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Mostra "Annibale Carracci" ORARIO:da martedì a venerdì 9.00-19.00; sabato, domenica e festivi 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso lunedì. Mostra "Annibale Carracci"
L'Assunta di Annibale Carracci a S.Maria del Popolo a Roma Si tratta dell'unica esposizione monografica realizzata sull'artista. La pesca (1596)
La scelta di Ercole Annibale Carracci, 1596 Olio su tela, 167 × 237 cm Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte
Il trionfo di Bacco e Arianna La successiva attività romana, offuscata dal crescere di una malattia nervosa che lo condurrà prematuramente alla morte, brucia rapidamente le tappe di un itinerario mentale che, mutando audacemente di segno dalle premesse da cui era partito, giunge a gettare le basi di gran parte della cultura figurativa a venire e inaugura in termini insuperati il moderno genere del paesaggio e della pittura di storia di impronta classicista. 3 novembre 2006 Da Boccioni a Vedova: la Venezia del ‘900 in mostradi Annalisa Serpilli Braque, Lucio Fontana, Gino Severini, Amedeo Modigliani e Oskar Kokoschka. Sono solo alcuni dei nomi presenti alla Ca de' Carraresi di Treviso. “Venezia ‘900. Da Boccioni a Vedova” è una mostra che prosegue il cammino iniziato nel 2004 con l’esposizione dedicata all’Ottocento veneto, indagando, attraverso capolavori di pittura e di scultura, gli avvenimenti artistici veneziani dall’inizio del secolo agli Anni Sessanta fino ai giorni nostri. In tutto 50 artisti, 140 dipinti, 15 sculture, suddivisi in dieci sezioni, offrono un’ esauriente panoramica del Novecento veneziano. Il fil rouge dell’esposizione è costituito dalle mostre internazionali che la Biennale di Venezia organizza a partire dal 1895 e dai grandi segnali di rinnovamento verificati a Venezia con le mostre dirette da Nino Barbantini, a Ca’ Pesaro, nell’ambito della Fondazione Bevilacqua La Masa. In mostra allora è possibile ammirare “Canal Grande”, straordinaria e innovativa veduta di Venezia, oltre ad alcune opere eseguite durante la permanenza a Padova, come il “Ritratto dello scultore Brocchi” e “La nonna”: testimonianze preziose della creatività giovanile dell’artista. Se Boccioni rappresenta al meglio la stagione della nuova avanguardia italiana che si vuole imporre in Europa, Gino Rossi incarna la figura del veneziano eroico che da solo, riesce a portare a Venezia il linguaggio europeo della pittura del suo tempo, quello caratterizzato dalla stagione complessa e ricchissima di suggestioni del postimpressionismo, nella variante del sintetismo di Paul Gauguin e Paul Serusier. Fra tutti primeggia “La fanciulla del fiore”, esposta a Venezia nel 1910, poi “Il bevitore”, appartenuto all’amico pittore Felice Casorati, il “Ritratto della moglie” e alcune celebri tele dedicate all’isola di Burano e al paesaggio trevigiano. Una sezione della mostra è dedicata alle influenze esercitate dalla pittura internazionale in quegli anni. Apre il percorso un inedito capolavoro di Emile Bernard, l’amico di Cézanne e di Gauguin che nel 1906 esegue il “Ritratto di Benno Geiger” e da allora stabilisce un duraturo legame con Venezia. Sottile ma indissolubile il filo che lega il segno di Amedeo Modigliani alla cultura veneziana nel “Ritratto di Fabio Mauroner” eseguito durante la lunga permanenza nella città lagunare. Non mancano la “Veduta di Punta della Dogana” (1948) di Oskar Kokoschka e i Sentieri ondulati, di Jackson Pollock che Peggy Guggenheim ha donato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, a testimonianza del momento altissimo che la pittura vive a Venezia nel fertile contatto con l’arte europea e con quella d’oltreoceano. La mostra si conclude con un omaggio a Emilio Vedova nato a Venezia nel 1919, patriarca dell’astrattismo europeo, scomparso purtroppo proprio la scorsa settimana. Autodidatta, segnalatosi per l’originalità delle sue opere giovanili, già protagonista nella battaglia di rinnovamento ingaggiata dal Fronte Nuovo delle Arti con Giuseppe Marchiori e dal Gruppo degli 8, Vedova procede poi negli anni ’60 e oltre in un percorso solitario ma in costante confronto con le più avanzate ricerche internazionali. In questa sezione finale sono raccolti segni importanti che il Maestro veneziano ha tracciato sin dal periodo giovanile. Opere che testimoniano quel continuum che l’artista stesso ha teorizzato come fattore essenziale della sua poetica e del suo lavoro. |
Messaggio N°152 CRONACA AFFARI ITALIANI CINQUEALLECINQUE IL PRIMO QUOTIDIANO ON LINE SU CARTA http://www.libero.it/affaritaliani/ Aumentano Irap e Irpef ? Conti pubblici Per rispettare l’obiettivo del 2,8% per il rapporto deficit-Pil entro il 2007, il governo di Romano Prodi dovrà varare una manovra bis entro il mese di giugno. E’ questo l’invito del Commissario Ue agli Affari Economici e Monetari, Joaquin Almunia. Sui conti pubblici il governo comincia dall’abc. In attesa dei risultati della due diligence, il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, ha escluso l’introduzione di una manovra-bis e ha varato una direttiva che definisce i criteri e le priorità per il controllo e il monitoraggio costante ed efficace dell'andamento della spesa. In più ha messo al sicuro il gettito Irap per il 2006, con un decreto ad hoc varato dal Consiglio dei Ministri. Il governo ha anche aumentato l’Irpef e l’Irap in Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Sicilia. Sul rischio stop ai cantieri, Padoa Schioppa è parso ottimista, non escludendo che "nelle prossime settimane si possano stanziare nuovi fondi per l'Anas”. Guido Rossi: “Situazione grave” CINQUEALLECINQUE Giovedì 1° giugno 2006 Uefa: “Le squadre italiane a rischio coppe”. Kakà verso il Real CRONACHE POLITICA BUSINESS SPORT AFFARI ITALIANI Difesa viola/ La Fiorentina cerca di trattenere i suoi gioielli: Della Valle incontrerà Toni dopo i Mondiali nel difficile tentativo di convincerlo a rinunciare all’Inter. Buone notizie dal procuratore di Pasqual: “Rimarrà al 100%”. Roland Garros/ Secondo turno, continua l’ecatombe di italiani a Parigi: dopo il leader Volandri, è ora la volta di Sanguinetti che si è arreso in tre set al numero 11 del mondo, il ceko Radek Stepanek. Ritorno in Italia/ Il Benfica non ha esercitato il diritto di riscatto di 5 milioni per Fabrizio Miccoli che torna alla Juventus. Lo scandalo pallone è più grave del previsto. Lo ha dichiarato il commissario straordinario della Figc Guido Rossi, che ha ammesso: “Credevo la situazione fosse molto più circoscritta”. Intanto dall’Uefa arriva un messaggio chiaro al calcio italiano. Il segretario generale Olsson ha avvertito: “Nessuno si augura delle coppe senza squadre italiane, ma l’ipotesi è possibile”. E Adriano Galliani ha dettato le condizioni per lasciare la presidenza della Lega Calcio: “Bisogna riscrivere regole condivise e trovare il manager giusto”. Dopo Sheva, anche Kakà disposto a lasciare il Milan. Destinazione Real Madrid. Lamberto Sposini: l’ex vicedirettore del Tg5 dice, “La Rai è meglio di Mediaset”. Ingrato Alberto di Monaco: il principe riconosce una figlia 14enne. Meglio tardi che mai Festa del 2 giugno, appello alla concordia del Capo dello Stato Napolitano: la Repubblica resti unita Dialogo e rispetto/ Il capo dello Stato Giorgio Napolitano, nel messaggio agli italiani in occasione del 2 giugno, rilancia i temi che aveva già fatto suoi dopo l’elezione: “Nulla è più necessario che un clima di operosità e di responsabile collaborazione”. E ha aggiunto: “Esprimere un sentimento di più intensa appartenenza e comunanza patriottica, non significa fare vuota retorica”. “In politica serve collaborazione” Su Fox Crime anatema contro il guru delle Bestie di Satana Il papà di Tollis ad Andrea Volpe: “Lo spirito di Fabio ti perseguiterà” Scontro tra il Professore e i Ds sul caso delle cellule embrionali Staminali, Prodi boccia Mussi Ma D’Alema sta con il ministro Staminali/ I vescovi europei contro il ministro dell’Università Fabio Mussi: “Ribadiamo - afferma una nota della Comece, l’organismo che li rappresenta - la nostra obiezione contro il finanziamento da parte dell’Ue della ricerca che implichi la distruzione di embrioni umani”. Spaccatura tra laici e cattolici all’interno del Centrosinistra: Romano Prodi boccia Mussi, ma D’Alema sta con il ministro. Valentino e... la rossa a due ruote Ancora insieme: Valentino Rossi e la Yamaha hanno annunciato che il loro matrimonio proseguirà nel 2007. Il fenomeno di Tavullia sarà impegnato in prima persona a sviluppare la moto chiamata a entrare nella nuova era degli 800cc. Dopo due titoli iridati consecutivi, conquistati con il team di Brivio, il sodalizio prosegue, incurante delle voci di divorzio rilanciate dai media di mezzo mondo nei mesi scorsi. Come leggere questo rinnovo? Una scelta di vita da parte del fenomeno pesarese o cos’altro? In realtà la decisioni professionali di Valentinik si possono definire “obbligate”. I vertici Honda non gli hanno chiuso la porta in faccia, ma è altresì doveroso sottolineare che la nidiata di giovani campioncini su cui ha puntato la casa giapponese (Melandri, Pedrosa e Stoner) sta andando decisamente forte. Confermando così la bontà del progetto inaugurato dal patron Kanazawa, stufo di prendersi schiaffi in faccia, pardon in pista, da Rossi. Insomma, a breve non si possono ipotizzare ritorni di fiamma di questo tipo. Con la F1 poi il discorso è chiuso: il corridore di Tavullia e la Rossa si sono annusati e corteggiati, ma poi è finita lì. E indietro non si torna. Per queste ragioni era improbabile ipotizzare soluzioni in ottica 2007 al di fuori della Yamaha. L’unica strada percorribile avrebbe potuto essere legata alla Ducati, ma la moto di Borgo Panigale non dà abbastanza rassicurazioni di competitività oggi. Magari nel 2008. Ecco, quello potrebbe essere il momento per celebrare il matrimonio, l’ultima grande sfida di Valentino. Vincesse pure con la rossa a due ruote... Europa, sogno mai realizzato In un saggio le profetiche tesi di De Gasperi: «L’economia comune non garantisce unione» http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=938848 di CARLO DE RISIO LA MAPPA del mondo, come è raffigurata in Cina, è molto differente da quella che conosciamo fin dai banchi di scuola e assume oggi un significato ben preciso, perfino minaccioso. Con i suoi circa dieci milioni di chilometri quadrati e un miliardo trecento milioni di abitanti, la Cina - grande potenza emergente - figura al centro della mappa: sulla destra, oltre la distesa del Pacifico, si distinguono i contorni del continente americano; sulla sinistra, piccola piccola, l’Europa, estrema propaggine, poco di più di una appendice, del continente euroasiatico. Sarà questa la dimensione dell’Europa («minore» in tutti i sensi: geopolitici, economici, produttivi), man mano che ci addentreremo nel terzo millennio, se gli europei, prendendo contezza del loro incerto destino, non imboccheranno decisamente la via di una vera unificazione? Si fa sempre molta retorica, nel vecchio continente, sull’europeismo, immancabilmente evocato da questo o quel governo, all’atto dell’insediamento: un rito ripetitivo che avviene anche da noi. Ma è un fatto che gli Stati Uniti d’Europa sono ancora un traguardo da raggiungere: troppi gli egoismi, le remore, i distinguo, i raffioranti nazionalismi da parte dei vari patner. Una rilettura dell’iter percorso dal processo di integrazione, offre motivi di riflessione. Se ne ricava la sensazione (se non la certezza) che i valori invocati fossero più sentiti e presenti nell’immediato dopoguerra - con le cicatrici della guerra ancora aperte - che non oggi. Merito indubbiamente della caratura politica e della levatura morale dei «padri fondatori», da Jean Monnet Robert Schuman, da Alcide De Gasperi a Konrad Adenauer. Una carrellata lungo sessant’anni di storia europea; una documentazione anche giuridico-istituzionale sulla evoluzione della idea dell’Europa, dalla Ceca al Mercato Comune, alla Comunità a 6, poi a 7, infine a 25: questa la circostanziata disamina compiuta da Emilio R. Papa, ordinario di storia contemporanea, con il libro «Storia dell’unificazione europea» Bompiani, 305 pagine, 11 euro. L’autore parte da lontano. Si occupa anche dal progetto - sbiadito dal tempo e per la verità poco conosciuto - di un anglofrancese, su base paritaria, proposta da Churchill, con i tedeschi già accampati a Parigi, e discussa dal Consiglio dei Ministri francese il 16 giugno 1940. La Francia era in ginocchio, ogni speranza perduta. Eppure, la proposta del Premier inglese venne respinta con sdegno al grido: «Non vogliamo diventare un Dominion inglese!». Lo sciovinismo di sempre, anche in quel drammatico frangente: lo stesso che, nel 1954, portò alla bocciatura, da parte dell’Assemblea Nazionale, al canto della «Marsigliese», della Comunità Europea di Difesa «che avrebbe postulato l’unità politica quale sua conseguenza naturale». Il vecchio Edouard Herriot, si presentò su una sedia a rotelle per dire: «La Comunità europea è la fine della Francia!». Un impasto di sciovinismo ed egoismo si è manifestato ancora nel 2005, con i francesi che hanno votato contro il Trattato per una nuova Costituzione europea. Dure a morire certe convinzioni anche al di là della Manica, poiché Winston Churchill non resisteva alla suggestione di considerare il Regno Unito e il Commonwealth come il «sesto continente», convinto che gli inglesi, in cuor loro, tra l’Europa e il «gran largo atlantico» propendano sempre per quest’ultimo. A parte il faticoso ingresso del Regno Unito nella Comunità, certe resistenze permangono, se Londra non ha accettato l’euro. È di questi giorni la commemorazione di Altiero Spinelli, un europeista che vedeva lontano. State a sentire che cosa scrive l’autore sulla visione dell’Europa che aveva Altiero Spinelli e soprattutto sul metodo per conseguire una effettiva unificazione del continente. «Spinelli smentì sempre, puntualmente, l’illusione di una comunità europea che potesse realizzarsi gradualmente soltanto attraverso un processo di integrazione economica, finendo col partorire fatalmente, come una sua meccanica "appendice", la unione politica. Un risultato quest’ultimo impossibile a conseguirsi "senza modificare strutture e metodi dei modi di decisione" e "senza bisogno di partecipazione popolare, né di grandi dibattiti politici, grazie all’opera della burocrazia comunitaria e alla sua collaborazione con le burocrazie nazionali ed alla volontà politica di alcuni ministri e primi ministri". Proprio quest’ultima, che Spinelli aborriva, fu tuttavia la linea politica che andò avanti». Anche De Gasperi «rilevò i limiti di un senso di marcia guidato da realizzazioni di sola unità economica e definì un grossolano errore dire che si comincia "dal più facile aspetto economico, per passare poi al più difficile risultato politico"». Parole profetiche e diagnosi ineccepibile che conserva, inalterata, tutta la sua attualità e che si può estendere alla «funzione unificanta» della moneta unica, da parte di dodici Paesi. Sui vantaggi e svantaggi della moneta unica la polemica non si è del tutto sopita: è innegabile che l’euro non ha prodotto alcuna «euforia economica», ha determinato una certa inflazione per l’aumento del costo della vita, mentre permane - non giustificato - un elevato tasso di cambio col dollaro, con i seri riflessi che ne derivano per le esportazioni. L’euro rimane soprattutto (caso unico nella storia) la moneta di uno «Stato virtuale», di uno Stato che non c’è, o che non c’è ancora. Il viatico per la formazione degli Stati Uniti d’Europa richiede dunque una determinazione «politica» nuova e sentita a livello delle opinioni pubbliche: il «no» della Francia e dell’Olanda al Trattato per una nuova Costituzione è stato più di un campanello d’allarme. Diversamente, le sfide del XXI secolo vedranno il vecchio continente soccombente o, nella migliore delle ipotesi, ridotto in uno stato di minorità. |
Messaggio N°153 |
Messaggio N°151 Festa europea della Musica Openstudio Faenza, le evoluzioni della ceramica nel Terzo Millennio Giunto alla IV edizione, Openstudio2006, è un viaggio alla scoperta dell'arte delle giovani leve romagnole. Partendo da Faenza, la manifestazione si sviluppa nel territorio della provincia di Ravenna, sull'asse che collega Faenza a Ravenna con tappa a Russi. Per l'occasione saranno aperti gli studi d'arte, di design, delle botteghe d'artigianato ceramico e artistico con un'attenzione particolare sulle giovani risorse artistiche del territorio. Idea di fondo del percorso artistico è la fusione - finalmente raggiunta - tra arti superiori e arti applicate. Si assisterà così a mostre che hanno per tema la contaminazione tra ceramica, pittura, scultura, fotografia, video, musica, performance e allestimenti con la convinzione che l'arte contemporanea abbia finalmente eliminato i confini tra arti superiori ed arti applicate. Nei weekend del periodo, che va dalla fine di maggio al 18 giugno 2006, una trentina di studi d'arte e d'artigianato presenti sul territorio, in particolare nei centri storici di Faenza e Ravenna, apriranno le porte al pubblico ospitando opere di altri artisti, concerti, letture e performance. Si segnalano in particolare: "Lieve" all'interno del percorso Openstudio2006 Installazioni video, ceramica, pittura e oggetti trovati presso il Museo Carlo Zauli Faenza (RA), via della Croce, 6 - Faenza (RA) dal 27 maggio al 18 giugno 2006 – "Angelo Biancini. Sculture e ceramiche dagli anni Trenta al dopoguerra" Museo Internazionale della ceramica, viale Baccarini, 9 - Faenza dal 2 giugno al 30 novembre. Il 17 giugno inoltre il museo della ceramica apre le sale dedicate alla ceramica del '900 Per informazioni visita il sito web del Museo Internazionale della Ceramica. "L'Abitare e l'Argilla" Oggetti d'arredo tra arte, artigianato e design realizzati da ceramisti faentini Museo dell'Arredo Contemporaneo, s.s. S.Vitale 253 dal 3 al 18 giugno Russi. Nell'ambito di OpenStudio06 nel centro storico di Faenza, Russi e Verona saranno aperti studi d'arte, ceramica e mosaico. Per maggiori informazioni sul percorso fra le botteghe artistiche e di artigianato ceramico, e sulle mostre e gli eventi correlati a Openstudio Faenza 2006 clicca qui Festa europea della Musica Il 21 giugno l'Europa intera celebrerà la Festa della Musica. In virtù della sua capacità di superare barriere culturali, politiche ed economiche, la musica diventa lo spunto per aprirsi conoscenza a orizzonti diversi da quelli in cui ci muoviamo abitualmente. La Festa della Musica è una gioiosa ventata di creatività che invade piazze, strade, parchi e anche i luoghi segreti e misteriosi di tutte le principali città d'Europa (a Barcellona, Berlino, Bruxelles, Budapest, Istanbul, Liverpool, Lussemburgo, Napoli, Milano, Parigi, Praga, Roma e S. Maria da Feira si svolgerenno gli eventi musicali più importanti). Nata in Francia nel 1982, la Festa della Musica ha assunto dal 1995 un carattere internazionale. I principi che ispirano la Festa Europea della Musica sono pochi e semplici improntati sull'universalità del "codice linguistico" musicale. In base a ciò vengono rappresentati tutti i generi musicali con la possibilità di fruirne