Creato da akhenaton49 il 06/03/2008

AKHENATON49

Il vecchio e il nuovo sotto il sole

 

 

DONNE IN SIRIA

Post n°61 pubblicato il 16 Dicembre 2011 da akhenaton49

Foto di un recente viaggio in Siria, poco prima che avesse inizio la strage che è ancora in corso.     

 
 
 

VALE LA PENA ....

Post n°60 pubblicato il 10 Giugno 2011 da akhenaton49

                                                                    

                               

VALE LA PENA SOSPENDERE PER UN PAIO DI GIORNI IL SONNO MILLENARIO .....

                  

                                         ;-)

 
 
 

LA MANDRAGOLA

Post n°59 pubblicato il 10 Marzo 2010 da akhenaton49
 
Tag: teatro

Gli americani, da bambinoni quali sono, parlano di "tempesta perfetta", "nevicata perfetta", per esaltare fatti meteorologici di cui solo loro sembrano avere il copyright: un modo come un altro per reagire, nei confronti della vecchia Europa, alla propria oggettiva mancanza di memoria storica. Come dire: "Voi avete avuto il Rinascimento, ma tornadi e uragani come da noi ve li sognate!". Chi si contenta, gode.
Tutto questo per dire che l'aggettivo calza, invece, perfettamente per La Mandragola che è stata definita, appunto, "la commedia perfetta". Non si può parlare di originalità assoluta perchè, in ogni forma d'arte e anche nel teatro, ogni opera è un innesto sull'esperienza passata di nuovi elementi che i tempi, la società, la genialità dell'autore riescono ad inserire, talvolta con un approccio morbido, talvolta dirompente e rivoluzionario. Sicuramente Machiavelli, da questo punto di vista, è debitore nei confronti del Boccaccio e del suo Decamerone, per lo stile, gli argomenti, il modo un po' burlesco e caustico di raccontare.  L'assoluta particolarità della Mandragola è invece la costruzione, lo sviluppo e la conclusione della vicenda e la rappresentazione dei personaggi che sono tutti effettivamente tali, con grandi complessità; nessuno di loro è un semplice figurante, un accessorio della storia. Fra i personaggi principali mi piace, per il lato più comico, Messer Nicia, il marito gabbato. Anche la rappresentazione di Fra'Timoteo è veramente spietata e dimostra come la Fede possa cedere il passo, grazie a complicati ragionamenti filosofici e pratici, all'amore per il denaro. Il meno articolato è forse Callimaco, il giovane innamorato. Un discorso a parte meritano Ligurio e Madonna Lucrezia. Chi si aspetta dal primo soltanto uno squallido parassita, tutto dedito a realizzare il proprio tornaconto, si trova invece davanti un uomo che, come Ulisse, riesce con la propria astuzia a dipanare una vicenda molto complicata. Da un certo momento in poi  la sfida e non il denaro lo rende determinato a raggiungere l'obbiettivo. Madonna Lucrezia, infine, è una donna che si trova costretta dalle circostanze e dalle pressioni esterne ad accettare quello che mai avrebbe di per sè accettato. E' tutto suo il finale, un vero e proprio riscatto, che esprime, in pieno '500, la presa di coscienza di una donna moderna.

La mia presa di coscienza, invece, della modernità della Mandragola, è avvenuta all'inizio degli anni '80, quando ho visto la messa in scena di Mario Missiroli per il Teatro Stabile di Torino, a cui si riferisce questa foto.             

Una realizzazione con scenografie ultramoderne, colonne e capitelli stilizzati e cadenti, abiti di scena di primo '900. Eppure il testo non perdeva una virgola del suo significato e del suo fascino senza tempo. 

