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SULLA GIUSTIZIA

Post n°268 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da enricolucre

Quando le dimissioni sono finte e tutti lo sanno ma fanno finta che siano vere di Bruno Tinti


Quando facevo il pubblico ministero mi capitava di incriminare imprenditori e politici per corruzione, turbative d’asta, falsi e associazione a delinquere per commettere tutti questi reati. Lo schema era quello abituale: il politico chiedeva soldi per favorire l’imprenditore e fargli ottenere un appalto fregando gli altri imprenditori; oppure l’imprenditore offriva soldi al politico perché lui gli facesse ottenere un appalto etc. Sempre erano coinvolti anche i funzionari (del Comune, della Provincia, della Regione, di qualche ente pubblico) perché poi, alla fine, chi faceva materialmente le gare, chi falsificava i documenti, chi attestava cose false erano loro. Su istruzione del politico ma insomma anche per loro ci scappava una fettina.

Messe insieme un po’ di prove (in genere con intercettazioni prima e perquisizioni al momento giusto - le intercettazioni servono anche a questo: a farti capire quando è il momento giusto per perquisire) chiedevo al GIP di arrestare questi delinquenti. E per la verità non mi è mai capitato di sentirmi dire di no; per quanto mi sforzi, non ricordo una volta in cui il GIP mi abbia detto: non ci sono prove sufficienti.

In verità il problema, per arrestarli, non era mai che non ci fossero prove sufficienti; come ho detto ce ne erano, se no io non avrei chiesto di arrestarli. Il problema era (ed è) che, per arrestare un delinquente, non basta che sia sotterrato dalle prove: è necessario ma non sufficiente. Occorre che ci sia anche uno di questi tre requisiti (articolo 274 del codice di procedura penale), se più di uno meglio; ma almeno uno ci deve essere.

Lo puoi arrestare se sta per darsi alla fuga. Ma, attenzione: non è sufficiente dire che uno sotterrato dalle prove, con anni di galera davanti e una casa e vari conti alle Bahamas (o nelle Filippine o in Costarica, fate voi) è ovvio che non sta ad aspettare di essere buttato in galera. No, devi proprio provare che sta per scappare. Che non è una cosa semplice. Per dire: se lo trovi con il piede sulla scaletta dell’aereo che sta per decollare con destinazione Tegucigalpa (che, mi pare, è la capitale dell’Honduras) non puoi mica dire che sta scappando; lui ti dirà che sta andando in vacanza e tu che gli obbietti? Certo che, se lo trovi con i documenti falsi, allora si, puoi dire che sta scappando. Motivo per il quale i documenti falsi sono nella borsetta di una sua amica che parte con lui. Ma tu non lo sai…

Un altro motivo per arrestare un delinquente c’è quando lui inquina le prove. Se riesci a dimostrare che si sta dando da fare per nascondere o distruggere documenti oppure corrompere o spaventare testimoni, allora puoi sostenere che il suo posto è la galera perché, se lo lasci fuori, ti sabota l’indagine. Solo che ottenere dai GIP un provvedimento di cattura, soprattutto nei confronti dei politici (lo sappiamo tutti il casino che succede quando si apre un processo nei confronti di uno di questi) è talmente difficile che la richiesta del pubblico ministero deve essere blindata. Voglio dire che di prove a carico dell’imputato ne devi avere una quantità tale che distruggerle o nasconderle non è proprio più possibile. Insomma è colpevole con tanta evidenza che non c’è verso di inquinare niente.

Così in genere resta il terzo motivo: c’è il rischio che commetta altri reati. E questo non è difficilissimo da sostenere. Se un sindaco ha passato i suoi anni di primo cittadino a derubare i suoi amministrati, favorire i suoi amici e fregare i suoi nemici, riempire le tasche sue e del suo partito con i soldi che gli davano quelli che volevano entrare o restare nelle sue grazie; se ha fatto tutto questo; se magari lo ha fatto anche quando studiava da sindaco ed era solo assessore o consigliere comunale; beh allora, dire al GIP che bisogna metterlo in galera perché questo signore ha della funzione pubblica un concetto distorto e la usa per commettere reati è piuttosto semplice. E anche il GIP si convince con facilità. Lo stesso discorso vale per un amministratore delegato o un presidente di una società: se il suo modo di amministrare la società è sempre stato quello di corrompere i politici e i pubblici funzionari, fare bilanci falsi per creare tesoretti nascosti, fregare i soci di minoranza e non pagare le imposte; beh di nuovo è facile dire che se lo lasciano a piede libero, ragionevolmente continuerà a fare quello che ha sempre fatto.

