Creato da jacquesdemolay1118 il 25/08/2009

Cavalieri Templari

"Non nobis Domini, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam"

occhio sapientia

Amare il corpo

a causa dell’anima,

l’anima a causa di Dio,

ma Dio per sé stesso

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

logo

 

 

graal

 

logo

 

logo

 

logo

 

logo

 

logo

 

 

L'emblema del Jolly Roger

Post n°4 pubblicato il 02 Settembre 2009 da jacquesdemolay1118

logo

Molti oggi conoscono l'emblema del Jolly Roger, reso celebre dai tantissimi romanzi e film sui pirati: è la classica bandiera nera sulla quale spiccano uno teschio che sovrasta due tibie incrociate. Pochi, però, sanno che questo emblema ebbe con molta probabilità un'origine templare. Come molti altri termini legati alla tradizione templare (v. beauceant o Baphomet), anche nel caso del Jolly Roger l'etimologia del termine appare controversa. Secondo la teoria più diffusa esso deriverebbe dalla locuzione francese "Joli Rouge", nome dato dai Pirati francesi alla loro bandiera, originariamente di colore rosso (rouge, in francese). Il termine joli si riferiva invece al fatto che essa veniva sventolata dall'albero di bompresso, che in francese veniva chiamato "Joli Mât". I marinai ed i pirati inglesi che successivamente adottarono lo stesso simbolo masticavano molto poco di francese, e così lo steso termine anglofonizzato divenne "Jolly Roger". La tradizione vuole che questo vessillo venisse utilizzato anche a bordo delle navi dei "Poveri Soldati di Cristo e del Tempio di Salomone", come i Templari erano conosciuti originariamente. I Templari combattevano le loro battaglie anche in mare, abbordando ed affondando le navi nemiche: di qui l'analogia coi Pirati e l'adozione della bandiera col teschio e le ossa.

Secondo un'altra teoria, invece, il termine Roger faceva riferimento ad un nome vero e proprio, che in italiano corrisponde a Ruggero. Nel suo libro "Pirates & The Lost Templar Fleet", David Hatcher Childress afferma che il termine fu coniato a partire dal nome del primo uomo ad aver mostrato la bandiera, re Ruggero II di Sicilia (1095-1154). Ruggero era un famoso Templare che ebbe una disputa col Papa in seguito alla conquista della Puglia e di Salerno nel 1127. Childress dichiara che, molti anni dopo lo scioglimento dell'ordine Templare, una flotta di seguaci dell'Ordine si separò in quattro unità indipendenti e si diete alla pirateria, bersagliando le navi amiche di Roma. La bandiera quindi era una eredità, e le sue ossa incrociate rappresentavano un chiaro riferimento al logo templare della croce rossa con le estremità ingrossate.

C'è ancora un'altra leggenda relativa alla bandiera, sempre legata ai Cavalieri Templari. La notte del 13 Ottobre 1307, prima dell'arresto di massa, in gran segreto, 18 galee templari navigarono lungo la Senna e presero il mare, dirette a La Rochelle, dov'era pronta una flotta templare. I Templari, segretamente avvertiti del tranello teso nei loro confronti dal Re, avevano portato in salvo il loro Tesoro e le reliquie più preziose. Le loro vele erano state annerite con del catrame per non essere visti nella notte. Durante il viaggio in mare, i Templari superstiti si riunirono in consiglio per decidere sotto quale segno avrebbero navigato, non potendo più utilizzare la classica croce rossa in quanto ormai bandita. Al termine, fu decisa l'adozione dell'antico simbolo di pericolo, il teschio con le tibie incrociate, con il fondo mutato in nero in riferimento al colore delle vele: da quel momento nacque la classica bandiera pirata.

 
 
 

La Croce delle Otto Beatitudini e l'alfabeto segreto

Post n°3 pubblicato il 31 Agosto 2009 da jacquesdemolay1118

foto

Tra le croci simboliche annoverate nel gruppo dei simboli templari, ve n'è una che ha un'importanza particolare, la Croce delle Otto Beatitudini, così chiamata perché presenta otto punte, o cuspidi, nella sua periferia esterna. Questa croce, dipinta solitamente nel colore rosso sugli edifici sacri, era comune anche all'Ordine di San Lazzaro ed a quello degli Ospitalieri, ed è rimasta oggi l'emblema ufficiale dei Cavalieri di Malta, eredi degli antichi Ospitalieri di San Giovanni e di Rodi. Questo simbolo deriva direttamente dall'Ottagono, tracciando alcune delle sue diagonali e dei suoi raggi, e pertanto ne eredita tutta la simbologia associata all'Ottonario. Una delle sue caratteristiche fondamentali è che essa si raddoppia in una croce interna più piccola, formata da quattro triangoli isosceli identici, opposti al vertice, che assumono la forma di una croce patente.