 
 
 

PASSIVITA'

Post n°58 pubblicato il 15 Febbraio 2010 da akhenaton49
 
Tag: cucina

La fiamma era divampata e quel calore l'aveva avvolta, stordita. Aveva cercato inizialmente di porre una certa resistenza, poi si era abbandonata, arresa a quella calda e violenta tempesta che l'aveva scossa, sbattuta, penetrando in ogni sua fibra, modificando il suo stato, la sua consistenza. Poi, improvvisamente, come spesso accade, quella fiamma ardente si era spenta, tutto si era calmato in un momento. Restava quel calore che, con il tempo, andava piano piano diminuendo la sua intensità. La turbolenza era cessata e lasciava il posto ad un calmo e rassicurante tepore che rendeva tutto più tranquillo e naturale e nel quale decise di farsi cullare passivamente. Finalmente ora si sentiva pronta ad essere ... scolata!

Si, proprio così. Forse non sarà una novità, ma io ne sono venuto a conoscenza soltanto qualche giorno fa. Per qualcuno sarà magari la scoperta dell'acqua calda, ma per me è stato sconvolgente prendere coscienza di questa nuova teoria. Parlo della cottura "passiva" della pasta, ovvero decenni di certezze buttate alle ortiche. Incredulo ho voluto subito provare. Il test è stato effettuato su "Spaghetti De Cecco" 12 minuti di cottura:
fase 1:
l'acqua è stata portata ad ebollizione;
fase 2: la pasta è stata buttata nell'acqua bollente;
fase 3: due minuti di cottura sul fuoco, mescolando un po';
fase 4: la fiamma è stata spenta e la pentola coperta da un coperchio;
fase 5: dieci minuti di cottura "passiva";
fase 6: passaggio al colapaste.
La cottura è risultata perfetta. Per tutte le paste, quindi, due minuti iniziali di bollitura e poi cottura passiva per i minuti rimanenti, secondo il tempo indicato sulla confezione.
Risultato: non più stressanti stazionamenti intorno ai fornelli per girare la pasta, per controllare che l'acqua in ebollizione non trabocchi, tempo libero per fare altre cose (basta tener d'occhio l'orologio), risparmio energetico e, per chi ci crede, infine, principi nutritivi più presenti in quanto meno disciolti nella bollitura.

 

                

 
 
 

MADAGASCAR 1990

Post n°57 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da akhenaton49
 
Tag: viaggi

Più di mille chilometri di strada, l'unica, consentivano di percorrere da nord a sud il Madagascar. Un'asfaltatura di vecchia data, sconnessa, piena di buche non permetteva di coprire più di venti-trenta chilometri in un'ora. Ci vollero cinque giorni di fuoristrada per arrivare da Antananarivo, la capitale, a Tulear, al sud.

Sulle spiagge, la bassa marea lasciava centinaia di metri di sabbia scoperta, costringendoci a lunghe camminate prima di poter arrivare a fare una nuotata in un metro d'acqua.

 

I baobab, alberi strani, quasi colonne metalliche, che sembrano avere le radici in alto, anzichè verso terra.

Vedere le immagini del dramma di Haiti mi ha fatto ritornare in mente, con le dovute differenze, queste foto, queste immagini di povertà: uomini, donne, bambini che avevano abbandonato i loro villaggi nell'interno, con la speranza di poter trovare qualche risorsa in più, allestendo un villaggio improvvisato lungo l'unica via di comunicazione del paese.

Non ho idea di quanto possa essere cambiato in questi ultimi venti anni. Non credo molto. Già allora c'erà il grande problema della deforestazione. Secondo una pratica antichissima, i contadini bruciavano ampie zone di foresta pluviale per ottenere nuove terre coltivabili e probabilmente tutto questo continua ancora.

Il turismo, che venti anni fa muoveva i primi passi e che era concentrato soltanto nelle isole al nord dell'isola principale, come Nosy-Be, sicuramente si sarà ulteriormente affermato in altre zone, ma come spesso accade in questi paesi, a tutto vantaggio di società multinazionali, con ritorni assai limitati sulla popolazione locale. 

Eppure il Madagascar è una terra affascinante. Viene definita come un micro-continente. Geologicamente è una scheggia staccata dal continente africano e la protezione del mare l'ha preservata, per millenni, da tutte le contaminazioni, soprattutto umane, che hanno interessato il continente africano. Non è un caso che proprio qui siano sopravvissuti i lemuri che un tempo erano presenti in tutto il continente africano.