Con questa motivazione ne ho fatti arrestare un sacco. E qui scattava una specie di procedura standard.
Ricorso al Tribunale della Libertà: “Non ci sono prove che permettano di ritenere che il mio assistito abbia commesso i reati per i quali è indagato; quindi deve essere subito scarcerato”. Siccome le prove c’erano perché, come ho detto, i pubblici ministeri e i GIP non si divertono a mettere in galera gli innocenti, il nostro delinquente restava dentro.

Allora seconda fase: “Il mio assistito, sindaco della città di …, assessore al  patrimonio (o all’edilizia o ai lavori pubblici o alla sanità, fate voi, queste sono le categorie che ho frequentato di più nei miei processi), pur protestando la propria innocenza, vuole rassicurare codesta autorità giudiziaria. Presenta con effetto immediato le proprie dimissioni dalla carica ricoperta e, in tal modo, viene escluso il pericolo che egli possa mai commettere (come mai ha commesso) reati ulteriori; infatti, privo di cariche e connessi poteri mai più potrà chiedere o accettare tangenti, concedere appalti non dovuti etc. etc.”

E a questo punto c’è poco da dire: la legge ti impone di scarcerarlo perché non sussiste nessuna delle tre situazioni previste dall’articolo 274. E infatti i miei imputati in genere venivano scarcerati. Poi, alla fine (quelli che non ce la facevano ad arrivare alla prescrizione) venivano condannati a qualche anno di galera. Ma, intanto, erano fuori. Qualcuno faceva il furbo. Dava le dimissioni, si faceva scarcerare e poi le ritirava. E io chiedevo al GIP di rimetterlo dentro.

Qui la cosa si faceva complicata perché non tutti i GIP se la sentivano di emettere un nuovo provvedimento di cattura; e, d’altra parte, neanche tutti i pubblici ministeri se la sentivano di partire con una nuova richiesta di cattura. In effetti era del tutto prevedibile che, in questi casi, sarebbe subito partita un’organizzata e collaudata offensiva, tanto più roboante se il delinquente riarrestato era un politico: “ecco l’accanimento giudiziario nei confronti di un onesto pubblico amministratore che patisce sulla sua pelle l’arroganza del pubblico ministero, la supina acquiescenza del GIP appiattito sulle richieste della procura, i giudici politicizzati ( e schizofrenici, ce l’hanno con i politici di destra e con quelli di sinistra, magari nello stesso processo); ecco perché ci vuole la separazione delle carriere”; e insomma tutto il consueto armamentario di …. sciocchezze. Non uno che si fermasse a pensare (e a dire) che questo signore ci aveva fregato: aveva detto che non avrebbe più fatto il sindaco, l’assessore, l’amministratore, il presidente; ma poi…

Non uno che dicesse: è proprio questo suo modo di fare che dimostra come si tratti di un delinquente furbo e pericoloso che dunque deve stare in galera. Sicché la manovra spesso funziona: spregiudicata, furba, non proprio eticamente commendevole; ma funziona, cari miei, e dunque… Qui va inserito un inciso. Io ho approfittato dei fatti di Pescara per proporvi una riflessione. Lo so che il sindaco di Pescara è stato più furbo del solito: ha ritirato le dimissioni ma si è dato malato e ha passato le deleghe al vice sindaco. Resta il primo cittadino della città, resta un esemplare di spicco del partito, resta tutto quello che era prima. Un po’ malato, ma sempre il primo politico della zona è. Però, formalmente… Ma a voi non sembra che sia un po’ come il giochino delle tre carte?
Tornando alle riflessioni di ordine generale; quali rimedi possibili? Ne vedo due.
Il primo: determinazione e fermezza dei magistrati: se i delinquenti dovevano stare in prigione prima (e dovevano, tanto che c’erano finiti) allora debbono tornare in prigione dopo, quando la situazione che avevano promesso di modificare è invece ritornata quella che era al momento dell’arresto. Insomma, non mollare: le guerre le vince chi dura 5 minuti più del suo nemico. Il secondo: un sussulto etico della politica. Ma che senso ha che gente incriminata per reati che insozzano l’immagine del partito cui appartengono (e che inoltre cagionano rilevanti danni ai cittadini che da questa gente vengono amministrati) goda della solidarietà, dell’appoggio concreto, spesso della complicità della fazione politica a cui appartengono? Ma nessuno si rende conto che continuare a tollerare, macché, a sostenere, a favorire,  gente che mangia cannoli per festeggiare le condanne significa presentare ai cittadini un’immagine di sé, del partito a cui si appartiene, dell’intera classe politica, spregiudicata, immorale, abbietta e criminale? E soprattutto nessuno si rende conto che, in questo modo, si spingono i cittadini ad adottare lo stesso modello di illegalità e immoralità che i cosiddetti loro rappresentanti praticano con tanta disinvoltura e, bisogna pur dirlo, con tanto profitto?