È noto che i Templari facessero uso, in alcuni dei loro documenti più delicati, di un alfabeto segreto di 25 lettere, ottenute dalla scomposizione degli elementi di questa croce, con l'aggiunta di alcuni punti interni. È ovvio che, dal punto di vista puramente crittografico, un sistema di questo tipo costituisce un cifrario a sostituzione del tipo più semplice, in cui a simbolo uguale corrisponde lettera uguale. Cifrari di questo tipo possono essere rotti semplicemente facendo uso delle frequenze relative delle lettere nella lingua di redazione del documento cifrato, se questa è conosciuta.

Sembra che l’ordine in cui sono stati scelti gli elementi da abbinare alle lettere abbia un senso esoterico e che, nel suo insieme, la croce templare sia un pentacolo, ossia uno schema che riassume una dottrina. In tal caso sarebbe affine a quelle figure chiamate “ruote pentacolari ” e di cui la croce gammata e la clavicola di Phu-Hi sono un esempio.

L’ottonario, simboleggiato dall’ottagono e dalle otto punte della “croce delle Beatitudini”, evoca il doppio quaternario attivo e passivo, che riassume l’equilibrio costruttivo delle forme, dei temperamenti e delle energie cosmiche. L’enneade, rappresentata probabilmente dalle otto punte della stella e dalla N posta al centro, richiamerebbe, secondo l’esoterismo dei numeri, il concetto che il numero nove è quello dell’armonia del trimundio, quello dell’unione della vita animale, di quella spirituale e di quella emotiva; il 9, inoltre, secondo la cabala ebraica, corrisponde alla lettera “teth” dell’alfabeto. Il suo nome divino è Tehor, che significa "Prudenza". Si può ulteriormente sottolineare che la N centrale ricorda un po' troppo la posizione della stessa in un altro enigmatico simbolo che venne adottato dai Templari, il Quadrato Magico del "SATOR", e che spesso, nei quadrati di origine templare, questa "N" viene rappresentata rovesciata.

Anche il Sigillo di Salomone, nel simbolismo di questa figura, sarebbe richiamato dal raggruppamento per sei delle lettere di ciascun braccio della croce. D’altra parte c’è chi sostiene che la pianta della chiesa del Tempio era stata concepita ispirandosi alla forma di questo pentacolo, e che nelle piante delle chiese templari di forma ottagonale è facilmente inseribile questa figura, le cui linee andranno a cadere in punti importanti al suo interno. Comunque sia, si può dire che questa croce, insieme all’alfabeto segreto, costituisce un corpo di dottrina segreta di origine orientale.

I templari sono un chiaro esempio di come fosse importante l'uso dei simboli e degli alfabeti segreti, un numero ed una varietà di immagini magico-simboliche iscrizioni criptiche, emblemi, sigilli sono stati ritrovati nelle loro sedi e sulle loro persone. Gli occultisti hanno cercato di interpretare questo fatto con una singolarissima spiegazione che rende conto anche della particolare e straordinaria rapidità con la quale i Templari riuscivano ad accumulare ricchezza e potere , riuscendo a convincere tutti i potenti d' Europa a concedere loro favori di qualsiasi genere in a livelli incredibili. Questo era dovuto "secondo gli occultisti" ai talismani e i simboli trovati in abbondanza tra le loro cose. Una delle leggende più diffuse circa il segreto che i Templari avrebbero difeso anche sotto le torture più crudeli riguardi la conoscenza delle tecniche della magia sessuale, che i cavalieri del tempio avrebbero appreso grazie ai loro contatti con l'Oriente con sette esoteriche di origine Sufi. Questo tipo di magia prevede fra l'altro riti mediante i quali è possibile "caricare" talismani e sigilli in modo tale da favorire la realizzazione dei desideri . La funzione di gran parte delle immagini magico simboliche dei Templari sarebbe stata dunque quella di accumulare ricchezze con mezzi occulti. Altri tipi di talismani erano dedicati ai cavalieri del Tempio forza di convinzione e capacità di piegare chiunque ai propri voleri. Con la magia sessuale è possibile anche " caricare " di potere occulto lettere e documenti, in modo di favorire l'accoglimento delle richieste in essi contenuti. Gli occultisti affermano che è per questo motivo che il sesso è così spesso presente nella tragica vicenda templare, e sotto questa luce và interpretato anche il grido di guerra "Vivat Deus, Sanctus Amor!".