In questa isola, di dimensioni, tutto sommato, abbastanza modeste, si trovano contemporaneamente stupende spiagge, zone di foresta pluviale, regioni desertiche, altre paludose, zone di altipiani, con quella varietà di panorami tipica, appunto, di un continente.      

 
 
 

ARTICOLO 1

Post n°56 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da akhenaton49

« L'Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »

L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro? E’ questo il primo grande interrogativo del 2010. Brunetta l’ha detto chiaro: la definizione è obsoleta e priva di significato. Deve essere aggiornata. Se non si modifica la prima parte della Costituzione, che rappresenta la premessa fondamentale del nostro ordinamento e del nostri vivere civile, non sarà neppure possibile attuare le riforme urgenti che tutto il popolo a gran voce reclama e, prima fra tutte, la riforma della giustizia e, in particolare, il processo breve, quel processo così breve, ma talmente breve che in certi casi, non casuali, proprio non si farà: così resteremo per sempre con questo atroce e irrisolto interrogativo: se l’avvocato inglese ha percepito 600.000 dollari (che ripeto in lettere, come sugli assegni: seicentomila) per “prestazioni professionali” e tenuto conto che le tariffe “escort”(ma anche trans), a quanto si apprende dalle cronache dei mesi scorsi, si aggirano attorno ai 2.000 (duemila) euro per una notte, riusciamo ad immaginare, anche lontanamente, quale tipo di prestazione fosse riuscito a fornire l’avvocato per una cifra del genere?
Tanto per stimolare un dibattito inizierei con il dire che la strada più rapida sembra essere quella di richiedere alla Corte Costituzionale un parere sulla incostituzionalità della prima parte della Costituzione. Cosa questa che potrà essere fatta non appena l’attuale maggioranza bolscevica, all’interno della Consulta, colpevole di aver respinto i “lodi” del Governo a colpi di falce e martello, sarà sostituita con un’altra che risponda più seriamente alle esigenze pratiche del Paese.
E’ questo il momento giusto per cambiare le cose.
Dico tutto questo con candore e ingenuità, ma soprattutto con “tono estremamente basso”, perché questo è l’invito che ci proviene dalle più alte cariche dello Stato. Si, perché finalmente il clima è cambiato, ma così cambiato da far morire d’invidia anche i cambiamenti climatici di questi giorni. (Mentre sto scrivendo qualcuno mi bisbiglia all’orecchio che si sta di nuovo tornando allo scontro, ma mi rifiuto di crederlo!)
Ed è proprio, dicevo,  questo nuovo clima di fattiva collaborazione fra tutte le forze che deve spingerci, anche noi di questa Community, a dare il nostro contributo per una riformulazione dell’articolo 1 che esprima il cambiamento nel nostro paese.
Se dunque, cari amici, l’Italia non si fonda più sul lavoro, (perché, dicono i disfattisti, questo è sempre più merce rara da reperire) su che cosa vogliamo che sia fondata questa nuova Italia?

Ak

 

 

 
 
 

... SCRIPTA MANENT

Post n°55 pubblicato il 20 Novembre 2009 da akhenaton49

Sui muri di Palermo: settembre 2009 

Speriamo che l'imminente riforma della giustizia preveda, oltre che l'affossamento di certi processi VIP, anche il processo per direttissima per i colpevoli di "vilipendio all'ortografia" 

 
 
 

UN CASO ... QUASI UMANO

Post n°54 pubblicato il 13 Novembre 2009 da akhenaton49

Questo è il resoconto fedele di uno strano incontro che mi è capitato di fare in questi giorni in una delle mie solitarie passeggiate senza meta:

X: Non vi avvicinate signore, se lo fate lo fate a vostro rischio e pericolo …. Sto …m..tand ….(il rumore del traffico coprì parzialmente quelle parole)
AK: Come avete detto? State in mutande? Non  mi scandalizzo per così poco. E poi ora più nessuno è in mutande, la crisi economica e finanziaria è finita, siamo in piena fase espansiva …l’ha detto lui … tutto si espande … si … anche la disoccupazione …
X: No, signore, dicevo … (con un filo di voce) sto mutando ….
AK: Vi credo sulla parola, ma non riesco a  vedervi. Mi arriva soltanto la voce.
X:  Capisco. Vi servirebbe un microscopio elettronico. Permette che mi presenti? Sì, devo parlare con qualcuno, altrimenti cado in depressione. Sono il Virus H1N1 … ecco, lo vede? Ora ci chiamano così: siamo ridotti a sigle, formule chimiche, caratteri alfanumerici, sembriamo le istruzioni di una battaglia navale. Prima non era così, caro signore … C’era la “Spagnola”, l’ “Asiatica”, l’ “Australiana”, nomi più confidenziali, più familiari,  che ricordavano luoghi lontani, esotici, perfino. In altre parole: c’era più rispetto. (la voce sembrò rotta per l’emozione).
AK: Non fate così, a tutto c’è rimedio.
H1N1: Si fa presto a minimizzare. Si metta nei miei panni. I miei cari avevano cercato di tranquillizzarmi prima della partenza: “Vedrai, non sarà difficile. C’è riuscito anche tuo cugino che non è una cima …. Arrivi lì, ti lasci trasportare dal vento, poi faranno tutto da sé: si contageranno a vicenda, un po’ di influenza, di febbre, un po’ di tosse. Ci scapperà anche qualche decesso, è inevitabile: è sempre stato così. Dopo qualche mese te ne torni a casa e chi s’è visto s’è visto”.
AK: E invece?
H1N1: Intanto mio cugino, quello dell’aviaria, era dovuto transitare dai volatili, quel raccomandato! Io, invece, no: dal maiale! Vi assicuro che non è piacevole. Ci tengo all’igiene, io! Poi, credevo che il tutto si potesse fare con discrezione e invece scopro che era già qualche mese che mi aspettavano. Ero stato fatto oggetto di una campagna denigratoria e diffamatoria senza precedenti nella nostra storia. Trovo gente munita di mascherine, milioni di vaccini già pronti. Insomma, tutto più difficile. La gente è terrorizzata: ora non si parla più di epidemia influenzale, ora c’è la PANDEMIA! L’assonanza con la parola “pandemonio” contribuisce ad alimentare la preoccupazione, la paura.
AK: Ma qualche morto, in effetti c’è stato ….
H1N1: Certamente, come sempre! Cosa si pretende da noi? Non è che noi possiamo preoccuparci anche dello stato di salute generale di chi andiamo ad infettare. Così, può accadere che in qualche caso io rappresenti la classica ultima goccia che fa traboccare il vaso. Cosa dovrei fare, allora? Chiedere il check-up completo a tutti i candidati al contagio? Creda a me, se in questi giorni uno si butta di sotto dal decimo piano e  se prima di esalare l’ultimo respiro emette un colpo di tosse, diranno che la colpa è mia, solo mia!!! Lo faranno passare sicuramente per un decesso per influenza A.
AK: Voi state esagerando!
H1N1: No, non esagero affatto. Ma al mio ritorno mi sentiranno! Ah! Se mi sentiranno! Farò un reclamo scritto al Collegio dei Probi Virus (mi si perdoni questa battuta cretina;  non si ripeterà più n.d.r.)
AK: Ma mi stavate dicendo che siete in fase di mutazione …
H1N1: Sì, non ne posso più. Ho chiesto ed ottenuto di trasformarmi in un banalissimo virus dell’herpes, o in quello del semplice raffreddore. Lo so, non è la stessa soddisfazione, ma non posso rovinarmi la salute per questo lavoro. Lei mi capisce vero?
AK: Certameeeeeeeee ….. eeeehhhhh … TCHU!!!!!!!!!!!!!!!
H2N2: Salute!!!!!!   Si, insomma ... mi scusi ...non volevo ...       

