA

    Cinque vittime, ora è polemica
    'Forti ritardi nell'intervento'
    Il dolore di mons. Caffarra

    Esplosione a San Benedetto del Querceto, è morta anche la donna di 93 anni ricoverata in ospedale. Hanno perso la vita un vigile del fuoco volontario, il titolare della casa di riposo, un rumeno di 45 anni e un'anziana. C'è un ferito grave. Gli abitanti: 'I centralini Hera erano stati avvertiti due ore prima'. Aperta un'inchiesta
     

    PALAZZINA CROLLATA Bologna, 24 dicembre 2006 - È di cinque vittime il bilancio della tragedia avvenuta ieri mattina a San Benedetto del Querceto, in provincia di Bologna, dove, a causa di una fuga di gas, una palazzina di tre piani è crollata dopo un'esplosione. È morta anche una donna di 93 anni che era ricoverata all'ospedale Sant' Orsola di Bologna.

    Tra le vittime tre i residenti nella palazzina crollata, un uomo di 63 anni, Enzo Menetti, titolare di una casa di riposo, Teresa Minarini, 86 anni, sorella del parroco della frazione, rimasto ferito nel crollo, e un cittadino rumeno, mentre la quarta vittima è un volontario di Vigili del Fuoco, Simone Messina di 34 anni.

    Un secondo vigile del fuoco, Luigi Mezzani, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del centro Grandi Ustioni di Parma in gravi condizioni. Ferite più lievi per le altre quattro persone, tra cui Don Alfonso, parroco della vicina chiesa.

    I pompieri hanno lavorato tutta la notte, e la zona è stata ormai quasi totalmente liberata dalla macerie, mentre continuano i lavori di ripristino della rete gas.

    L'allarme era scattato ieri alle 9.45, quando Hera, multiutiliy che gestisce la rete gas nella zona, aveva allertato i Vigili del Fuoco per via del forte odore di gas metano proveniente dalla zona esterna alla palazzina. Intervenuti i pompieri del vicino comune di Monzuno stavano procedendo allo sgombero della palazzina stessa e degli edifici circostanti quando, intorno alle 10.15 è avvenuta, fortissima, la deflagrazione.

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    I cittadini di San Benedetto del Querceto denunciano forti ritardi nell'intervento: secondo le testimonianze degli abitanti i centralini di Hera erano stati avvertiti sin dalla prima mattina, già intorno alle 7.00, dell'evidente fuga di gas metano, che pare fuoriuscisse anche dai tombini dell'area intorno alla casa.

    ''Noi abbiamo ricevuto la richiesta di intervento alle 9:15 - ha detto l'ingegnere Tolomeo Litterio, comandante provinciale dei vigili del fuoco - Quello che e' successo prima che arrivasse la segnalazione a noi, non e' a mia conoscenza".

    Hera ha dichiarato di essere "a disposizione, e pronta a collaborare con le autorità per ricostruire l'accaduto; al momento è stata avviata anche un'indagine interna, anche per confermare gli orari in cui si è avuta la segnalazione, che - ha confermato la società - è arrivata in mattinata, e in seguito alla quale sono stati allertati i vigili del Fuoco".Sulla dinamica esatta dell'incidente e sulle eventuali responsabilità la Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta.

    L'INCHIESTA
    Un fascicolo contro ignoti per le ipotesi di disastro colposo e omicidio plurimo colposo e' stato aperto dalla Procura di Bologna sullo scoppio di San Benedetto del Querceto.

    L'inchiesta - ha spiegato un inquirente - si occupa di due profili: perche' si e' verificato lo scoppio e come sono stati attivati i primi interventi. In pratica, c'e' da chiarire come mai le prime chiamate al pronto intervento di Hera, la societa' che gestisce la distribuzione del gas, sono state fatte dagli abitanti del paese dalle 7 di mattina, ma l'intervento e' stato attivato solo dopo le 9.

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    In mattinata, in Procura si e' tenuta una riunione cui hanno partecipato il Procuratore aggiunto Luigi Persico, il Pm Antonella Scandellari e gli investigatori della Compagnia Carabinieri di San Lazzaro. E' stato deciso di acquisire tutta la documentazione sul fatto, dai tabulati delle telefonate ad Hera, alle mappe delle valvole della rete che distribuisce il gas. Sono gia' stati sentiti alcuni funzionari di Hera.

    E' stata inoltre decisa l'acquisizione di uno speciale sulla sciagura mandato in onda ieri dalla televisione privata 'E'tv', che ha raccolto le testimonianze degli abitanti del paese sul ritardo con cui sarebbe stato attivato l'intervento dopo le prime chiamate. ''Le voci dei cittadini raccolte sono di estremo interesse'', ha spiegato un investigatore. Chi ha chiamato Hera ieri mattina si sarebbe trovato a sentire la voce di un risponditore automatico.''Abbiamo tre ore da ricostruire - ha detto il Procuratore aggiunto Persico - Ci occupiamo del fatto in se', ma anche di altri risalenti nel tempo''.C'e' infatti un ulteriore aspetto che l'inchiesta dei magistrati e dei carabinieri vuole chiarire, ed e' quello relativo ad un'altra perdita (o piu' perdite) che ci sarebbero state nello stesso posto in passato, circa un anno fa. Clicca qui per ingrandire la foto

    Monsignor Caffarra:

     "Che il Natale porti consolazione"

    il cordoglio dell'arcivescovo: "Penso in primo luogo alle famiglie colpite nei loro affetti più cari e prego per il riposo eterno dei loro defunti",

    PALAZZINA CROLLATA Bologna, 24 dicembre 2006. - "La luce del Natale avvolga con la sua consolazione queste famiglie, e dia serenità a tutta la comunità": con queste parole il cardinal Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, esprime il suo cordoglio per la morte di cinque persone per il crollo di una palazzina a S. Benedetto del Querceto, in provincia di Bologna.

    "E' con grande dolore - si legge nel messaggio - che ho appreso la notizia del grave disastro che ha colpito la comunità di S.Benedetto del Querceto".

    "Penso in primo luogo alle famiglie colpite nei loro affetti più cari e prego per il riposo eterno dei loro defunti", prosegue l'arcivescovo, che dedica "un saluto particolare a don Alfonso al quale auguro pronta guarigione".

     
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