 
 
 

La storia che tutti conoscono sui Templari

Post n°2 pubblicato il 27 Agosto 2009 da jacquesdemolay1118

logo

 I Templari furono un ordine monastico-cavalleresco (cioè erano allo stesso tempo monaci e soldati) fondato nel 1119 da Hugues de Payen, insieme ad altri otto confratelli, a Gerusalemme. Venti anni prima, il 15 luglio del 1099, i principi che avevano sottoscritto la Prima Crociata, indetta da papa Urbano II, avevano riconquistato Gerusalemme sottraendola ai Saraceni. Il principe Baldovino di Fiandra, fratello di Goffredo di Buglione, divenne primo re di Gerusalemme col nome di Baldovino I. La Terrasanta, però, continuava a rimanere terreno pericoloso per i frequenti scontri con i Saraceni che premevano per riprendersi il Santo Sepolcro, così, secondo le fonti storiche ufficiali, nacque l'idea della costituzione di un ordine militare per la protezione e la difesa armata dei pellegrini, organizzata internamente come un ordine monastico. Baldovino, il patriarca di Gerusalemme e tutto l'alto clero appoggiarono l'impresa e il re concesse loro di occupare le vaste scuderie ricavate nei sotterranei della Grande Moschea di Al-Aqsa, costruita sul luogo dove un tempo sorgeva il Tempio di Salomone. Per tale motivo, il gruppo neoformato cominciò ad essere chiamato "Cavalieri del Tempio" e quindi Cavalieri Templari. In realtà come ordine monastico vero e proprio venne approvato soltanto nel 1128, con il concilio di Troyes, tenutosi sotto il pontificato di papa Onorio II. A spingere il papa, ancora restio all'idea che un monaco potesse essere abilitato a spargere sangue, a concedere loro il riconoscimento ufficiale fu San Bernardo di Chiaravalle, allora massimo esponente dell'ordine dei Frati Cistercensi, che redasse per loro una Regola specifica mutuata da quella dei suoi confratelli. Innocenzo II, che doveva a San Bernardo l'elezione al soglio pontificio, concesse loro nel 1139 una prima serie d'importanti privilegi. Infine Eugenio III, nel 1147, concesse ai Templari, che già indossavano il mantello bianco, l'autorizzazione ad aggiungervi una croce rossa.

 Nell’arco di un paio di secoli l'Ordine crebbe divenendo sempre più potente e ricco, acquistando territori in tutta Europa, ma soprattutto in Francia ed in Italia, dove furono fondate le chiese e le “mansioni” più importanti. Anche quando la Terrasanta fu nuovamente e definitivamente perduta, l'Ordine continuò a prosperare, proseguendo la sua opera di difesa dei pellegrini in Europa, lungo le strade che conducevano ai massimi luoghi di culto del tempo: il Santuario di San Giacomo di Compostella, in Galizia (Spagna) e la Basilica di San Pietro, a Roma. Celebre, a tale proposito, è la cosiddetta Via Francigena, o Romea, che collegava questi due luoghi e lungo la quale, in tutti i territori interessati dal suo percorso, si svilupparono mansioni e commanderie templari. La via proseguiva oltre Roma, nell'Italia meridionale, fino ad arrivare agli importanti porti pugliesi (come Bari e Trani) che costituivano scali d'obbligo per tutte le navi che partivano per il Medio Oriente.