 

 
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Anonimo il 11/01/09 alle 18:16 via WEB
Bentoranto tra i blogger! Finite le lunghe vacanze? www.otrantino.blogspot.com
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Michele Nista il 13/04/09 alle 16:44 via WEB
Silvio Berlusconi schifoso ipocrita, ti ergi falsissimamente e viscidissimamente a difensore dei valori Cristiani, quando sei solo un suino mafioso nazista lurido puzzone satanista, nei fatti, e zero e sotto zero Cristiano per davvero. Il Vangelo dice " se fai del bene, non usare mai e poi mai la tromba, che la tua mano destra non sappia quello che fa la mano sinistra". Tu non usi la tromba ma scrofi attraverso 20030030030 miliardi di miliardi di tromboni. Vergogna, similverme Silvio Berlusconi, sfrutti 300, se non 350 morti, in gran quantita´ bambini, per fare lurido sprezzante calcolatorio marketing, dicendo, anzi, ragliando " weeee paisa` non vi preoccupate, vi do´tre case mie per un po´di giorni e simm apposto". QUESTA E´SOLIDARIETA´ SIMILISSIMA A QUELLA DEI BOSS CAMORRISTICI ( non per niente da sempre tutti Berlusconianissimi vedi famosa "munnezza", in, con Prodi e out con Berlusxuxluxkloni). VERGOGNA, SUPER FILO NDRANGHETARO SILVIO BERLUSCONI, tu e le tue attricette/minstrelle/parlamentari dalla gonna super facilissimamente svolazzante, alla bisogna, della tua cosca politica, il pd (m)l, popolo di mafiosi in liberta´. Che infatti stan facendo stesso marketing bassissimamente oppportunista. Dicci chiaro e tondo che quelle tre case di cui ragli, son state rubate, invogliando il tuo Bettino Craxi ( pace comunque all´anima sua; io son fiero Ciristiano, e non tu) a rubare e mettere a deficit. Infatti, il deficit italiano, e´esploso proprio a partire da quando tu iniziavi a "lavorarti" Craxi " all iberianamente", porco mafascista Silvio Berlusconi. Son state fatte facendo ammazzare ( Falcone, Borsellino e centinaia di altri, via tue zozze massonerie nazicamorristissime). Son state fatte riciclando tonnellate di danaro assassino, prima presso la tua Banca Rasini, poi presso la tua Banca Popolare Lodi e ora presso la tua Banca Arner di Lugano. Son state fatte a botte di leggi putride stile "io, mammt e tu", che anche i faraoni che facevano morire mille schiavi al giorno, 5000 anni fa, avrebbero avuto pudore a farsi. Verme Silvio Berlusconi, cancella quel lodo Alfano e ammetti che hai corrotto David Mills come migliaia di altre persone. Ex e tutt' ora parlamentari del Pd, inclusissimi. IL BENE SI FA IN SILENZIO E IN SEGRETO MAFIOSO NAZISTA ASSASSINO SILVIO BERLUSXUXLUXKLONI, COME IL VANGELO DICE. Non sfruttare la morte di 300 se non 350 esseri umani, in gran parte bimbi, a fini di putrida viscidissima filomafiosissima pubblcita´ e nazifasciomarketing. Super stra vergogna, serpente, anzi, biscione megariciclatore di danari assassini, ladro, super corruttore, falso, codardo, forte coi deboli e verme coi forti, nazicamorrista, mandante di killers a palate, Silvio Berlusxuxlxukloni. Italiani, all´arembaggio, effettuiamo aggressivissimo BOSB: boicottiamo Silvio Berlusconi. Chi guarda anche solo una volta le monnezze televisive di Mafiaset Nazistset Mediaset e' un nemico del vero popolo italiano, quello per bene, antimafioso, antifascista e quindi antiBerlusconiano, all´arembaggioooooooooooo. Facciamo precipitare a zero l´audience dei carciofi fasciocamorristi televisivi di VidelaMasseraset Ndrangaset Mediaset, fondati, cresciuti e superpasciuti su soldi super assassini. All´arembaggioooooooo. Italiani all´estero che al mafioso modernazista assassino Silvio Berlusconi dicono no e che no. Michele "Michael" Nista.
