Creato da thefairyround il 30/12/2005

The Fairy Round

Il diario di una rapsodica psico-musicista

 

 

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Dialogo sonoro, fari e tempeste

Post n°67 pubblicato il 08 Aprile 2006 da thefairyround

Pomeriggio dedicato al dialogo sonoro... Esperienza splendida.
Confesso: ero tentata di bigiare per dare un po' di tregua alla caviglia.
Invece poi, ricordando quanto si sono sempre rivelate arricchenti le ore dedicate al Dialogo Sonoro, sono andata.
Ho fatto bene!

L'approfondmento di oggi è stato dedicato all'uso del corpo nel dialogo sonoro.
Anche il corpo "parla" - occorre imparare ad "ascoltare" chi ci sta di fronte.
Anche il nostro corpo parla - dobbiamo imparare ad ascoltare le nostre emozioni e ad esprimerle pienamente anche attraverso il nostro corpo.

Abbiamo impararto a guardare veramente chi ci sta vicino. Nell'insieme o concentrandolo in un particolare.
Abbiamo provato a comunicare una sensazione, un pensiero, solo con il tocco leggero di una mano.

Ragazzi... dà i brividi.

E poi la cosa che mi è piaciuta di più. Che più mi ha regalato emozioni, e spunti di riflessione.
Condivido volentieri con voi.
Nella nostra società fin da piccoli ci è insegnato/trasmesso (in maniera più o meno esplicita) che le emozioni "forti" (rabbia, dolore....) è meglio mostrarle solo "attutite".
E' un messaggio forte... e rischioso. Perché estremizzato può anche essere tradotto o venir colto come un comandamento che recita più o meno "Non proverai emozioni".
Provate a pensarci...
Magari le intenzioni sono le migliori. Si cerca di non fare del male all'altro. Con la nostra rabbia. Con il nostro dolore.
La cosa mi toccava molto da vicino. Ho subito recentemente un grave lutto, e ripensando ai messaggi che mi arrivavno uno dei più comuni era "Sii forte. Non far vedere che stai male se no fai stare peggio chi ti sta vicino".
Il messaggio indiretto era:"Non puoi soffrire. Non puoi stare male. Se no deludi e fai del male alle persone a cui vuoi bene".
Ma siamo sicuri?
Siamo sicuri che un abbraccio fortissimo faccia male? O forse quell'indolenzimento alle scapole ci fa stare meglio? Non è che magari vedere una persona a cui teniamo che piange ci permette di abbracciarla e fa stare un po' meglio anche noi?

Non parlo di un mio modo di essere "naturale". Ammetto. Io ci sono dentro in pieno in questa storia dell"essere forte". Gioco a fare la dura. La roccia. Quella che ha sempre pronto un sorriso. "Tutto OK".
Ovviamente non è così. Non lo è per nessuno.

Oggi questo lavoro sulle emozioni forti sembrava fatto apposta per me.
Si trattava (traendo spunto da una musica - prima Kapsberger e poi Zucchero... tanto per far felici un po' tutti....) di far sentire al compagno/a con cui si stava lavorando quanto si è forti. Forti.
Che bello.
Il compagno di lavoro mi ha quasi distrutto due costole abbracciandomi, mi ha mezzo sbriciolato mano e braccio. Ma io ho sentito che era lì. Lui ha sentito che io ero lì.
Come un faro nella tempesta.
Le onde lo avvolgono, ma non è un assalto "cattivo"... E' energia... E' emozione... E intimità vera. Fiducia. Sicurezza.
Come se le onde sapessero che il faro (facilitatore/terapeuta) è lì, da lì non si muove. Illumina la strada. E allora possono gonfiarsi, soffiare.... Così comunicano qualcosa di loro al faro.
Attenzione... non è un invito ad usicre e fare a botte con il primo che capita!!!!!
E' un invito ad accettare e a provare ad esprimere (laddove il contesto lo consente ovviamente!), anche le emozioni forti.
E' bello. Fa stare bene.
Bello soprattutto se dall'altra parte c'è qualcuno che ascolta e accetta questo nostro sentire.
Quando io ho espresso il mio "esssere forte", in maniera antitetica rispetto a come mi viene sempre suggerito (non cioè con il solito "Tranquilli va tutto bene!"), ma tirando fuori emozioni forti (e credo minacciando le scapole e l'avanbraccio del compagno di lavoro....) il bello non è stato solo il "tirare fuori" queste emozioni, ma anche il tirarle fuori con il mio "faro" lì pronto ad accogliere in maniera empatica.