Agli inizi del XIV sec. i Templari erano diventati così potenti che ormai agivano per conto loro in tutti gli Stati, senza riconoscere autorità alcuna eccetto quella del Pontefice. Le immense ricchezze accumulate faceva di loro le personalità più ricche e potenti d’Europa, tanto che molti sovrani avevano ricorso a loro per prestiti finanziari (i Templari sono stati i precursori del moderno sistema bancario, con l’invenzione della “lettera di cambio”, antenata degli attuali assegni circolari). Fu appunto un monarca, il Re di Francia Filippo IV il Bello, che decise di porre fine al predominio dei Cavalieri del Tempio (ed al suo debito nei loro confronti che cresceva sempre di più) riuscendo a convincere l’allora papa Clemente V a tacciare l’Ordine di eresia e a farlo perseguire. Ordini segreti vennero inviati a tutti i mandati del Re sul territorio francese, con l'obbligo di apertura simultanea ad una data ben precisa. Fu così che il 13 Ottobre 1307, di primo mattino, per ordine del Re vennero arrestati simultaneamente tutti i Templari di Francia che vennero trovati nelle loro "Case", tra i quali figurarono il Gran Maestro Jacques De Molay, il precettore di Normandia, Geoffrey de Charnay nonché l'ex tesoriere del regno di Francia. Il 13 Ottobre era un venerdì, e da allora il Venerdì 13 è diventato un giorno di sventura e disgrazia. Ogni commanderia templare venne sciolta, i suoi adepti furono catturati e sotto tortura confessarono ogni tipo di nefandezza che i loro persecutori volessero attribuirgli, molti abiurarono la loro fede, altri furono arsi al rogo, altri ancora furono reintegrati in altri ordini, come gli Ospitalieri o i Cavalieri Teutonici. L’ultimo atto di questa farsa in grande scala fu il 18 Marzo 1314, quando su un'isoletta della Senna vennero arsi al rogo Jacques De Molay e Geoffrey de Charnay. Una leggenda ci racconta che prima di morire, il Gran Maestro pronunciò una terribile maledizione contro il Re ed il Papa: «Aspetto davanti al Tribunale di Dio il Re di Francia prima di trecento giorni, ed il papa Clemente V prima di quaranta giorni!». Di fatto, meno di quaranta giorni dopo, nella notte fra il 19 ed il 20 Aprile, Clemente V, che da qualche tempo soffriva di vomito incoercibile, morì a Roquemaure-sur-Rhône, nei dintorni di Avignone. Nel corso dello stesso anno moriva anche Filippo il Bello. Di una male incurabile, dissero alcuni, in seguito ad un incidente di caccia (era caduto da cavallo), secondo altri. Non solo: in poco tempo tutti i discendenti del re morirono per varie cause, e la famiglia di Filippo il Bello si estinse totalmente.

 
 
 

De le Virtude del Cavaliere Templare

Post n°1 pubblicato il 26 Agosto 2009 da jacquesdemolay1118

 

teplare

 Cavalieri, scudieri, servitori, che la pace del signore, promessa agli uomini di buona volontà, sia con noi. In questo luogo angusto e santo, in suo nome, noi vedremo pronunciare, da labbra pure e con umile fierezza, il Giuramento del Templare che i Poveri Cavalieri di Cristo fecero nel momento più sacro della vita Templare. Signore che spieghi i cieli come una tenda di luce, Signore che fai dei fulmini i messaggeri della tua maestà, davanti il tuo sacro altare, dove s'adempì la sublime immolazione, noi leviamo alta la spada della luce, per depositarla ai piedi dell'altare come testimonianza del nostro giuramento. Signore Dio delle armi, noi lo giuriamo per il Cristo, giammai contro il Cristo, per la difesa del vangelo, per la guardia dei pozzi, per la verità, per la giustizia. Contro gli oppressori, contro i mietitori di scandali ed i corruttori dell'innocenza, contro la menzogna liberata, contro i traditori delle fazioni e dei partiti: Noi lo giuriamo di impegnare la doppia spada: quella d'acciaio levigato e quella della parola splendente e fulminante. Giammai noi attaccheremo per primi. Giammai noi provocheremo per primi. Tre volte noi sopporteremo l'ingiuria. Tre volte noi ignoreremo il disprezzo e la menzogna. Ma quando la spada brillerà nel sole come un colpo di chiarore, tuonerà la parola. Allora poi non indietreggeremo di un solo passo, non taceremo che dopo il silenzio dell'avversario. Davanti ai ranghi angelicati, nostri compagni d'armi, noi lo giuriamo al Cristo, Re della gloria. Chiunque rinnegherà questo giuramento, sarà per noi e per gli angeli, rinnegato. Niente per noi, Signore niente per noi, ma per la sola gloria del Tuo nome. Amen

 
 
 
« Precedenti
 

logo templari

Miti come agnelli

nella quiete della casa

implacabbili come lupi

nella foga della battaglia

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

zardoz1972carmela.ferraioli80ncp1molinaroconsulenzegatomao1955davide.perlettodarioborgusbnerorominabottoniisisdeaentoboscomaurizio.torresinlibriIndaconikoilpazzoforestales1958
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

logo

 

logo

 

logo

 

logo

 

logo

 

logo

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963