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Gianni il 12/09/10 alle 20:35 via WEB
Mi piace tantissimo Michele Nista. Michele Nista e’ un fuoriclasse, sta facendo guadagnare nei mercati finanziari, oceani di soldi a tutti, e lo fa, chiedendo in cambio, solo una mano ai piu’ poveri del mondo. Specie in Italia, ci vorrebbero molti meno bastardi assassini tiranni criminali, come Silvio Berlusconi e Marina Berlusconi, e’ piu’, grandissimi uomini, vincenti, con fiuto per affari impareggiabile, e allo stesso tempo, cuore enorme, unito a gran anima, come Michele Nista
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michele il 11/12/10 alle 22:15 via WEB
NISTA NISTA NISTA NISTA NISTA MICHELE NISTA E\\\' UN PEDOFILO. E\\\' STATO AD HAITI E SI E\\\' FATTO UNA BAMBINA DI 15 ANNI, PAGANDO EURO ALLA MADRE (si dice che i soldi li abbia presi grazie alla sua amicizia con un pervertito della Goldman e un ebreo - William Levi come lui pedofilo. Ogni tanto vanno ad haiti e scopano con minorenni La FSA londinese sta curando quel pervertito di MICHELE NISTA E i suoi clienti. Presto scatteranno le manette. si è inventato una fantomatica associazione che aiuta i bisognosi che NON è mai esistita Gamba Azzoni, Milla, euromobiliare, Berti Morgan Stanley ...sono decine le società che hanno capito la pericolosità del soggetto negli anni 90. Dopo il 2000 è entrato una depressione ed è considerato psicopatico e socialmente pericoloso. E\\\' violento e potrebbe arrivare ad uccidere. iroso, irascibile, accecato dall\\\'ira state attenti, ma molto attenti.
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Henry il 01/01/11 alle 00:02 via WEB
Povero avanzo di galera, criminalissimo pregiudicato, gia' condannato varie volte al carcere, e tu si, assassino pedofilo, Paolo Barrai, cacciato da tutte le banche ( Citibank, financo banca Mafiolanum ) e portato dalle stesse banche, a un millimetro dalla galera. Il grande Michele Nista ha fatto fare miliardi di lire a Berti sim, Gamba Azzoni e chiunque altro, tanto e’ vero che li ha sempre lasciati lui, i posti ove operava e non e’ mai e’ stato un solo giorno a casa, negli anni 90. A tua differenza, vigliacco ladrone corrotto mafioso e nazista Paolo Barrai, che vivevi e vivi di corruzione, furti, frodi, nazifascismo e riciclaggio di proventi mafiosi e ti han, non solo cacciato tutti, ma anche, trascinato, quasi in galera, tutti. Tu, criminale assassino nazistissimo Paolo Barrai, sei uno schifoso pedofilo, quel porco depravato di tuo padre, Vincenzo Barrai, e’ uno schifoso pedofilo, nonche’ sterco di Mafia e di Tangentopoli. Tu, sei curato da Fsa e Consob e presto andrai in galera. Tu sei un ladrone, che deve venire mollato da tutti i Clienti, che in ogni caso, non hai, essendo noto caprone, e capace solo di far perdere soldi a tutti, a differenza del grande Michele Nista ( di cui sei cliente, tantissimo, proprio tu, via tantissimi prestanome, sapendo che egli e’ bravissimo). Sei tu, depresso, pazzo e assassino, vigliacco pedofilo Paolo Barrai, e presto, farai la fine del tuo idolo, Adolf Hitler ( o pure peggio). Ed e' inutile che cerchi di riciclare soldi della mafia, in Brasile, attraverso il criminale assassino Luigi Rotunno della Imoplanet, perche' ti fermeremo ovunque e per sempre. Chiedi scusa, se vuoi salvarti, bastardo.
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