gratuitamente. A partire dall'edizione 2006 con lo slogan "MusicArte" il Ministero per i beni e le attività culturali aderisce alla Festa della Musica prestando i propri luoghi come teatri di eventi musicali gratuiti. La Festa sarà così un'occasione per offrire al pubblico momenti di partecipazione e di coinvolgimento. Si tratta di una manifestazione concepita per svolgersi all'aria aperta ed ha la sua collocazione ideale nelle strade, nelle piazze e nei parchi. Ma è anche l'occasione per aprire eccezionalmente alla musica luoghi diversi (musei, ospedali, carceri, edifici pubblici), per stimolare l'incontro e lo scambio tra giovani musicisti, per suggerire alle grandi istituzioni di uscire dai loro luoghi abituali di rappresentazione, o di accogliervi generi a torto considerati come minori o antagonisti. Per quanto riguarda Roma e' bene ricordare che la Festa inizia già il 19 giugno. Dal 1994 infatti la manifestazione segna l'inizio ufficiale dell'Estate Romana. Saranno circa 300 i concerti gratuiti (dal pop al rock, dalla canzone d'autore al folk, dalla classica alla sperimentazione multimediale) nella capitale. Per saperne di più clicca su Festaeuropeadellamusica.com Ricevi Focus on Entertainment perchè sei iscritto ad una delle seguenti newsletter: Buongiorno, Buongiorno Music, Bweekly, Cinemaespettacolo, Giocomania, Jukebox, Stranomavero, Teenmailer, Videogame console, Videogame pc, Vitadacani, Vitadagatti, Webloid, Zapbymail. * La disiscrizione è immediata; non si riceveranno messaggi di conferma. (Pillow) Fight Club Ragazzi che danzano per la strada e gente che si prende a cucinate in piazza. Ecco il new entertainment! Stanchi dei soliti giochi solitari, o dei pomeriggi passati a fare noiose vasche su e giù nella strada principale con la ragazza o gli amici? Be', date un'occhiata alla rete. Tra feste improvvisate e lotte a base di cuscini e allegria, il divertimento è assicurato! Due ragazzi si aggirano furtivi di notte. Arrivano vicino a un'automobile, lui guarda lei con un'espressione seria, appoggia le mani sul tetto e comincia a scuotere la vettura: l'antifurto non lascia scampo, suona l'allarme. Ma i due ragazzi non scappano e cominciano a ballare a ritmo della sirena. Era una divertente pubblicità del Cornetto Free Music Festival, che ritraeva la voglia di musica dei giovani e un modo per appagarla. Ma stramberie del genere non esistono esclusivamente nella scatoletta magica della TV: impazzano ormai nelle strade di molte città europee, Bel Paese compreso, e sono la testimonianza di un nuovo modo di divertirsi. Uno degli esempi più concreti è il Mobile Clubbing: persone munite di lettori MP3 si ritrovano in luoghi pubblici e cominciano a ballare freneticamente, ognuno seguendo la propria playlist favorita, in un turbinio di risate e gesti asincroni. Sembra che la tendenza sia stata involontariamente lanciata dall'artista anglosassone Ben Cummings: in fila ad uno sportello e col fido iPod nelle orecchie, ha cominciato a ballare incurante degli astanti. Un successo! Tutta la fila si è trasformata un serpente danzante, senza limiti di età. E questo dimostra come i lettori MP3 siano ormai una realtà diffusa nella nostra vita. Ora i Mobile Clubbing vengono regolarmente organizzati grazie al tam tam di sms ed Internet. Se amate ballare, ma non siete così coraggiosi da farlo in pubblico, potete partecipare ad una Silent Disco: molto diffusa in Olanda, è una discoteca senza altoparlanti. La musica viene trasmessa tramite cuffie wireless, permettendo ad ognuno di personalizzare il volume. La salvaguardia dell'udito si sposa al sonno dei vicini e a un'atmosfera più soft dove è possibile chiacchierare. Attesissimo l'evento internazionale di Glastonbury il 24, 25 e 26 giugno. Il primo appuntamento italiano con le Silent Disco è previsto per il Flippaut Festival di Bologna, l'1 e 2 giugno all'Arena Parco Nord di Bologna; tra gli ospiti: Deftones, Isobel Campbell + Mark Lanegan, Dredg, Muse, Richard Ashcroft, Cristina Donà. Ma la stramberia più grande, divertente e contagiosa è assolutamente la Pillow Fight: decine di persone si radunano apparentemente senza motivo in una piazza, si guardano intorno circospette e allo scattare di una data ora tirano fuori le armi e cominciano a darsele di santa ragione. Violenza gratuita? No, perché le armi sono…dei cuscini! La lotta a cuscinate è un evento globale, ha catturato Londra, Madrid, New York, Tokyo, ma anche Milano e Roma, dove da poco si è tenuto il primo match. La "soffice apocalisse" consta di regole precise: non si può colpire chi è disarmato o chi implora pietà piagnucolando pateticamente. Al termine del match, eventuali piume fuoriuscite dalle armi devono essere raccolte. Chi viene sorpreso con un "cuscino contundente" viene bersagliato da tutti i giocatori e poi allontanato. La lotta dura dieci minuti, e deve svolgersi nel pieno rispetto delle regole. Questo è quanto sostenuto dai promotori nostrani, che si autodefiniscono "Massa Autonoma per la Terminazione dell'Apatia Nazionale". Le alternative alle noiose giornate trascorse durante questo lungo inverno, sono appena iniziate. Per conoscere le prossime Pillow Fight, per farsi un'idea precisa e soprattutto per guardare più da vicino le menti contorte e geniali che per prime hanno aderito a questo progetto, basta fare un giro su Romanpillowfight.blogspot.com/ o semplicemente scrivere Pillow Fight in un qualsiasi motore di ricerca. Chissà che la prossima sfida non sia nella vostra città…e d'ora in poi, diffidate di chi cammina con un cuscino sottobraccio. Prima regola del Pillow Fight Club: non si parla del Pillow Fight Club. Ricevi Focus on Entertainment perchè sei iscritto ad una delle seguenti newsletter: Buongiorno, Buongiorno Music, Bweekly, Cinemaespettacolo, Giocomania, Jukebox, Stranomavero, Teenmailer, Videogame console, Videogame pc, Vitadacani, Vitadagatti, Webloid, Zapbymail. * La disiscrizione è immediata; non si riceveranno messaggi di conferma. |
Messaggio N°374 27-09-2006 - 10:04Tags: FAMIGLIA CASA PROBLEMI
Trovate 5 minuti del vostro tempo prezioso! Aiutatemi ad aiutare Yasmin! E con lei le troppe ed i troppi Yasmin! Girate la mia e-mail ad amici e conoscenti! Forse qualcuno la può aiutare! Ho scritto al Presidente della Repubblica, per inciso al Presidente Ciampi si mandavano le e-mail, con il Presidente Napolitano occorre sintetizzare sul sito in uno spazio di 5000 caratteri! Della lerrera della povera Yasmin, ne entra silo la metà. Di lei so solo che sta soffrendo per la SLA. Un dolore fisico e psicologico. Si sente un "peso", anche economico per la famiglia! Non trovando dignitosa la "vita" a cui è costretta, medita il suicidio, come un suo "amico"! Ho con lei un flebile contatto avendole inviato alcuni messaggi Web. So solo che ha 45 anni ed è di Milano. Ho scritto ai servizi sociali del Comune di Milano, forse la conoscono, forse la assistono! Ho già inviato più di 1.000 e-mail! Sto cercando sempre nuovi indirizzi! Scriverò anche alla Regione Lombardia, troverò bene l'indirizzo! Ma il silenzio è totale ed io quest' urlo di dolore lo sento sempre più assordante! Aiutatela anche voi! L'URLO NEL SILENZIO Mi permetto di fare un commento, visto che a differenza di tanti che vivono il problema solo sotto forma di notizia io lo vivo sotto forma di realtà. Sono malata di Sclerosi Laterale Amiotrofica malattia neurologica che paralizza tutti i muscoli in breve tempo. Così non riusciamo più a muovere il nostro corpo, non parliamo più, non mangiamo più infatti ci viene inserito un tubo nello stomaco per mangiare e bere (alimentazione forzata) e veniamo attaccati a un respiratore (tracheotomia) per poter respirare perché la morte per arresto respiratorio è la nostra fine comune. Nonostante queste procedure dal momento della diagnosi, attendiamola morte perché nulla attualmente può salvarci. Non ci sono cure e non apro la parentesi ricerca e cellule staminali perché non è la sede adatta anche se visto che la vita è sacra non comprendo perché la mia che è completa e reale valga meno di quella di un embrione sovrannumerario. Alcune affermazioni di politici in risposta al caso Welby, mi hanno fatto capire quanto parlino solo perché legittimati a farlo, ma senza cognizione di causa. Mi riferisco in special modo alle affermazioni dell’onorevole Pedrizzi (AN) che si dice contrario all’eutanasia in ragione del principio della sacralità, dell'indisponibilità e dell'intangibilità della vita umana, e a favore di investimenti nelle cure palliative e nella terapia del dolore, affinché la sofferenza dei malati possa essere il più possibile lenita ed essi possano ricevere un adeguato accompagnamento umano, rispettoso della dignità della vita e della morte. E dell’Onorevole Di Virgilio (Fi) che si associa alle affermazioni del precedente asserendo che è ora di finirla con il diffondere questa assurda cultura della morte. Dobbiamo tutti gridare con forza tre no: no all'eutanasia, no all'accanimento terapeutico, no all'abbandono terapeutico. Il primo, si cela dietro paroloni di una filosofia che nemmeno lui comprende, è un piccolo Ponzio Pilato che si lava le mani dei reali problemi di un malato terminale. Probabilmente a lui non è mai accaduto di avere in famiglia un malato che non ha futuro, altrimenti proprio per la sacralità della vita parlerebbe in altri termini. Comunque visto che a differenza dei suo predecessori storici non ci butta più nei forni e ci concede di vivere, aspetto con ansia una sua LEGGE SULLA VITA. Mi spiego meglio, mi aspetto che mi paghi i 3 turni di personale infermieristico che la malattia mi impone, in cifre 4000.00 euro mensili (lo Stato mi elemosina di 450.00 euro di accompagnamento e 250.00 euro di pensione), che non mi faccia più attendere 14 mesi per una sedia a rotelle adatta alla mia persona, e che trovi del personale addestrato che venga ad allietarmi i miei statici e solitari pomeriggi. Senza contare che il dolore interiore che proviamo vivendo così non può essere alleviato da nessuna cura palliativa contro il dolore. Fatto questo forse potrei cambiare idea ma non mi sembra un progetto realizzabile visto che pochi mesi fa un mio amico Cesare S. è andato in televisione chiedendo di poter vivere in modo adeguato o di staccare la spina. Dopo 12 anni di sindrome chiamata Locked in dovuta alla Sla, muove solamente i bulbi oculari, è indebitato fino al collo e non sa più come fare. Non mi sembra però che nessun politico di alto rango sia andato a casa sua per valutare la situazione e poi abbia varato una legge per la vita indipendente. L'unica proposta è stata quella di ricoverarsi in un Hospice che equivale a dire ricoverati e muori in silenzio, anche perché non stiamo parlando di vecchietti ultranovantenni che non sanno più dove sono, a parte che sono contraria al ricovero anche per questi se si può farne a meno, stiamo parlando di persone quarantenni con famiglie e affetti di cui verrebbero privati. . L'altro, il Di Virgilio,ha poche idee belle e confuse, farebbe più bella figura se parlasse di calcio o delle vacanze appena passaate, Grida no all'eutanasia, rispettabile opinione, no all'accanimento terapeutico… qui sorrido. L'accanimento terapeutico vuol dire dare terapie anche quando si sa che non servono a nulla avvalendosi di medicinali o macchinari. A questo punto per i malati di sla ad esempio, non verrà più fatta la peg (il sondino che ci permette di bere e di mangiare ) oppure non ci verrà più fatta la tracheotomia. Meraviglioso,lui è contro una morte dignitosa, indolore e serena ma è a favore di una morte per fame, sete, soffocamento. Insomma, per usare le sue parole, smettiamola di diffondere questa cultura della morte!! No all'abbandono terapeutico, insomma dobbiamo fare quello che vuole lui e nemmeno essere padroni del nostro destino. E che dire del testamento biologico che dovrebbe tutelare pazienti e medici che non viene accettato?. Io vivo attaccata ad un respiratore per 15 ore al giorno,se dovessi aver necessità di utilizzarlo ulteriormente, dovrei subire un intervento di tracheotomia d’elezione oppure d’urgenza nel caso di arresto respiratorio. In ospedale non hanno accettato le mie direttive anticipate sostenendo che il loro compito è quello di salvarmi la vita ad ogni costo anche se sanno che io non voglio essere salvata. E questo, non perché non voglio vivere, ma perché non voglio vivere in questo modo. Il suggerimento è stato di non chiamare il 118 nel momento del bisogno. Alla faccia delle tanto sbandierate cure palliative che rendono il passaggio meno doloroso. Per loro dovrei morire soffocata nelle quattro mura della mia stanza senza l’aiuto di nessuno. Insomma la frase si nasce soli e si muore soli è vera purtroppo. Forse ha ragione Pannella quando dice che esiste un mondo sommerso dove l’eutannasia è ampliamente praticata ma non si deve dire, un po’ come quando non c’era la legge sull’aborto che era praticato in silenzio e di nascosto. Personalmente mi auguro che grazie alla forza di Piergiorgio Welby ci siano dei dibattiti politici seri tra persone informate e non fra persone che parlano solo perché hanno l'investitura per farlo. Spero che si arrivi almeno al riconoscimento del testamento biologico se non a qualcosa di più alto ma forse troppo civile per la nostra società. In realtà non accettiamo che una persona voglia porre fine alla propria esistenza. Questo cozza con l’idea della vita eterna e con il pensiero che se non ci fosse la morte non ci sarebbe nemmeno la vita, ma è così gli uomini vivono di contraddizioni. In un blog ho letto: “solo Dio, così come ci ha messi al mondo, può avere la facoltà di riprenderci”. Allora chiedo, ma perché questo Dio è stato così premuroso da venire qui da me, darmi tre bambini e adesso è tornato per togliergli la loro mamma ? Di certo la risposta sarà che è la prova a cui ci sottopone e se abbiamo fede sarà la nostra salvezza, io non ho mai incolpato nessuno di quello che mi è accaduto, tanto meno questo Dio. E queste sono solo frasi fatte, tutto accade per un motivo, finchè c’è vita c’è speranza tutte frasi che ci vengono dette perché qualcosa ci devono pur dire. Io penso che nel momento in cui nasciamo assumiamo un grande impegno con noi stessi, quello di volerci bene e di vivere di conseguenza, di compiere scelte responsabili compresa quella di porre fine alla nostra esistenza se il dolore di vivere è più forte di quello di morire. Yasmin Inviato da yasmin7 il 25/09/06 @ 16:03 via WEB Sesso: FEtà: 45Nazione: ItaliaReg: LombardiaProv: Milano Città: milano (Rispondi) Egregio Signor Presidente, Yasmin, anche lei malata di SLA, ha chiesto aiuto al mio Blog. Io, signor nessuno, chiedo aiuto a Lei ed ai miei lettori! Grazie a Lei per l'attenzione, grazie a chi vorrà aiutare Yasmin, anche solo con una parola o un gesto più appropriati dei miei! Con l'ugurio che con la Sua autorevolezza possa contribuire a trovare soluzione per lenire il dolore fisico e psicologico delle troppe e troppi Yasmin, le porgo i miei saluti! Franco Gasparini Inviata per conoscenza al Sig. Sindaco di Milano .. Mi sono messo in una cosa che è il pozzo, di San Patrizio del dolore. Sto piangendo! Ho trovato solo queste parole:Non ci sono parole di fronte al tuo dolore! Grazie per la tua chiara, accorata e piena di dignità nella propria sventura. Che tu possa avere l'aiuto e la pace che desideri! Franco Gasparini (Rispondi) Vorrei aiutare Yasmin! Ma come? Mi rivolgo a tutti i miei lettori: Yasmin pone un'altrnativa: vivere dignitosamente o poter farla finita con il dolore! Per vivere dignitosamente, dice, servono 4.000 Euro al mese, nessuno glieli dà! Non lo Stato! Non i miei pochi lettori, ma qualcuno potrebbe fare qualcosa? Rimane il problema di una legge seria! Diffondete questo Urlo per rompere il Silenzio! Yasmin, aimé, è una dei troppi "signor nessuno" che soffrono, senza nessuno che gli dia voce. Ma anch'io sono un "signor nessuno", un rottamato! Io scivo a tutti voi ed al Presidente della Repubblica. Franco Gasparini |
Messaggio N°43 03-05-2006 - 00:36Tags: CARNEFICI E VITTIME I caduti di Nassiriya e Kabul L’addio ai caduti di Nassiriya e Kabul 2 gli alpini morti per il nuovo vile attentato in Afganinistan: il tenente Manuel Fioriti ed i maresciallo Luca Bolsinelli. Martedì le loro esequie Purtroppo anche il maresciallo aiutante Enrico Frassinito non è sopravvissuto alle gravi ferite! Grande commozione nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma per i funerali dei due alpini uccisi a Kabul. A Verona estremo saluto a Enrico Frassanito, quarta vittima della strage di Nassiriya. Il Generale D’Arrigo intervistato da Affari attacchi sono verosimili”. : “Tutte le ipotesi sugliBenedetto XVI: “Hanno perso la vita in una missione di pace” Nassiriya: il maggiore dell’Esercito, dei carabineri parole di monsignor Bagnasco nell’omelia nella Basilica di Santa Maria degli Angeli: dell’Italia è qui e pulsa per i caduti di un vile attentato terroristico”. Nicola Ciardelli e i marescialliFranco Lattanzio e Carlo De Trizio. Emblematiche le“Il loro sacrificio non sarà vano. Il cuoreLetto anche un messaggio del Papa: “I militari italiani hanno perso la vita nel generoso adempimento di una missione di pace”. Presenti ai funerali i parenti delle vittime e le più alte cariche dello Stato. http://www.libero.it/affaritaliani/ Inviato da: fra.gasCommenti: 0 permalink - segnala ad un amico Messaggio N°85 22-05-2006 - 16:53Tags: CARNEFICI E VITTIME POVERO CALLIPARI Nicola Calipari, il funzionario del Sismi che ha fatto da mediatore per la liberazione di Giuliana Sgrena è stato ucciso dai colpi esplosi da un blindato delle truppe statunitensi contro l’automobile dei servizi segreti italiani che trasportava Giuliana verso l’aeroporto di Baghdad. Nicola Calipari l’ha salvata due volte: l’ultima, riparandola col proprio corpo durante la sparatoria. Nato a Reggio Calabria, aveva 50 anni, era sposato e padre di due figli, una ragazza di 19 anni e un ragazzo di 13. In polizia da oltre vent'anni, Nicola Calipari aveva reso possibile anche la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta. Lunedì 7 marzo a Roma si sono celebrati i funerali di Stato. Il ricordo da il Manifesto Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina Messaggio N°49 08-05-2006 - 23:04 Ahmadinejad scrive a Bush http://www.libero.it/affaritaliani/ Caro amico ti scrivo... Il presidente iraniano Ahmadinejad invia una lettera a Bush per risolvere lo stallo sul nucleare. Passo storico nelle relazioni tra Teheran e Washington, interrotte 26 anni fa dopo la crisi degli ostaggi nell’ambasciata Usa. La Casa Bianca: non sappiamo nulla. Scende il petrolio.
Messaggio N°123 26-05-2006 - 09:41Tags: CULTURA CRONACA CINEMA TEATRO MOSTRE Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina Mostra: STRADE BLUARTE SS 9 Ingresso gratuito Un diavolo per capello, dalla Sfinge a Warhol. Arte, acconciature, società http://www.comune.bologna.it/museoarcheologico/mostre/mostre.htm
Il Museo Morandi organizza tutti i giovedì non festivi alle ore 16 una visita guidata alle sale del Museo. Questo servizio viene sospeso dal 15 giugno al 15 settembre. http://www.museomorandi.it/sec_pag.htm E’ necessaria la prenotazione (tel. 051-203332; 203247). Prezzo Euro 3,00 a persona.
