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Un blog creato da Truman_2000 il 22/06/2008

The Truman Show

La mia vita è un "Truman Show", ma al rovescio: vivo in un mondo tutto mio, illudendomi di essere il protagonista della storia!

 
 

VORREI AVERLA DETTA IO

“Ogni stroncatura è

soltanto un atto d'amore

nei confronti del cinema!

- Alessio Guzzano -

 

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« "Il segreto dei suoi occhi""Happy family" »

Le felicità intraviste

Post n°172 pubblicato il 10 Luglio 2010 da Truman_2000
 

L'altro giorno, ero alla stazione della metropolitana: mi sono accorto di lei soltanto quando è arrivato il treno, giusto il tempo di sperare che salissimo sullo stesso scompartimento.
Mi sono avviato verso quattro sediolini vuoti, ostentando nonchalance, ma il cuore ha cominciato a battermi più forte, quando ho visto con la coda dell'occhio che era ancora dietro di me: mi sono seduto nella direzione di marcia e lei, dopo un attimo di esitazione nel quale ha preso in considerazione l'opportunità di occupare uno dei due posti rimasti liberi di fronte a me, mi si è seduta accanto.
Fingendo di guardare qualcosa fuori del finestrino, l'ho contemplata a lungo: minuta, bruna, con i capelli mossi; una lunga ciocca le incorniciava l'orecchio, un'altra le scendeva ribelle sulla fronte. Ho ammirato il taglio degli occhi, le labbra, le dita perfette e ben curate. E, per un attimo, ho dovuto vincere la tentazione di prenderle una mano per baciargliela.
Non so se ha sentito il mio sguardo su di sè, fatto sta che - per tutto il viaggio - è rimasta a fissare il finestrino, salvo quando ha risposto, seccata, al cellulare: "Ti ho detto che sto arrivando, dammi il tempo!".
In quel momento, ho fatto finta di immergermi nel libro che avevo tra le mani ma, pensando a qualcosa di memorabile da dire, non sono riuscito a prestare alcuna attenzione alle parole scritte che mi scorrevano davanti agli occhi. Poi, per attirare la sua attenzione e sentire di nuovo il suono della sua voce, fingendo di non aver mai preso quel treno, le ho chiesto se andasse bene per la fermata alla quale dovevo scendere. Mi ha risposto di sì, quasi sovrappensiero, senza nemmeno girarsi dalla mia parte. E senza distogliere lo sguardo dal finestrino, neppure per un attimo.
E allora ho capito. E ho desistito dall'infastidirla ulteriormente.
Ma, lo confesso, non ho potuto fare a meno di fantasticare su come sarebbe stato, se soltanto mi avesse sorriso, se solo fossi riuscito a coinvolgerla...

Quando il treno è arrivato alla mia stazione - mai così veloce! - mi sono alzato in silenzio e, senza dire una parola, sono sceso dallo scompartimento, come se nulla fosse. L'ho rivista dalla banchina, per l'ultima volta, attraverso il finestrino del corridoio: il suo sguardo, assorto, era ancora rivolto dall'altra parte. Dopodichè, ho cercato di rientrare di nuovo nella mia vita.

 

"Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà
a quella conosciuta appena
non c'era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.

A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l'hai vista passare
dal balcone a un segreto più in là
e ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità.


Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino
e magari sei l'unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano.


A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse

con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato, inutile pazzia,
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato.

Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino
per poco che la felicità ritorni
è molto raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.

Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti.


Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere".


Domanda: ma capita solo a me di percepire, così nettamente e senza alcun valido motivo, che delle perfette estranee - incontrate per caso e destinate a non essere mai più riviste - possano essere quella persona che mi piacerebbe finalmente incontrare?

 
 
 
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