Come camminare nella tempesta... ma stile "Singing in the rain". Un'esperienza veramente splendida!

E poi ovetti di cioccolata (indovinate chi li aveva portati?!!) per tutti.

E anche la caviglia sembra stare meglio.... (??).

B.

Commenti al Post:
manupa
manupa il 08/04/06 alle 00:51 via WEB
Sorrido , B. Per certe cose potremmo essere gemelli:) Condivido al 100%quello che sc rivi.Sono reduce da3gg da un corso propedeutico orientato al marketing & vendite( giusto per usare dei termini abusatissimi ),una parte che mi ha molto interessato era inerente alla comunicazione non verbale , mi hanno fatto notare che parlare e relazionare un pubblico di circa 35 persone mi viene facile , addirittura AVANZO fisicamente verso gli astanti , ma scarico la tensione ipercineticamente. Mi muovo eccessivamente e ( che risate! ) pare sbattessi i tacchi delle scarpe mentre parlavo alla sparuta moltitudine di colleghidi corso, per "scaricare" la tensione.Al collega dopo di me ho consigliato un'orazione a piedi nudi.. Ho riflettuto poi che certo , meglio INTERIORIZZARE la tensione , tenerla sotto chiave o farla canalizzare in modi alternativi. Ma solo in ambito lavorativo! Il problema è saper scindere poi un insegnamento del genere tra pubblico e privato. Voglio dire che BEN VENGA la tensione nelle scarpe e tutte le altre sensazioni !! Già non mi è facile tentare -stupidamente-di ingabbiarle , e chi mi conosce bene lo sa. Poi -parere personale- quando si viene consigliati sul " sii forte , tieni botta" davanti a dolori personali e privati , non ha capito un tubo di me. Nè io di qualcuno che reputo amico , se dovessi mai uscirmene con una frase del genere. Sarebbe come dire" se ti fa male un dente , taci e non rompere con le lamentele".Il dolore , così come la gioia e lo spirito critico FANNO un carattere , personalmente ammiro moltissimo chi non si trincera dietro a paraventi sociali di pseudo-bonton e palesa tali sentimenti che come un odore , una piccola cicatrice e la mimica che accompagnano le parole , FANNO PARTE di una personalità, di un carattere. E quanto è bello vedere che siamo ognuno un pianeta diverso dall'altro , con sfaccettature simili ma non identiche o per contro , diametralmente opposti. 10 e lode al tuo post , Barbara. :-)
 
 
thefairyround
thefairyround il 09/04/06 alle 20:08 via WEB
Grazie! :-) A proposito di piedi nudi... io a casa suono sempre senza scarpe... trovo sia più bello "sentire" il pavimento. Sarà così che mi è venuta la tendinite?! ;-) B.
 
   
karapsi
karapsi il 09/04/06 alle 20:47 via WEB
anche io adoro stare a piedi nudi. è bello sentire la terra. da piccola riuscivo anche a camminare sulla ghiaia senza sentir male.ed era bellissimo (della serie: piccoli fachiri crescono) e quando metto le scarpe mi viene la tallonite..non so se chiama così, è un bruciore al tallone (dal fachiro indiano si passa ad Achille), mi sa che sono le scarpe che ci rovinano :-) bella questa cosa dei piedi nudi. grazie, mi avete fatto ricordare l'infanzia a saltellare per la campagna senza scarpe (la cosa più bella era quando d'estate la terra secca dell'emilia dove cresceva il granoturco veniva irrigata con i tubi e io a camminare sulla terra bagnata, che ha un profumo speciale). ora saltello sul pavimento o in palestra, ma non ha lo stesso sapore.
 
     
thefairyround
thefairyround il 09/04/06 alle 21:59 via WEB
Anche io d'estate andavo in giro per i prati a piedi nudi! (OK confesso. Lo faccio ancora. Non a Milano, ovviamente!). E' bellissima la sensazione dell'erba fresca sotto i piedi! Che bei ricordi... Ma anche i pavimenti di legno "vecchi" non sono male, no?! ;-) B.
 