Il sistema dei Musei Civici d'Arte Antica comprende tre istituzioni museali cittadine: il Museo Civico Medievale, (Palazzo Ghisilardi), le Collezioni Comunali d'Arte (Palazzo Comunale) e il Museo Davia Bargellini (Palazzo Davia Bargellini). Alle attività istituzionali di conservazione e promozione del patrimonio museale, si affianca l'attività di studio, che si traduce nell'edizione di numerose pubblicazioni, sia di carattere scientifico (catalogo delle collezioni permanenti, cataloghi di mostre, rivista periodica "Arte Bologna. Bollettino dei Musei Civici d'Arte Antica") che didattico e divulgativo. Trovano inoltre posto nell'edificio un abiblioteca specialistica dotata di oltre diecimila volumi in cui è confluito anche il fondo donato da Cesare Gnudi, una fototeca che raccolglie migliaia di immagini sull'intero patrimonio dei Musei Civici d'Arte Antica e un archivio in cui è documentata la storia delle collezioni dall'Ottocento a oggi. 6 MLN per la SGRENA ? Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina Londra, 22 mag. (Adnkronos) - Italia, Francia e Germania avrebbero pagato 45 milioni di dollari come riscatto per liberare nove ostaggi rapiti in Iraq, malgrado abbiano negato di averlo fatto. Lo scrive oggi il Times di Londra, affermando che l'Italia avrebbe pagato 5 milioni di dollari per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta nel settembre 2004 e 6 milioni di dollari per quella di Giuliana Sgrena nel marzo 2005. L'articolo e' illustrato da una foto delle due Simone dopo il rilascio. Alla faccia dell'inflazione! |
Messaggio N°112 25-05-2006 - 19:32Tags: CULTURA CRONACA CINEMA TEATRO THE ROLLING STONES Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina Focus on Entertainment: Mantova Musica Festival 2006 Fino al 28 maggio 2006 si terrà la terza edizione del Mantova Musica Festival: 70 concerti, 60 ospiti e più di 100 eventi collaterali. Saliranno sul palco: Nannini, Battiato, Paoli, Lauzi, Fava, Morgan, Cristicchi, Fabi, Venuti, Caparezza, Dolcenera. Il Festival sarà diviso in varie sessioni: "Jazz Friends" a cura di Gaetano Liguori, il laboratorio rock di "Hyde Park", presentato dall'attrice Lucia Vasini, la "Musica d'Autore" con la partecipazione di Aco Bocina, Pacifico, Fava, Segreto, e il concerto di chiusura di Gianna Nannini. La manifestazione si svolgerà quasi tutta all'aperto, articolata su più piazze (Sordello, L.B. Alberti, Erbe, Mantegna, Marconi, Rotonda di San Lorenzo, Campo Canoa, Guastalla) mentre il Teatro Bibiena continuerà a ospitare le monografie e alcuni spettacoli satirici o d'élite. Mixedmedia in Bicocca Milano ospiterà fino al 28 maggio all'Hangar Bicocca, in viale Sarca 336, MixedMedia, un evento internazionale di new media art, architettura, sound e audiovisivi. Nella sezione Sound e Audiovideo, curata da Marco Mancuso, dodici artisti, a cavallo tra musica elettronica, video e prodotti audiovisivi di varia natura, saranno chiamati a confrontarsi con i loro progetti. L'idea è quello di consacrare Milano come centro di interesse per le attività creative e professionali legate all'elettronica e al digitale. Rolling Stones, tour rinviato Bernard Doherty, portavoce dei Rolling Stones ha annunciato che il tour del gruppo, che sarebbe dovuto iniziare sabato prossimo a Barcellona, sarà slittato di qualche settimana a causa dell'intervento chirurgico alla testa subito dal chitarrista Keith Richards, dopo una caduta da una palma durante una vacanza nelle isole Figi. Doherty ha fatto sapere che: "I Rolling Stones annunceranno le date della loro tournee europea nei prossimi giorni". Carmen Consoli, parte il tour europeo Dopo il grande successo ottenuto in Italia con il suo Tour 2006 "Dal Simeto al Tamigi", Carmen Consoli si appresta a cominciare le tappe europee. L'esordio live all'estero comincerà il 25 maggio da Madrid. Un viaggio in autobus che avrà come filo conduttore il fiume. La cantante toccherà infatti le grandi città europee attraversate dai fiumi per arrivare alla tappa finale che sarà Londra con il suo Tamigi. L'artista dedicherà due giorni ad ogni città toccata dal tour, i soggiorni saranno l'occasione per incontrare e conoscere le realtà più interessanti presenti sul territorio: luoghi di rilevanza sociale e di scambio culturale, session con artisti, incontri con intellettuali, studenti e cittadini faranno parte dello scambio tra la Consoli e la città. Queste le date: 25 maggio a Madrid (L'Arena), il 27 a Barcellona (Sala Bikini), il 31 maggio a Berlino (Kalkscheune), il 1° giugno ad Amsterdam (Paradiso), il 2 a Lussemburgo (Rockhaal), il 3 a Zurigo (Moods), il 6 a Parigi (Cigale) per concludersi l'8 giugno a Londra (Camden Centre). Dolcenera, al via il suo tour Giovedì 1 giugno al Palazzetto dello Sport "Ezio Triccoli" di Jesi (Ancona), con inizio alle ore 21.30, Dolcenera sarà la protagonista di un concerto organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini. Il concerto sarà anche l'occasione per presentare in anteprima nazionale il suo nuovo tour europeo che toccherà, tra le altre, le città di Amburgo, Parigi e Berlino. Dopo il successo ottenuto con il nuovo cd "Un mondo perfetto", l'artista si appresta a farsi conoscere anche dal pubblico europeo. MUSICA: ROLLING STONES, RINVIATI QUINDICI CONCERTI IN EUROPA Londra, 24 mag. - (Adnkronos/ats) - In seguito alla caduta da una palma del chitarrista Keith Richards durante una vacanza nelle isole Figi, i Rolling Stones hanno rinviato di almeno un mese l'inizio della tourne'e europea, previsto per sabato prossimo a Barcellona. Lo ha detto all'agenzia di stampa elvetica Ats un portavoce dell'agenzia organizzatrice Good News. 6 ragazzi che un giorno sarebbero diventati i Rolling Stones erano molto diversi tra loro per provenienza ed estrazione sociale. Lewis Brian Hopkin Jones, nato il 28 febbraio 1942 a Cheltenham nel Glouchestershire, è di origini gallesi e figlio di due insegnanti; Ian Stewart, nato il 18 luglio 1938 a Sutton nel Surrey (Scozia), mamma casalinga e padre architetto ; Michael Philip Jagger nato il 26 luglio 1943 a Dartford nel Kent, con il padre insegnante e la madre parrucchiera; Keith Richards nato a Dartford il 18 dicembre 1943, anche lui di origini gallesi, viene da una famiglia operaia; William George Perks, nato il 24 ottobre 1936 a Londra, con padre muratore e mamma che fa la donna di servizio; Charles Robert Watts nato a Londra il 2 giugno 1941, il cui padre dopo il congedo dalla RAF è assunto come macchinista alla British Railways. Tutti quanti da bambini sono stati toccati dalla guerra anche se erano troppo piccoli per capire cosa stava accadendo e, quando il conflitto finisce, sono sui banchi di scuola e tutti tranne Brian Jones vivono a Londra. La musica diventa sempre piu' importante nelle loro vite, provano diversi strumenti e iniziano a cullare l'idea di formare un gruppo. Bill Wyman a 18 anni, mentre gli altri ancora vanno a scuola, è chiamato nell'esercito. Anche Ian Stewart viene chiamato nell'esercito ma dopo una settimana lo congedano. [modifica] I primi anni Nel 1956 Mick fa amicizia con un ragazzo che frequenta la sua stessa scuola, Dick Taylor, e con altri due compagni iniziano a suonare insieme senza mai però esibirsi in pubblico. Nell'estate del 1960 Jagger suona con gli amici nel salone parrocchiale della chiesa di Dartford e canta una canzone di Buddy Holly. Lavora part-time vendendo gelati fuori dalla biblioteca comunale e un giorno un ragazzo con le orecchie a sventola, Keith Richards, ne compra uno: è il loro primo incontro. Keith si ricordava le canzoni dopo aver ascoltato un disco o la radio, non gli piaceva andare a scuola e già all'ora non lasciava mai le sigarette. Nel 1960 a scuola conosce Dick Taylor, amico e compagno di banda di Mick. Ricorda Keith: "Dick Taylor fu il primo ragazzo con cui suonai". Nel 1957 Brian Jones ascolta per la prima volta una canzone di Charlie Parker e ne rimane cosi' entusiasta che obbliga i suoi genitori a comprargli un sassofono che rimane la sua ossessione finchè non gli regalano una chitarra acustica. Nel 1959 nasce il suo primo figlio illegittimo, da Valeria, una ragazzina quattordicenne di Cheltenham e nello stesso periodo abbandona gli studi. Nel 1958 Bill Wyman è congedato dall'Airforce e trova lavoro come magazziniere e impiegato in un'officina a Londra. L'Inghilterra degli anni Cinquanta non è solo rock'n'roll in quanto si sta affermando lo skiffle un tipo di jazz, suonato con chitarre e strumenti a percussione improvvisati, impregnato di blues che influenzerà anche i futuri Stones. Quando a Bill arriva la cartolina militare, nel 1955, è in classifica Bill Haley con "Rock Around the Clock" e "Finger of Suspicion" di Dickie Valentine è al numero uno. Questo è anche il periodo dell'inizio della favola di Elvis Presley, dei successi di Chuck Berry e di Little Richard. Nel 1960 Charlie Watts lascia la scuola, diventa grafico pubblicitario e scrive un libro su Charlie Parker che verrà poi pubblicato nel 1965. Nel 1962 inizia a suonare con il trio del pianista e attore Doodley Moore, mentre Mick Jagger un giorno, con sottobraccio molti dischi di rock&blues, incontra Keith Richard e prendono il treno insieme. Parlano di musica e scoprono di avere un amico in comune, Dick Taylor, cosi' decidono di rivedersi per suonare insieme. Loro tre con altri amici decidono di chiamarsi "Blue Boys" e nel loro repertorio c'era praticamente solo Chuck Berry. Il 25 maggio 1995 un nastro dei Blue Boys è stato messo all'asta da Christie e venduto per 52.250 sterline. Nel marzo del 1962 Brian Jones (che ora ha tre figli illegittimi) va all'Ealing Club ad ascoltare i Blues Incorporated del suo amico Alexis Corner, gruppo in cui suona Charlie Watts. La settimana successiva suona con la band, facendosi chiamare Elmo Lewis, ed è la prima volta che Charlie e Brian si parlano. Ad ascoltarli una sera c'erano anche Keith e Mick che terminato lo spettacolo parla per la prima volta a Brian dicendo che vuole formare un gruppo. Anche Brian ormai ha l'idea fissa di formare un gruppo e mette un annuncio su "Jazz News": il primo a rispondere è Ian Stewart. Suonano provando altri musicisti ma il nucleo rimangono sempre loro due; a giugno del 1962 a una delle prove va Mick Jagger e passa pochissimo che Mick, Keith e Dick si mettono a provare con Brian e Stewart (detto Stu). Intanto al Marquee di Londra suona Alexis Corner con il suo gruppo e il 12 luglio, dovendo partecipare ad una registrazione televisiva alla BBC, chiede a Brian e al suo gruppo di sostituirlo. Il giorno prima del concerto Brian decide di suonare con il nome di "Rollin' Stones" e la formazione è composta da: Mick Jagger (voce), Keith Richards ed Elmo Lewis (Brian) (chitarre), Dick Taylor (basso), Ian Stewart (piano) e Mick Ivory (batteria). [modifica] Esordio ufficiale L'esordio ufficiale avviene in uno dei templi del rock, il Marquee di Londra, il 12 luglio 1962. Fin dall'inizio costituiscono l'alternativa "sporca e cattiva" ai Beatles con una musica che attinge alle radici del rock'n'roll e del blues. Il successo fin dalla prime canzoni è grandissimo. Nei primi anni di attività i Rolling Stones si cimentano solo in rivisitazioni di brani del repertorio americano di rock & roll, blues e rhythm'n'blues come nei casi di Buddy Holly ("Not Fade Away"), Chuck Berry ("Carol") ma anche di Lennon/McCartney ("I Wanna Be Your Man"). Tra il 1964 ed il 1965 Jagger e Richards cominciano a incidere canzoni loro: "The Last Time" (un cui campionamento è stato riutilizzato più di 30 anni dopo dai Verve per la loro Bittersweet Symphony), "Get Off of My Cloud" e, soprattutto, "(I Can't Get No) Satisfaction". E proprio con "Satisfaction" (1965) che i Rolling Stones si impongono definitivamente. [modifica] Il primo album Nel 1966 arriva il primo disco composto solamente da canzoni loro. E' Aftermath, e segna un deciso affinarsi dei gusti musicali. Brian Jones si rivela, oltre che un gran chitarrista di scuola blues, un vero e proprio strumentista poliedrico: suona anche dulcimer e sitar. Seguono canzoni meno legate al blues: "Lady Jane" (quasi medievaleggiante), "Mother's Little Helper" (psichedelica), "Under My Thumb" (divenuta poi un classico del r'n'b). Dopo Afermath segue un biennio di noie giudiziarie e mezzi passi falsi. Between the Buttons e, soprattutto, Their Satanic Majesties Request (entrambi del 1967) vorrebbero essere repliche alla dilagante moda beat e a Sgt. Pepper's; in particolare, dei due dischi, si ricordano "Ruby Tuesday", "Yesterday's Papers" (da Between the Buttons) "She's a Rainbow" (da Their Satanic....): la psichedelia beat non è nelle corde degli Stones. E così, il 24 maggio 1968 esce un singolo che rimette le cose al loro posto: "Jumping Jack Flash" / "Child of the Moon". Nuovamente un r'n'b sulfureo dominato da un riff immortale la cui paternità, inizialmente attribuita a Keith Richards, in realtà pare essere del bassista Bill Wyman. Segue poi un filotto di dischi che assicurano a Jagger e compagni il titolo di Greatest rock'n'roll band in the world. Beggars Banquet (con la celebre canzone Sympathy for the Devil), Let It Bleed, Get Yer Ya-Ya's Out! Sticky Fingers e Exile on Main Street: ciascuno di questi viene citato in qualsiasi classifica di migliori dischi rock di sempre. Ma la fama ed il successo mondiale vogliono un loro prezzo. Ed è pesantissimo. [modifica] La tragedia Nel 1969 Brian Jones viene estromesso e pochi mesi dopo annegherà nella sua piscina durante un party, in circostanze mai del tutto chiarite, e viene sostituito da Mick Taylor, il quale poi abbandonerà il gruppo nel 1974. Nel successivo tour americano del 1975 al suo posto subentra Ron Wood, già al fianco di Rod Stewart nel Jeff Beck Group e nei Faces. Durante gli anni '80 il gruppo attraversa un periodo di profonda crisi, sia creativa sia personale e nel 1986, all'indomani dell'uscita di Dirty Work (non supportato da alcun tour), si parla apertamente di separazione a causa di notevoli dissapori tra Jagger e Richards. Seguono quindi progetti individuali dei due capibanda: Jagger con She's the Boss, Primitive Cool e Wandering Spirit e Richards si segnala con i suoi Expensive Winos e con gli album Talk Is Cheap e Main Offender. Sia Richards che Jagger fanno anche concerti solisti. Jagger arruola Jeff Beck come chitarra solista nella sua tournée. La riunione Nel 1990, visto che i Glimmer Twins non hanno riscosso un particolare successo con i loro progetti solisti, si torna all'ovile e con Steel Wheels si riaprono i battenti della premiata ditta Stones. Segue immancabile tournée mondiale e album live. Ecco fino al 1997 si procede così: album ogni tre anni tour e poi, inesorabile, disco dal vivo. Dal 1997 con Bridges to Babylon nulla più, se non qualche traccia inedita nell'ennesima antologia (40 Licks) che celebra il quarantennale della Band. Per strada si è perso Bill Wyman che dai primi anni '90, annoiato dalla pantomima, ha mollato il colpo e ora si diverte con una nuova band "The Rhythm Kings" deputata solamente ad una musica energetica e di puro divertissement; é stato sostituito da Darryl Jones, però come collaboratore non come membro ufficiale della band. Ad Agosto 2005 ripartono per una nuova tournèe, mondiale ovviamente e il 2 Settembre 2005 ha visto la luce A Bigger Bang un disco di canzoni nuove che dopo circa 8 anni dà un seguito a Bridges to Babylon. Pare che ci sia anche una canzone velatamente dedicata a Condoleezza Rice ("Sweet Neocon"). Al loro concerto a Rio de Janeiro hanno partecipato piu` di 1.500.000 persone. [modifica] Formazione [modifica] Attuale Mick Jagger - voce Keith Richards - chitarra Ron Wood - chitarra (dal 1975) Charlie Watts - batteria (da gennaio 1963) Darryl Jones - basso (dal 1992) [modifica] Ex componenti Bill Wyman - basso (dicembre 1962-1992) Mick Taylor - chitarra (1969-1974) Brian Jones - chitarra (1962-1969) Dick Taylor - basso (1962) Mick Avory - batteria (solo il primo concerto al Marquee il 12 luglio 1962) Tony Chapman - batteria (da agosto 1962 a gennaio 1963) Ian Stewart - pianoforte (Componente del gruppo dal 1962 a maggio del 1963, poi come collaboratore fino al 1985 anno della sua morte.) Merita una citazione a parte Ian Stewart (detto Stu), che agli occhi del grande pubblico e' sempre apparso come una figura di secondo piano, ma ha invece contribuito in maniera determinante alla nascita e alla vita del gruppo. Per questo viene citato ormai come "il sesto Stone". [modifica] Discografia Come per i Beatles, anche i Rolling Stones hanno visto per i primi anni della loro attività una discografia "americana" ed una discografia "inglese". Per gli Stones questa situazione è perdurata sino alla pubblicazione di Between the Buttons. Negli USA sono infatti usciti L.P. appositi per quel mercato quali Flowers December's Children e The Rolling Stones, Now!. Lo stesso Aftermath (1966), uscito quasi in contemporanea su entrambe le sponde dell'Atlantico, ha una lista tracce diversa a seconda che si tratti dell'edizione inglese (con "What to Do" e "Out of Time") o americana (con "Paint It, Black"). Tutti i titoli, sia "americani" sia "inglesi", sono disponibili sul mercato anche grazie ad una recente operazione di restyling e rimasterizzazione. http://it.wikipedia.org/wiki/Rolling_Stones Messaggio N°144 29-05-2006 - 14:51Tags: CULTURA CRONACA CINEMA TEATRO Palma d'oro a Ken Loach Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina La Repubblica.it Vince "The Wind that Shakes the Barley" sulla rivoluzione irlandese e alle battaglie della vita e della Storia A Pedro Almodovar il riconoscimento per la migliore sceneggiatura CANNES - E' The Wind that Shakes the Barley di Ken Loach il film vincitore della 59esima edizione del Festival di Cannes, parabola della rivoluzione irlandese negli anni Venti che però parla - per ammissione del regista - di Iraq e di una certa idea di "esportazione della democrazia" e mescola, com'è nello stile del regista inglese, storia, impegno politico, denuncia sociale e melodramma. Il Premio per la miglior regia va invece a Alejandro Gonzales Inarritu per il film Babel, tre storie legate tutte da un elemento: un colpo di fucile. Delusione per l'Italia: nonostante applausi e apprezzamenti, né Il Caimano di Nanni Moretti né L'amico di famiglia di Paolo Sorrentino riescono a portare a casa uno dei premi principali. Fra i riconoscimenti, Gran Premio della giuria a Flandres di Bruno Dumont.
