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Penna in mano (anzi tastiera) e piede adeguatamente fasciato (mi è venuta la febbre e sono dovuta passare agli antibiotici, tanto per la cronca, ma facciamo finta di nulla...) mi accingo a condividere il mio viaggetto in Inghilterra.
Ci sono talmente tante cose da raccontare (e la sintesi non è mai stata il mio forte…) che anche solo trovare il punto da cui iniziare non è stato facile.
Così ho pensato di iniziare trasmettendovi sensazioni.
Non tanto un racconto ordinato, preciso… ma immagini, impressioni, odori.
Per trasmettere, per quanto possibile, quando ho vissuto “a pelle” prima ancora che con la testa di questo viaggio.
La prima cosa che mi viene in mente – forte – è il profumo dei tigli.
Faceva molto caldo in Inghilterra, cosa che creava in una sensazione di irrealtà e intensificava questo profumo forte, avvolgente.
Tanti ricordi.
Le tisane fatte col tiglio raccolto dall’albero sotto la finestra della camera della nonna. I pomeriggi immobili dopo pranzo al corso di musica, all’ombra di un tiglio. I giochi di ombre sull’erba che nel dormiveglia sembrano fate.
Lo so, lo so… non è un tiglio. Ma è la foto che tra quelle che ho fatto rende meglio l’atmosfera che ho in mente (scattata ad Hyde park per la cronaca).
E questo sguardo un po’ “filtrato” si adatta molto bene al modo in cui mi piace guardarmi intorno quando vado in un posto nuovo. Come se fossi dietro a una finestra. Per avvicinarmi indisturbata con occhi curiosi alla nuova realtà, coglierne l’essenza – prima di immergermi in essa.
E dire che Cambridge mi ha dato ottime possibilità per attuare questa mia politica – che volentieri condivido con voi.
Una volta passata, un po’ come Alice nello specchio, al di là della finestra mi sono ritrovata in un mondo simile all’ambientazione di un romanzo inglese. Qualcosa che quasi quasi assomiglia ai colori di Jane Austen.
Prati dove è bello sedersi o anche sdraiarsi (con gli scoiattoli magari…) per leggere un buon libro.
L’erba pare faccia riscoprire il potere rilassante di una buona lettura….
Per sedersi a riflettere e a sognare un po’… L’ideale è un bell’albero vicino al fiume, così si possono vedere i propri sogni specchiati nell’acqua, così vicini che sembra quasi di poterli sfiorare.
E siccome un tocco ironico non poteva mancare neanche in un post poetico…
Un premio a chi riuscirà a trovare il significato profondo e simbolico di questa pregevole opera d’arte posizionate in uno dei college di Cambridge.
Inoltre, sempre a proposito di statue, i lettori di Harry Potter avrebbero capito subito (come è successo anche a me del resto) che il Basilisco ha fatto un giretto anche all’università di Cambridge. Guardate un po’ cosa si trova nel cortile della Faculty of Education….
Inoltre ho anche potuto notare come gli psicologi si diano un sacco da fare in Inghilterra… Guardate un po’ in cosa mi sono imbattuta passeggiando per strada…
E per concludere in bellezza… Pensavo che da Harrods avrei trovato più che altro orsacchiotti (infatti li ho travati e ne ho anche comprato uno che - in onore del pub che stava di fronte al B&B di Cambridge – ho battezzato “The flying pig”… suppongo che gli verranno crisi di identità ma non importa!) invece ho scopeto che oltre ad abiti che costano 5600 sterline circa (…) ci si può imbattere anche in memoriali tipo quello qui sotto… Enjoy…
B.
LA FORESTA INCANTATA
Foto "gambistiche" e montaggio di Alessandro Bonini
...grazie Ale! ;-)
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