oh_edelweiss
oh_edelweiss il 08/04/06 alle 08:47 via WEB
Il post è bellissimo, hai espresso in maniera spledida il concetto di vicinanza e di dialogo. Non saprei che aggiungere. Complimenti !!!!!!!!
 
 
thefairyround
thefairyround il 09/04/06 alle 20:08 via WEB
Grazie! :-D
 
karapsi
karapsi il 08/04/06 alle 16:49 via WEB
Bellissimo quello che scrivi. anche io condivido pienamente. aggiungo solo una cosa. E' vero che conta molto la nostra cultura nel non mostrare le emozioni forte, specialmente se negative. Però mi veniva da fare anche questa riflessione mentre leggevo: quanto di nostro - di noi come persone, soggetti attivi della nostra vita - c'è in questo non mostrare le emozioni? Credo che spesso mostrare emozioni forti faccia molta paura a noi stessi, per tanti motivi. Quando poi si fa luce su questo, su quanto ci mettiamo noi di nostro nel nostro bloccarci, vi assicuro che la cultura e le parole degli altri passano in secondo piano e ci si sente veramente - finalmente - se stessi. Dato che tutto quello che scrivi quando torni dal dialogo mi fa venire una voglia di provare anche io...perchè non facciamo on-line un corso di dialogo sonoro? :-) Penso che anche non fisicamente vicini ci si riesca. Secondo te è fattibile?
 
 
thefairyround
thefairyround il 09/04/06 alle 20:13 via WEB
Hai ragione! Ma perché abbiamo paura? Forse anche perché ci è stato passato tanto il messaggio "sii forte" "sii perfetto" "sforzati" e simili. Se non seguiamo queste "spinte" si innescano una serie di paure più o meno conscie che non ci permettono di essere noi stessi.... (Eric Berne insegna....). Un corso on line di dialogo sonoro?! A parte il fatto che forse le uniche iscritte saremmo noi due (!!) temo che sarebbe dfficiolemnte attuabile. La componente fisica, la simultaneità e il canale uditivo sono fondamentali. L'utilizzo delle tecnologie renderebbe il tutto difficile e forse un po' artificiale... Ma se te, che sei creativa, hai delle idee/proposte...... Io ci sto! B.
 
   
karapsi
karapsi il 09/04/06 alle 21:01 via WEB
penso che non è tanto che ci abbiano passato il messaggio "sii perfetto", ma noi - piccolini è vero, ma mica stupidi...facciamo di tutto per sopravvivere anche appena nati - abbiamo tratto dall'ambiente l'idea che se non si è forti o perfetti, non si è amati. Non voglio farla lunga (anche perchè se parto su quest'argomento riempio il blog da sola), però c'è tanto di nostro nelle paure che abbiamo (e sono paure sacrosante, perchè ci hanno permesso di sopravvivere, solo che ora che siamo cresciuti ci stanno un po' strette...ma non è per niente facile abbandonarle) e per questo (perchè sono nostre e non vengono totalmente dall'ambiente) si possono superare. Non sono tanto d'accordo con Berne, sminuisce un po' il soggetto come attivo. Va beh, mi sa che sto annoiando il blog con questi discorsi. quindi passiamo a cose più divertenti: il dialogo sonoro! una domanda tecnica: gli mp3 si possono allegare ai post? (mi frulla un'idea in testa..non è molto dialogo sonoro, però forse qualcosa c'entra). Com'è stato l'incontro con il cagnolino? Nome scelto? poi ci metti la foto sul blog? sono curiosa di conoscerlo!!
 
     
thefairyround
thefairyround il 09/04/06 alle 22:04 via WEB
Sul fatto che a volte le paure siano "salutari" hai ragione. Però quando poi ci bloccano... Ma non appestaimo con le nostre psico.discussioni il blog! ;-) Gli MP3 si possono caricare... però sul blog devi inserire il link a un file (posto quindi su un sito). Lo so perché sto or ora studiando il modo di inserire gli MP3 del concerto di oggi (eh eh!). Il cagnolino "lo ritiriamo" giovedì. **CERTO** che metto la foto!!!!!! (E' un dolcissimo, morbidoso tatone di 3 mesi...). Abbiamo anche trovato il nome... ma lo svelerò solo giovedì! B.
 