Ken Loach contro l’imperialismo A Cannes vince il cinema politico “Spero che la vittoria a Cannes serva a far vedere i miei film anche in Inghilterra, dalla premiazione, parla con Festival: “Davanti alle guerre e alle occupazioni cui assistiamo, oltre che in Italia e Francia”. A poche oreAffari Ken Loach, vincitore delfilnalmente il cinema torna a occuparsi della realtà. che altri film, ora, denuncino dittature e imperialismi”. E Pedro SperoAlmodovar, il grande sconfitto, maschera la delusione: “Sconto la maledizione del favorito. Ma sono contento per il premio vinto dalle mie attrici...”. Su www.affaritaliani.it l’intervista nella sezione Coffee Break |
Messaggio N°134 27-05-2006 - 20:08Tags: ECONOMIA ISTAT: FAMIGLIE PIU' POVERE! Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina Rapporto annuale Diffuso il: 24 maggio 2006 Settori: Generale Periodo dei dati: Anno 2005 Collana: Generale Anno di edizione: 2006 Periodicità: Annuale Supporti: Prezzo: 27.00 € Cod. ISBN: 88-458-1337-1 Cod. SIGED: 1G082006000000000 È giunto alla 14a edizione il Rapporto annuale sulla situazione del Paese, il principale strumento di analisi sugli aspetti economici, demografici e sociali, prodotto ogni anno dall’Istat. Il volume è disponibile presso i Centri di informazione statistica, presenti in ogni regione e provincia autonoma; può essere richiesto presso le librerie, o compilando l'apposito modulo di acquisto. download per informazioni Istat - Centro diffusione dati Via Cesare Balbo 11a, 00184 - Roma tel. +39 06 4673.3102 email: centro.servizi@istat.it per i media Istat - Ufficio della comunicazione Via Cesare Balbo 16, 00184 - Roma tel. +39 06 4673.2244 email: ufficiostampa@istat.it Popolazione - Famiglia e società - Salute e welfare - Istruzione e lavoro - Giustizia e sicurezza - PA e istituzioni private - Prezzi - Commercio estero - Industria e servizi - Conti economici - Agricoltura e zootecnia - Ambiente e territorio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. (Reindirizzamento da ISTAT) Vai a: Navigazione, cerca Esistono dei suggerimenti per ampliare e migliorare questa pagina. L'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT, già Istituto centrale di statistica) fu istituito nel 1926 (legge 9 luglio 1926, n. 1162), durante il Fascismo, per raccogliere in forma organizzata alcuni dati essenziali riguardanti lo Stato. Le sue attività comprendono: i censimenti sulla popolazione, sull'industria e i servizi e sull'agricoltura e le indagini campionarie sulle famiglie (consumi, forze di Lavoro, aspetti della vita quotidiana, salute, sicurezza, tempo libero, famiglia e soggetti sociali, uso del tempo...). Fu in seguito riorganizzato, con il decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322 che ha istituito il Sistema statistico nazionale (SISTAN) e ha dettato norme sui compiti e l'organizzazione dell'ISTAT. Indice[nascondi] La polemica sull'inflazione Con l'introduzione dell'euro, in Italia si è verificato un fenomeno particolare: molti indicatori economici segnalavano un aumento dell'inflazione, stimato intorno al 6% annuo, mentre le rilevazioni ufficiali certificate dell'Istat si attestavano intorno al 2-3% annuo. Da notare come il primo dato corrisponda all'inflazione percepita dai consumatori, e a quella rilevata da altri istituti, come l'Eurispes. Questo, secondo il parere di alcuni economisti, non tanto perché i dati siano falsificati, bensì in quanto il campione dell'Istat non è più rappresentativo dei consumi. Vediamo quali sono queste motivazioni. Il campione dell'Istat si basa su di un paniere di prodotti, tra i quali vengono monitorati esclusivamente i più venduti di ogni categoria. Ad esempio, per le auto, non si monitorano le auto di lusso, ma le più diffuse utilitarie, e non tutte, ma solo quella più venduta. Ora, mentre in un mercato con poche offerte il prodotto di punta facilmente raggiunge valori significativi, nei mercati attualmente vi sono decine, se non centinaia, di scelte per ogni prodotto: è dunque difficile che un singolo prodotto, anche se il più diffuso, sia un campione rappresentativo della categoria. Per fare un confronto, i dati dell'Eurispes monitorano, oltre al prodotto più venduto, anche il più caro ed il più economico di ogni categoria. Questo perché, anche se il prodotto più venduto non aumenta di prezzo, ma lo fanno tutti gli altri che possono facilmente essere più del 60% del mercato, l'inflazione misurata resta ferma, ma non quella percepita. Come effetto secondario, il tipo di rilevazione dell'Istat non misura il disagio delle classi medie, abituate a comprare prodotti di una certa qualità e dunque più costosi, i quali, non potendoseli più permettere per gli aumenti, tendono a comprimere i loro consumi. E infatti si nota un incremento del ricorso ai discount, precedentemente in calo, ed aumentato del 10% dall'introduzione dell'euro, un appiattimento dei consumi alimentari, un crollo della spesa media pro capite per le vacanze: tutti indicatori di un aumento dell'inflazione ben al di sopra dell'ufficiale 2-3 %. Voci correlate Bibliografia
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Categorie: Statistica | Enti pubblici http://it.wikipedia.org/wiki/ISTAT Servizi del Giorno31/05/2006 ore 18.18 Economia "RICCHEZZA E POVERTÀ": SI APRE DOMANI A TRENTO LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELL’ECONOMIA TRENTO\ aise\ - Il conto alla rovescia è concluso. Domani, giovedì 1° giugno, si aprirà la prima edizione del Festival dell’Economia, la grande festa che sino al 4 giugno porterà a Trento il meglio del pensiero contemporaneo su un tema di grande attualità: "Ricchezza e povertà". Sintesi clicca: http://www.istat.it/dati/catalogo/20060524_00/sintesi.pdf Ridurre le aree di vulnerabilità, far crescere la fiducia Volumecompleto clicca: http://www.istat.it/dati/catalogo/20060524_00/rapporto2005.pdf Telefono Blu Consumatori Care cari vi presentiamo le iniziative per cui chiediamo il massimo di adesione e di passaparola BOND CIRIO È imminente l'inizio del processo per il caso dei bond Cirio.L'udienza è fissata per il 16.6.2006 presso il Tribunale Penale di Roma.I consumatori interessati a costituirsi parte civile sono invitati a contattare 06.3751.8881 ed email sosconsu@tin.it per aderire al comitato che si presenterà al Tribunale di Roma per tutta Ialia . Conferimento incarico e sin da ora le persone offese devono avere a loro diretta disposizione: - il codice ISIN - la denominazione del titolo emesso - l'importo espresso in Euro Successivamente al 16.6.2006 non sarà più possibile effettuare la costituzione. CALCIO GATE CALCIOPOLI PIEDI PULITI Basta collegarsi ai siti www.telefonoblu.it e www.sosconsumatori.it per chiederci le modalità di ricorso indicando chiaramente da dove si scrive ed un recapito telefonico , si stanno costituendo i comiati GEST LINE e GESTORI RECUPERO CREDITI CONTENZIOSO AMMINISTRATIVO Si chiamano società di recupero credito , vengono utilizzate dalle compagnie telefoniche , ma soprattutto dalle amministrazioni comunali per il recupero di crediti vantati piu' o meno giustificati . Alcune di queste società hanno dimensioni nazionali di grande rilievo ed azionisti importanti nel sistema finanziario . Il problema sottolinea Telefono Blu Sos Consumatori che ha condotto anche un indagine in merito , è che soprattutto nelle città , queste società di recupero crediti commettono spesso errori se non abusi (secondo una stima ponderata non meno del 10%). Il piu' brutto è quello di minacciare i cittadini di pignorare la casa anche sotto la cifra degli 8000 euro previsti per legge , per una semplice contravvenzione o una bolleta non pagata magari diversi anni fa . Telefono Blu informa , che tali società ricevono un compenso significativo da tali azioni e che di fatto l'alluggamento della riscossione serve di fatto piu' ad impinguare le casse che a chiedere l'onesto recupero della bolletta ecc. non pagata (piu' le more di legge ) . Insomma non solo vogliamo vederci chiaro e per questo abbiamo schierato i ns 125 uffici legali in tutta Italia http://www.sosconsumatori.it/ alla voce "contanzioso amministrativo " . Possono anche contattarci al centralino 199.44.33.78 lasciando i propri dati . RICARICHE TELEFONICHE - Abolire i prezzi delle ricariche dei telefonini. Questo richiede Telefono Blu In Italia, purtroppo, i servizi di ricarica, non sono sottoposti alle regole della concorrenza del mercato.Si pensi che i contri correnti sul web sono utilizzati prevalentemente per effettuare ricariche di cellulari e corrispondono a 5 milioni di operazioni infatti solo l'8% degli italiani usa un abbonamento. Telefono Blu Consumatori ha attivato una specifica petizione on line http://www.sosconsumatori.it/cellulare_sms_callcenter_suonerie.htm Telefono Blu - Sos Consumatori invita inoltre i cittadini a prestare attenzione ai servizi non richiesti che spesso, dopo un periodo promozionale gratuito, vengono addebitati agli utenti ignari e non informati dalle stesse compagnie telefoniche, nonchè a segnalare i casi e le lamentele a Telefono Blu (Centralino tel. 02-76003013 - Sito internet http://www.telefonoblu.it www.sosconsumatori.it ). LEGGE SORU . SOVRATTASSA A SECONDE CASE IN SARDEGNA FRUTTO DEI RISPARMI DELLE FAMIGLIE ANTICOSTITUZIONALE Sono migliaia , le proteste dei possessori di seconda casa ( a volte anche residenti ) sull'isola che ci hanno telefonato per protestare contro la legge regionale che vuole imporre una ulteriore tassa sulla casa dopo ici , irpef e compagnia bella . Telefono Blu ha deciso di attivare dai siti http://www.telefonoblu.it/sardegna/index.htm http://www.telefonoblu.it/sardegna/gallura/index.htm una petizione on line rivolta a tutti i possessori di casa Le telefonate confermano la nostra ipotesi : verrebbero colpite famiglie che hanno investito i loro risparmi (non ricchi qualsiasi ) danneggiando seriamente l'immagine dell'isola con molti annunci di abbandono . Comunque un provvedimento che la Regione deve assolutamente ritirare , unico in Italia e fondalmente ingiusto . Piuttosto se la Regione vuole soldi dai suoi ospiti fornisca servizi validi a pagamento per tutti , mezzi di trasporto collettivi migliori e funzionali , ecc. ecc. Noi vogliamo bene all'isola per questo vogliamo salvarla |
2 GIUGNO Storia » date storiche 2 Giugno, Festa della Repubblica Il 2 giugno 1946, a seguito dei risultati del "Referendum Istituzionale" indetto per scegliere fra Monarchia e Repubblica, l'Italia diveniva una Repubblica. La data diveniva, come "Festa Nazionale", uno dei simboli del nuovo stato e, dal 1948, l'appuntamento veniva sottolineato con una sfilata di reparti delle Forze Armate. La cerimonia viene gestita di concerto dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero della Difesa che si avvalgono di tutte le risorse disponibili per il corretto svolgimento della manifestazione. http://www.esercito.difesa.it/root/tradizioni/2giugno_Storia.asp ALL’ULTIMO VOTO
AFFARI ITALIANI CINQUEALLECINQUE IL PRIMO QUOTIDIANO ON LINE SU CARTA Lunedì 29 maggio 2006 http://www.libero.it/affaritaliani/ Centrosinistra a Roma e Torino CdL, anche se di pochissimo, a Milano Centrodestra. Il presidente della Regione Salvatore Cuffaro, ricandidato dalla CdL, è avanti con il 52,8%; la candidata dell'Unione, Rita Borsellino, è accreditata del 42,9%. Sondaggi: nelle elezioni a sindaco di Milano, Letizia Moratti (CdL) è al 49- 51%, Bruno Ferrante (Unione) al 48-50%. A Napoli Rosa Russo Iervolino è tra il 49 e il 52%. Per il comune di Roma Walter Veltroni (Unione) è accreditato del 58% contro il 40% di Gianni Alemanno (CdL). A Torino Rocco Buttiglione (CdL) si ferma al 38%. Rieletto Sergio Chiamparino (Unione) con il 60%. Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina Il Dream Team nato per vincere Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina http://www.libero.it/affaritaliani/ Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Per Romano Prodi “la situazione dei conti pubblici è davvero preoccupante” ed è chiaramente colpa, per gli esponenti del Centrosinistra, della gestione di Silvio Berlusconi. Per curare il cancro strutturale della finanza italiana, però, il Professore si è dotato della migliore squadra attualmente in circolazione. Tutti economisti che hanno imparato ad usare i ferri del mestiere al celebre Mit bostoniano. Il Massachusetts Institute of Technology dove ha insegnato Economia e Finanza Franco Modigliani, il più grande economista italiano (scomparso nel 2003) e premio Nobel nell’85. Allievi del rigore di Modigliani e studenti dei corsi di Phd in Economics del Mit, infatti,sono stati l'attuale ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, Mario Draghi, governatore di Bankitalia in carica, e Riccardo Faini, responsabile della commissione creata ad hoc dalla presidenza del Consiglio dei Ministri per la due diligence sui conti pubblici, nonchè ordinario di Politica Economica all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Insomma, la squadra di Prodi ha le carte in regola per riuscire nella titanica impresa di ridurre drasticamente un debito pubblico ormai stellare, sanare il dissesto delle finanze e far ripartire la crescita italiana. Si tratta di veri fuoriclasse della programmazione economica che hanno solo bisogno di essere nelle condizioni migliori per esprimere tutto il loro talento. Se mancheranno l’obiettivo la colpa sarà solo dell’allenatore. AFFARI ITALIANI 23 agosto 2006 Conti pubblici, mancano all'appello 4 miliardi di Isabella Bufacchi Le misure una tantum a correzione del deficit quest'anno "dovrebbero" essere pari allo 0,3% del Pil ovvero poco più di 4 miliardi di euro. È quanto rileva il Dpef 2007-2011 ma il condizionale è d'obbligo. La campagna anticondono del Governo Prodi ha fatto venire meno i 2 miliardi del concordato fiscale tremontiano 2003-2004 e al momento al ministero dell'Economia non sono ipotizzati incassi da altro tipo di operazioni straordinarie.La macchina delle dismissioni immobiliari per il contenimento del deficit/Pil, realizzate dal Governo Berlusconi tramite cartolarizzazioni e fondi immobiliari, è ferma. E rimarrà a motori spenti al Mef almeno fino a quando Eurostat non avrà pubblicato forse in ottobre le tanto attese nuove linee guida sulle securitization degli Stati europei. L'unica cartolarizzazione realizzabile dal Tesoro in pochi mesi e contabilizzabile entro fine anno è una Inps7 per un importo attorno ai 3 miliardi. Questo tipo di securitization è considerata standard ed è ripetibile. Trattandosi però della cessione di attività finanziarie, l'impatto va esclusivamente a riduzione del debito. La crescita del Pil e le entrate tributarie, entrambe pronosticate superiori alle attese quest'anno, potrebbero rendere indolore l'assenza di una tantum sul deficit/Pil. L'anno elettorale ha rallentato il processo decisionale al Mef ma il ministro Tommaso Padoa Schioppa ha subito preso le distanze dalle cosiddette "one off", preferendo concentrarsi su misure strutturali correttive per risanare i conti pubblici. Il fatto che nel Dpef 20072011 che porta la sua firma le una tantum siano pressochè annullate è stato notato favorevolmente dalle agenzie di rating e dalla comunità finanziaria internazionale che detiene 700 miliardi di titoli di Stato e che vuole vedere misure correttive strutturali. Il Tesoro tuttavia non ha imbastito cartolarizzazioni 2006 anche perchè Eurostat ha rinviato la pubblicazione delle linee guida per le securitization pubbliche. Il manuale dell'ufficio statistico della Commissione europea che una volta per tutte dovrà fare chiarezza sulle cartolarizzazioni è atteso da mesi. Avrebbe dovuto vedere laluce in primavera ma è slittato a luglio, poi a settembre. Questo ritardo sarebbe stato causato dal braccio di ferro tra Eurostat e gli Stati che utilizzano le cartolarizzazioni, perchè questi ultimi — compresa l'Italia — hanno voluto evitare la retroattività delle norme. La due diligence di Eurostat è ora conclusa e il manuale è pronto: senza effetti retroattivi, secondo fonti bene informate. Salvo ripensamenti, le linee guida sulle cartolarizzazioni saranno essere rese note ai primi di ottobre: dopo il primo, la scadenza della consegna delle notifiche definitive sui conti pubblici dei Paesi europei. I dati sul deficit/ Pil inviati a Bruxelles il primo aprile sono provvisori: quelli del primo ottobre sono definitivi. Se i nuovi criteri sulle cartolarizzazioni avessero comportato un'applicazione retroattiva, è la versione che circola negli ambienti vicini al Tesoro, sarebbero emersi in estate. Tommaso PadoaSchioppa ha invitato comunque i tecnici del Mef alla cautela e alla massima prudenza: non intende fare passi falsi. Nell'incertezza,i programmi sulle cartolarizzazioni restano sospesi.Per ridurre il debito gli esperti sostengono che si possa realizzare in poche settimane il settimo bond sui crediti Inps che può fruttare fino a 3 miliardi (i nuovi crediti annuali ammontano solitamente 6 miliardi). Da una seconda securitization dei prestiti personali Inpdap e dei prestiti per la ricerca Map Miur lo Stato può incassare fino a 2 miliardi: ma realisticamente non prima del 2007. La cartolarizzazione Scip3 per la vendita delle unità residenziali della Difesa è in bilico da anni. Potrebbe essere definitivamente cancellata dal Governo Prodi: ma al momento le banche arranger Barclays bank, Mediobanca e Ubs non sono state sollevate dal loro incarico ricevuto nel gennaio 2004. Negli ambienti della Difesa corre voce che il processo della vendita agli inquilini di 4.493 alloggi sia stato riattivato e che a fine luglio il Gabinetto del ministro Arturo Parisi abbia dato nuove disposizioni per ampliare il numero degli immobili residenziali alienabili. Gli alloggi potenzialmente vendibili — non in caserme, aeroporti e porti — sarebbero oltre 10.000. E la Difesa pare abbia già iniziato a esplorare la dismissione delle caserme in disuso.
