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Post n°128 pubblicato il 11 Novembre 2006 da thefairyround
Diceva Berthold Auerbach: "La musica lava via dall'anima la polvere della vita di ogni giorno". E per me è davvero così. La mia Maestra - a conoscenza dei mille impegni di qiesto periodo ha commentato. Però ieri - dopo aver ricevuto un "amichevole" sollecito a presentarmi a Firenze a lezione - sono stata colta da atroci sensi di colpa (idealmente vorrei studiare di più, ma non riesco...). Ora, Bach diceva che: "Tutti gli strumenti musicali sono facili da suonare. Basta pigiare il tasto giusto al momento giusto, e lo strumento suonerà da solo". Però la mia mano sinistra mi ha detto che, pur ringraziandomi sentitamente per aver cercato di dimostrare la cosa tramite suo, dissente. B. |
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Buon riposo alla manina della fatina :-)
Scherzi a parte... io sono convinta che la vera bravura, il vero genio, nelle arti come anche nella scienza, stia nel far talmente proprie le "cose" su cui si lavora, da renderle e sentirle semplici. Le si sente con semplicità, le si trasmette con semplicità. Le si vive con gioia...
(Un esempio in ambito scientifico è senz'altro il mio capo e maestro - e in campo musicale ho avuto modo più volte di constatare come i più grandi musicisti con cui ho avuto a che fare fossero anche quelli più "semplici")
Però, secondo me, i Grandi-Grandi sono quelli che, oltre ad avere questo "quid" in più, e ad utilizarlo per fare cose grandi, riescono anche a "condividerlo" (naturalmente fin dove è possibile) con gli altri - e qui ci si ricollega al mio discorso di prima.
Un esempio. Un mio maestro di strumento era un vero genio. Un grande - come esecutore e interprete. Aveva intuizioni incredibili rispetto alla musica e allo strumento. Ma come insegnante... Disastro. Ciò che era semplice per lui *doveva* essere semplice per tutti. E se non lo era lui non era in grado di intervenire. Non nego il suo genio, ma secondo me... gli mancava "qualcosa". :-) B.
Io più che sulla 'condivisione' della genialità (non sono troppo convinto che sia possibile) punterei l'accento sulla capacità del Genio-Genio di individuare la genialità che è latente (in una forma o nell'altra, cfr. il commento a SunnySmiling) nell'allievo, e nella capacità di farla emergere e farla crescere.
Quante volte non capita a ciascuno di noi di osservare un'altra persona e pensare "oh, se si accorgesse di quella certa sua predisposizione ... sarebbe un genio, sarebbe eccezionale" ?
Scherzi a parte: il troppo mouse ha creato problemi cervicali anche a me. Hai provato con massaggini uniti a crema d'arnica? Con me funzionavano... :-)
Tanto lo so che sei più brava di me...
E poi.... se io ho cantato te come minimo dovrai suonare la chitarra barocca come Lislevand! ;-)