     
oh_edelweiss
oh_edelweiss il 10/04/06 alle 12:31 via WEB
Mi aggancio al tuo commento su "paura e sopravvivenza": un mio conoscente, vecchio e saggio alpinista e mio 'maestro' sulle cose di montagna insegna sempre a noi giovani che "gli alpinisti senza paura di niente sono tutti morti giovani, cacciandosi da soli in grossi guai". Paura quindi come origine dell'istinto di sopravvivenza, in questo senso paura da 'gestire' ma non da eliminare.
 
samaxdancer
samaxdancer il 12/04/06 alle 15:39 via WEB
una o più canzoni(sia con che senza voce) che vi vengono in mente con la traccia "A PIEDI NUDI"... potete aiutarmi....!?!?!?!?!?!?!
 
 
thefairyround
thefairyround il 12/04/06 alle 17:05 via WEB
Ciao e benvenuta sul Blog! :-) Cosa intendi con "la traccia a piedi nudi"? che abbiano un esplicito riferimento(nel titolo o nel testo) ai piedo nudi? B.
 
 
oh_edelweiss
oh_edelweiss il 12/04/06 alle 17:08 via WEB
Non me ne viene in mente nemmeno una. Pero' se cerchi con Google (con la stringa: "a piedi nudi" canzone) ne ottieni quante ne vuoi con le parole "a piedi nudi" nel testo. Le prime tre sono "Il Viaggiatore" dei Nomadi, "A piedi nudi" di A. Barale, "Mon amour" di G. D'Alessio. Se poi vuoi essere internazionale, con Google cerca "barefoot", e visto quanti al mondo sostengono l'idea del vivere a piedi nudi sarai sommersa di hit. Cosa c'entri tutto questo col tema del blog FairyRound mi sfugge ... effetti strani dei motori di ricerca ???
 
   
thefairyround
thefairyround il 12/04/06 alle 17:40 via WEB
C'entra c'entra! (siamo distratti eh?! - Scherzo!) Nei commenti precedenti si è parlato delle sensazioni date dal camminare a piedi nudi... E io in particolare ho scritto di quanto mi piace suonare scalza! Credo sia stata questa l'ancora della richiesta di cui sopra! :-) B.
 
 
oh_edelweiss
oh_edelweiss il 12/04/06 alle 22:13 via WEB
Mi è venuto in mente or ora "Dancing Barefoot", da 'Neon Lights' dei miei amatissimi Simple Minds.
 
karapsi
karapsi il 13/04/06 alle 17:43 via WEB
a piedi nudi..mi è venuto subito in mente baglioni "e tu": accoccolati ad ascoltare il mare quanto tempo siamo stati senza fiatare seguire il tuo profilo con un dito mentre il vento accarezzava piano il tuo vestito e tu, fatta di sguardi tu e di sorrisi ingenui tu ed io, a piedi nudi io sfioravo i tuoi capelli io e fermarci a giocare ecc ecc.
 
karapsi
karapsi il 13/04/06 alle 17:43 via WEB
a piedi nudi..mi è venuto subito in mente baglioni "e tu": accoccolati ad ascoltare il mare quanto tempo siamo stati senza fiatare seguire il tuo profilo con un dito mentre il vento accarezzava piano il tuo vestito e tu, fatta di sguardi tu e di sorrisi ingenui tu ed io, a piedi nudi io sfioravo i tuoi capelli io e fermarci a giocare ecc ecc.
 
 
thefairyround
thefairyround il 13/04/06 alle 22:38 via WEB
Bravissima! Ecco cos'era che mi frullava in testa da ieri.... Sentivo la musica di "E tu" di Baglioni ma non mi ricordavo il titolo, e non mi ricordavo cosa c'entrassero i piedi nudi! (L'età avanza e i neuroni muoiono!). Ora che tu hai detto il titolo mi si è accesa una lampadina (Insight? Gestalt?) e tutto è chiaro! :-) Bella questa canzone.... Quanti ricordi.... B.
 
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