Dietro l'angoloOcchi aperti sulla vita quotidiana |
POESIA
SOSTA
Nel tuo vagare
vieni a me
come colui
che sosta
per bere alla mia acqua
come colui
che fugge
disseccata la mia fonte.
Non più mi troverai
nella sosta consueta
a ciglio asciutto
mi allontanerò
non più mi troverai
di me
non berrai neanche
una lacrima.
POESIA
LA PAROLA DEL SILENZIO
Ascolta...
Lo senti il silenzio?
E' un brusio compresso di voci
un bisbiglio sommesso che cresce
inquieto ricerca la via
a lungo represso irrompe
sradica gli argini
si fa parola possente
grido
boato
esplosione nella notte quieta
Lo senti ora il mio silenzio?
E' per te.
La tua voce
corre
sulle altre
confondendole
in un suono
che non potrò
mai più
ascoltare
intento
a difendermi
da te
che dici
di amarmi.
Piero Ciampi
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AREA PERSONALE
NATALE di G. Ungaretti
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
Napoli, 26 dicembre 1916
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POESIE
OMBRA
Da sempre
la mia ombra.
Rifletti di me
la parte oscura
e mi accompagni
senza far rumore.
Nel mio volto
il tuo volto
come uno specchio antico
appeso al muro.
Sei l`ombra del mio passato
sempre presente
/da sempre/
la mia ombra
VANESSA VALLASCAS
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« CAUSA FORZA MAGGIORE... | LA NONNA DI CAPPUCCETTO ROSSO » |
Meno male che volevo rilassarmi!...Da sempre ho la passione per la mitologia e mi diverto a leggere le intricatissime e impossibili storie tramandateci dai miti greci...le avventure di dei ,semidei, ninfe, animali fantastici ,eroi e via dicendo mi trasportano in un mondo affascinante che vale sempre la pena di esplorare con interesse. Domenica sono andata in libreria e ho adocchiato un libro di Eva Cantarella, insigne grecista e bravissima scrittrice ,dal titolo che è tutto un programma : “L'AMORE E' UN DIO - Il sesso e la polis”...me lo sono subito portato a casa, pregustando una piacevole lettura pomeridiana e così è stato fino a circa tre quarti del libro,cioè fino al punto in cui mi sono scontrata bruscamente con qualcosa che nell'entusiasmo del momento avevo dimenticato, nonostante gli studi classici ormai di vecchia data (o forse proprio per questo motivo?...)...l'impressionante misoginia degli antichi Greci...!Ritornata velocemente sulla terra mio malgrado, mi sono trovata fra lo stupore e l'incredulità a compiere un breve excursus fra alcuni dei più convinti detrattori del genere femminile che la storia ricordi, primi fra tutti due poeti del VII secolo a. Cristo, Esiodo e Semonide di Amorgo. Esiodo nella Teogonia racconta che gli uomini vivevano felicemente senza le donne,fino a che Prometeo , come si sa, non rubò il fuoco agli dei e Zeus non pensò bene di punirlo inviandogli la peggiore delle disgrazie (!), la summa di tutti i mali,colei che è fatta di terra e di acqua, mentitrice, seduttrice, ambigua...”una trappola a cui non si sfugge”...Pandora, da cui nascerà il”maledetto”genere femminile...In più,nelle Opere e i giorni, Esiodo rincara la dose rendendo la donna colpevole anche di avere scoperchiato il famoso vaso attirando in tal modo le peggiori calamità sull'intero genere umano...! Ma questo non è ancora niente in confronto a quello che delle donne pensa il“collega” Semonide nel suo poema Giambo sulle donne chiamato anche,per chiarire meglio il concetto a chi ancora avesse dei dubbi, Biasimo delle donne...egli le distingue in dieci “razze”derivate dalla terra, dal mare e dagli animali, tutte estremamente negative,naturalmente...Ci sono le”minorate” che non distinguono il bene dal male e pensano solo a mangiare...(!),le nevrotiche che danno in escandescenze un giorno sì e uno no...(sindrome premestruale, menopausa,depressione?...raggiunto limite di sopportazione?...)...il tipo di donna “che viene dalla scrofa:vive in una casa lercia, non si lava mai,indossa abiti sporchissimi e ingrassa,rotolandosi nel letame “...(!), ladonna-gatta che è “funesta e ninfomane”...,la cagna “che non si acquieta mai,neppure se la bastoni....”e infine, la peggiore in assoluto di tutto l'elenco: la scimmia.