CINQUEALLECINQUE IL PRIMO QUOTIDIANO ON LINE SU CARTA La Moratti tiene Milano
Il Centrosinistra supera il primo test elettorale! Comune di MILANO - Sindaco MORATTI LETIZIA 314.282 51,9 % FERRANTE BRUNO 284.752 47,0 % In Sicilia rimane Cuffaro. Per gli altri maggiori comuni: a Roma Veltroni, a Torino Chiamparino e a Napoli Iervolino, confermando le previsioni! Ma scarsissima è l'affluenza alle urne! http://www.libero.it/affaritaliani/ Berlusconi datti una mossa E’ il giorno dei bilanci all’interno dei due poli all’indomani delle elezioni amministrative che hanno riconfermato l’Unione a Roma, Torino, Napoli e la CdL a Milano e in Sicilia. Nella Casa delle libertà è , sotto accusa il Cavaliere , per aver cercato la. E per aver caratterizzato politicamenteNon possiamo parlare di un risultato eccezionale”, accusa il, intervistato da Affari. rivincita che non c’è stata la tornata elettorale, poi rivelatasi un mezzo flop per l’opposizione. Ma anche nel Centrosinistra non mancano i problemi. “Non possiamo parlare di un risultato eccezionale”, accusa il, sindaco di Venezia Massimo Cacciari intervistato da Affari. “Rimane questo grave buco del Nord e della Sicilia per la nostra coalizione, ancora irrisolto. Spero che il governo Prodi possa occuparsi di questo problema seriamente”. MA PURTROPPO: |
NAPOLI - Si terranno regolarmente domenica e lunedì prossimi le elezioni comunali in Campania. Lo ha detto l'ex ministro dell'Interno, Enzo Scotti, la cui lista, Terzo Polo, è stata riammessa dal Consiglio di Stato per le prossime elezioni amministrative di Napoli in programma domenica e lunedì. Scotti in pratica ha reso noto di aver rinunciato al periodo di 15 giorni di proroga che gli sarebbe spettato per svolgere la campagna elettorale. http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200605261938243344/200605261938243344.html AFFARI ITALIANI CINQUEALLECINQUE IL PRIMO QUOTIDIANO ON LINE SU CARTA http://www.libero.it/affaritaliani/ NapoliAmministrative a rischio: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Terzo Polo di Aurora Zilberstein. L’unica possibilità per mantenere le date del 28 e 29 maggio è che la lista accetti di avere meno tempo a disposizione per la campagna elettorale. Come dice Manzoni: Aurora Zilberstein chi era costei? Tutto quello che ho trovato è qui: donna, 34 anni, ebrea, per il terzo pollo! Non prendetevela con me l'informatissimo sito elettorale napoletano questo riporta: Napoli: A Napoli 8 candidati per la poltrona di Sindaco http://www.elezioninews.it/modules.php?name=News&file=article&sid=324 Lo sprint finale verso le amministrative del 28 maggio e' ufficialmente partito con la presentazione delle liste elettorali. In Campania la corsa alle poltrone del comando si terra' a Napoli, Caserta, Benevento e Salerno. E non mancano sorprese ne' elementi di forte contrasto, che inevitabilmente renderannno la competizione emozionante. A Napoli, dove il sindaco uscente Rosa Russo Iervolino aprira' al teatro Augusteo la propria campagna elettorale, la sfida sara' tra ben otto concorrenti, anche se per la carica di primo cittadino dovrebbe essere corsa a due tra ''Rosetta'' e Franco Malvano, ex questore di Napoli schierato dalla casa delle Liberta' e sostenuto in maniera prepotente dal leader di Forza Italia Silvio Berlusoni, deciso a scendere anche lui in campo in citta' pur di favorire l'elezione del candidato di centrodestra. A fare da terzo incomodo, con un ruolo tutt'altro che marginale, potrebbe essere Marco Rossi Doria, ex maestro di strada, che si presenta con la lista 'Decidiiamo insieme', nello schieramento del centrosinistra, ma in alternativa a Rosa Russo Iervolino. Ulteriore scelta per i napoletani potrebbe essere rappresentata da Salvatore Lauro (Con Lauro per Napoli), Mario Esposito (Unita' delle sinistre), Angelo Tramontano (Salvanapoli) e Luigi Sito (Carc). Ma sara' la posizione di Rossi Doria quella che potrebbe provocare sorprese. Il consenso che l'ex maestro di strada otterra' nel centrosinistra rischia infatti di portare la Iervolino al ballottaggio. Nei mesi scorsi sono falliti tutti tentativi di creare un accordo tra i partiti dell'Unione che alle amministrative partenopee sostengono il sindaco uscente Rosa Russo Iervolino e quelli legati al movimento ''Decidiamo Insieme''. Anche Antonio Bassolino ha rivolto piu' volte appelli all'unita' di tutte le forze che si collocano nel centrosinistra, ''anche a quelle piu' critiche''. Gli ostacoli per la Iervolino si erano manifestati gia' ad inizio aprle, quando il leader dell'Udeur Clemente Mastella aveva dichiarati che al Comune di Napoli ''non voteremo la Iervolino, con lei si rischia di perdere. L'Udeur correra' sola''. Rossi Doria intanto e' andato per la sua strada. ''La mia candidatura a sindaco di Napoli non e' di disturbo al centrosinistra, ma e' un'opportunita'- disse durante un incontro pubblico- Tutti vedono che la candidata Rosa Russo Iervolino e' debole tra i cittadini perche' questi ultimi cinque anni non sono stati buoni per la citta', lei e' invisa ai napoletani''. Della ''guerra'' interna al centrosinistra potrebbe dunque beneficiare Franco Malvano, che si avvarra' dell'appoggio di Azione Sociale.''Occorre liberare la citta' dal soffocante giogo della sinistra, che ne ha limitato la crescita sociale ed economica. Uniti si puo' vincere'', ha dichiarato recentemente Alessandra Mussolini. Poi c'e' sempre la ''spinta'' belusconiana, con i propositi del Premier di comprare casa a Napoli pur di vincere le elezioni amministrative. ''Una scelta solo elettorale'', il commento del presidente della Regione Bassolino. L'ottavo candidato e' una donna di 34, ebrea di origini, che si chiama Aurora Zilberstein, che si presenta per il terzo pollo. Intanto a Napoli e' anche sfida di di manifesti elettorali. Per le strade della citta' si incontrano gigantografie di una Iervolino decisamente ''ringiovanita'', con tanto di slogan (Io ci credo), contestato dallo staff di Malvano per una presunta assonanza con il messaggio agli elettori scelto precedentemente dalla Cdl (CambiamoCi Napoli). Alla sfida degli slogan non si e' sottratto Salvatore Lauro che prova a 'toccare' il cuore dei Napoletani mostrando la propria immaggine contrapposta a quella del 'Comandante' Achille, ex sindaco della citta' (Da Lauro a Lauro). AMMINISTRATIVE: NAPOLI, 7 GLI ASPIRANTI ALLA POLTRONA DI SINDACO Napoli, 21 mag - (Adnkronos) - Sono sette i candidati a sindaco di Napoli per le prossime elezioni amministrative del 28 maggio e 29 maggio, la lista Terzo Polo, con il proprio candidato Aurora Zilberstein, non e' infatti stata ammessa. In campo ci sono il sindaco uscente Rosa Russo Iervolino, per il centrosinistra, l'ex questore di Napoli, Franco Malvano, per la Cdl, il maestro di strada, Marco Rossi Doria, con una lista civica nell'area di centrosinistra, Salvatore Lauro, senatore della Cdl nella scorsa legislatura, Angelo Tramontano, a capo di un cartello di liste, Mario Esposito, consigliere comunale uscente di Unita' delle Sinistre e Luigi Sito, per la Lista comunista. Le liste presentate per il Consiglio comunale sono 30. Sono quelle di An, Con Lauro per Napoli, Decidiamo insieme Rossi Doria sindaco, Democrazia cristiana per le Autonomie, Dimensione Christiana, Ds, Forza Italia, Il Centro Terzo Polo, Iniziativa Popolare, Italia dei Valori, La Margherita, Lega Campania Forza Napoli, Liberaldemocratici, Lista Comunista, Movimento idea sociale-Lista Rauti, Napoli 10 Una citta' da 10, Noi con Malvano sindaco, Nuovo Partito popolare con il Ppe, Partito d'azione comunista, Partito dei comunisti italiani, Partito repubblicano italiano, Partito socialista Nuovo Psi, Popolari Udeur, Rifondazione comunista, Salva Napoli, Socialdemocratici per Napoli, Udc, Unita' delle sinistre, Uniti per il Partito democratico, Verdi. (segue) (Ana/Col/Adnkronos) di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli del 4 maggio 2006 ALLARME Rosetta. Il sondaggio Ipr-Marketing (che ha testato tutte le forze presentate all´ufficio elettorale prima che questi ne eliminasse alcune, a partire dalla candidatura di Aurora Zilberstein) evidenzia che la vera variabile, in negativo, di queste elezioni, sarebbe al momento il sindaco uscente. Per alcuni dati. Ecco i risultati del sondaggio: CANDIDATI SINDACO CANDIDATOintenzione di votogrado conoscenzafiduciaRosa Russo Iervolino41-459940Franco Malvano40-447048Marco Rossi Doria8-122844Mario Esposito0-11730Salvatore Lauro1.5-34825Angelo Tramontano1-21624Luigi Sito0-12-Aurora Zilberstein0-12-FONTE: IPR MARKETING LISTE Partito d’Azione comunista 0,2 Decidiamo Insieme - Rossi Doria 5 Udc 3,3 Movimento sociale MIS 0,4 Salvanapoli 0,4 Lista Comunista (Sito) 0,1 Terzo Polo (Zilberstein) 0,2 Altri 0 FONTE: IPR MARKETING Commenti • [feed dei commenti] 1 Tutto secondo quanto si immaginava che fosse lo scenario e l’aria che tira non favorevole alla Iervolino nonostante i suoi peana di una prossima vittoria!A Rossi Doria e al movimento essa dovrebbe fare una statua d’oro perchè sta evitando che i voti siano contro di lei o astenuti o confluenti in schede nulle.La città ha le scatole piene del suo modo di fare,della sua squadra sgangherata,della sua politica di annunci e di promesse non mantenute,del carattere spocchioso,irriguardoso,permaloso e inelegante nei confronti degli avversari e di coloro che si permettono di criticarla. Commento postato da Francesco de Goyzueta il 4 Maggio 2006 2 DOMANDA: Commento postato da fuori dal coro il 4 Maggio 2006 3 Che, se tanto mi da tanto, potrebbe arrivare ad un 15 %, il che sarebbe davvero auspicabile.Ma è davvero difficile fare previsioni ed è molto azzardato, in questo caso, lavorare sulle ipotesi.Dobbiamo solo attendere l’apertura delle urne.Il resto, sondaggi compresi, è aria fritta. Commento postato da beau il 4 Maggio 2006 4 La pubblicazione di questo sondaggio spiega un bel po’ di cose riguardo l’atteggiamento schizofrenico dei giorni precedenti la presentazione delle liste. Commento postato da sivori il 4 Maggio 2006 5 ma lo sapete che il 10% dei votanti a Napoli fa più di cinquantamila voti? stupefacente che un candidato virtuale arrivi a tanto… Commento postato da caramella il 4 Maggio 2006 6 mi piacerebbe poter dare più valore a questo sondaggio, ma purtroppo i fatti recenti (chi si è scordato del +5% alle politiche che è diventato +0,01%?) e la conoscenza della città di napoli (credo che la maggioranza della popolazione non sappia nemmeno che si vota a maggio) mi inducono ad estrema cautela. la considero piuttosto una “consultazione” dei ceti più politicizzati e da questo punto di vista il dato che mi sembra più interessante e positivo (per me e per Rossi Doria) è quello relativo al gradimento della jervolino: la conosce praticamente tutto il campione, ma solo una metà scarsa (41-45%) ha intenzione di votarla benchè siano ancora meno coloro che la stimano (40%)! questo mi sembra davvero eccezionale: c’è una fascia che va dal 1 al 5% del campione che dichiara di votare jervolino pur non stimandola!! anzi, se vogliamo tenere conto della realtà dovremmo dire che c’è un 1-5% che non si vergogna di dire che la voterà pur ammettendo che non la stima. secondo me, considerando coloro che si vergognano anche con se stessi di ammettere questo, il numero di elettori conquistabili cresce moltissimo (anche se, a parziale correzione di caramella, si deve dire che il 10% equivale a 50.000 voti solo quando votano 500.000 elettori, cioè oltre il 70% cioè solo in casi particolari, a Napoli, non alle amministrative, finora almeno..). Commento postato da pietro spina il 5 Maggio 2006 7 Caro Pietro, penso che voi dello Staff di MRD , stiate lavorando bene, sul voto disgiunto non ci giurerei più di tanto, c’è il “demone” sulla piazza.Già la J ha dichiaratoche MRD è consapevole di ” far vincere la destra”, qualcun altro sul blog ha lo ha definito “arrogante” perchè ha detto : ” no, mi dispiace” alle profferte dll Unione.Stiamo a vedere.Va da sèch gli attacchi più pesanti a “decidereinsieme” verranno dalla sedicente “sinistra”.Ma questo lo abbiamo sempre saputo. ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2006 Sfida tra Rosa Russo Iervolino (Unione) e Franco Malvano (Cdl) Napoli, 8 candidati a Sindaco Sono 30 le liste presentate a sostegno delle candidature a primo cittadino Sono otto i candidati a sindaco di Napoli a conclusione della presentazione delle liste per le prossime elezioni amministrative del 28 maggio e 29 maggio.
In campo ci sono il sindaco uscente Rosa Russo Iervolino, per il centrosinistra, l'ex questore di Napoli, Franco Malvano, per la Cdl, il maestro di strada, Marco Rossi Doria, con una lista civica nel suo nome dell'area di centrosinistra, Salvatore Lauro, senatore della Cdl nella scorsa legislatura, Angelo Tramontano, a capo di un cartello di liste, Mario Esposito, consigliere comunale uscente di Unità delle Sinistre, Luigi Sito, per la Lista comunista, Aurora Zilberstein, per il Terzo Polo.
Le liste presentate per il Consiglio comunale sono 30. Sono quelle di An, Con Lauro per Napoli, Decidiamo insieme Rossi Doria sindaco, Democrazia cristiana per le Autonomie, Dimensione Christiana, Ds, Forza Italia, Il Centro Terzo Polo, Iniziativa Popolare, Italia dei Valori, La Margherita, Lega Campania Forza Napoli, Liberaldemocratici, Lista Comunista, Movimento idea sociale-Lista Rauti, Napoli 10 Una città da 10, Noi con Malvano sindaco, Nuovo Partito popolare con il Ppe, Partito d'azione comunista, Partito dei comunisti italiani, Partito repubblicano italiano, Partito socialista Nuovo Psi, Popolari Udeur, Rifondazione comunista, Salva Napoli, Socialdemocratici per Napoli, Udc, Unità delle sinistre, Uniti per il Partito democratico, Verdi. (Pubblicato il 01 maggio 2006) Messaggio N°147 30-05-2006 - 05:19Tags: POLITICA No Comment! Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 1 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina RAINEWS24
Napoli, 29 maggio 2006 Due candidati della Margherita alle elezioni amministrative di Napoli sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su presunti rapporti di voto di scambio con esponenti della criminalita' organizzata. Attraverso intercettazioni telefoniche risulta che alcuni candidati avrebbero "appaltato" la campagna elettorale ad esponenti della camorra, pagandoli in cambio della promessa di voti e della garanzia dell'esclusiva per l'affissione di manifesti in determinate zone, che prevedeva anche forme di intimidazione verso i candidati avversari. Dalle indagini e' emerso che, oltre alla presenza di candidati gravati da precedenti penali che hanno falsamente dichiarato di essere in possesso dei requisiti di eleggibilita', altri sono stati sottoposti a minacce e intimidazioni, finalizzate al pagamento di vere e proprie tangenti, come il caso di un candidato alle Municipalita' al quale il clan Faiano aveva chiesto 2500 euro per poter svolgere la propria campagna elettorale ai Quartieri spagnoli. Secondo la procura di Napoli, le indagini svolte "hanno rivelato uno spaccato allarmante dell'attuale campagna elettorale". |
Messaggio N°107 24-05-2006 - 18:28Tags: BOLOGNA Messaggio N°81 22-05-2006 - 09:39Tags: BOLOGNA FILOBUS Bologna 25 agosto 2006 comunicato stampa "---Assessore lasci, gentilmente lasci in pace i Suv" , sia gentile , così con tono cordiale Telefono Blu Consumatori si rivolge all'amministrazione comunale . Se ha visto che funziona sulla sabbia pensi a quanto funzionano sui nostri colli e per le strade . Non sono nè di destra nè di sinistra , come del resto le biciclette e dispiace deludere i soliti profani , non inquinano di piu' di tante altre auto (di cilindrata minore e guidate male ) in circolazione ed ingormbrano lo stesso spazio visto che nelle striscie blu sono tutti belli parcheggiati . A livello nazionale abbiamo lanciato una campgna rivolta anche al Ministro dell'ambiente contro ogni forma di tassa ineguale (petizione che ha raccolto migliaia e migliaia di consensi ) ed ora ripeteremo con lo stesso garbo anche dal sito http://www.telefonoblu.it/emiliaromagna/bologna/index.htm . Un appello sincero evitiamo di tassare e multare qualunque cosa si muova comprese le persone , aiuterebbe molto a far risparmiare soldi alle famiglie e ai consumatori Bologna 22 maggio 2006 . Comunicato Stampa . Qualcuno annuncia che la linea filoviaria 14 non partirà prima di settembre, a causa del fatto che non ci sono i soldi per l'acquisto dei nuovi filobus. Questa cosa fa trasalire e sa di scusa bella e buona per coprire le magagne organizzative che ogni giorno si sono presentate nella costruzione di questa linea sostiene Telefono Blu Sos Consumatori che raccoglie le denuncie dei cittadini sulla mobilità a Bologna allo 051 440055 e dal sito http://www.telefonoblu.it/emiliaromagna/bologna/index.htm . L'impianto si informa che è quasi terminato! Si lavora sul tratto in via S. Vitale; purtroppo non è così , abbiamo fatto un giro sulla linea, e abbiamo notato che i fili erano già tesati e completati, e smantellati di nuovo alla rotonda di via Massarenti per permettere i lavori sulla tangenziale, e che per un bel pò di tempo ci sarà il problema dei ponti ferroviari da ricostruire con i soliti disagi per gli utenti.Ora l'ATC dovrebbe informare i cittadini su due fatti : I° - come mai non si è accorta dei lavori in tangenziale già in corso mentre si posava la linea? II° - come mai nel 1955-59 si acquistarono 55 filobus sufficienti per tre line (41 - 42- 43) e ora con 54 filobus non siamo in grado di farli lavorare a pieno ritmo sulle linee 13 - 32 - 33, in quanto si vedono anche autobus che si alternano, ed un'ultima cosa! se non si può far partire la linea 14, completiamo quei maledetti 100 metri!! sul ponte di San Ruffillo e facciamo circolare i filobus fino a via Pavese visto che i fili ci sono da agosto 2005. Conclude Telefono Blu di Bologna . Siamo molto perplessi sulla mobilità a Bologna , anzi siamo alla frutta , altro che alternativa alle auto , abbiamo fatto 3 passi indietro . Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina CONSUMATORI BOLOGNA Tu passi col rosso ed il semaforo ti fotografa Tu passi col giallo ed il semaforo ti fotografa Tu passi col verde ed il semaforo ti fotografa Nessuno dà più la precedenza a destra, colpa delle rotonde sbagliate! Chi le percorre dovrebbe rispettare la destra, agevolando al massimo l'accesso alla rotatoria (in francia funziona benissimo) con il dare la precedenza il traffico non scorre (soprattutto se si mettono anche dei semafori) Si sono buttati via miliardi e miliardi, tanto vale l'incrocio classico! Da 1984 di George Orwell al grande fratello.Ricordati le quinte colonne ti ascoltano,....guardano, fotografono e spiano! In un'Italia di spie almeno abroghiamo l'ipocrita legge sulla privacy ! bologna 9 maggio 2006 . . Stars ??? Non è purtroppo il titolo dell'accattivante album dei Simply Red , ma la nuova pandemia che colpisce gli automobilisti consumatori di Bologna . Sono cioè le multe elettroniche che pervongono raccomandate alle residenze di chi ha superato il rosso ma soprattutto di chi forse non lo ha superato , e il sistema non correttamente tarato colpisce comunque . Ad annunciarlo Telefono BLu Sos Consumatori che tutela i consumatori in città anche dalle multe ingiustificate . Stars è un qualcosa di dubbio , prima di tutto moralmente , perchè invece di mettere semafori trappola si possono fare rotonde , visto che il vero intento secondo la Costituzione è quello di prevenire il rischio e pericolo e non quello di fare ammende .Ergo chi è stato colpito da Stars puo' rivolgersi alla associazione 051 440055 e in via Nicolo dell'Arca tutti i pomeriggi per chiedere di fare ricorso , del resto come in tutti gli altri casi di contravvenzioni ritenute ingiuste . La tecnologia applicata alla sanzione , sta diventando un vero problema , conclude , la nota perchè non è in grado di distinguere fra palesi reati e inavvertenze errori o addirittura costituisce ingiusta sanzione . L'appello è quello di non lasciar perdere . E' ACCESO SIRIO Dal 19 settembre 2005 è entrato pienamente in funzione il telecontrollo degli accessi alla ZTL. Conclusa l'ultima fase di sperimentazione, ora le telecamere funzionano in tutti i varchi: Santo Stefano, San Vitale, Alessandrini, Marconi, Riva di Reno, Sant'Isaia, San Felice, Tagliapietre e XII Giugno. PUBBLICITA' I LOVE! Segnalavo la pericolosità delle rotonde, per come sono organizzate, ma vale anche per il nuovo sottopasso della fondo valle Savena, per quello che percorro quasi quotidianamente. Quelle fascinose gigantografie pubblicitarie "Lormar: con Manuela Arcuri", con quella stupenda fanciulla tutta "scosciata", vestita per apparire nuda! Come attrae noi automobilisti in istantanei sogni d'eros più che d'agape! Un giorno o l'altro lo troveranno qualcuno, a mo di comica finale, infilato tra le accoglienti cosce della gigantognoccografia! http://www.lormar.it Immagine:Libero.it Il Nettuno Fontana del Nettuno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. La fontana del Nettuno La fontana del Nettuno è una fontana monumentale che si trova a Bologna in piazza Nettuno (adiacente Piazza Maggiore). La statua fu promossa dal Cardinale Legato di Bologna Carlo Borromeo, il quale volle risistemare l'area di Piazza Maggiore, con l'aiuto del vescovo Pier Donato Cesi. La fontana avrebbe voluto simboleggiare il felice governo del neo eletto papa, e zio materno di Borromeo, Pio IV. L'opera fu progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente statua in bronzo del dio Nettuno dello scultore fiammingo manierista Jean de Boulogne da Douai, detto il Giambologna, desideroso di rifarsi dopo la sconfitta al concorso per la fontana di piazza a Firenze. Per la costruzione della fontana (terminata nel 1565) fu abbattuto un intero isolato e la spesa fu ripartita tra le case e le botteghe adiacenti. L'alimentazione idrica della fontana avvenne con la costruzione dell'opera di captazione dei bagni di Mario (cisterna sotterranea con decori rinascimentali, oggi assai deteriorati) e potenziata ristrutturando l'antica fonte Remonda (che è ancora funzionante e si trova sotto il convento di San Michele in Bosco) e convogliando le sue acque verso la piazza. CuriositàIl logo della Maserati è ispirato al tridente della statua del Nettuno. Si narra che Tommaso Laureti volesse realizzare il nettuno con proporzioni dei genitali un pò più prosperose ma la chiesa glielo proibì. Tommaso Laureti però non si arrese, infatti da una particolare angolazione si vedono i genitali del nettuno un po' ingranditi, effetto ottico senza alcun dubbio perchè altro non è che la mano del nettuno. All'epoca le donne di Bologna alla vista del Nettuno si eccitavano in particolar modo, così che la chiesa dovette mettere dei pantaloni di bronzo alla statua. Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina Ticket, al via il 19 giugno VIABILITA' Ticket, al via il 19 giugno L'ok arriva con un sms Scatta la novità: con l'ingresso a pagamento il centro storico si apre anche ai mezzi senza permesso. I ticket costano 5 euro per 24 ore e 12 euro per le 96 ore. Saranno messi in vendita nei punti dell'Atc e poi anche nelle edicole e tabaccherie. Per ottenere l'autorizzazione basterà telefonare a un call center o mandare un sms dal cellulare con il numero di serie del biglietto BOLOGNA, 24 MAGGIO - Conto alla rovescia per il ticket di accesso al centro: si parte lunedì 19 giugno. Il Comune, valutati gli ultimi test di questi giorni, ha dato il via a un’altra mini rivoluzione del traffico. Dal 19 del prossimo mese, dunque, le porte del centro si aprono — sia pure con precise limitazioni — anche alle auto che non hanno il pass per la Zona a traffico limitato (Ztl). Cittadini, operatori commerciali e artigiani potranno scegliere fra due tipi di «permessi occasionali»: giornaliero da 5 euro (valido 24 ore), ripetibile solo tre volte in un mese; quadrigiornaliero (96 ore) da 12 euro, valido quattro giorni consecutivi in un mese. Da sabato 1 luglio, invece, scatterà il pagamento dei permessi biennali destinati a operatori commerciali, del trasporto e agli artigiani. Il Comune è pronto a spedire le lettere, con allegato bollettino, che invierà agli interessati un mese prima della scadenza del permesso, con le istruzioni per il rinnovo. Scatta il primo luglio anche il pagamento per le nuove autorizzazioni. Per chi non pagherà entro i termini indicati dal Comune, si potrà arrivare all’annullamento del permesso. Questi pass — riservati agli operatori — premiano, con quattro scaglioni di prezzo, chi inquina meno. Si va dai 100 euro per i mezzi pre-Euro al permesso gratuito per i cosiddetti Vez, veicoli ad emissione zero, elettrici e ibridi. Le date di partenza del ticket sono state comunicate da Maurizio Zamboni , assessore al traffico del Comune, alle associazioni di categoria — Ascom e Confesercenti in testa — incontrate negli uffici del settore mobilità di via Brugnoli. Zamboni ha confermato il tetto massimo di accessi alla Ztl consentiti: il 2% in più di ingressi — nella fascia oraria 7-20 — rispetto al giorno feriale medio del periodo. Superata questa soglia (circa 800 veicoli) gli uffici bloccheranno ogni ulteriore richiesta di permesso.Di fronte alle preoccupazioni delle categorie (se un corriere che viene da fuori, lo si rimanda indietro e lo si fa riprovare il giorno dopo? che fare con le merci deperibili?) Zamboni ha fornito dati tranquillizzanti: ad oggi, le richieste di permesso sono circa 200 al giorno. E, in ogni caso, il tetto del 2% dovrebbe avere una sia pur minima flessibilità. La vendita dei ticket è affidata ad Atc. In un primo tempo, le nuove schede — tipo ‘gratta e sosta’ — saranno vendute nei punti Atc. In una fase successiva dovrebbe essere possibile acquistarle anche nelle tabaccherie e nelle edicole. Ciascun biglietto avrà un numero di serie unico. Basterà fare una telefonata al call center o spedire un sms, indicando il numero del ticket e la targa a cui va abbinato, e si riceverà l’immediata autorizzazione.Va detto che al costo del ticket andrà aggiunto quello della sosta su strada. Restano valide le regole attuali per chi parcheggia in autorimessa o si reca in albergo: non è previsto alcun ticket di Luca Orsi http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/bologna:5416695:/2006/05/24: |
Messaggio N°141 28-05-2006 - 22:33Tags: BOLOGNA L’Officina delle IdeeGiornale di Bologna metropolitana Direttore politico Paolo Salizzoni - Direttore responsabile Paolo Giuliani Numero 13 – Anno II° - Maggio 2006 Mensile - Aut. Trib. Bologna n. 7530/05 del 11/04/2005Propr.: Paolo Salizzoni; Coordinatore: Romano Masetti; Stampato in proprio - Sede via E.Ferrari, 28 - 40138 Bologna - Email: officinaidee@virgilio.it PARTITO DEMOCRATICO: COME FARLO DECOLLARE Con un gruppo dirigente della Margherita Provinciale e Cittadina di Bologna già ampiamente scaduti?Analisi del voto? Se non fosse sintomatico di una situazione politica gravemente compromessa all’interno della margherita bolognese forse questa convocazione potrebbe fare sorridere (di melanconia). Il coordinamento provinciale della Margherita di Bologna è non solo scaduto da tempo, ma ogni convocazione si caratterizza per la presenza di pochissimi membri, e l’oligarchia che si riunisce è composta da persone compiacenti rispetto ad una certa parte di partito (che non chiamiamo maggioranza perché se lo fosse non avrebbe tanta paura di andare a congresso per confrontarsi in modo diretto e democratico). Una oligarchia che basa le sue pretese di gestione del percorso del futuro partito unico autoincensandosi per il risultato ottenuto dalla coalizione alla Camera, quando noi rileviamo invece che il risultato della Camera è stato più una risposta dei cittadini che non un merito dei partiti, mentre rispetto al voto del Senato ogni partito farebbe bene a prendersi le proprie responsabilità. E il risultato ottenuto dalla Margherita bolognese al Senato è un NON RISULTATO. Ad una distanza quasi siderale dal voto, i membri del coordinamento provinciale non sono stati chiamati ad analizzare il risultato elettorale della Margherita: un risultato che è inferiore a qualunque media regionale e nazionale, un risultato tanto basso che però è stato pagato dal partito emiliano romagnolo della Margherita con un prezzo molto alto: infatti non ha permesso di fare eleggere il 13° deputato ed il terzo senatore. Abbiamo letto con interesse alcune recenti dichiarazioni di esponenti politici della Margherita bolognese e prendiamo atto della assoluta mancanza di rispetto anche verso il segretario Bacchi Reggiani: gli assessori parlano da segretari, e visto che a farlo è proprio l’ex segretario e visto che questo coordinamento provinciale era stato eletto insieme a lui, viene da pensare all’attuale coordinatore come ad un inconsapevole prigioniero politico. Il coordinamento provinciale convocato per domani 9 maggio serve per mettere il cappello sul partito dopo che le decisioni sono già state prese da altre persone e in altre sedi. Noi pensiamo che la prospettiva del Partito Democratico sia troppo importante ed affascinante per mortificarla con il tentativo messo in atto da una parte di Margherita bolognese che desidera dirigerla e manipolarla al mero fine di garantire rendite personali. A nostro avviso sono due le condizioni, fra le altre, perché l’operazione riesca con efficacia: una Margherita forte, convinta del ruolo che può svolgere nel nuovo Partito e consapevole del patrimonio riformista che può portare senza annacquamenti: in sostanza i “Cristiano -sociali” li abbiamo già visti perfettamente assorbiti dal PDS prima e dai DS dopo senza aver svolto alcuna funzione, al punto che appare del tutto improponibile anche l’adesione al P.S.E. in Europa. L’altra condizione che ci sta a cuore è l’avvio di un confronto culturale di base per verificare quale sintesi è possibile fra i vari riformismi da declinare comunque al plurale. Per una tale azione occorre una dirigenza autorevole e credibile e non un assetto come quello attuale che, fra l’altro, non ha corrispondenza nelle mutazioni intervenute nel partito nel corso del tempo (questo coordinamento è stato eletto 3 anni fa!!). Pensiamo, pertanto, che solo il Congresso provinciale e cittadino possano ripristinare un comune denominatore ed attivare, credibilmente, il processo per addivenire alla formazione del Partito Democratico. Motivi tutti per i quali auspichiamo l’indizione dei Congressi come sola ed unica iniziativa democratica e capace di portarci con dignità nel futuro Partito Democratico. Bologna, Dl divisi: prodiani si nascondono dietro partito unico Bologna, 11 Maggio (Agenzia Giornalistica “Velino”) È l'ultima carta dei prodiani bolognesi: nascondere la loro gestione fallimentare del partito mettendosi in testa al corteo vociante che invoca "Partito democratico subito". In questa manovra hanno l'appoggio dell'ala più modaiola dei media, che preferiscono occuparsi delle future e meravigliose prospettive del nuovo partito unico che non della realtà del gruppo dirigente prodiano, che ha clamorosamente fallito sul territorio. La Margherita in Emilia Romagna sta con Prodi ma non con i prodiani, bollati come "unti dal signore", imbattibili cacciatori di poltrone, incapaci di incanalare consensi e di sporcarsi le mani nel lavoro sul territorio. Sta di fatto che dove i prodiani hanno in mano il partito da anni - cioè a Bologna - i disastri sono talmente evidenti che e' diventato impossibile nasconderli. Così, mentre alle recenti elezioni politiche la Margherita avanzava a Reggio Emilia, a Modena e a Forlì, crollava a Bologna. Sul gruppo dei prodiani del capoluogo regionale grava la responsabilità di aver compromesso - raggiungendo il minimo storico in città a quota 7,2 per cento - il risultato dei Dl a livello regionale, fallendo l'obiettivo delle due cifre. Invece di analizzare il disastro e assumersi qualche responsabilità, dal coordinamento di Bologna, guidato da Giuseppe Bacchi Reggiani arriva invece il rilancio verso il Partito democratico a colpi di documenti. Una forzatura che non rispecchia il delicato compromesso che regge la Margherita a Bologna, che superò l'empasse affidando a un triumvirato (Bacchi Reggiani, Perrone, Peccenini) il compito di andare avanti fino a una fase congressuale che definisse una dirigenza votata ex-novo e condivisa. A squadernare la situazione, dopo scambi polemici e documenti votati in riunioni con larghe assenze, specialmente della componente popolare, c'e' ora la lettera di Paolo Giuliani, predecessore di Bacchi Reggiani alla guida del partito bolognese. Un’analisi severa che fotografa una "situazione politica gravemente compromessa. Il coordinamento - si legge - e' scaduto da tempo e ogni convocazione si caratterizza per la presenza di pochissimi membri e l'oligarchia che si riunisce e' composta da persone compiacenti verso una sola parte del partito. Un'oligarchia che basa le sue pretese sul percorso del futuro partito unico". E qui veniamo al punto politico, che emerge in modo particolare nella Magherita bolognese "gestita" dai prodiani, ma che percorre tutto il partito in regione. Giuliani dà voce a una linea maggioritaria dei diellini emiliano-romagnoli, anche se il coordinatore regionale Monari (area prodiana) non la condivide. La prospettiva del partito democratico, scrive Giuliani, "è troppo importante e affascinante per mortificarla con il tentativo messo in atto da una parte della Margherita bolognese, che desidera dirigerla e manipolarla al mero fine di garantire rendite personali". E mentre si inseguono sui giornali le interviste sull'argomento più alla moda, cioè il Partito democratico (l'ultima e' proprio quella di Monari), l'esito vero sembra volgersi verso un confronto congressuale, non più rinviabile per la Magherita bolognese. Da “La Repubblica” 21/05/06 Dall’intervista a Franco Marini neo Presidente del Senato ....... Le culture cattolico-democratico, socialdemocratica e liberale possono e devono convivere con l’obiettivo ambizioso di coniugare la libertà con la giustizia sociale. Agli amici della Margherita mando questo messaggio: apritevi alla società, il comunismo è finito, ma tenete ferme le vostre idee e la vostra capacità di presenza. Il Partito Democratico nasce solo se questi tre filoni del pensiero riformista lavoreranno insieme in condizione di parità, con la stessa dignità e la stessa forza. E questo lo dico agli amici dei DS, che in qualche occasione mostrano la tentazione di ritenersi i più bravi. ....... Caro Filippo: occhio al qualunquismo! Da “Il Corriere della sera” del 25/05/06 Si, meglio le primarie e addio ai bilancini Di Filippo Andreatta “...... se il punto di riferimento del nuovo Partito Democratico è il popolo delle primarie, allora l’unico modo per coinvolgerlo è quello di richiamarlo alle une per esprimersi direttamente, come hanno dimostrato di voler fare con passione e senso di responsabilità 4.311.139 elettori mettendosi in fila insieme e non contro ai partiti. ....... Recuperare finalmente quella fondamentale funzione che è la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica è doveroso. Ma non basta invocarla perché la buona politica nasce attorno a tre domande: fare politica per che cosa, fare politica per chi, fare politica attorno a chi. Altrimenti il rischio è qualunquismo. Pierluigi Castagnetti, neo Vice Presidente della Camera ha dichiarato il 22/05/06 all’Agenzia giornalistica ADN Kronos che “partire dalla leaderschip (del partito Democratico) è il modo sbagliato. Se si invocano gli elettori, bisogna dire loro cosa sono chiamati a votare, quindi prima il progetto poi eventualmente parleremo di leaderschip.” PER FARE IL PARTITO DEMOCRATICO A BOLOGNA LA “MARGHERITA” NON DEVE PERDERE COLORE SOTTO L’OMBRA DELLA QUERCIA. La preoccupazione dei vertici nazionali del partito per la forte flessione della “Margherita” in alcune aree metropolitane strategiche come Bologna, è cosa nota e risaputa. Ed anzi, sarebbe assai incomprensibile se questa preoccupazione non ci fosse. Per Bologna c’è poi l’aggravante che essendo la nostra Provincia fra 1/5 ed 1/4 della popolazione regionale, il magro risultato della “Margherita” sotto le Due Torri ha trascinato al basso la media regionale facendoci perdere in Emilia-Romagna il terzo Senatore. Quindi sarebbe spettato alla dirigenza locale chiedersi il perché di questa disfatta che confermava l’esito deludente delle amministrative del 2004. Non si risolve il problema facendo le mosche cocchiere del Partito Democratico. Il Partito Democratico vive ed esiste se culture diverse staranno insieme con pari dignità. Occorre quindi prima interrogarsi sul perché a Bologna noi abbiamo un Consiglio comunale con venti consiglieri DS e tre della “Margherita” e sul perché, aspetto non casuale, su tre consiglieri in Provincia due sono dell’imolese e solo uno per il restante territorio provinciale. Il percorso verso il Partito Democratico è un cosa molto seria, non un aiuto della “Margherita” a completare una festa dell’Unità. La soluzione naturale è che il primo passo verso il Partito Democratico a Bologna, deve essere un Congresso fra gli iscritti della “Margherita” che ne definisca il percorso, i contenuti e le motivazioni. Anche in questo ci lasciamo battere dai DS. Oppure qualcuno pensa che gli iscritti siano una “società incivile” da non ascoltare? E sarebbe un’ottima scelta se al Congresso ci si arrivasse accompagnati da una persona designata dal livello nazionale. Angelo Rambaldi Romano Masetti IL PARTITO DEMOCRATICO IN OFFERTA AI DS ? Quella del Partito Democratico è un traguardo affascinante e va affrontato con tanto equilibrio, partecipazione, confronti culturali, valorizzazione dei diversi riformismi,senza egemonie. Ma allora come mai succede che: Il Signor Bacchi Reggiani , “primus inter pares” dei tre coordinatori al vertice della Margherita bolognese si dichiara subito d’accordo sulla proposta che affida il coordinamento del futuro Partito Democratico a Bologna al Segretario dei DS. Il Sindaco Cofferati, in attesa di valutare bene i problemi di Bologna, studia scenari del tipo “cosa farò da grande” e si inventa mallevadore nazionale del nuovo Partito. Piero Fassino, Segretario dei DS:, vuol chiedere a Prodi, in cambio della rinuncia ad entrare a far parte del Governo, di essere lui il coordinatore, a livello romano, di tutto ciò che si attiverà per il futuro partito. Politica industriale. L’Italia ha bisogno di riadattare il proprio modello produttivo: un buon punto di partenza è iniziare a ricordare la differenza tra finanza e industria. La situazione economica del Paese continua ad essere incerta. Se da un lato i dati annuali e congiunturali sulla produzione e gli ordinativi industriali sono in sensibile aumento, dall’altro il commercio estero comunitario ed extra-comunitario riporta un peggioramento con un deficit in aumento, mentre i conti pubblici, lascito non troppo inatteso del precedente Governo, invitano alla prudenza. Dunque, pur restando in attesa del giudizio sui conti pubblici, assistiamo a due macro movimenti nell’economia italiana, da un lato una parziale ripresa dell’industria connessa ad un accenno di ripartenza della domanda interna e di taluni settori, dall’altro una perdita della competitività dei nostri prodotti sul mercato estero. Rispetto a quest’ultimo fenomeno – ricordando che è fortemente condizionato dal modello produttivo di riferimento – vale affermare che, come buon senso vuole, non deve essere cancellato, rimosso o snaturato, ma “semplicemente” riadattato. Riadattare – che è parzialmente diverso da innovare ma lo è totalmente da salvare – significa apportare modifiche coerenti alle mutate esigenze, sfruttando tutte le opportunità connesse e offerte dalla nuova situazione. In tali termini, in estrema sintesi e con non poche forzature, va intesa la globalizzazione, e non, come qualcuno sostiene: “avere i comunisti cinesi alle porte, che dopo aver mangiato i propri di bambini, vengono in Italia per mangiarsi i nostri!” Ma come è possibile riadattare? Scegliendo quello che si vuole essere, prima ancora di fare. E’ un dato di fatto che un cinese costa meno, ma lo è anche che un keniota costa meno di un cinese. Può sembrare assurdo, ma mentre l’India è acquistata dagli americani, inglesi, francesi, spagnoli, tedeschi, francesi e giapponesi (ma no dagli italiani), gli indiani comprano in Kenia tutta le principali catene di distribuzione, sfruttando, come si fa da mille anni, la legge dei vasi comunicanti: il denaro si sposta dove è più alta la convenienza. D’altronde, se lo stesso prodotto – a parità di condizioni – costa meno in un posto anziché in un altro, io in quanto consumatore, come mi comporto? E se quel prodotto non è un chilo di pane, ma un’automobile, o un televisione al plasma o una cucina, sono ancora così poco sensibile alla differenza di prezzo? Quello che conta è quello che si intende essere. Dunque, occorre ripartire da una seria politica industriale del paese, la quale non significa più come nel 900 industrie pesanti, ma agilità, intuitività, preparazione e determinazione. L’Italia ha tutte le carte in regola, purché lo voglia. E da questo punto di vista il neo presidente del Consiglio Romano Prodi possiede di certo quella preparazione e quella visione di insieme richiesta. Ma il problema è forse più profondo e di carattere cultural nazionale, e si perde in quelle pieghe formatesi nelle stratificazioni di codici, codicilli e comportamenti che poco hanno a che vedere e fare con la volontà politica di un Paese. Comunque è certo che quello che il Paese non può più permettersi, è di aprire un giornale e trovarsi davanti, sulla stessa pagina, i dati di bilancio delle FS e Alitalia da un lato e quelli di Autostrade dall’altro. Poiché se da un lato i primi rimangono a carica dei contribuenti con conti in rosso da capogiro e servizi destinati a far concorrenza nel lungo solo alla Somalia, dall’altro fa pensare che un’impresa privata monopolista di fatto di un servizio pubblico – basato e fondato su concessione – abbia proceduto da sola ad una operazione che al di là di quello che si saprà entro il 16 giugno (termine posto dal Ministero dalle Infrastrutture per ricevere ed analizzare i documenti) porta alla famiglia Benetton un lauto guadagno. In particolare, nel caso di Autostrade il guadagno sarebbe consistente relativamente all’investimento iniziale, ma diventa spropositato se lo si confronta al piano industriale contenuto e previsto dal contratto di concessione e per vari motivi solo parzialmente rispettato. Alché, viene da se che il problema non sta tanto nel guadagno dei Benetton o nella spagnolizzazione della società, quanto a monte, nella natura finanziaria dell’operazione. Di fatto i Benetton, in virtù del controllo azionario, hanno proceduto nell’operazione di fusione senza avvertire l’ANAS, concedente della concessione stessa. Come dire, hanno dato per scontato che anche per gran parte delle autostrade italiane valesse, come per la vendita di uno stabilimento balneare, il semplice accordo tra le parti. Forse al termine dei reciproci rimbalzi verrà confermata la correttezza dell’operazione, decretando la fusione con la spagnola Albertis per incorporazione di Autostrade in quest’ultima, ma rimarrà di certo anche qualcosa di incompiuto ed un senso di amaro in bocca per coloro che pagano il pedaggio dell’A14 dopo aver fatto la fila al casello. Dunque, aspettiamo una Politica Industriale seria, capace di ridare slancio al Paese, consci che i giorni che ci aspettano saranno difficili e che richiederanno assai presto, al Paese intero, di interrogarsi innanzitutto su cosa Esso voglia essere. Solo allora, si potrà procedere con il fare, che sarà però questa volta consapevole e convincente. Diego Forlano COMMENTI E NO COMMENT IL DIBATTITO SULLE PROPOSTE DEL COMUNE PER LA COLLINA. La Repubblica, mercoledì 24 maggio: “…. l’Assessore alla Sanità Giuseppe Paruolo, da sempre sensibile ai temi dell’urbanistica, si è zittito mentre stava commentando la vicenda (delle proposte dell’Assessore Merola sulla collina n.d.r.) quando si è accorto dell’arrivo in anticamera di Massimo Gibelli portavoce del Sindaco”. SCOOP !! Intercettazione di una telefonata fra l’Assessore alla Sanità ed il Presidente Natali: “ Mi raccomando Paolo, avvertimi prima se alla riunione viene pure Gibelli”. NUOVE CONVERGENZE E NUOVE DIVERGENZE. Il Resto del Carlino, 25 maggio, intervista a Carlo Monaco (centro-destra): “ Il mito del non far nulla è il vizio di una certa sinistra ambientalista” – “ Cervellati, Bottino e Fanti?”. “Sono conservatori ad oltranza”! Il Resto del Carlino, 25 maggio, intervista a Giacomo Venturi, Assessore Provinciale (DS): “L’intangibilità totale della collina è una posizione debole”. La Repubblica, 25 maggio, dichiarazione di Paolo Mengoli Direttore della Caritas: “Attendo ancora che si faccia l’albergo popolare ed un piano alloggi serio per le nostre periferie, invece parliamo della foglia di fico del golf. Qui si manda l’acqua in salita ″ La Repubblica, 25 maggio, dichiarazione a “ l’Officina delle Idee “: “ Occorre un dibattito senza preclusioni ideologiche “. La Repubblica, 24 maggio,“ Paolo Natali, “Margherita”, sta già organizzando un vertice di maggioranza “. IL PARTITO DEMOCRATICO CHE VOGLIAMO Il Domani, 24 maggio: “Gianluca Quaranta di San Lazzaro di Savena dice: “ Può capitare che in un Comune su dieci Dirigenti siano tutti bravi diessini riformisti, ed in quello di fianco siano tutti bravi diellini riformisti, frasi che sicuramente faranno arrabbiare i centristi della Margherita”. Se Gianluca Quaranta ci segnalerà un Comune, uno solo, della Provincia di Bologna in cui vi siano non dieci, ma tre o quattro Dirigenti diellini gli regaleremo una raccolta dei discorsi politici dei due ultimi Coordinatori della “Margherita” bolognese. Bertoldo |
Messaggio N°135 28-05-2006 - 05:43 La vita e l'azione La vita e l'azione Altiero Spinelli (1907-1986) aderisce molto giovane al Partito Comunista Italiano, partecipando alla lotta clandestina contro il fascismo. Arrestato nel 1927, sconta dieci anni di prigione e sei di confino. Durante il suo confino a Ventotene, studiando i testi dei federalisti anglosassoni, abbandona il comunismo e abbraccia il federalismo. In quel periodo elabora, assieme a Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, il Manifesto di Ventotene (1941). Spinelli si rende presto conto del fatto che la battaglia per la federazione europea richiede la creazione di un'organizzazione politica nuova, immune dai feticci nazionali e dei limiti delle ideologie tradizionali. Sulla base di questa convinzione promuove la fondazione del Movimento Federalista Europeo (Milano 27-28 agosto 1943). Agli inizi degli anni cinquanta, l'azione di Spinelli e del Movimento Federalista Europeo sul governo italiano si rivela decisiva per fare della costituente europea la questione centrale nelle trattative intergovernative per la creazione della Comunità Europea di difesa (CED). È grazie a questa azione che l' Assemblea ad hoc (l'assemblea allargata della CECA) viene incaricata di elaborare lo statuto della Comunità politica europea, cioè dell'organismo politico incaricato di controllare l'esercito europeo. L'Assemblea assolve al suo mandato elaborando un testo di costituzione, ma la sua opera viene vanificata dalla mancata ratifica della CED da parte della Francia (1954). Nonostante questa sconfitta, fra il 1954 e il 1960 Spinelli e il MFE rilanciano la lotta federalista impegnandosi per mobilitare l'europeismo ormai diffuso in una protesta popolare crescente - azione del Congresso del Popolo europeo - diretta contro la legittimità stessa degli stati nazionali. Dopo aver abbandonato il Movimento Federalista Europeo negli anni sessanta, nel 1970 viene nominato membro della Commissione esecutiva della CEE. Dal 1976 al 1986 è membro del Parlamento europeo, divenendo nel 1984 presidente della Commissione istituzionale. È nel Parlamento europeo che Spinelli, per la seconda volta, ha l'opportunità di avviare un'azione di tipo costituzionale, promuovendo all'interno del Parlamento europeo, ormai eletto direttamente, l'elaborazione di un Progetto di Trattato di Unione europea (approvato a larghissima maggioranza il 14 febbraio 1984). Questa iniziativa viene frenata e insabbiata dai governi nazionali, che nel 1985 varano il meno ambizioso Atto Unico europeo. Essa segna tuttavia l'ingresso sulla scena europea del Parlamento europeo come nuovo soggetto politico nel processo di democratizzazione delle istituzioni comunitarie. Muore a Roma il 23 maggio 1986. L'azione di Spinelli e il federalismo come nuovo comportamento politico L'atteggiamento di Spinelli si distingue da quello dei federalisti che, prima di lui, si erano limitati a denunciare la crisi storica dello Stato nazionale, collocando la realizzazione della Federazione europea in un futuro indeterminato. Questi federalisti, al contrario di Spinelli, non si erano posti l'obiettivo di elaborare un programma d'azione preciso e non avevano rinunciato ad impegnarsi prima di tutto sul fronte delle lotte liberali, democratiche o socialiste. Spinelli invece, convinto che la Federazione europea, dopo la seconda guerra mondiale, sarebbe diventata un obiettivo concreto della lotta politica, si rende conto del fatto che si apre uno spiraglio per la lotta federalista. Spinelli denuncia pertanto senza esitazione i limiti dell'approccio funzionalista all'unificazione europea, e l'illusione degli europeisti di poter raggiungere la federazione senza la rinuncia alla sovranità nazionale da parte degli Stati. La sua azione mira si dall'inizio a sfruttare le contraddizioni che si manifestano nel mettere in comune le politiche nazionali. Al metodo comunitario seguito da Jean Monnet, Spinelli contrappone il metodo costituente, consapevole del fatto che, se da un lato bisogna far accettare agli Stati un trattato in base al quale essi si dichiarano disposti a cedere parte della loro sovranità a favore di un governo sovranazionale, dall'altro lato è necessario far partecipare il popolo europeo alla definizione di una costituzione che stabilisca la forma e i compiti della nuova unione fra Stati. Su questa posizione, difesa e sostenuta per tutta la vita, Spinelli riesce, nel 1984, a portare l'intero Parlamento europeo. Questo stesso Parlamento è chiamato a portare a termine la battaglia costituente iniziata da Spinelli. Il Manifesto di Ventotene La linea di divisione fra partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa quelli che concepiscono come fine essenziale della lotta quello antico, cioè la conquista del potere politico nazionale - e che faranno, sia pure involontariamente, il gioco delle forze reazionarie lasciando solidificare la lava incandescente delle passioni popolari nel vecchio stampo, e risorgere le vecchie assurdità - e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopreranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità internazionale. Per un'Europa libera e unita - Progetto di Manifesto, Ventotene, 1941 La nascita del Movimento Federalista Europeo (1943) Respingemmo il progetto, ventilato da qualcuno, di costituire un semplice centro di studi e di diffusione di idee. Lasciammo definitivamente cadere l'idea di un partito federalista, comprendendo che metterlo su e conquistargli un posto significativo accanto ai partiti democratici che vedevamo rinascere dalle loro ceneri con una insospettata vigorosa continuità sarebbe stato un tentativo con ogni probabilità sterile e ci avrebbe comunque impedito di raccogliere in un solo fascio tutti i consensi certamente esistenti in ogni forza politica. La necessità di entrare in concorrenza con gli altri partiti ci avrebbe obbligato a darci un programma completo di gestione del potere nazionale, e ci avrebbe perciò inevitabilmente distratti dalla concentrazione che volevamo prioritaria sulla costruzione europea. Saremmo dunque stati un movimento che avrebbe chiamato a raccolta chiunque si volesse battere per la federazione, e perciò aperto a membri dei vari partiti antifascisti che si andavano formando, ma deciso a restare autonomo rispetto ad essi. Come ho tentato di diventare saggio - La goccia e la roccia, 1987 Spinelli, il Movimento Federalista Europeo e De Gasperi Con De Gasperi abbiamo avuto un incontro non facile. Quando abbiamo cominciato a fare il nostro piccolo movimento, con questa durezza di formulazione e impegno di battaglia, poichè Sforza, ministro degli esteri, e De Gasperi avevano un atteggiamento antinazionalista, abbiamo cercato di prendere contatto con loro. Nel 1950 abbiamo fatto d'accordo con i federalisti anche degli altri paesi, una campagna, sotto forma di petizione, in cui chiedevamo ai governi, e in particolare noi al nostro governo italiano, di prendere una iniziativa per fare un patto federale con gli altri paesi. Abbiamo preparato il testo della petizione su cui raccogliere le firme, e abbiamo poi cercato alcuni sostegni autorevoli che avrebbero facilitato la raccolta. Uno dei primi passi a cui dovevamo pensare era De Gasperi. De Gasperi ci riceve, legge questo testo e dice che, sì, lui è disposto ad appoggiarlo a condizione che noi cambiamo un po' quella formula troppo astratta: avremmo dovuto dire che noi invitavamo il governo italiano a prendere iniziative per promuovere la pace in Europa. Allora noi abbiamo detto che il nostro movimento nasceva proprio contro questo modo di concepire, di fare la politica europea e che, perciò, non l'avremmo fatto. E ci siamo lasciati così, freddamente: lui dicendo che allora non si interessava della cosa e noi trovandoci in una situazione abbastanza difficile, perchè si partiva avendo il capo del governo in questa situazione ostile. Però abbiamo deciso: lo facciamo lo stesso. E nel giro di un anno abbiamo raccolto mezzo milione di firme e alla fine abbiamo fatto, nel '51, una grossa manifestazione all'Eliseo, nella quale era presente Einaudi, Presidente della Repubblica - Einaudi era quello che silenziosamente ci aveva sempre sostenuto - e, invitati a parlare, c'erano anche Sforza e De Gasperi. (...) Allora abbiamo avuto la prima dichiarazione di De Gasperi a nostro favore, perchè ha firmato anche lui la petizione e ha dichiarato che il governo italiano avrebbe accettato questo impegno e avrebbe agito in coerenza. Bene, debbo dire che a questo impegno De Gasperi ha tenuto fede ed è stata una grossa iniziativa del governo italiano. Quest'uomo, De Gasperi, che in fondo era un moderato, lo ha fatto con uno spirito rivoluzionario non indifferente, vincendo resistenze in Italia, nella amministrazione italiana e vincendo resistenze negli altri paesi. Da un'intervista radiofonica, 1985 Il potere costituente del Parlamento europeo Questo esclusivo diritto politico del Parlamento europeo, non scritto ma valido perchè fondato su una solida consuetudine democratica, deve essere rivendicato con fermezza dal Parlamento contro ogni tentativo di trasferire l'elaborazione a saggi, a diplomatici, a ministri, o ad altri. Se il Parlamento europeo cede su questo punto, se ammette che il suo è stato solo un lavoro preparatorio destinato ad essere rimanipolato da altri, esso riduce se stesso al livello di poco più che un ufficio studi, e dichiara spontaneamente di non possedere la qualità di rappresentante dei cittadini della Comunità, cioè rinnega lo scopo stesso per cui le elezioni hanno avuto luogo. Molte voci si leveranno - siamone certi - contro questa pretesa del Parlamento europeo, ma esso sappia che questa trincea non potrà essere abbandonata senza che tutto intero il fronte della sua battaglia per l'Unione crolli. Discorso pronunciato all'Istituto universitario europeo di Firenze, Il lavoro da portare a termine Avete tutti letto il romanzo di Hemingway in cui si parla di un vecchio pescatore che, dopo aver pescato il pesce più grosso della sua vita, tenta di portarlo a riva. Ma i pescicani a poco a poco lo divorano, e quando egli arriva in porto gli rimane la lisca. Quando voterà fra qualche minuto, il Parlamento avrà catturato il pesce più grosso della sua vita, ma dovrà portarlo fino a riva, perchè ci saranno sempre degli squali che cercheranno di divorarlo. Tentiamo di non rientrare in porto con soltanto una lisca. Discorso al Parlamento europeo, 14 settembre 1983 Giunto alla fine di un capitolo e all'inizio di un nuovo capitolo che probabilmente sarà portato a termine da altri, e riflettendo sul lavoro che ho cercato di fare qui, devo dire che, se le idee contenute in questo testo e nella risoluzione non fossero esistite nella mente della grande maggioranza di questo Parlamento, non sarei mai riuscito a mettervele. Mi sono limitato ad esercitare, come Socrate, l'arte della maieutica. Sono stato l'ostetrica che ha aiutato il Parlamento a dare alla luce questo bambino. Adesso bisogna farlo vivere. Discorso al Parlamento europeo, 14 febbraio 1984 TRATTO DA: Gioventù Federalista Europea (GFE) è la sezione italiana degli Jeunes Européens Fédéralistes (JEF) e il gruppo giovanile del Movimento Federalista Europeo (MFE). http://www.mfe.it/gfe/chisiamo/index.htm Altiero Spinelli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Altiero Spinelli (Roma, 31 agosto 1907 - Roma 23 maggio 1986) fu un politico ed uno dei padri fondatori dell'Europa insieme a Jean Monnet e Robert Schuman. Altiero Spinelli nacque a Roma. Fu iniziato alle questioni politiche dal padre, socialista convinto; aderì molto presto alla gioventù comunista e partecipò alla lotta clandestina contro il fascismo. Arrestato nel 1927, fu incarcerato per 10 anni e poi inviato al confino per altri 6 anni. Nell'isola di Ventotene scrisse, insieme ad Ernesto Rossi, il manifesto federalista, meglio noto come Manifesto di Ventotene, ispirato dalle sue letture sui federalisti inglesi del XVIII secolo. Dopo la caduta di Mussolini, creò nel 1943 il Movimento Federalista Europeo (MFE), di cui divenne segretario generale fino al 1962. Fu delegato generale dell'Unione Europea dei federalisti (UEF), a cui il MFE aderì nel 1946, fondò a Roma l'Istituto di Affari Internazionali e partecipò ai congressi di Montreux e di La Haye. Spinelli giocò un ruolo determinante nella genesi del progetto di Comunità europea di difesa (CED), proponendo che l'Assemblea comune della CED ricevesse un mandato costituente. Dopo il rifiuto della Francia di ratificare il progetto nel 1954, contribuì a rilanciare il processo di costruzione europea. Nel discorso che pronunciò nel 1957 al Congresso del popolo europeo a Torino, Spinelli mise in discussione la legittimità del concetto di Stato-Nazione. A differenza di molti suoi predecessori, difensori del federalismo, Spinelli fu un pragmatico. Secondo lui l'Europa non poteva realizzarsi che a due condizioni: da una parte che gli stati rinunciassero ad una parte della loro sovranità nazionale e dall'altra che il popolo europeo partecipasse alla definizione di una costituzione che fissasse le responsabilità e la forma di una nuova unione fra gli stati. Negli anni '60 Spinelli esce dal Partito Comunista Italiano (nelle cui file militava dal 1924) e diventa consigliere di Pietro Nenni. I rapporti col PCI si rinsaldarono alla metà degli anni '70, tanto che Spinelli viene eletto in più elezioni nelle liste del PCI, sedendo alla Camera dei Deputati dal 1976 al 1983 e al Parlamento Europeo dal 1976 al 1986. Sul piano della politica europea, Spinelli lascia il MFE alla fine degli anni 60. Per allora fu nominato membro della Commissione delle Comunità europee nel 1970; si occupò del settore della politica industriale e della ricerca a partire dal 1976. Tuttavia fu come rappresentante del Parlamento Europeo, che la battaglia di Altiero Spinelli si concretizzerà e segnerà definitivamente la storia della costruzione europea. Su iniziativa del Club del coccodrillo, fondato nel 1980 da 8 parlamentari di Strasburgo fra i quali anche lo Spinelli, il Parlamento Europeo decise la creazione della nuova commissione incaricata della riforma istituzionale della Comunità. La commissione, presieduta da Spinelli, partorì il progetto di trattato di Unione Europea, adottato il 14 febbraio 1984 dal Parlamento Europeo con 237 voti contro 31. Il progetto di Spinelli rinforzò il ruolo del Parlamento Europeo perché questo viene dotato di un potere di spesa e legislativo, in determinati campi, e deve approvare il programma politico della Commissione Europea. Inoltre il progetto di Spinelli introduce due nuovi concetti: la sussidiarietà e la conciliazione, in seno al processo decisionale, delle strategie concorrenti di cooperazione intergovernativa e d'integrazione comunitaria. Nonostante il fatto che il Consiglio delle Comunità non abbia successivamente dato seguito a questo progetto, quest'ultimo fornirà una solida base per il rilancio europeo della seconda metà degli anni 80, che sfocerà nella creazione dell'Unione Europea col Trattato di Maastricht del 1992.http://it.wikipedia.org/wiki/Altiero_Spinelli 01/06/2006 ore 19.39 UE A 21 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA L’ITALIA RICORDA L’EUROPEISTA ALTIERO SPINELLI CON UN CONVEGNO A MILANO MILANO\ aise\ - L’Europa può ripartire soltanto dalla lezione di Altiero Spinelli e l’Italia ha un ruolo essenziale oggi più che mai nel processo di costruzione e nella creazione dell’identità europea.Messaggi chiari e ad alto contenuto politico ribaditi dalle più alte cariche istituzionali nelle ultime settimane, e approfonditi dal convegno dedicato a Spinelli e tenutosi ieri a Milano. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha riconosciuto il ruolo ispiratore di Spinelli dedicandogli la prima visita ufficiale a Ventotene il 15 maggio scorso. Romano Prodi, dal canto suo, ha effettuato il primo viaggio all’estero da capo del governo a Bruxelles, per ribadire al Presidente della Commissione Barroso il ruolo incondizionato e tradizionale di motore dell’Italia nel rilancio del processo istituzionale europeo. Secondo Prodi, la costituzione europea dovrebbe addirittura essere migliorata, attraverso un ricorso più ampio del metodo comunitario a scapito del criterio dell’unanimità che blocca di fatto i progressi nella costruzione dell’Europa. Sta emergendo la convinzione che l’Italia e la Germania saranno i motori di questo processo. Roma e Berlino condividono l’idea che occorre rilanciare al più presto il processo costituzionale in Europa, partendo dalle ratifiche già ottenute in 15 paesi su 25, con altri pronti a seguire entro il 2006 (Svezia, Portogallo, Irlanda). Prodi ha deciso di recare visita al Cancelliere tedesco Angela Merkel il giorno prima del prossimo Consiglio Europeo di metà giugno, che dovrebbe rilanciare il dibattito sul futuro della costituzione. Merkel e Prodi andranno insieme da Berlino a Bruxelles, un viaggio dall’alto significato simbolico che dovrebbe trovare compimento ancora in Germania, durante il semestre di Presidenza tedesco nella prima parte del 2007. Su questi temi di grande attualità hanno discusso i partecipanti al convegno dedicato a Spinelli, in occasione del ventesimo anniversario della sia scomparsa, tenutosi a Milano il 31 maggio e promosso dalla Rappresentanza a Milano della Commissione Europea e dal centro Spinelli di cultura politica. La vicenda umana e politica di Spinelli, che elaborò il primo "Manifesto per un’Europa Libera e Unita" durante il confino a Ventotene imposto dal regime fascista, è stata ricordata dal professor Piero Graglia dell’Università Statale, biografo di Spinelli, e dal suo collega Antonio Padoa-Schioppa. Entrambi hanno sottolineato la capacità di mobilitazione e di azione che possedeva Spinelli, che ha perseguito senza sosta l’obiettivo di creare gli "Stati Uniti d’Europa". Dal canto suo, il direttore della Rappresentanza della Commissione a Milano Roberto Santaniello ha ribadito l’attualità dell’Europa di Spinelli come garante non solo della pace e della democrazia, ma anche delle regole di un’economia di mercato efficace e solidale. (aise) http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=30873 Editrice SOGEDI s.r.l. - Reg. Trib. Roma n°15771/75 In un saggio le profetiche tesi di De Gasperi: «L’economia comune non garantisce unione» |
Messaggio N°130 27-05-2006 - 11:01Tags: ECONOMIA Adriano Olivetti
La Fondazione nasce nel 1962 ad opera di alcuni familiari, amici e collaboratori del grande imprenditore prematuramente scomparso due anni prima, con l'intento di raccogliere e sviluppare l'impegno civile, sociale e politico che ha distinto l'operato di Adriano Olivetti nel corso della sua vita. La Fondazione Adriano Olivetti, costituita nel 1962, ha lo scopo di “provvedere alla prosecuzione dell'opera di studio e di sperimentazione, teorica e pratica, suscitata da Adriano Olivetti”. In questi ambiti vengono promossi ricerche, studi e progetti che attraverso convegni, interventi, laboratori, esposizioni e pubblicazioni caratterizzano la Fondazione come istituzione di ricerca e operativa sul territorio, in una politica culturale che predilige la collaborazione con altre istituzioni di analoga natura e con enti pubblici e privati, nazionali ed internazionali. La Fondazione si avvale di un’attività editoriale che si realizza sia in collaborazione con importanti case editrici che autonomamente con la serie dei “Quaderni della Fondazione”. Dal 2003, in collaborazione con Luca Sossella Editore, è nata la Collana Comunità, ulteriore strumento di riflessione, teorica e pratica, suscitato dai programmi di ricerca e sperimentazione sulle tematiche del vivere comunitario realizzati dalla Fondazione. Nell’ottobre 2001, nella sede di Roma, e stata inaugurata la Sala Roberto Olivetti, spazio multifunzionale dedicato alla memoria di Roberto Olivetti, nella quale si svolge parte dell’articolato programma delle attività. A Ivrea, presso la sede dell'Associazione Archivio Storico Olivetti è ospitato l'archivio cartaceo della Fondazione che raccoglie tutta la corrispondenza aziendale e privata di Camillo, Adriano ed altri membri della famiglia Olivetti, l'Archivio del Movimento Comunità e delle Edizioni di Comunità, l'archivio e la biblioteca personale di Ludovico Quaroni e l'archivio di Georges Friedrich Friedmann che testimonia la sua collaborazione con Adriano Olivetti per le attività nel Mezzogiorno d'Italia. La Fondazione è membro del European Foundation Center (EFC), associazione internazionale non-profit, con sede a Bruxelles, creata nel 1989 dalle principali fondazioni europee con lo scopo di promuovere, sostenere e valorizzare il ruolo e l'opera delle fondazioni in Europa e nel mondo. Dal 2004 il Presidente della Fondazione, Laura Olivetti è membro dell'International Committee del Council on Foundation di Washington DC. L'Archivio Storico Olivetti ha sede presso Villa Casana, prestigiosa residenza immersa nello splendido parco di Montefiorito a pochi passi dal centro di Ivrea. Nato nel 1986 su iniziativa di Paolo Mancinelli, allora Segretario Generale della Olivetti, l'Archivio Storico tra gli anni 1987-'94, vede la sua costituzione ed il suo sviluppo sotto la direzione di Giovanni Maggia. Nella primavera del '98 viene costituita l'Associazione per l'Archivio Storico Olivetti, una iniziativa a cui hanno aderito come soci fondatori o sostenitori la Società Olivetti, la Fondazione Adriano Olivetti, il Comune di Ivrea, la Provincia di Torino, il Politecnico di Torino, la Compagnia San Paolo, l'Associazione Spille d'Oro Olivetti. In seguito anche SMAU e Banca di Roma sono entrati nell'Associazione. L'Archivio Storico Olivetti è frutto di un pluriennale impegno per il recupero, la selezione, la conservazione e l'archiviazione di una grande quantità di documenti, testimonianza di una singolare esperienza industriale e culturale. La Biblioteca è ricca di migliaia di volumi: dalle Edizioni di Comunità, una delle case editrici più importanti del dopoguerra, alla raccolta di Cataloghi delle Mostre d'arte e dei Quaderni del Restauro; dalla collezione di libri su tematiche olivettiane all'originale editoria interna ricca di prestigiose realizzazioni quali Agende, Libri Strenna, Calendari, Monografie. Altrettanto interessante l'Emeroteca dell'Archivio che raccoglie riviste culturali di valore storico, quali Comunità, SeleArte, Urbanistica, Zodiac, Tecnica e Organizzazione, Notizie Olivetti. Originale e ricca, la Cinevideoteca copre un periodo di produzione che risale alla fine degli anni Quaranta. Molti filmati, dovuti all'impegno e agli interventi di un elevato numero di grandi personalità della cultura italiana e straniera, costituiscono per la loro qualità un importante patrimonio nella storia della cinematografia aziendale. Più ridotta ma di grande valore storico l'Audioteca nella quale sono conservate le registrazioni di dibattiti e di incontri con personalità della cultura italiana ed internazionale. L'Eidoteca e la Fototeca costituiscono poi due ricche ed importanti sezioni nelle quali sono raccolte significative collezioni di manifesti, di campagne pubblicitarie ed immagini sviluppate come corredo alle molteplici attività aziendali. Infine, l'Archivio della Società Olivetti, la sezione più consistente, che comprende tra l'altro: una ricca collezione di macchine prodotte dalla Olivetti (a partire dalla prima e famosa M1), le Raccolte degli Atti Societari, il Fondo della Direzione Studi Economici, una vasta documentazione sui Servizi Culturali e sui Servizi Sociali, interessanti studi del Centro di Psicologia e di quello di Sociologia, l'originale settore degli oggetti promozionali, raccolte significative nel campo della Formazione e dell'Attività Commerciale. L'Associazione Archivio Storico Olivetti si pone innanzi tutto l'obiettivo dell'ordinamento del grande patrimonio di documentazione ad esso affidato ma anche l'obiettivo della sua valorizzazione sia a livello nazionale che internazionale, promuovendo a tal fine mostre, studi, pubblicazioni, convegni e incontri, collezionando una serie di importanti iniziative. L'Archivio Storico Olivetti, nell'ottobre del 1998, è stato dichiarato di "notevole interesse storico" da parte della Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta. Per ulteriori informazioni www.arcoliv.org http://www.fondazioneadrianolivetti.it/home.htm
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Messaggio N°129 27-05-2006 - 06:13Tags: CULTURA CRONACA CINEMA TEATRO, ECONOMIA Cattolici nella società Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina Cattolici nella società: ultimi due incontri a Guastalla e Casina Il ciclo di incontri mensili “profili paralleli” promossi grazie alla fattiva collaborazione di alcune associazioni reggiane (Csc, Ac, Acli, Aimc, Cisl, Uciim) e dedicate a figure significative del movimento cattolico, che richiamano però immediatamente temi di forte attualità (Alberto Marvelli: l'etica in politica; Ezio Vanoni: la giustizia fiscale; Giulio Pastore: l'autonomia del sindacato; Gesualdo Nosengo: democrazia ed educazione ) stanno volgendo al termine. L'attenzione viene portata ora a due personalità dell'Italia del secondo '900, Enrico Mattei e Adriano Olivetti, che rimandano da subito a problemi, l'energia e la partecipazione dei lavoratori, che rappresentano nodi scoperti ed in larga misura irrisolti sia nella società italiana sia nel contesto internazionale. Nodi politici e nodi economici insieme. Prendiamo il caso dell'energia, con i prezzi del petrolio che non finiscono mai di crescere, con l'accaparramento di risorse da parte di paesi asiatici in forte sviluppo (India e Cina), con la difficoltà di avere fonti rinnovabili a prezzi competitivi, con le tensioni e la guerra intestina esistente in paesi, forti produttori, come l'Iraq e l'Iran. Appare dunque in tutta evidenza l'interesse che può avere la serata del 29 maggio a Guastalla, Sala Padre Paolino BV della Porta, dedicata a “Enrico Mattei : l'energia, fattore strategico per lo sviluppo del Paese : ieri, oggi e domani” che sarà animata da contributi di elevata competenza: da Marcello Colitti, già braccio destro di Mattei al Gruppo Eni, già presidente Enichem, oggi consulente internazionale in materia petrolifera, e da Cristina Corazza, giornalista specializzata, redattrice dei Notiziari Energia e Ambiente dell'Agenzia Adnkronos, autrice del recente volume di successo “Oro nero conti in rosso. Come sta cambiando il grande gioco del petrolio”. Come testimone del clima politico che si respirava allora, sarà Corrado Corghi , ex segretario regionale della DC Emilia-Romagna quando Mattei incominciò a perforare pozzi in Valle Padana per cercare metano e quando poi creò una potente industria di Stato come l'Eni, capace di tener testa alla “sette sorelle” che dominavano il gioco del petrolio nel mondo. Non meno attuale, anche se può dare meno ansia immediata al cittadino che si reca quotidianamente al distributore di benzina, è l' argomento che sta alla base dell'ultimo incontro del ciclo, che si terrà il 23 giugno al Castello di Sarzano ( Casina), dedicato a “Adriano Olivetti : l'impresa come comunità di persone” . Partendo da un indirizzo ricorrente nelle Encicliche sociali della Chiesa, soprattutto quelle più recenti di Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II , si metterà in rilievo l'esigenza di regolare e temperare un'economia non raramente orientata al liberismo selvaggio e al capitalismo senza scrupoli, introducendo nuovi modelli di contrattazione sindacale nonchè strumenti veri di partecipazione dei lavoratori alla vita dell'azienda e di piena valorizzazione delle loro capacità professionali. Esperienze lungimiranti che negli anni '60 aveva incominciato ad implementare quel grande uomo di cultura ed imprenditore innovativo come fu appunto l'ingegner Adriano Olivetti di Ivrea. Ne parleranno il Giorgio Campanini, docente all'Università di Parma e di Lovanio, autore di un saggio sulle idee olivettiane e Ettore Morezzi, già alto dirigente ad Ivrea, della Fondazione Olivetti, con una diretta testimonianza di un imprenditore reggiano di successo Ermanno Pivetti , che nei primi anni giovanili di carriera manageriale , si è fatto le ossa in quella stimolante realtà produttiva e sociale. “La nostra iniziativa di approfondire personalità emblematiche che hanno segnato la storia d'Italia come del cattolicesimo italiano, non nasce dalla nostalgia di un certo odore di sagrestia - sottolinea Luigi Bottazzi, presidente del Collegamento Sociale Cristiano, coordinatore di “profili paralleli” - ma dal dato reale, che emerge dalla varie storie, sulle capacità creative di chi ha operato nel concreto, con un'incisiva leadership, nella vita sociale e pubblica, seguendo una ispirazione sociale forte di fede cristiana vissuta, e che anche oggi può essere segno di speranza nel mondo e per un mondo migliore”. http://www.reporter.it/articoli/20060526090546.htm Messaggio N°128 27-05-2006 - 06:07Tags: POLITICA LE RADICI CRISTIANE Inviato da: fra.gasTrackback: 0 - Commenti: 0 permalink - segnala ad un amico - modifica - elimina
VENT’ANNI DOPO SPINELLI: TRE UOMINI DI GOVERNO INSIEME CON IL CAPO DELLO STATO HANNO RICORDATO IL PADRE DEL FEDERALISMOAmato: le radici cristiane non dividanoIl ministro dell’Interno: dobbiamo far ripartire in modo laico il processo di integrazione europea22/5/2006 Paolo Baroni Il ministro dell'Interno Giuliano AmatoVENTOTENE. La nuova Europa? Deve essere laica, suggerisce Giuliano Amato. Che attacca chi usa (ed ha usato) la scusa delle «ragioni cristiane» per escludere chi non è gradito. «Occorre includere, non escludere», sostiene, e guardare non ai nostri confini ma a quello che avviene fuori, attorno a noi. Lo stop alla Costituzione europea e lo smarrimento che ne è seguito è certamente un colpo pesante: Emma Bonino lo descrive come un «sentiero smarrito» che oggi ci obbliga ad «uscire dagli stereotipi di un europeismo usurato e logoro». A Ventotene si ricordano i vent’anni della morte di Altiero Spinelli, il padre del federalismo europeo, e il tema-Europa è d’obbligo. Il neo-ministro dell’Interno è convinto che «con il governo Prodi si riprenda il cammino per il rafforzamento delle istituzioni europee». A suo parere «l'Unione europea uscirà dalla crisi non se rinuncerà alle sue missioni ma se le porterà avanti». A cominciare dal «bisogno enorme di pace». Il suo è un discorso molto appassionato, e la platea gli tributa applausi tra i più calorosi. «Occorre includere, non escludere - insiste -. Come del resto il messaggio cristiano nella sua universalità dovrebbe essere inteso da chiunque non ne faccia un uso personale e lo prenda per quello che dice da oltre duemila anni». Ed è anche per questo che dal nuovo governo italiano dice di aspettarsi «che cancelli al più presto il richiamo alla capacità di assorbimento come pre-requisito per l'ingresso di Paesi che stanno aspettando di entrare in Europa e che vorrebbero entrare e riprenda il cammino per il rafforzamento delle istituzioni europee». Si è perso tempo, ma non è il caso di «abbandonarsi a facili scetticismi o allarmismi». La lentezza della costruzione europea non lo spaventa. «Mi spaventa - dice - chi rivendica le radici cristiane dell'Europa, per escludere e non per includere chi chiede di farne parte; quando proprio l'inclusione è il messaggio universale del Cristianesimo», così come lo spaventano «quanti leggono il no franco-olandese alla Costituzione europea come giustificazione per la propria liberazione dalle responsabilità europee». Ma «molti di quei no - sottolinea l'ex vicepresidente della Convenzione europea - chiedono più Europa e non meno e la leadership dell'Ue deve consentire che i no si convertano in sì dando risposte efficaci». Quella sull’isola pontina non è la prima uscita pubblica del solo Presidente della Repubblica. Anche per Amato, Emma Bonino e per il nuovo responsabile dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, è un debutto, una prima. Ognuno porta la sua testimonianza, ognuno offre un contributo, uno spunto per rileggere a oltre 60 anni di distanza il «manifesto» scritto qui da Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni ai tempi del confino. Documento attualissimo, una «guida valida ancora oggi», ripetono in tanti alternandosi dal palco allestito in piazza Castello. Secondo Emma Bonino, da poco nominata ministro per il Commercio internazionale e gli Affari europei «il Governo Prodi è calibrato per persone e per programmi per affrontare l'agenda degli appuntamenti europei che non sono appuntamenti di politica estera ma di politica internazionale». A suo parere «è necessario che l'Unione cammini uscendo da vecchi schemi superati e logori e non penso certo dicendo questo al Manifesto di Spinelli e Rossi - ha spiegato Bonino - che mi sembra il testo più attuale perché parla più che di europeismo di federalismo europeo. Noi viviamo in tempi difficili ma non così drammatici come i loro, non vedo perché dovremmo fermarci, io cercherò di mettercela tutta». Poi ispirandosi a quel «grado di follia» che anche Spinelli consigliava sempre di portare con sé il ministro radicale lancia una proposta: «Vorrei che il Manifesto di Ventotene fosse tradotto in arabo e corredato di note critiche - azzarda - perché l'idea che la pace si fa tra gli Stati e non solo negli Stati è un grande insegnamento da portare». Padoa-Schioppa, a Ventotene non parla da ministro dell’Economia ma da presidente di «Notre Europe», la fondazione creata da Jacques Delors che ora lascerà. Per questo si tiene alla larga dalle questioni economiche di stretta attualità, cita solo l’ex presidente francese della commissione, il suo coraggio, la sua grande visione ed il suo grande realismo che al pari di Spinelli contraddistinguono chi è al tempo stesso «capo» (che sa decidere ed accettare anche ciò che si può ottenere in quel momento), e «consigliere», capace cioè di guardare lontano. Così è stato per l'Atto unico europeo dell'86 come per la liberalizzazione dei mercati finanziari di due anni dopo che gettò le basi per la creazione dell’euro e fece compiere un balzo impensabile alla costruzione della casa comune europea. Legge un passo dell’autobiografia di Spinelli e si commuove: troppo forte ancora oggi è l’intreccio di storie personali. «L'Europa - afferma convinto Padoa-Schioppa - può superare l'attuale momento di difficoltà». La via da seguire è già scritta: è la lezione di Spinelli. Messaggio N°127 27-05-2006 - 06:02Tags: AMBIENTE AMBIENTE ED ECONOMIA Giovanelli: «L´Ambiente non può restare un ministero della comunicazione»Per l´ex senatore Ds occorre integrare economia ed ecologia. E rilancia il ruolo di Agenda 21 per creare una nuova governance basata anche sulla contabilità ambientaledi Diego Barsotti REGGIO EMILIA. Fausto Giovanelli, avvocato e insegnante di scuola superiore, membro del consiglio nazionale dei Ds, ha concluso nei giorni scorsi la sua avventura in Senato, dove era stato eletto nel 2001. |
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il 17/10/2006 alle 15:57
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