 

 
 
 

CIAO

Post n°53 pubblicato il 27 Settembre 2009 da akhenaton49

Per rassicurare i pochi interessati sulla permanenza in vita del sottoscritto, scrivo per il momento queste poche righe, almeno per comunicare che non è conclusa la mia frequentazione di questo beato mondo fatto di:

ESCORT: ricordavo un vecchio modello FORD con questo nome e nella mia candida ingenuità avevo inizialmente pensato al "premier" come bizzarro collezionista di auto d'epoca ...

RESPINGIMENTI IN MARE: sempre improntati però ad un grande ottimismo, come sempre ci viene raccomandato, con lo slogan "doppia crociera al prezzo di una!"

SCUDI FISCALI: con annesse depenalizzazioni varie, così che mi viene il sospetto che se uno investe un pedone sulle strisce in stato di ubriachezza e sotto l'effetto di droghe, potrebbe essere immediatamente prosciolto se può dimostrare che il fatto è accaduto mentre stava portando i propri soldi in Svizzera!

Si, insomma, sono ancora qui in questo pazzo, pazzo, pazzo mondo e me lo godo tutto! Un saluto a tutti.   Ak.

 

 
 
 

BIRMANIA 2001

Post n°52 pubblicato il 20 Maggio 2009 da akhenaton49

Avevo meditato a lungo sull'opportunità di fare quel viaggio. Da un lato il desiderio di vedere quel paese che sapevo stupendo, dall'altro la consapevolezza che l'afflusso turistico e i conseguenti benefici economici avrebbero contribuito soltanto ad arricchire la casta militare al potere e ad aumentarne la forza.

Dopo anni di chiusura completa al turismo, la Birmania aveva gradualmente consentito i viaggi turistici organizzati, prima limitati a sette giorni, poi due settimane. Ovviamente i percorsi consentiti  erano ben definiti e potevano essere effettuati soltanto con guide governative autorizzate.

Aung San Suu Kyi, la vincitrice delle elezioni democratiche del 1990 invalidate dai militari al potere, si trovava anche allora agli arresti domiciliari.

Non mi piace fare cronache dettagliate di viaggio: non lo considero rilevante e non ne sarei capace, anche perchè viaggiando non prendo mai nota di niente. In ogni viaggio però ci sono quelle due o tre cose che ti si fissano nella mente e sono poi quelle che ti danno la misura del tuo apprezzamento del viaggio stesso.

Metterei al primo posto l'indole molto mite di quella popolazione, e in particolare dei monaci che ne sono l'espressione più alta e consapevole. Una mitezza capace anche di grandi prove di forza e di sacrificio, come abbiamo visto tante volte nelle cronache.

Un'altra cosa che resta fissata nella memoria è la vita sull'acqua che si può apprezzare particolarmente al nord, sul Lago Inle. Gli orti galleggianti, terra riportata e coltivata su piante acquatiche lacustri, sono un esempio affascinante dell'ingegno e dell'adattabilità dell'uomo. 

Le bellezze architettoniche, le ampie vallate piene di templi, molti dei quali dorati, sono un'altro elemento che resta indelebile nel ricordo.
Questo paese meraviglioso che considero in generale al primo posto nella mia personale classifica dei luoghi visitati, si trova ormai da decenni sotto una dittatura violenta e sanguinaria che gode del sostegno interessato della Cina.  



La Cina è partner commerciale di quasi tutti gli altri paesi industrializzati e nessuno di questi ha il coraggio di prendere drastiche posizioni contro quel paese. Si è già visto con i comportamenti subalterni tenuti in occasione delle recenti Olimpiadi.

E così la Birmania (preferisco chiamarla con il vecchio nome) resterà ancora per decenni in balìa di un regime oppressivo e liberticida che sta approfittando anche del gesto di un esaltato e irresponsabile per tenere ancora fuori dai giochi politici Aung San Suu Kyi in vista delle elezioni del prossimo anno. E il mondo sta ancora a guardare. 

 
 
 
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