E se domani…
…Capitasse qualcosa di strano? Perché talvolta capitano cose strane, davvero strane.
Che cosa dovrei pensare?
La riflessione di stasera è sulla casualità degli avvenimenti e sul destino delle persone. Qualcuno di certo ricorderà un film intitolato "Sliding doors" in cui la protagonista viveva due vite parallele che si scindevano dal momento in cui, per fato e per casualità appunto, riusciva, o viceversa non riusciva, a salire su un vagone della metropolitana.
Le due storie della sua vita da quel punto si svolgevano separatamente e portavano a due diverse conclusioni. Quanta casualità c’è nelle nostre vite? Quanto invece manovriamo il nostro destino?
Mi passano davanti tante scelte che ho dovuto fare e tante altre che invece non ho voluto fare, che ho insabbiato, rimandato e negato, nascondendomi dietro la prospettiva di prendere magari un altro treno come nel film.
Mi rendo conto che io tutto sommato non so se c’è un destino che preordina gran parte delle cose, ma fondamentalmente e intensamente voglio credere che esista. Così da poter pensare che ci sia per me un domani già scritto, nel bene e nel male.
Immagino la moltitudine di persone che commenterà questa mia affermazione sostenendo che assolutamente non può essere così la vita, che siamo noi a costruire la nostra strada e che il destino è solo una debole rinuncia a responsabilità individuali.
Che vi posso dire…forse.
Forse è così, ma a me piace pensare che un qualcosa ci sia di definito per me, su cui posso anche agire, ma solo recitando a braccio un copione già scritto.
Mi piace pensare a casualità che s’intrecciano, che ti fanno pensare, che ti fanno stupire, che ti fanno sorridere magari, che mettono ordine e disordine nella tua vita.