« La prole della scimmia: è questo il guaio più grave che da Dio fu dato agli uomini. Bruttezza oscena: va per la città una tal donna e fa ridere tutti. È senza collo, si muove a fatica,niente natiche, tutta rinsecchita. Povero chi l’abbraccia, un mostro simile. Ma la sa lunga, ha i modi della scimmia. La gente la deride? Se ne infischia. Certo, bene non fa: non mira ad altro né pensa ad altro tutta la giornata che a far del male, e a farne più che può. » (Semonide,dal frammento "Biasimo delle donne")
Che dire?Mancano le parole... l'unica che si salva è la donna-ape, laboriosa, onesta, affidabile, sincera e casta...peccato che in pratica non esista!...In effetti, non solo i poeti, ma anche i filosofi non avevano una grande opinione delle donne e non riuscivano a spiegarsi come mai un tale "malanno" per l'umanità (ovviamente intesa in senso maschile...)avesse un unico grande potere negato agli uomini, e cioè quello di procreare e di partorire i figli...!Leggo qui una serie infinita di ipotesi fra le più fantasiose, ma sta di fatto che niente può togliere loro questo potere e questo indispone,anzi indigna grandemente siffatti uomini dalle grandi menti...Con un salto in avanti di due secoli, mi viene a mente la famosissima invettiva di Ippolito contro Fedra, nell'omonima tragedia di Euripide,nel V secolo a.C.:
“Zeus,perchè hai messo tra gli uomini un ambiguo malanno, portandole donne alla luce del sole? Se proprio volevi seminare la stirpe dei mortali, non dovevi farla nascere dalle donne. Meglio sarebbe stato,per gli uomini, poter comprare il seme dei figli, depositando incambio nei tuoi templi oro, ferro o bronzo(...), e poter vivere senza donne in libere case(...) Ora, invece,per portarci in casa questo malanno, consumiamo la ricchezza della casa(...) Possiate perire! Non sarò mai sazio di esecrare le donne(...) sono sempre scellerate.” ! ( Euripide,Ippolito)
Ecco...! A questo punto direi che ne ho abbastanza...la mia piacevole domenica di rilassamento è giunta alla fine, ritorno nel mondo reale: è quasi ora di cena e non ho la minima idea di che cosa preparare...Accidenti,il frigo è semivuoto!...Un dubbio improvviso e terribile mi coglie: oddio, non sarò mica una temibile e scialacquatrice donna-cicala?!?...
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INFO
POESIE
LA MEMORIA IN LONTANANZA
Quello che senti è il silenzio dei morti
la memoria non inganna taci
sei tu che resti
il tempo dilaga e ci abbatte
quadri libri le tue vesti
quello che resta è il dolore dei vivi
il mio il tuo
devi scavare i giorni e non batte
a nessuna porta il triste scandire di lancette/
La memoria non inganna vedi
non è più di chi è già andato
né fiori né frutti
si rigenerano perpetui all'apparenza
è tutto un inganno a cui crediamo
senza appesantirci dentro
stagioni e uomini desideri e attimi
Scorre leggera adesso questa penna
scartando e levigando i solchi di parole
i muti pensieri
gli amori già passati
un giorno nuovo divenuto ieri
In lontananza i giorni stanno svegli
GIULIO MAFFII
(da "Equinozio di girasoli")
SUPERBA è LA NOTTE
La cosa più superba è la notte / quando cadono gli ultimi spaventi / e l'anima si getta nell'avventura. / Lui tace nel tuo grembo / come riassorbito dal sangue / che finalmente si colora di Dio / e tu preghi che taccia per sempre / per non sentirlo come un rigoglio fisso / fin dentro le pareti./
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Sento di volerti e non ti voglio quando il tuo tempo scorre lontano e sempre non ci sono
Sento di odiarti e non ti odio quando ti affanni ad amarmi e non m'ami
Ma sempre che t'ami o non t'ami continuo a pensarti.